SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 29/03/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Dopo varie riunioni in consiglio comunale e sedute, a Porto Empedocle è stato approvato il bilancio del 2015. Lo strumento finanziario è stato chiuso, però, con un deficit di circa 12 milioni di euro, nonostante fosse stato inizialmente presentato invece con un attivo di qualche milione di euro. A far cambiare ''direzione di marcia'' al bilancio anche le criticità individuate sullo stesso dai revisori dei conti. Importante fu, in tal senso, un riaccertamento dei residui attivi e passivi. Carte in tavola cambiate, dunque, con un passaggio dall'attivo a un forte passivo. ''Nonostante i numeri in discussione - avrebbe spiegato il sindaco pentastellato Ida Carmina - l'unico dato che mi sento di evidenziare è che è stata riportata finalmente la verità contabile. Purtroppo continueremo noi, e i cittadini empedoclini, - dice Carmina - a pagare le spese del vero e proprio disastro che abbiamo ereditato''. Intanto la città marinara deve fare i conti con questi 12 milioni di euro di debiti, somma decisamente ''pesante''. Secondo alcune indiscrezioni, pare che all'interno delle stanze comunali l'ipotesi della dichiarazione di un nuovo - il secondo - dissesto finanziario forse non sia poi così tanto assurda.


Torniamo a parlare dell'omicidio del favarese Giuseppe Mattina, avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 maggio scorso all'interno di un capannone sito nella zona industriale di Agrigento. La moglie dell'uomo, il figlio minorenne e la mamma del 41enne si sono costituti, attraverso l'avv. Salvatore Cusumano, parte civile al processo col rito abbreviato, che si svolge al tribunale di Agrigento davanti al giudice Infantino. Imputato di omicidio il palermitano Giovanni Riggio, socio del favarese e reo confesso del delitto. Intanto l'avv. Marco Martorana - legale di fiducia del palermitano - ha chiesto la nomina di un perito per verificare se vi siano o meno, dentro i pantaloni della vittima, delle tracce che appurino che Riggio abbia preso o meno delle chiavi. Richiesta a cui si è opposto l'avv. Cusumano che ritiene questi accertamenti non fondamentali. La prossima udienza è stata programmata per l'11 maggio, dove sono previste delle dichiarazioni spontanee di Riggio e la decisione del giudice sulla richiesta dell'avv. Martorana di nominare il perito. Prevista inoltre la requisitoria del pubblico ministero Simona Faga. La discussione delle parti civili dovrebbe tenersi invece il 25 maggio.


Il pubblico ministero Antonella Carrozzieri aveva chiesto 3 anni di reclusione, il giudice Rosanna Croce ha stabilito invece che la pena sia di 9 mesi. L'accusa è quella di omicidio stradale. Questa la sentenza nei confronti del favarese Giovanni Nobile, 55 anni, ritenuto colpevole in tribunale di essere il responsabile della morte del pensionato - anch'egli favarese - Emanuele Sicilia. Al 55enne è stata anche sospensa la patente di guida per 2 anni. La vicenda risale a quasi sei anni fa. Era il 31 maggio del 2012 quando l'incidente stradale avvenne sulla statale 122 Agrigento-Favara, nel tratto rettilineo dopo il carcere Petrusa, in direzione della città dell'agnello pasquale. Il sinistro, mortale per l'anziano Emanuele Sicilia, coinvolse tre auto. Secondo la ricostruzione della Procura, una Fiat Uno, si ferma sulla strada per il passaggio di una pecora. Dietro la Fiat Uno si ferma una Peugeot 106 di colore rosso con a bordo il 72enne Emanuele Sicilia. Segue poi una Alfa 159 guidata da Giovanni Nobile che si scontra con la seconda auto, la Peugeot. Secondo la Procura, la terza vettura - l'Alfa 159 - sarebbe arrivata da dietro a velocità eccessiva, circa 140 chilometri orari. Non dello stesso parere i legali difensori di Nobile, che hanno sempre smentito e proposto un'altra ricostruzione della dinamica dell'incidente. A causa del sinistro, Sicilia riportò gravi traumi e morì poco dopo essere arrivato in ospedale, al pronto soccorso del San Giovanni di Dio di Agrigento. Feriti in maniera lieve rimasero gli altri due automobilisti.


