SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 08/03/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Omicidio in piena mattina in via Diaz a Favara, una traversa di via dei Mille, nella zona dove era presente fino a qualche tempo fa la caserma dei Carabinieri. Si tratta di Emanuele Ferraro, 40 anni, pregiudicato che abitava nella zona. L'omicidio è avvenuto intorno alle 9:45. Il corpo è stato rinvenuto per terra nell'atto di uscire dal lato passeggero di un fiat Fiorino di colore bianco. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale tenenza guidati dal Tenente Giovanni Casamassima, il comandante provinciale dell'Arma Giovanni Pellegrino, il capitano della Compagnia di Agrigento Luigi Garrì e il procuratore Luigi Patronaggio. Presente anche un furgone della Scientifica dei Carabinieri. L'uomo era implicato nella ormai cruenta faida che si sta consumando sull'asse Liegi-Favara e risultava indagato per il tentato omicidio del favarese Carmelo Nicotra, avvenuto nel maggio 2017 in via Torino, sempre a Favara. Sotto shock i familiari della vittima, spezzati dal dolore alla vista del congiunto defunto. Sul luogo del delitto, immediatamente dopo l'omicidio, secondo alcune indiscrezioni, ma al momento nulla di confermato, sarebbe stato visto scappare un uomo a bordo di una Lancia Y.


L'accertamento relativo alla TARSU 2011 è prescritto e non va pagato! È questo quanto sostiene in pratica nel suo parere legale l'avvocato Vincenzo Massara dello studio legale Massara, Patrocinante in Cassazione, con sede a Lamezia Terme. L'avvocato è stato contattato da Lillo Cinquemani, ospite nei giorni scorsi di Salvatore Sorce nella trasmissione INCONTRI su SICILIATV , assieme all'assessore di Favara ai tributi locali Crocetta Maida e al responsabile di Favara di Konsumer Giuseppe Di Miceli. L'intenzione è quella di fare chiarezza! I cittadini devono pagare o no la tarsu 2011? Mentre per l'amministrazione comunale la Tarsu 2011 va pagata, per Lillo Cinquemani invece no! Al termine della trasmissione, Lillo Cinquemani ci aveva allora preannunciato privatamente di aver deciso di contattare un legale esperto per chiedere delucidazioni chiare e ufficiali. E così ha fatto! Si è rivolto allo studio legale Massara di Lamezia Terme e ha chiesto il parere in merito al regime di prescrizione e decadenza degli avvisi di accertamento relativi alla TARSU 2011 inviati ai contribuenti favaresi. Riportando leggi e sentenze, per Massara la TARSU 2011 non va pagata! E l'avvocato si è spinto anche oltre. Secondo lui non è prescritto solamente il termine per l'accertamento della Tarsu 2011, ma anche quello del 2012. Aveva ragione in pratica Lillo Cinquemani, quindi, quando lo sosteneva nel corso della trasmissione. Nel suo parere scritto, l'avvocato inizia il suo ragionamento partendo da una sentenza della Cassazione civile con la quale si ribadisce che il credito si estingue in 5 anni. Fatto ciò occorre capire da quale momento decorre il termine iniziale, cioè da quando si cominciano a contare i 5 anni? La finanziaria 2007 dice esplicitamente che gli enti locali possono inviare gli avvisi di accertamento anche con raccomanda con avviso di ricevimento e che questi devono essere notificati, a pena della decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. E allora la domanda è: quando andavano effettuati i pagamenti? Il decreto Legislativo 507/93 dispone che i contribuenti, presentano al Comune la denuncia di detenzione o occupazione di un immobile o di un'area entro il 20 gennaio successivo all'occupazione. E quindi cosa vuol dire tutto ciò? Leggendo il parere tecnico, l'avvocato sottolinea che occorre fare distinzione quindi tra chi era possessore ad esempio di un locale già prima del 20 gennaio 2011 e chi è entrato in possesso dopo tale data. Nel primo caso, chi era cioè possessore di un locale prima del 20 gennaio, ad esempio già dal 1 gennaio 2011, il conteggio dei 5 anni parte proprio qualche giorno dopo, in quanto il primo 20 gennaio utile scatterebbe dopo 19 giorni. Il termine ha decorrenza proprio a partire dal 20 gennaio 2011 ed ha pertanto scadenza il 31 dicembre 2016. Nel secondo caso, quello che prevede l'entrata in possesso del locale sempre nel 2011 ma dal 21 gennaio in poi, occorre considerare il primo 20 gennaio utile, ossia il 20 gennaio 2012… i 5 anni scadranno in questo caso il 31 dicembre 2017. Pertanto facciamo adesso noi delle considerazioni Visto che gli avvisi di pagamento sono stati postalizzati dall'amministrazione comunale nel 2017, secondo quello che sostiene l'avvocato Massara, chi era già in possesso di un locale prima del 20 gennaio 2011, non dovrebbe pagare la Tarsu 2011, perché fatta recapitare in ritardo. Chi invece è entrato in possesso del locale nel 2011, ma dopo il 20 gennaio, dovrebbe a questo punto pagare la tassa. Rapportando adesso la stessa situazione alla Tarsu 2012, che da quello che ci risulta non è stata fatta postalizzare, chi era in possesso di un locale già prima del 20 gennaio 2012, se e quando riceverà l'avviso per la Tarsu 2012 non dovrebbe pagarla in quanto il termine ultimo scadeva il 31 dicembre 2017. Cosa dovrebbe fare a questo punto il cittadino che ha ricevuto l'odiata busta verde che impone il pagamento della Tarsu 2011? L'avvocato Massara consiglia di inviare una istanza in Autotutela nella quale dichiara che il termine per il pagamento dell'imposta è prescritto dalla legge e chiede pertanto l'annullamento dell'atto. Non solo, ma consiglia di aggiungere nella lettera anche la diffida che avverte il Comune che in caso di non adesione all'istanza in autotutela con l'annullamento dell'atto, il contribuente ricorrerà all'autorità giurisdizionale competente affinché proceda per inosservanza di atto di ufficio, nonché alla Procura Generale presso la Corte dei Conti per accertare eventuali responsabilità patrimoniali in caso di accoglimento di un eventuale ricorso tributario. Nelle lettere inviate dal Comune di Favara viene specificato che il responsabile del procedimento, al quale potranno essere proposte le richieste per l'ente, è il dott. Giuseppe Calabrese.


