SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 22/03/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Si torna a parlare ancora una volta del fenomeno dell'erosione costiera lungo la spiaggia di Eraclea Minoa, che soprattutto negli ultimi mesi ha subito una forte accelerazione. Il problema, ormai, lo si conosce fin troppo bene: il mare, avanzando, continua imperterrito a ''inghiottire'' il litorale, la costa e anche gli alberi della pineta che - colpiti dalle onde marine - cadono giù come birilli. Si è in attesa - che dovrebbe concludersi in settimana - di una risposta da parte dell'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Totò Cordaro, circa una possibile realizzazione di un intervento per posizionare barriere paramassi provvisorie. L'importo dell'opera - i fondi sarebbero quelli della Regione - ammonterebbe a circa 150mila euro, ma rimane una soluzione provvisoria e nell'attesa di un provvedimento definitivo. Il problema dell'erosione costiera a Eraclea Minoa intanto persiste e causa danni non solo ambientali ma anche in materia di turismo e lavoro. Un lido è stato chiuso causa danneggiamento provocato dalle mareggiate, danneggiamenti sarebbero stati riscontrati anche in un chiosco sussistente la spiaggia. Intanto il Comune di Eraclea Minoa avrebbe affidato a una ditta i lavori di rimozione e abbattimento degli alberi pericolanti sul litorale di Eraclea Minoa.


Nel 2008 i sindaci dell'ATO assegnarono il rifacimento della rete idrica di Agrigento, per complessivi 31 milioni e mezzo di euro, direttamente a Girgenti Acque, senza nessuna gara d'appalto. E proprio su questo che il pool di pm, che indaga sulla presunta rete affaristica attorno a Girgenti Acque, vuole adesso vederci chiaro. I pm Salvatore Vella, Paola Vetro e Alessandra Russo, coordinati dal procuratore Luigi Patronaggio, stanno esaminando la convenzione stipulata 10 anni fa dall'allora presidente della provincia di Agrigento Vincenzo Fontana. Convenzione che affidava i lavori alla società che gestisce il servizio idrico. Indagine della Procura che arriva a pochi giorni dalla conferenza stampa del sindaco Lillo Firetto e dell'assessore comunale Nello Hamel che annunciavano la quasi fine di un lungo iter e l'imminente rifacimento della rete idrica di Agrigento. ''Una svolta epocale'' -l'avevano definita i due amministratori. Evidentemente questa ''svolta epocale'' non è passata inosservata agli occhi degli inquirenti che vogliono adesso capire perché questa opera, la più grossa forse mai realizzata ad Agrigento, sia stata assegnata, senza una gara d'appalto, a Girgenti Acque. Non si escludono, nei prossimi giorni, ulteriori risvolti sulla vicenda.


2 anni di reclusione per Fabrizio La Gaipa, 42 anni, 1 anno e 8 mesi per il fratello Salvatore, di anni 46. In entrambi i casi con la sospensione condizionale della pena. Questo il patteggiamento ratificato dal giudice Alessandra Vella. È con la ratifica dell'accordo processuale che si chiude la vicenda in merito alle presunte estorsioni che avevano portato lo scorso 14 novembre all'arresto dell'imprenditore Fabrizio La Gaipa, titolare di un hotel di San Leone e primo dei non eletti del M5S all'Ars alle ultime Regionali. La Gaipa era finito ai domiciliari con l'accusa di estorsione ai danni di dipendenti della sua attività. Secondo gli inquirenti, tesi fortemente appoggiata sulle versioni dei tre che hanno accusato l'imprenditore e confermato il tutto in un incidente probatorio, l'agrigentino avrebbe utilizzato il sistema del cosiddetto ''cavallo di ritorno''. In pratica una consistente parte di quanto percepito in busta paga dai dipendenti sarebbe poi tornata nelle mani di La Gaipa. Un ex dipendente dell'imprenditore avrebbe inoltre registrato una conversazione e consegnata la stessa alla polizia. Nel file audio si sentirebbe Fabrizio La Gaipa discutere con l'allora dipendente riguardo a modalità e quantità delle somme da restituirgli dallo stipendio. Il patteggiamento, ieri, è stato ratificato dal Gip. L'accordo processuale era stato raggiunto tra difesa degli agrigentini e il pm Gloria Andreoli.