Si è conclusa ieri l'udienza preliminare relativa all'inchiesta dei ''pennelli a mare'', le condotte fognarie sottomarine che con ripetute rotture - questa la versione dell'accusa - avrebbero scaricato i reflui tra le acque senza un adeguato filtro, causando l'inquinamento del mare di San Leone anche a pochi metri dalla riva. L'inchiesta della Procura di Agrigento partì nel lontano 2012 dopo la denuncia di cittadini e associazioni che segnalavano maleodori e sporcizie nelle acque di San Leone. Ieri il giudice Alessandra Vella ha letto i verdetti: una condanna, un'assoluzione e cinque rinvii a giudizio. 10 mesi di reclusione per il direttore tecnico di Girgenti Acque, il 56enne Calogero Sala. La condanna è per danneggiamento, violazione del codice dei beni culturali e getto pericoloso di cose. Sala è stato assolto però dalle accuse di falso, truffa e frode in pubbliche forniture. Assoluzione invece per la responsabile del laboratorio di analisi Rina Vetro, che era accusata di avere falsificato degli esami per nascondere irregolarità riguardanti i pennelli a mare. Secondo quanto stabilito in tribunale, per Vetro ''il fatto non sussiste''. Rinvio a giudizio, ma non per tutti i reati, per il patron di Girgenti Acque, il 55enne Marco Campione; per l'ex amministratore delegato della stessa società, Giuseppe Giuffrida, 69 anni di Gravina di Catania; per il 64enne Bernardo Barone, di Agrigento, direttore generale dell'Ato idrico; per Pietro Hamel, 65 anni di Porto Empedocle e dirigente tecnico dell'Ato idrico, e per Maurizio Carlino, 56enne di Favara, progettista e direttore dei lavori.


Erano stati arrestati con l'accusa di furto aggravato in concorso in quanto sorpresi a bordo di una vettura con un'enorme quantitativo di merce e prodotti di dubbia provenienza. Parliamo dei sei favaresi arrestati qualche giorno fa dai carabinieri della compagnia di Cammarrata. Il giudice della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento Gianfranca Claudia Infantino ha convalidato gli arresti lasciandoli in libertà, disponendo solo per due di loro l'obbligo di dimora. Il sostituto procuratore Salvatore Vella, titolare del fascicolo d'inchiesta, chiedeva per loro, a vario titolo, l'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e gli arresti domiciliari.


Alcuni agenti del commissariato di Palma di Montechiaro si erano recati insieme a personale Telecom nell'abitazione di un palmese, che si trovava agli arresti domiciliari, per far avviare il braccialetto elettronico quando, al ritorno nell'auto di servizio, si accorgono che due ruote della loro vettura erano state tagliate. Immediate le indagini per individuare gli autori del danneggiamento all'autovettura della Polizia. In pochi minuti il quartiere di Villaggio Giordano è stato letteralmente preso d'assalto dagli agenti che non hanno tardato a dare risposta a quanti compiono illeciti. Nello specifico, due persone - padre e figlio - sono state denunciate alla Procura, 10 mezzi - fra autovetture e camion - sono stati sequestrati e a ogni proprietario è stata elevata una sanzione di 848 euro. In tutti i casi mancava infatti l'assicurazione. Durante i controlli è stato denunciato un 50enne palmese per detenzione di droga, in quanto trovato in possesso di tre dosi di cocaina. Il figlio di 28 anni è stato invece denunciato per maltrattamenti di animali. Segnalato alla Prefettura anche un altro palmese per possesso di 2 grammi di hashish. Ma c'è di più. I poliziotti avrebbero anche trovato all'interno di un vecchio e disabitato immobile materiale utile per effettuare rapine. All'interno del covo un pugnale, un passamontagna e una pistola finta. Sul caso ovviamente è stata aperta un'inchiesta.


Confini territoriali Agrigento-Favara-Aragona. Ieri sera il consiglio comunale di Agrigento ha approvato la variazione, mettendo un punto fermo sulla vicenda che adesso passa all'Assessorato regionale per la valutazione e la successiva indizione referendaria. Problemi sì di territorialità ma soprattutto di bollettazione e tributi per gli abitanti di Favara Ovest. Difficoltà a cui sono soggette le numerose famiglie di favaresi che dal 2013 si sono viste trasferire ''d'ufficio'' ad Agrigento, diventando di fatto agrigentini a loro insaputa. In questo ultimo periodo i circa 250 nuclei familiari si sono visti recapitare dal Comune di Agrigento le bollette della Tari 2011 e 2012. Tassa sui rifiuti che già questi cittadini dicono di aver pagato al Comune di Favara, in quanto era ed è sempre l'Ente favarese a fornirgli il servizio. Esisterebbe un accordo verbale tra i due Comuni che metteva a carico di Favara l'onere di effettuare il servizio di igiene ambientale, fornendo all'Ente però anche il diritto di chiedere il pagamento ai cittadini, per quanto formalmente agrigentini. Una distribuzione di competenze che, tuttavia, non è stata mai formalizzata, rendendo anche chi ha pagato un evasore agli occhi dell'Ato Gesa. Con la già avvenuta approvazione della rettifica dei confini da parte dei tre Comuni interessati e la valutazione da parte dell'Assessorato regionale, si andrà a sistemare il futuro per questi cittadini ma non il pregresso. E proprio di questo sono preoccupati i residenti di Favara Ovest che stamattina hanno voluto lanciare dai nostri microfoni un accorato appello alle amministrazione comunali di Favara e Agrigento.