Quindi l'avv. Massara parla chiaro, la TARSU 2011 è prescritta dando così ragione a Lillo Cinquemani che durante la trasmissione INCONTRI, andata in onda la scorsa settimana, lo ha più volte ribadito. Secondo quanto sostiene l'avv. Cassazionista, dovrà pagare la tassa solo chi è entrato in possesso del locale dopo il 20 gennaio 2011 e non quindi coloro i quali, il 95% dei cittadini che hanno ricevuto l'avviso, lo hanno avuto prima di quella data. Nel tg di oggi l'intervista a Lillo Cinquemani che lancia anche un invito all'amministrazione comunale.


Un'auto è andata in fiamme a Porto Empedocle nella notte tra martedì e ieri. Il fatto è successo in via Miraglia dove una Mercedes, di proprietà di un pescatore 55enne, è andata a fuoco per cause ancora da accertare. Sul posto si sono portati i Vigili del Fuoco, all'opera per spegnere il rogo, e i carabinieri della stazione empedoclina che hanno avviato le indagini. Pare che nelle vicinanze dell'incendio non siano state trovate taniche o bottiglie sospette, tanto meno tracce di liquido infiammabile. A ogni modo, pare che nessuna pista investigativa venga esclusa, spetterà all'attività degli investigatori capire il come e, eventualmente, il perché delle fiamme che hanno interessato il veicolo in via Miraglia.


Sono state affidate a un amministratore giudiziario le aziende poste sotto sequestro e riconducibili all'imprenditore Calogero Romano, originario di Racalmuto, lo stesso che ieri è stato raggiunto da una misura patrimoniale di sequestro eseguita dalle Fiamme Gialle palermitane. L'operazione è stata denominata ''Valle dei Templi''. I finanzieri hanno posto i sigilli su aziende e società, decine di automezzi, rapporti bancari e immobili, fra terreni e abitazioni, per un valore di oltre 120 milioni di euro. Le aziende passano ora sotto la gestione di un amministratore giudiziario. Scongiurato quindi il ''fermo'' delle attività che continueranno così a rimanere aperte e funzionanti. Tra queste anche imprese che lavorano nel settore della posa dei cavi, di cemento o di compravendita immobiliare. Sequestrata ieri anche la società proprietaria dell'autodromo internazionale ''Valle dei Templi''. Secondo l'accusa, il successo imprenditoriale di Romano sarebbe da ricondurre a rapporti di connivenza intrattenuti con esponenti di spicco di Cosa Nostra agrigentina.


