SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 14/03/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Da oggi è possibile presentare online il modulo D3 per la scelta delle 30 scuole per l'aggiornamento delle graduatorie d'istituto della terza fascia ATA. Anche se c'è da dire che molti, già da stamattina, hanno più volte tentato di accedere alla funzione del Polis di Istanze On Line del sito del Ministero, ma non era presente alcun link per permettere l'inserimento. La scelta delle sedi sarà possibile fino alle ore 14:00 del 13 aprile prossimo. Possono presentare istanza esclusivamente coloro che hanno presentato domanda cartacea di inserimento o aggiornamento per il triennio 2018/21 entro il 30 ottobre 2017. È possibile inserire sino a 30 scuole della stessa e unica provincia cui è stato inviato il modello di domanda di inserimento/aggiornamento. Non c'è obbligo di inserire la scuola capofila. Nell'ambito delle 30 scuole infatti è possibile decidere se inserire o meno la scuola destinataria del modello di domanda cartacea inviato precedentemente. Gli aspiranti supplenti ATA che erano già inseriti nelle graduatorie di III fascia ATA devono comunque presentare una nuova domanda di scelta delle istituzioni scolastiche, anche in caso di conferma delle sedi già scelte nel precedente triennio. Qualora il candidato non invii il modello di scelta delle sedi, tramite Istanze Online, sarà inserito per tutto il triennio soltanto nelle graduatorie della scuola destinataria del modulo cartaceo inviato a ottobre scorso.


Si assentavano durante l'orario di lavoro per stendere i panni, fare la spesa e dare da mangiare agli animali da cortile. Questo è quanto ricostruito durante l'operazione dei carabinieri, denominata ''Fuori dal Comune'', che ha portato a sette obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di altrettanti dipendenti del Comune di Cianciana. L'accusa, per i sette, è quella di truffa ai danni dello Stato e falsa attestazione di presenza in servizio. I comportamenti tenuti dai dipendenti, durante le ore lavorative, sono stati registrati dai militari dell'Arma tramite pedinamenti e telecamere nascoste dentro e fuori dal Municipio di Cianciana. A occuparsi delle indagini, durate alcuni mesi, sono stati i carabinieri di Cammarata e della Stazione di Cianciana. Secondo la ricostruzione dei militari, i primi sospetti si erano avuti a febbraio del 2017, quando agli stessi militari erano arrivate segnalazioni di movimenti sospetti da parte di dipendenti comunali del piccolo paesino. Dai primi riscontri effettuati, l'attenzione si è concentrata in particolare su sette degli impiegati pubblici. Secondo i militari, la loro era divenuta ormai una prassi consolidata consistente nel badgiare a inizio e fine orario lavorativo e uscire, durante le ore lavorative, per occuparsi di questioni private. Il tutto senza timbrare nuovamente prima di allontanarsi e, in alcune occasioni, facendolo anche dalla porta sul retro. Dai controlli dei documenti presenti in Comune poi, sarebbero risultate numerose le ore retribuite e mai effettuate dagli impiegati, i quali alle volte - questa la ricostruzione dei carabinieri - per accumulare ore di servizio da tramutare in ''riposi compensativi'', badgiavano l'inizio del servizio e, solo dopo un giorno, timbravano nuovamente il cartellino per far terminare il conteggio delle ore, anche se, nel frattempo, erano tornati a casa per cena e per dormire. I militari avrebbero infine accertato come, nei casi più gravi, alcuni dipendenti avrebbero attestato falsamente sui registri delle uscite per motivi di servizio per poi recarsi in pescheria o al panificio. Il provvedimento cautelare nei loro confronti, costituito da sette obblighi di firma, è stato disposto dal Gip del Tribunale di Sciacca, su richiesta della locale Procura della Repubblica.


È stata trovata due giorni fa nelle campagne tra Licata e Palma di Montechiaro, distrutta dalle fiamme, la Y10 che si pensa essere l'utilitaria utilizzata dai killer che giovedì scorso hanno ucciso in via Diaz a Favara Emanuele Ferraro. Adesso resta da capire da dove, come e quando l'auto sia arrivata nel luogo dove è stata poi ritrovata. L'interrogativo più grande, però, sembra riguardare chi era a bordo della Y10. A occuparsi delle indagini sul campo sono gli uomini della Squadra Mobile di Agrigento che, già da ieri, sono impegnati nella ricerca e acquisizione di eventuali filmati dagli impianti di videosorveglianza. Secondo alcune indiscrezioni, pare che l'area preferita dalle ricerche siano le zone poste all'uscita di Favara. L'obiettivo è quello di capire il percorso compiuto dall'utilitaria che, subito dopo l'omicidio di Ferraro, si è allontanata di corsa da via Diaz. Altri indizi utili alle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, potrebbero arrivare dalla stessa Lancia Y10 posta sotto sequestro. Pare scontato che, nonostante sia stata data alle fiamme, la ''carcassa'' dell'utilitaria sarà oggetto di mirati e meticolosi accertamenti.