''Mi trovo in Francia per le ferie pasquali ma sono sempre presente sulle vicende che riguardano Favara Ovest''. A parlare è Salvatore Chiarenza, abitante di Favara Ovest ed ex candidato al consiglio comunale di Agrigento che, saputo dell'approvazione di ieri sera in consiglio comunale di Agrigento della variazione della rettifica dei confini, ci ha inviato un messaggio. ''Voglio esprimere soddisfazione per il raggiungimento della rettifica approvata ieri dal consiglio comunale di Agrigento, -ci dice Chiarenza- punto che era già da tempo all'ordine del giorno, e per questo ringrazio il sindaco Firetto, il vicesindaco Virone, tutti i consiglieri, ma soprattutto il presidente del consiglio Daniela Catalano, sempre solidale e disponibile alla nostra situazione. Ora l'iter -continua Chiarenza- prosegue con il trasferimento della documentazione agli organi preposti della Regione, aspettando il famigerato referendum. Ringrazio Sicilia Tv -conclude- che anche a distanza mi consente di rendere pubblica a tutta la cittadinanza questa mia nota''.


Scopa, paletta, sacchi e cesto alla mano. Lo aveva annunciato ieri il responsabile del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nella città di Favara, il signor Giuseppe Pullara, e stamane è stato fatto: ripulita da rifiuti ed erbacce via Pietro Germi, zona Macello, la stessa che nei giorni scorsi è stata segnalata dai residenti del posto tramite le telecamere e i microfoni di SiciliaTv Notiziario per denunciarne la situazione di degrado. Due giorni fa, dunque, la segnalazione dei cittadini. Tra i problemi di via Pietro Germi una rottura di una tubatura per la quale passano i reflui che provocava lo sversamento in strada di liquami, con conseguenti maleodori e rischi di natura sanitaria. Oltre a questo, sul posto era stata segnalata anche la crescita rigogliosa di erbacce, l'abbandono di rifiuti e un dissesto del manto stradale con buche pericolose per auto e passanti. Immediato, dopo la denuncia fatta dai cittadini attraverso SiciliaTv, l'intervento di Girgenti Acque che ieri ha risolto il problema fognario. Sempre nella scorsa giornata, il signor Giuseppe Pullara ci aveva anche assicurato un suo pronto intervento per la giornata di oggi e così infatti è stato. Operai sono stati inviati sul posto per ripristinare il decoro urbano dell'area, dimostrando ancora una volta la disponibilità del signor Pullara nello svolgere con costanza un servizio utile e indispensabile per la cittadinanza. Ancora ben poche novità, invece, sul versante ''buche stradali'', per le quali la competenza a intervenire spetta all'amministrazione comunale. Interpellato in merito, l'assessore ai lavori pubblici Amodeo Nicotra aveva risposto che stanno lavorando e predisponendo delle delibere per fare la manutenzione delle strade, ma ad oggi nulla di concreto e tangibile, purtroppo. A ogni modo i residenti di via Pietro Germi possono tirare già un mezzo sospiro di sollievo per i problemi che sono stati risolti prima dell'avvento del caldo estivo, durante il quale insetti e cattivi odori avrebbero trovato un habitat ideale tra i liquami, erbacce e i rifiuti abbandonati sul posto. Un grazie va quindi alla società Girgenti Acque e al responsabile del servizio rifiuti Giuseppe Pullara per il loro pronto e tempestivo intervento.


È Salvatore Vella il nuovo procuratore aggiunto di Agrigento. A deciderlo il Plenum del Consiglio superiore della magistratura che lo aveva proposto all'unanimità. Vella prende il posto dell'uscente Ignazio Fonzo che, dall'aprile del 2017, si trova, quale aggiunto, alla Procura di Catania. Salvatore Vella, arrivato alla Procura di Agrigento sei anni fa e finora sostituto procuratore, ha un curriculum di grande spessore, con esperienze anche alla Procura di Sciacca e alla Dda di Palermo. Conosce, come pochi, il fenomeno mafioso dell'agrigentino ma è anche un grande conoscitore e studioso dell'immigrazione clandestina.


Ha riaperto ieri la ''Buca di San Francesco'', il noto ristorante della famiglia Costanza di via Beneficenza Mendola che qualche giorno fa aveva avuto qualche piccolo problema. Tutto a posto, quindi. Una grande festa, nella serata di ieri, per la riapertura, che ufficialmente avviene oggi. La festa di ieri era per gli amici e i clienti più affezionati. S'è gustata la minestra di San Giuseppe e ci sono stati pizze e panini con cipolla e salsiccia per tutti. Un augurio va dalla nostra redazione alla famiglia Costanza per la ripresa dell'attività.


Sarà presentato ad aprile il nuovo libro della scrittrice Antonella Vinciguerra dal titolo: ''Fimmini''. Nel libro viene narrato un mondo a misura d'uomo dove le fimmine lottano per conquistare il loro spazio, mantenendo intatta la bellezza e attingendo alla loro saggezza innata. Forti come leonesse e fragili come cristalli, affrontano i pericoli della quotidianità come testimoni silenziose di passioni forti e contrastanti. L'appuntamento con la presentazione del libro ''Fimmini'' è in programma per venerdì 13 aprile alle ore 17.30 presso il Circolo Empedocleo di Agrigento. All'incontro, oltre all'autrice, interverranno diverse personalità che gravitano attorno al mondo culturale; il tutto reso ancor più gradevole da un accompagnamento musicale al pianoforte.


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