SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 27/03/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Altri accertamenti fiscali saranno a breve inviati da parte dell'amministrazione comunale pentastellata ai contribuenti favaresi. Altre tasse dunque che i cittadini dovranno pagare, pena l'esecutività degli accertamenti inviati. Non si è ancora finito di discutere della TARSU 2011 che già si parla delle prossime bollette. Proprio di questo si sarebbe dovuto discutere stamattina in un incontro convocato per oggi dall'amministrazione comunale a cui sono stati invitati l'Ordine degli avvocati di Agrigento, la Camera dei Tributaristi di Agrigento, l'Ordine dei Dottori Commercialisti, i Caf e le associazioni dei consumatori. Incontro convocato dopo l'invito fatto pubblicamente, attraverso i nostri microfoni, dall'avv. Giuseppe Di Miceli che chiedeva all'amministrazione un tavolo tecnico per discutere delle prossime bollettazioni. ''Considerato che è intendimento dello scrivente Ente Locale inviare accertamenti fiscali ai propri cittadini, riferiti a diversi anni e imposte, - scrive il sindaco Anna Alba- le Categorie Professionali in indirizzo aventi sede nel comune di Favara sono invitate a partecipare, per un massimo di 3 rappresentanti, al tavolo di confronto….''. L'incontro si sarebbe dovuto svolgere stamattina nella sala giunta del Comune e il fine sarebbe stato quello di ''addivenire a delle corrette prassi -si legge nella lettera di invito- per la definizione degli stessi accertamenti per una migliore tutela del contribuente che avrà la necessità di spiegare la propria posizione presso gli uffici comunali competenti''. Fin qui quindi le parole scritte nella lettera del sindaco. Tralasciando il fatto che è ''poco trasparente'' il non aver invitato anche la stampa all'incontro il cui argomento interessa la popolazione favarese (lo abbiamo appreso infatti da terzi), la cosa che salta subito all'occhio è come l'amministrazione comunale abbia intenzione di ''vessare'' i propri cittadini di anni di imposte. Tra gli invitati, anche il rappresentante del circolo Mcl Chiaramonte- Patronato Cinquemani. Ma Lillo Cinquemani in una nota inoltrata stamani al Comune annunciava già la sua non partecipazione al tavolo tecnico in quanto lo ha definito ''l'ennesima trovata rivolta a offendere l'intelligenza e la dignità dei cittadini favaresi''. Per Cinquemani infatti non ha senso partecipare a incontri per parlare di tasse future quando ancora c'è da definire la questione TARSU 2011 che, secondo lo stesso e anche altri professionisti, risulta prescritta e pertanto non va pagata. ''Il mutismo del Sindaco Alba -dice Cinquemani nella nota- dà forza e potere di azione all'assessore Maida che, cocciuta e prepotente, -dice- ha ampiamente dimostrato che non ha alcun interesse a salvaguardare i contribuenti favaresi. Con la sua arroganza l'assessore Maida sta distruggendo l'immagine dell'amministrazione comunale e di un intero paese che già vive una realtà di grande disagio sociale''. Secondo Cinquemani, ''questa amministrazione, che ancora ad oggi si ostina a dare seguito a un errore madornale'', continua a prendere in giro la gente, ''organizzando -dice- un assurdo tavolo tecnico per l'analisi di avvisi futuri. Fino ad oggi non hanno voluto correggere un errore così palese, per il quale sarebbe bastata una semplice delibera della Giunta comunale per l'annullamento d'ufficio degli avvisi ormai prescritti; perché mai dovremmo pensare che questa amministrazione -continua Cinquemani- ha la volontà di operare con correttezza per il futuro?''. ''È impensabile -dice ancora Cinquemani- che altri professionisti, che si autodefiniscono esperti e che, in questo ultimo mese, si sono esposti a tutela del cittadino per la vicenda Tarsu, siano disposti a perdere questo tempo per un incontro ridicolo e senza alcuna logica''. ''Come fanno i professionisti del settore a pensare di rendersi complici di questi soprusi? Che risultati si pensa di ottenere con questo incontro? A mio modesto avviso -conclude- si tratta solo dell'ennesima offesa all'intelligenza del cittadino favarese!''.