Sarebbe stato trovato in possesso di 100 grammi di hashish ed è per l'ipotesi di reato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio che i carabinieri di Agrigento hanno arrestato un 29enne di Porto Empedocle. La droga, 100 grammi di hashish, sarebbe stata trovata dai militari dell'Arma nel corso di una perquisizione domiciliare ed è stata posta sotto sequestro. Per l'empedoclino sono scattati gli arresti domiciliari in attesa della convalida.


Il Sindaco di Favara Anna Alba e il Consiglio Comunale vanno rimossi dalla loro carica! A chiederlo al Prefetto di Agrigento Dario Caputo Lillo Cinquemani del Circolo Mcl Chiaramonte-Patronato Sias Cinquemani di Favara. La questione è legata alla Tarsu 2011. Cinquemani annuncia pure che il danno erariale che si prefigura a carico del Comune di Favara lo spinge a richiedere l'intervento della Corte dei Conti per individuare le responsabilità tra i dirigenti e a valutare seriamente l'idea di interpellare pure il Presidente della Regione e la Commissione Parlamentare Regionale Antimafia per l'incongruità di alcune condotte portate avanti dall'amministrazione, con le norme dello Stato. Dopo aver raccontato nella lettera al Prefetto Caputo dell'invio degli 8.000 avvisi di accertamento TARSU relativi all'anno 2011, avvisi -sottolinea Cinquemani- già prescritti e il cui invio in sé rappresenta uno spreco inutile di denaro pubblico di circa 50mila euro, la maggioranza dei quali già pagati, il Presidente MCL informa S.E. che l'Assessore Maida più volte ha pubblicamente asserito che, categoricamente, l'amministrazione non intende accogliere le richieste in autotutela da parte dei cittadini che abbiano come motivazione la prescrizione degli atti. Questa decisione -continua Cinquemani- è stata più volte ribadita ma senza alcun supporto di legge a giustificazione delle ragioni sostenute dall'assessore. Durante gli incontri -ricorda- sono stati riportati diversi riferimenti di legge, sentenze della Cassazione, sentenze di Commissioni Tributarie e pareri di Avvocati Cassazionisti esperti del settore (che Cinquemani ha allegato alla lettera) che dimostrano, a supporto della sua tesi, l'illegittimità degli atti e della pretesa impositiva da parte dell'amministrazione comunale. Questa vicenda -scrive ancora- sta suscitando il malcontento di migliaia di cittadini che già vivono in condizioni disagiate. Si prefigura pertanto il concreto rischio di rivolte popolari che minacciano la pubblica incolumità soltanto per il capriccio di una persona che si autodefinisce ''cocciuta''. L'atteggiamento così prepotente e arrogante dell'Assessore Maida sta gravando con importanti conseguenze sulle già dissestate condizioni economiche del Comune di Favara e pertanto Cinquemani richiede la rimozione di Sindaco e del Consiglio Comunale e di essere sentito in merito ai fatti esposti.


Sulla questione Tarsu interviene anche il rag. Pasquale Palumbo che in linea di massima sostiene quanto già affermato precedentemente da Lillo Cinquemani, da Giuseppe Di Miceli e dall'avv. Vincenzo Massara. Anche per il rag. Palumbo la Tarsu 2011 è prescritta ed è chiara, in tal senso, la sentenza della Suprema Corte, la numero 12795 del 21 giugno 2016. I giudici chiariscono la decorrenza dei 5 anni per potere effettuare il recupero delle somme. Palumbo non crede che l'amministrazione comunale e i dirigenti non sapessero di questa sentenza e non riesce a capacitarsi come mai l'ATO abbia accettato l'incarico di effettuare gli accertamenti per l'anno 2011 a termini già scaduti. Infine invita il sindaco a dimostrare che nessuno è perfetto, che si può sbagliare e che il Comune di Favara intende osservare le leggi prima di chiedere al cittadino di osservarle. Palumbo chiede al sindaco di annullare tutto d'Ufficio evitando ai cittadini di prendere la gastrite e nel peggiore dei casi l'ulcera e agli studi di consulenza e a tutti i patronati un inutile ingorgo.


Una ulteriore lettera aperta è stata indirizzata al sindaco di Favara e al dirigente ufficio Tari dal cittadino favarese Luigi Cavaleri. Lo stesso parla dell'afflusso di gente che in questi giorni sta riempiendo le sale d'attesa delle sedi municipali. Persone -dice- che cercano di colloquiare con qualcuno addetto all'ufficio delle tasse. Per Cavaleri, i cittadini vengono ''vessati, rapinati, derubati, turlupinati da un regolamento costruito ad arte. Quale buon senso -interroga Cavaleri- suggerisce di far pagare la TARI a case inoccupate e prive di utenze e addirittura più esosa di quando era occupata? O di far pagare la TARI per case inoccupate a tutti gli eredi se il titolare è passato, come si suol dire e spera, a miglior vita?''. E ancora: ''Quale buon senso suggerisce di far pagare la TARI a immobili dichiarati inagibili dallo stesso Comune o di inviare a ''tappeto'' le bollette di tanti anni addietro usando il ''trucco'' della data nel documento che non corrisponde alla data di spedizione e senza minimamente controllare se il richiesto è stato regolarmente pagato? E quale buon senso suggerisce di far ''viaggiare'', spesso inutilmente, i cittadini dalla propria casa agli uffici comunali distogliendoli dal lavoro o dagli impegni personali e familiari? Tutto ciò -continua il cittadino- anche in barba al regolamento comunale sulla Tari ma anche alle varie sentenze che si sono susseguite''. Infine il cittadino lamenta la mancanza di buon senso della prima cittadina che non risponde alle numerose lettere inviatele dallo stesso. ''Questa mancanza di buon senso -conclude- altro non fa che alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti di chi gestisce o meglio ''non gestisce'' e ''tira a campare'' la cosa pubblica, cosa che dovrebbe fare l'amministrazione''.