È accusato di avere azionato in ritardo i freni della sua Nissan Micra e di essersi discostato troppo dal margine destro della carreggiata, non riuscendo in tal modo a evitare lo scontro con lo scooter guidato dalla giovane Chiara La Mendola che avrebbe perso il controllo della due ruote a causa di una buca stradale. L'incidente stradale, mortale per La Mendola, avvenne il 30 dicembre del 2013 in viale Cavaleri Magazzeni. Continua il processo in merito alla vicenda che vede imputato l'81enne Giuseppe Valenti, accusato di omicidio colposo. In questi giorni, davanti al giudice monocratico Alessandra Tedde, si è svolta l'udienza nella quale a prendere la parola sono stati due periti, gli ingegneri Andrea Milano e Davide Bonaccolta, per fare chiarezza sulle versioni praticamente opposte tra accusa e difesa. I due, incaricati dal giudice di accertare la dinamica del sinistro ed eventuali responsabilità, sembrano sollevare ogni colpa dall'anziano Valenti. ''La velocità tenuta dall'automobilista - avrebbero dichiarato i periti - era fra i 42 e i 47 chilometri orari, quindi sotto il limite massimo e ha frenato in un secondo rientrando nei tempi di reazione media. Anche la distanza dal margine destro della carreggiata è stata rispettata, non poteva accostarsi di più perché c'era il marciapiede''. ''La ragazza - hanno aggiunto gli ingegneri - è stata arrotata dall'automobile. Non indossava il casco o se lo indossava non lo teneva in maniera corretta ma non sarebbe cambiato nulla perché la morte è avvenuta per i traumi all'addome, come dicono i medici legali'' . Si tornerà in aula l'11 aprile prossimo. Sarà la volta della requisitoria dell'accusa - pm Manuela Sajeva - e delle arringhe di difesa e parte civile.


Erano stati ritenuti responsabili del reato di violenza sessuale su minore. Parliamo di due saccensi che sono stati condannati dal tribunale di Sciacca, in composizione collegiale, presidente Antonio Tricoli, a sei anni e mezzo di reclusione uno e 5 anni e 6 mesi l'altro. Ad avere avuto la condanna maggiore Lino Conticello di 48 anni. Secondo l'accusa sarebbe stato lui ad abusare del giovane mentre Giuseppe Marciante di 38 anni -condannato a 5 anni e mezzo di reclusione- li avrebbe messi in contatto. I due imputati si sono sempre dichiarati innocenti e i loro difensori avevano chiesto l'assoluzione. A loro carico anche la condanna, in solido, al risarcimento del danno con una provvisionale di 20 mila euro immediatamente esecutiva.


Chiuso da oltre un anno, il viadotto Morandi, che collega Agrigento e Porto Empedocle, potrebbe non riaprire o addirittura potrebbe anche essere demolito. È l'idea, quella di valutare una alternativa alla riapertura del ponte Morandi, avanzata ieri dalla presidente della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità all'ARS Giusi Savarino. La stessa ha parlato, attraverso un video pubblicato sui social, di un incontro avuto con i vertici regionali dell'Anas e del Cas. ''Gli agrigentini -ha detto l'on. Savarino- si chiedono se sia opportuno ristrutturare un viadotto molto contestato per il suo impatto paesaggistico o se piuttosto non si possano trovare soluzioni alternative. L'Anas ha, in effetti, avviato un iter che porti alla gara per la ristrutturazione del viadotto Morandi che comporterebbe una spesa di circa 30 milioni di euro ma ha dichiarato - dice ancora Savarino- che se arrivano sollecitazioni diverse da questa commissione o dagli enti locali, si possono anche avviare soluzioni alternative. Per cui abbiamo immaginato nelle prossime settimane di indire una audizione che coinvolga il Comune di Agrigento e la Sovrintendenza di Agrigento per vedere se è più opportuno e magari anche più economico e meno invasivo scegliere soluzioni alternative a un viadotto che è sempre stato molto contestato dagli agrigentini''. Durante l'incontro con i vertici regionali dell'Anas e del Cas si è parlato anche del tratto Agrigento-Palermo e dei disagi che i cittadini stanno subendo. Su questo l'Anas ha comunicato alla presidente che ci sarà a breve una riduzione dei semafori e che entro l'anno verranno consegnati 28km di strada.