''La prescrizione del reato per i due imputati, stante il tempo già trascorso, è vicina, incombe. Non riesco ad accettarlo, cinque anni di lotte non possono prescriversi per scadenza dei termini. Una sentenza, qualsiasi essa sia, ma in nome della verità, deve esserci, non può non esserci. La verità, quella vera, deve essere accertata anche per il tramite di una sentenza''. Sono le parole scritte in una lettera dalla prof.ssa Michela Frasca, mamma del giovane agrigentino Vincenzo Rigoli, morto nella notte tra il 16 e il 17 dicembre del 2012 all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per shock emorragico dopo un incidente stradale autonomo avvenuto in c.da Gasena. È lo sfogo di una mamma disperata quello della signora Frasca che ripercorre i cinque anni, tre mesi e 10 giorni dal fatto. Parla delle lotte affrontate per evitare due richieste di archiviazione del caso e del successivo rinvio a giudizio per omicidio colposo di due medici del nosocomio agrigentino. ''Non è facile mettere in pubblica piazza i propri sentimenti, le mancanze, la sofferenza, il sentire che si è a un passo dalla verità e improvvisamente vedere svanire tutto. Ripiombare nel vuoto, nel nulla'' - scrive la madre di Vincenzo. Inizialmente il processo viene affidato al giudice Dott.ssa Infantino -racconta la signora Frasca- che, ''per quasi un anno, non riesce a incardinarlo; quest'ultima viene successivamente sostituita dalla Dott.ssa Tedde due anni fa. Inizia finalmente il processo -scrive-, il cuore si riempie di speranza. Speranza di arrivare alla verità! Tra rinvii per mancate notifiche, assenza dei testi, successiva rinuncia alla presenza in aula degli stessi, tutti di parte per i medici imputati, arriviamo, un mese fa, a un passo dalla conclusione di un procedimento che è stato un calvario!''. ''Colpo di scena : il giudice, al fine di valutare in merito alle discrasie emerse dalle relazioni peritali presentate dalle parti in causa, decide, dapprima, di effettuare un confronto d'aula tra tutti i medici che a vario titolo le hanno prodotte - autoptiche comprese! - E successivamente, -continua la signora Frasca-abbandonando la precedente decisione, dispone circa l'esecuzione di una consulenza medico-legale collegiale che valuti le perizie di parte agli atti processuali. Giusto, dico,-scrive la mamma di Vincenzo- è giusto se serve al pieno convincimento del giudice per formulare una sentenza ''giusta''!''. Nell'udienza di ieri la nomina dei due medici individuati e dei quali il giudice intende avvalersi. Giureranno il prossimo 11 aprile. ''E poi -scrive Michela Frasca- ... il baratro: il giudice a fine aprile verrà trasferita ad altra sede e, con molta probabilità, non potrà portare a termine il processo. Si potrebbe dover ricominciare tutto!''. Insomma il timore della prof.ssa Frasca è che il processo possa finire con la prescrizione del reato per scadenza dei termini. ''Una sentenza, qualsiasi essa sia, ma in nome della verità, deve esserci, non può non esserci!'' -ribadisce. ''La fiducia nei confronti della giustizia mi ha sorretta sempre e proprio con questa rinnovata fiducia, di fatto mai persa, mi rivolgo, da mamma orfana del proprio figlio, al giudice, affinché possa in cuor suo -conclude- fare ricorso a tutto ciò che a norma di legge risulti possibile e utile per poter giungere in tempi brevi alla emissione di una sentenza a sua firma''.


Era stato arrestato nel luglio del 2012 con l'accusa di tentato omicidio in quanto, durante una rissa, avrebbe colpito un connazionale al fianco con un coltello o un oggetto tagliente, dopo averlo fatto cadere a terra. Continua il processo a carico di Florin Cristian Lupan, 26enne originario della Romania ma da tempo residente a Canicattì. Secondo il pm Alessandra Russo, che chiede la condanna a un anno di reclusione per il giovane in quanto avrebbe preso parte alla rissa, non è stato provato in maniera certa che sia stato l'imputato a colpire con un fendente al fianco. La rissa coinvolse una decina di persone, pare per motivi legati a una donna da avviare alla prostituzione. Dopo la requisitoria è stata la volta del difensore, poi i giudici della seconda sezione penale hanno rinviato il processo al 4 giugno. Si procederà con eventuali repliche e con la sentenza.