Si ritorna a parlare del dissesto del manto stradale di viale Che Guevara, a Favara, che da diverso tempo ormai vede parte della carreggiata ''crollare'' e cedere sempre più in basso. A tal proposito intervengono i consiglieri comunali del Gruppo Misto Marilì Chiapparo, Rossana Castronovo e Vito Maglio con una interpellanza indirizzata al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di Favara. Le somme per la sistemazione del tratto in questione fanno riferimento ai 389mila euro che spettano al Comune dall'Anas come misure compensative per i disagi dovuti ai lavori di raddoppio della Agrigento-Caltanissetta. Di queste, 89mila euro sono destinati agli interventi al cimitero Fontana degli Angeli e i restanti 300mila alla manutenzione delle strade di Favara. Ciò che puntualizzano Chiapparo, Castronovo e Maglio però è che si è venuti a conoscenza come ''nei 300mila euro dei fondi ANAS per la manutenzione stradale è programmato il rifacimento di piazza Cavour per un importo di circa 230 mila euro''. Va da sé che dei fondi disponibili rimangono 70mila euro. Quello che i consiglieri chiedono è dunque come, con questi 70mila euro, si ricaverà l'importo necessario a eliminare il dissesto di viale Che Guevara che intanto, con il passare del tempo, continua ad allargare in danno, oltre che alla viabilità, anche alla sicurezza degli abitanti del posto.


L'Hotspot di Lampedusa sarà temporaneamente chiuso. A deciderlo il Viminale per consentire dei lavori di ristrutturazione. Proprio su questo interviene il sindaco dell'isola Totò Martello che afferma: ''La chiusura temporanea… conferma quello che sosteniamo da tempo, cioè che la struttura così com'è è inadeguata: evidentemente l'allarme che abbiamo lanciato più volte nel corso degli ultimi mesi -dice Martello- era fondato. Durante il periodo di chiusura dell'Hotspot gli sbarchi saranno dirottati altrove - prosegue Martello - e i migranti che raggiungeranno ugualmente l'isola saranno trattenuti il tempo necessario per l'identificazione e subito dopo trasferiti. L'amministrazione comunale seguirà da vicino questa fase e garantirà, come ha sempre fatto, la massima collaborazione con le istituzioni e le forze dell'ordine e di soccorso impegnate su questo fronte. Credo anche - conclude Martello - che si debba utilizzare questa fase per correggere gli errori del passato e per dare una nuova impostazione alla vocazione all'accoglienza della nostra isola''.


Si continua a scavare al teatro di Agrigento e trovare reperti. Questo pomeriggio alle ore 16.30 presso la sede del Parco della Valle dei Templi la presentazione dei risultati delle recenti ricerche archeologiche. Presenti il Direttore del Parco Arch. Giuseppe Parello, il Responsabile dell'U.O. 6 Beni Archeologici Arch. Carmelo Bennardo, gli archeologi del Parco Dott.sse Valentina Caminneci, Maria Concetta Parello, Maria Serena Rizzo e il Docente dell'Università di Catania Prof. Luigi Caliò.


Ci saranno anche Favara e Agrigento ai Campionati Italiani di Nuoto che si terranno a fine marzo a Riccione. All'evento invernale, di grande prestigio a livello nazionale, ci sarà anche l'atleta favarese Nadine Cimino, allenata dal coach Davide Dessì della A.D.P. Nuoto Agrigento. Cimino ha ''sbancato'' alla finale del Campionato Regionale di Nuoto, organizzata a Paternò dalla Federazione Italiana Nuoto per gli scorsi 9, 10 e 11 marzo. In quell'occasione la favarese, unica atleta della squadra agrigentina, ha portato a casa un primo e un secondo posto. L'argento è stato vinto sui 100 metri stile libero che la giovane Cimino è riuscita a nuotare in meno di un minuto. L'oro è arrivato quando l'atleta favarese ha trionfato sulla distanza dei 50 stile libero, vincendo il titolo di campionessa regionale Juniores e nuotando la miglior prestazione assoluta: con i suoi 26 secondi e 74 millesimi, si tratta del miglior crono nuotato in Sicilia a livello assoluto negli ultimi 6 anni. Questo tempo permette a Nadine Cimino di entrare di diritto, per la prima volta, nel circuito nazionale. Un risultato importante anche per l'allenatore Davide Dessì che riesce così nell' impresa di qualificare almeno uno dei propri atleti ininterrottamente alle ultime 6 edizioni dei Campionati Italiani.


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