SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 23/03/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Era mezzanotte e un quarto quando ha sentito degli strani rumori provenire fuori dalla sua abitazione. Si affaccia e vede tre cani neri prendere a morsi un auto in sosta. È successo stanotte in via Firenze, a Favara. A denunciarlo pubblicamente, con un post anche su facebook, la cittadina Maria Nona che stamattina ha contattato la nostra redazione per informarci dell'accaduto. ''Sono stata testimone di un'aggressione di un branco di cani su una macchina posteggiata di fronte casa mia -ci ha detto la signora Maria, turbata ancora dall'accaduto. Solo dopo le grida di mia figlia gli animali si sono allontanati. Non so poi dove si sono spostati e cosa hanno fatto. Nella mia zona di cani randagi se ne vedono ma quelli di ieri sera -ci ha detto- non li ho mai visti''. L'auto in questione, una Twingo, è di proprietà di un abitante della zona. Solo grazie all'immediato intervento della signora Maria e della figlia i danni alle vettura sono stati limitati. Infine la signora Nona chiede provvedimenti urgenti all'amministrazione comunale, nella persona del sindaco Anna Alba, preoccupata di eventuali aggressioni all'uomo.


Le accuse sono quelle di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Manette ai polsi per un gruppo ritenuto responsabile di avere organizzato e portato a termine alcuni sbarchi di clandestini, dalla Tunisia verso la Sicilia occidentale, trasportando al contempo anche sigarette di contrabbando destinate al mercato nero. ''Caronte'' è il nome in codice dato al blitz scattato all'alba di oggi - su ordine della Procura della Repubblica di Marsala ed eseguito da circa 70 carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento - tra Menfi, Sambuca di Sicilia, Marsala, Santa Margherita Belice e Cesena. Quattro le ordinanze di custodia cautelare notificate mentre per un altro degli indagati è scattato l'obbligo di dimora nel comune di Marsala. Carcere per Salvatore Calcara, 49enne di Sambuca di Sicilia, Marco Bucalo, 31enne di Menfi e Montasar Bouaicha, 27enne nato in Tunisia; domiciliari per Giuseppe Morreale, 48enne di Santa Margherita di Belice e obbligo di dimora per Salvatore Occhipinti, 53enne di Marsala. Per oltre un anno i carabinieri della Compagnia di Sciacca si sono impegnati in complesse indagini, tra pedinamenti e intercettazioni, per giungere al blitz di oggi. L'attività investigativa prese spunto nel gennaio 2017 dalla denuncia di furto di un gommone, risultata poi infondata, fatta proprio da uno dei componenti della presunta organizzazione. Fin dai primi accertamenti - ricostruiscono dall'Arma Carabinieri - era emerso il sospetto che il natante fosse stato utilizzato per una delle traversate. I tragitti via mare, attuati anche con motoscafi, sarebbero partiti dalle spiagge tunisine più vicine alle coste italiane per raggiungere il litorale trapanese. A coordinare il presunto ''giro'' di esseri umani e sigarette di contrabbando, secondo i carabinieri, sarebbe un italiano che spesso si sarebbe recato personalmente in Tunisia dall'aeroporto o dal porto palermitani per meglio gestire l'organizzazione dei viaggi e prendere accordi diretti con i tunisini compiacenti. Secondo quanto emerso dalle indagini, in ogni traversata venivano trasportate dalle 12 alle 15 persone. Ogni viaggiatore desideroso di giungere in Italia avrebbe pagato alla presunta organizzazione dai 4mila ai 5mila euro, facendo dunque ''fruttare'' a ogni viaggio profitti anche fino ai 75mila euro. Al trasporto di esseri umani anche quello di sigarette di contrabbando, circa 1.600 stecche per ogni traversata, che, vendute al dettaglio, avrebbero fruttato circa 50mila euro. Durante l'operazione i carabinieri hanno anche sequestrato due fuoristrada, ritenuti essere utilizzati come mezzi d'appoggio per il trasbordo dei tabacchi.