È stata rinviata l'udienza prevista per ieri riguardo al processo a carico del 56enne Vincenzo Di Rosa, ex direttore dell'ufficio postale di Castrofilippo, accusato di truffa e peculato. La notifica non sarebbe arrivata, per errore, alle parti offese. Di Rosa - secondo la tesi della procura, pm Alessandra Russo - avrebbe sottratto circa 250mila euro ad alcuni clienti, soprattutto anziani. Decine di migliaia di euro, secondo l'accusa, sarebbero state sottratte anche dalle disponibilità dell'ufficio postale. L'ex direttore avrebbe prelevato i soldi dall'Atm e dalla cassa e - sempre secondo le accuse - avrebbe truffato anziani clienti chiedendo ad esempio la consegna del libretto postale per calcolare gli interessi, salvo poi prelevare in alcune circostanze anche circa 50mila euro.


Una falla alla condotta fognaria farebbe perdere acque reflue da un muretto posto in fondo alla via, creando maleodore; una buca stradale, qualche metro più sotto, raccoglie parte dei liquidi fuoriusciti creando una pozzanghera tanto dannosa per la salute quanto pericolosa per i veicoli in transito; erbacce crescono rigogliose sul posto e spazzatura viene abbandonata sullo stesso. Di tutto ciò, i cittadini sono stanchi. Ci troviamo a Favara - tra le case popolari di via Pietro Germi, zona ''Macello'' - e questa è la realtà che si è palesata alle telecamere di SiciliaTv durante un sopralluogo effettuato questa mattina. A segnalare sono stati gli stessi residenti del posto. Secondo quanto riferito dagli stessi, il problema fognario va avanti da oltre un mese. Non solo il disagio per il maleodore, i cittadini - ci hanno spiegato questa mattina - sono preoccupati soprattutto per i propri bambini. In via Pietro Germi, senza girarci troppo intorno, vige una situazione di generale degrado. Ad esempio un dissesto del manto stradale - che quasi taglia in due la via - sembra fare ''d'ingresso'' a uno degli immobili dove i residenti vivono. Quello dei cittadini, per le condizioni dell'ambiente in cui vivono, è un sentimento di rabbia; gli stessi chiedono interventi di ripristino per migliorare la vivibilità di via Pietro Germi. E in questo caso è l'amministrazione comunale che deve agire, senza se e senza ma. Intanto per quanto riguarda la fuoriuscita di reflui dalla condotta, i residenti del posto ci hanno fatto sapere che è da più di un mese che segnalano il problema a Girgenti Acque. Gli stessi però ci hanno anche informato di come, proprio stamani, dopo il nostro intervento, la società li abbia informati di un loro imminente sopralluogo. L'intervento è previsto per domani. Si spera che il problema possa essere risolto nel più breve tempo possibile, prima che la calura dei mesi a venire amplifichi maleodori e rischi per la salute.


Vertenza Favara Ovest. ''È in trattazione al consiglio comunale di Agrigento il punto relativo alla ridefinizione dei confini tra Agrigento, Favara e Aragona. A dirlo è il vicesindaco Elisa Virone. Comunicazione che arriva dopo che diversi cittadini della popolosa zona hanno scritto una lettera aperta alla nota trasmissione di Canale 5 ''Striscia la notizia''. ''Si prosegue senza esitazione -dice il vicesindaco di Agrigento- lungo la via tracciata sin dall'insediamento di questa Amministrazione, la volontà cioè di sottoporre a consultazione referendaria la variazione dei confini. Una volta sopraggiunta l'approvazione del Consiglio Comunale, verrà effettuato l'immediato inoltro agli Uffici Regionali competenti affinché curino, dopo le valutazioni di competenza, l'indizione della consultazione referendaria volta a risolvere e definire questa lunga questione agrigentina. Pur dovendo curare, attraverso gli uffici, tutti gli adempimenti necessari, -conclude Virone- non sfugge a questa Amministrazione la valenza sociale e politica di questa delibera per porre fine a una vicenda paradossale che si protrae da decenni e che ha generato talora contraddizioni delicate''. Come detto, numerosi abitanti di Favara Ovest hanno inoltrato una lettera alla redazione di ''Striscia la notizia'' dove hanno spiegato la vicenda, tutta pirandelliana, che da decenni vede contendersi i confini territoriali tra i tre comuni chiamati in causa e i disagi e i problemi che ne conseguono, come ad esempio il pagamento delle tasse e lo svolgimento dei servizi. L'intera lettera è stata pubblica sul nostro portale web siciliatv.org.