Risale allo scorso venerdì la caduta di alcuni calcinacci dal tetto del bagno maschile sito al pianterreno della sede del liceo Scientifico e delle Scienze Umane ''Raffaello Politi'' di via Acrone, ad Agrigento. Per fortuna non erano stati registrati danni a persone nel momento in cui i calcinacci sono venuti giù, poco prima della ricreazione. La notizia del fatto, oltre che ovviamente a genitori, studenti e personale operante all'interno della struttura scolastica, ha interessato il Libero Consorzio comunale di Agrigento che, avuto notizia del crollo dei calcinacci, ha programmato un intervento tempestivo dei tecnici dell'Ex Provincia. ''Gli operai della ditta con cui l'Ente ha un contratto aperto - ha fatto sapere ieri il Libero Consorzio tramite comunicato stampa - sono già stati invitati a effettuare un primo intervento per eliminare lo stato di pericolosità del tetto dei bagni. I tecnici dell'Ente hanno invitato gli operai a effettuare una verifica presso l'intera scuola per accertare l'esistenza di altre criticità''. Ad ogni modo il Commissario Straordinario del Libero Consorzio, Girolamo Alberto Di Pisa, ha informato di come per il liceo Politi si è provveduto a effettuare un'indagine diagnostica dei solai e conseguentemente è stato predisposto un progetto per una manutenzione straordinaria, mirata a migliorare le condizioni di sicurezza dell'edificio. Il progetto, per un importo di 340mila euro, è stato finanziato dal MIUR e al momento si stanno completando le procedure di aggiudicazione dell'appalto. I lavori, secondo l'ex Provincia, potrebbero presumibilmente avere inizio a giugno.


Emergenza rifiuti in Sicilia. Per fronteggiarla si starebbe pensando di realizzare a Casteltermini, nell'area di Cozzo Disi, un centro di stoccaggio per il trattamento della frazione organica del rifiuto solido e urbano. Sulla questione interviene Gero Acquisto della C.S.T. UIL di Agrigento che palesa dei legittimi dubbi sulla realizzazione di questo centro di stoccaggio di cui non sono ancora chiare -dice- le finalità e i benefici per il territorio. ''Se dalla Regione Siciliana, con in testa il neo commissario dei rifiuti Nello Musumeci, c'è questa volontà, -scrive Acquisto- vogliamo capire prima di esprimere giudizi di merito perché è stato individuato questo territorio e se ci sono rischi per la salute dei cittadini e quali eventualmente saranno i benefici, anche perché ancora non è stato approvato un piano regionale dei rifiuti. Riteniamo che questo progetto debba essere discusso con il territorio e si debba innanzitutto garantire la sicurezza per il cittadino''. ''Noi -dice ancora Acquisto- non possiamo restare in silenzio o accettare delle decisioni dall'alto senza coinvolgere il territorio e capire bene i pro e i contro di un eventuale centro di stoccaggio''. Acquisto parla inoltre delle priorità che al momento Casteltermini ha, ovvero delle disastrose condizioni delle strade del paese; tratti chiusi, compresa la famosa Cozzo-Disi che da un anno e mezzo non è transitabile per lo smottamento di massi che hanno reso impraticabile la principale via di comunicazione in entrata e in uscita per Casteltermini.


Grazie all'avvio della raccolta differenziata e al ritrovamento di circa 4 mila evasori, la bolletta dei rifiuti a Canicattì costerà meno. Sono gli effetti del nuovo piano finanziario preparato dagli uffici del Comune. Nonostante quindi l'Ente pagherebbe un milione di euro in più rispetto al passato, la tassa dei rifiuti sembra essere destinata a diminuire grazie al raggiungimento della soglia del 40% di differenziata. Per fare un esempio, una famiglia composta da 4 persone in un'abitazione di 100 metri quadrati pagherà 55 euro in meno rispetto alla precedente bolletta. Ma tutto questo sarà possibile solo se il provvedimento predisposto dagli uffici comunali verrà approvato dal consiglio comunale.


''I grandi campioni nascono sui campi di periferia... la storia di Pelé raccontata ai ragazzi''. Sulla storia del grande campione brasiliano e sui sogni coltivati dai ragazzi di paese se ne parlerà domani pomeriggio alle 18.30 presso lo Juventus club Favara Bianconera, in viale Aldo Moro 202. I giornalisti Giuseppe Piscopo e Totò Arancio ne parleranno con Carmelo Trupia, Angelo Caramanno e Gerlando Contino, attuale allenatore-giocatore del Pro Favara. All'incontro saranno presenti anche i presidenti del Pro Favara Rino Castronovo e Lino Sanfilippo. A seguire la proiezione del film ''Pelé''. A conclusione della serata la possibilità di seguire su maxi schermo l'amichevole Argentina-Italia.


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