È stata rinviata di due settimane la decisione da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, in merito alla richiesta di patteggiamento della pena avanzata dalla difesa del 42enne Fabrizio La Gaipa, l'imprenditore agrigentino - titolare di un noto albergo - arrestato con l'accusa di estorsione a ex dipendenti della sua attività. Fabrizio La Gaipa, primo dei non eletti del M5S all'Ars alle scorse regionali, era finito agli arresti domiciliari lo scorso 14 novembre. Secondo la tesi accusatoria, alcuni ex dipendenti sarebbero stati costretti a consegnare parte dello stipendio percepito, intimoriti dalla possibilità del licenziamento qualora non avessero accettato il presunto ''pizzo'' sulle buste paga. Coinvolto nella vicenda, ma in misura minore in quanto si sarebbe occupato solo marginalmente della gestione del personale, anche Salvatore La Gaipa, fratello di Fabrizio, raggiunto da un divieto di dimora nella città di Agrigento. La difesa dei La Gaipa ha concordato insieme al pubblico ministero Gloria Andreoli la condanna a 2 anni di reclusione per Fabrizio La Gaipa e 1 anno e 8 mesi per il fratello. Per entrambi sarebbe prevista l'applicazione della sospensione condizionale della pena, in quanto la stessa non supera il limite dei 2 anni. La decisione del Gip sulla richiesta di patteggiamento doveva tenersi ieri ma il giudice ha disposto il rinvio al fine di una migliore esaminazione e valutazione della vicenda. Tra le attenuanti del caso, anche il risarcimento dei danni alle vittime della presunta estorsione. Ma su questo aspetto gli ex dipendenti di La Gaipa avrebbero fatto sapere di non ritenersi soddisfatti.


Un razzo di segnalazione sarebbe stato scagliato da un migrante contro la struttura dell'hot spot di c.da Imbriacola, a Lampedusa. Pare che fortunatamente il razzo non abbia raggiunto l'obiettivo e sia caduto senza provocare alcun danno. Si tratterebbe del terzo episodio simile avvenuto nel giro di pochi giorni. A occuparsi del caso le Forze dell'Ordine. Da capire come i migranti entrino in possesso di questi razzi di segnalazione, normalmente utilizzati dai pescatori, o chi li fornisca loro. Da accertare anche il perché di tale gesto, non si esclude che possa trattarsi di una nuova forma di protesta.


Aggressione ai danni di un agente della Polizia Municipale. È successo nel capoluogo agrigentino dove un vigile urbano ha rischiato di farsi male. A segnalare l'episodio è la sezione di Agrigento del sindacato Silpol, Sindacato Italiano lavoratori Polizia Locale. Secondo quanto fatto sapere dal sindacato, l'episodio è avvenuto in pieno centro agrigentino. Un automobilista, dopo essere stato multato per avere sostato nello spazio riservato ai disabili - sanzione che prevede anche la decurtazione di due punti dalla patente - avrebbe tentato di colpire l'agente della Locale con un bastone. ''Solo grazie alla prontezza di riflessi del Pubblico Ufficiale sono stati evitati danni fisici - ricostruisce la Silpol -. Non riuscendo nell'intento, l'aggressore, dopo una breve colluttazione, si dava alla fuga tra lo stupore dei passanti''. Nella nota della Silpol, che esprime massima solidarietà al collega, si legge lo sdegno del sindacato per quella che viene definita come ''l'ennesima aggressione'' che ''evidenzia il sintomo di una mutata situazione che porta il personale della Polizia Locale a rischiare quotidianamente l'incolumità fisica nell'adempimento del proprio dovere, mirato al rispetto della legalità e delle regole molto spesso disattese''. L'organizzazione sindacale conclude auspicando che venga immediatamente individuato l'autore dell'aggressione e che venga segnalato all'Autorità Giudiziaria per una adeguata pena.


Doveva svolgersi ieri, ad Agrigento, la tradizionale Fiaccolata dell'Amicizia che avrebbe visto sfilare nel centro storico della città i diversi gruppi internazionali partecipanti al Mandorlo in Fiore 2018. A causa delle avverse condizioni meteo, la fiaccolata non si è potuta svolgere. D'intesa tra Comune e Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei templi la fiaccolata è stata rinviata ad oggi, a partire dalle ore 18.00. Un rinvio di poche ore quindi per consentire la massima fruizione della suggestiva fiaccolata per le vie della città al maggior numero di spettatori, valorizzando artisticamente i gruppi internazionali.


Oggi Giornata Internazionale della Donna e diverse iniziative sono state programmate lungo tutto lo Stivale. Incontro anche al Palazzo del Quirinale dove ha preso parte l'Ispettore Capo della Polizia di Stato Maria Rosa Volpe, in servizio presso la Divisione Polizia Anticrimine - Ufficio Minori della Questura di Agrigento. La presenza della rappresentante della Questura agrigentina, su formale invito del Quirinale, a un evento così significativo, costituisce motivo di orgoglio e prestigio per la Polizia di Stato della provincia, rappresentando un riconoscimento al lavoro di tutti gli uomini e donne della Questura e dei Commissariati di Pubblica Sicurezza, impegnati quotidianamente nel contrasto a ogni forma di criminalità, alla gestione del fenomeno migratorio e dell'ordine e della sicurezza pubblica. Nella circostanza, l'Ispettore Volpe ha donato al capo dello Stato, Sergio Mattarella, un crest della Questura di Agrigento.


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