Si troverebbe su di una area demaniale. È questo il motivo del sequestro del ''Posto di ristoro'', lo storico locale sito di fronte al Tempio di Ercole della Valle dei Templi di Agrigento. A porre i sigilli, la Digos della Questura di Agrigento in esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Agrigento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, pm Salvatore Vella. L'attività si troverebbe su di un'area di proprietà del Parco Archeologico. Il sequestro preventivo deriva da una complessa vicenda amministrativa. Secondo alcune fonti, pare che i permessi dell'esercizio commerciale per potere operare su un'area demaniale siano scaduti da tempo e che dunque l'attività, da tempo appunto, sarebbe sprovvista delle necessarie licenze. Sul posto, al momento di porre i sigilli, oltre alla Digos, anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Stradale e la Polizia Locale per gli aspetti relativi alla viabilità dell'area interessata. Presenti anche i Vigili del Fuoco del Comando provinciale e un'unità mobile dell'Asp. La disposizione di uomini e mezzi è stata decisa dal Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica, sulla base di indicazioni emerse in un tavolo tecnico presieduto dal Questore Maurizio Auriemma. Dopo l'esecuzione del sequestro dell'attività, l'immobile è stato affidato all'Ente Parco Archeologico, nominato custode dello stesso. Intanto la titolare del ''Posto di ristoro'' risulterebbe iscritta nel registro degli indagati per ''l'invasione'' del suolo pubblico.


Atto intimidatorio stanotte a Favara. Ad andare completamente distrutta dalle fiamme una Ford Kuga di proprietà di un 45enne, impiegato nel settore privato. Il fatto si è verificato intorno alle 5.00 in via Montecitorio. Sul posto si sono portati i vigili del fuoco che hanno spento il rogo e i carabinieri della locale Tenenza che hanno avviato le indagini.


Avrebbe picchiato e tentato di violentare l'ex moglie. È stato condannato a due anni e tre mesi di reclusione dai giudici della prima sezione penale, presieduta da Luisa Turco, un 59enne di Porto Empedocle. Il fatto avvenne 4 anni fa. Secondo quanto ricostruito, l'uomo avrebbe strappato i pantaloni all'ex moglie per poi scaraventarla sul letto. La donna però ha fatto in tempo a prendere il telefono e chiamare la figlia che, capito il pericolo, in pochi minuti è arrivata a casa costringendo l'uomo ad andare via. Il 59enne è stato condannato anche a risarcire l'ex moglie.


Gaetano Sciortino, operaio 53enne di Cattolica Eraclea, accusato di essere l'assassino che nel dicembre del 2015 uccise il marmista 67enne Giuseppe Miceli, anch'egli cattolicese, è stato rinviato a giudizio. A deciderlo, ieri, il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano. Sciortino, il prossimo 20 aprile, comparirà davanti alla Corte d'Assise. L'omicidio del 67enne avvenne all'interno del laboratorio della vittima, in via Crispi, a Cattolica Eraclea. L'anziano venne brutalmente ucciso a colpi di oggetti contundenti alla testa e al torace. Ad arrestare Gaetano Sciortino lo scorso 20 ottobre, misura poi confermata anche dal Riesame di Palermo, furono i carabinieri. Le indagini, durate quasi due anni, ebbero una svolta dopo il ritrovamento di una scarpa in una zona rurale che - era stato ricostruito in conferenza stampa la mattina stessa dell'arresto del 53enne - sarebbe stata abbandonata dal presunto killer e la cui impronta combacerebbe con quella repertata dai carabinieri del RIS sulla scena del crimine. Ad andare a sfavore di Sciortino ci sarebbero anche dei filmati realizzati da alcune telecamere esistenti nelle adiacenze del luogo del delitto. Durante l'analisi delle immagini i militari avevano concentrato l'attenzione su una vettura, una Fiat Punto di colore nero, pare guidata proprio da Gaetano Sciortino. L'operaio avrebbe pedinato la vittima con soste prolungate agli angoli delle strade da dove era possibile osservare i movimenti dell'artigiano. Secondo la ricostruzione fornita in conferenza stampa dai carabinieri, il giorno del delitto il presunto assassino pedinò per circa tre ore la vittima. Non chiaro, ancora oggi, risulta il movente del delitto. A un certo punto si ipotizzava una rapina, ma l'ipotesi è stata poi scartata. Intanto sono diversi gli accertamenti che nel tempo - e anche di recente - sono stati effettuati sul luogo dove si consumò l'omicidio. A coordinare l'inchiesta durante l'attività investigativa il pm Silvia Baldi. Il fascicolo è adesso nelle mani della collega Gloria Andreoli.