Nella giornata di ieri sono stati riscontrati due guasti sull'acquedotto ''Tre Sorgenti'' localizzati in c/da Muxarello, nel comune di Aragona, e in Contrada Salinella, nel comune di Comitini. Tali guasti hanno creato un deficit idrico nell'adduzione ai serbatoi comunali, alimentati per mezzo dell'acquedotto ''Tre Sorgenti''. Girgenti Acque, attraverso una nota, aveva comunicato ieri che in via sostitutiva effettuerà gli interventi manutentivi e pertanto la fornitura idrica verrà interrotta nei comuni di Grotte, Racalmuto, Castrofilippo, Naro, Ravanusa e Campobello di Licata.


''I luoghi colpiti dal Sisma del 1968 nel Territorio Belicino della Provincia di Agrigento Analisi e Proposte degli Architetti'', è questo il tema del convegno organizzato dall'Ordine degli Architetti della Provincia di Agrigento e dalla Fondazione Architetti nel Mediterraneo e inserito nel programma del 50esimo anniversario del terremoto del Belice, datato 1968. Il convegno è in programma sabato 7 aprile, la location sede dell'evento sarà il teatro Sant'Alessandro di Santa Margherita Belice. Diversi gli enti - tra i quali Comuni, Ordini e Consigli di architetti e università degli studi - che hanno dato il proprio contributo patrocinando o collaborando all'iniziativa. Gli interventi saranno quelli del presidente dell'Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, Alfonso Cimino; del presidente della Fondazione Architetti del Mediterraneo, Pietro Fiaccabrino; del vicepresidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Rino la Mendola, del responsabile del Dipartimento di Protezione Civile dell'Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, Roberto Campagna e del consigliere dell'Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, Giacomo Cascio. Il convegno sarà presentato in conferenza stampa sabato prossimo 31 marzo, alle ore 10.00, presso la sede dell'Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento, in via Gaglio al civico 1.


Domani ricorre l'11esima ''Giornata nazionale della disabilità intellettiva e/o relazionale''. Per l'occasione anche l'ANFFAS di Favara aprirà le proprie porte dando il via alle celebrazioni dei 60 anni dalla nascita dell'Associazione a livello nazionale. Tema scelto per la Giornata nazionale è l'inclusione. L'obiettivo è quello di sensibilizzare ulteriormente la società civile tutta e ri-affermare i diritti civili e umani sanciti dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità. A Favara, nella sede di viale Berlinguer, si svolgerà una giornata in famiglia. Durante la mattinata le persone con disabilità mostreranno a tutti coloro che andranno a trovarli le attività che quotidianamente svolgono all'interno del centro. A seguire condivideranno il pranzo con tutti gli associati, volontari e con quanti vorranno fermarsi con loro. Nel pomeriggio poi esibizioni di canto e ballo a cura delle persone con disabilità. Alle 17.00 chiusura con il taglio della torta e brindisi. A seguire spettacolo di cabaret.


Ieri, in occasione della Sagra dell'Agnello Pasquale, al castello Chiaramonte di Favara è stata inaugurata la collettiva di pittura dal titolo ''Donne e luoghi della Bibbia'', a cura dell'associazione ''Il giardino degli artisti'' e della scuola di disegno e pittura ''Arte in corso'', diretta dalla maestra d'arte Amelia Russello. Tra i partecipanti all'evento anche le scolaresche di Favara e di Agrigento. Al termine sono stati consegnati gli attestati di partecipazione e il tutto si è concluso con un buffet. La mostra sarà aperta fino al 3 aprile.


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