Sarebbero stati costretti a pagare una tangente di 3 mila euro a due dipendenti del Comune di Campobello di Licata per continuare a lavorare con l'Ente. Parliamo dei titolari di una ditta di Licata, la Omnia Srl, che opera nel settore dello smaltimento dei rifiuti speciali, che si sono costituiti parte civile al processo cominciato ieri al Tribunale di Agrigento nei confronti di uno dei due dipendenti accusati di concussione in concorso. Coinvolti nella vicenda il funzionario Giuseppe Nigro, che ha preferito il giudizio abbreviato, quindi si deciderà allo stato degli atti, senza altre prove, e il dipendente Francesco La Mendola che invece ha patteggiato la pena a due anni e otto mesi di reclusione e a un anno di interdizione dai pubblici uffici. Ha già risarcito le vittime che lo avevano denunciato e fatto arrestare. La Mendola venne immortalato dalle telecamere mentre intascava una tangente di 3 mila euro dai titolari della ditta licatese. Fu lo stesso dipendente poi a mettere in mezzo anche il funzionario Giuseppe Nigro. All'udienza di ieri era presente anche il presidente dell'associazione antiracket Fai di Gela Gaetano Caponnetti, che chiederà di costituirsi in giudizio con l'assistenza dell'avvocato Giuseppe Capobianco. Il processo è stato rinviato poi al prossimo 19 aprile, in quanto non era stata eseguita la notifica nei confronti del Comune di Campobello che potrà costituirsi parte civile e chiedere i danni ai suoi ormai ex dipendenti.


Non ha ancora terminato la requisitoria ma ha anticipato le conclusioni il pm Antonella Pandolfi circa il processo sulle presunte irregolarità legate alla realizzazione del cosiddetto ''Villaggio dei vip'' nei pressi della Scala dei Turchi. Per il pm Pandolfi gli imputati sono da condannare o rinviare a giudizio perché, a partire dal 1995, in quell'area vigeva un vincolo che non consentiva di realizzare nulla ''figuriamoci -ha detto- un complesso di villette''. Ricordiamo che si tratta di un complesso di villette a schiera, nei pressi della scogliera, ritenuto illegittimo dalla Procura che, nell'agosto di quattro anni fa, è stato posto sotto sequestro mentre era in corso di costruzione.


Documentazione circa la provenienza degli animali risultata mancante o incompleta. Sanzioni per circa 7mila euro. È questo l'epilogo di un controllo effettuato dalla Polizia Stradale di Agrigento lungo la statale 115, nei pressi di Sciacca. Gli agenti, impegnati in un posto di blocco, hanno fermato un camion che stava trasportando 50 ovini e 5 caprini al mattatoio sito a Ganci. I poliziotti della Stradale, coordinati dal vicequestore aggiunto Andrea Morreale, avrebbero appurato come il trasporto delle bestie stava avvenendo contravvenendo alle normative vigenti, con la necessaria documentazione relativa alla loro provenienza assente o incompleta. Il mezzo, inoltre, sarebbe risultato sporco e non disinfestato. L'intervento dei veterinari dell'Asp di Agrigento avrebbe disposto il rientro dei caprini nell'allevamento di origine, in provincia di Palermo. In questo periodo, siamo ormai vicini alle festività pasquali, sono stati potenziati i controlli della stradale nel territorio agrigentino.


Vandali in azione nella notte tra mercoledì e ieri alla scuola dell'infanzia ''Giuseppe Angelo Peritore'' di Licata. Ignoti hanno fatto irruzione all'interno, forzando un infisso e scaraventato sul pavimento banchi e sedie. Non contenti, hanno preso di mira i distributori automatici di snack, caffè e bibite prelevando monete e anche cioccolati e merendine. A scoprire il tutto ieri i dipendenti della scuola che hanno fatto scattare l'allarme. Sull'accaduto indagano i carabinieri.


Ieri era la ''giornata mondiale dell'acqua'', istituita nel '92 dalle Nazioni Unite. Per l'occasione, che a livello globale vuole sensibilizzare circa le criticità di questo bene, anche a Favara è stata organizzata una iniziativa in merito. Ieri, presso la chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, un momento di preghiera e di benedizione dell'acqua alla presenza del parroco don Marco Damanti. Presenti tra gli altri anche l'Imam di Agrigento, capo della comunità islamica del territorio, il deputato regionale Margherita La Rocca Ruvolo e il presidente del coordinamento Titano Gaetano Milioto. Quello dell'acqua, a Favara e nell'agrigentino in generale, - si sa - è un tema paradossalmente ''scottante'' e causa di diversi disagi soprattutto per la popolazione. L'iniziativa è stata dunque volta anche a sensibilizzare istituzioni e cittadinanza su problemi che affliggono il nostro territorio, come il costo o la mancanza dell'acqua. I presenti alla manifestazione hanno portato anche dei bidoni. Un gesto ''polemico'', figura di quando per procurarsi dell'acqua il cittadino doveva andare a rifornirsi presso le fontane. Ma per i particolari c'è l'intervista al parroco della comunità ospite dell'evento don marco Damanti. Nel Tg di SiciliaTv Notiziario del 23 marzo 2018 l'intervista al parroco della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, don Marco Damanti.


In occasione della giornata mondiale dedicata all'acqua il gruppo politico ''Potere al Popolo'' della città dell'agnello pasquale, presentatosi recentemente in occasione delle consultazioni nazionali, ha innalzato un grido di allarme: ''Favara ha sete''. ''Noi favaresi -scrive Carmela Marrone, coordinatrice di ''Favara per i beni comuni'' e componente di ''Potere al popolo''- siamo stanchi, snervati e delusi di promesse mai mantenute!''. ''Più volte -dice l'ex candidata al Senato- cittadini, associazioni, segretari di partiti politici e movimenti presenti sul territorio hanno chiesto alla sindaca di Favara la rescissione del contratto idrico con Girgenti Acque, ma nessuna risposta è pervenuta in tal senso''. ''Tra siccità e scandali, al solito, a pagarne le disastrose conseguenze -continua Marrone- siamo noi cittadini utenti di Favara''. L'ins. Marrone parla anche delle diverse volte che i favaresi avrebbero chiesto all'ATI di convocare un'assemblea di sindaci affinché deliberasse in direzione delle rescissione del contratto, ''ma nulla -dice- è stato attuato''. Infine Marrone invita la sindaca a mantenere le promesse fatte in campagna elettorale: ''Dia spiegazioni chiare. La popolazione -conclude- è stanca di questo Suo lungo assordante silenzio''.


Martedì prossimo 27 marzo, alle ore 19.00, si svolgerà una seduta del consiglio comunale di Favara. Diversi i punti in trattazione, tra questi i provvedimenti ai sensi dell'art. 250, comma 2 del TUEL Nuova convenzione integrativa tra ANAS Regione Sicilia - Provincia Regionale di Agrigento - Comune di Favara; estinzione dell'IPAB Opera Pia Barone Mendola di Favara; la richiesta della P.O.4 per l'inserimento della previsione di spesa in ordine al servizio di cattura, ricovero e mantenimento cani randagi e due interrogazioni presentate da consiglieri comunali di opposizione.


Si sta avvicinando la Pasqua e per l'occasione una serie di iniziative sono state organizzate per questo fine settimana anche nella città dell'agnello pasquale. Si tratta di momenti comunitari e solidali per dare il via alla Settimana Santa. Oggi, dalle ore 19.00, una Via Crucis interparrocchiale con partenza dalla Chiesa di San Giuseppe Artigiano, lungo le vie centrali di Favara e fino al Calvario. Domani è in programma una raccolta alimentare davanti ai supermercati; all'iniziativa è stato dato il titolo ''Aiutaci ad Aiutare''. Domenica, infine, nelle diverse parrocchie si celebrerà la giornata delle Palme. ''Il consiglio pastorale cittadino - scrive il coordinatore Salvatore Sutera Sardo - coglie l'occasione per augurare una buona e Santa Pasqua di Risurrezione''.


Dopo i piacevoli spettacoli che sono stati messi in scena alla sala San Francesco di Favara e che hanno fatto registrare molti ''tutto esaurito'', si ritorna al teatro domani, 24 marzo, con la commedia ''Aglio, olio e peperoncino'' della compagnia favarese Polvere di Stelle, inserita nel palinsesto di ''RASSEGNAti'', organizzato dalla Cioppy Group Events. Per la regia di Patrizia Russello, ''Aglio, olio e peperoncino'' presenta un prete appetitoso, un sacrestano pasticcione e una coppia di sposi che diventeranno oggetto di lite tra i genitori. Tra un matrimonio e un funerale, non mancheranno di certo momenti comici. Per sapere come si evolverà la storia e come questa ''matassa'' verrà snodata, l'unica possibilità è assistere allo spettacolo. L'appuntamento con gli attori della compagnia teatrale ''Polvere di Stelle'' e della commedia ''Aglio, olio e peperoncino'' è dunque per domani alle ore 21.00 presso il teatro San Francesco, a Favara. Le risate, assicurano gli organizzatori, sono assicurate. Per gli interessati è disponibile anche il servizio navetta. Per maggiori dettagli è disponibile il numero 328 95 14 586.


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