SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 17/02/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Agrigento non avrà conquistato il titolo di Capitale Italiana della Cultura, ma nel 2020 la città spegnerà le 2.600 candeline, corrispondenti ad altrettanti anni dalla fondazione di quella che una volta fu l'antica Akragas. ''Bisogna andare avanti verso il 2020'', è questo lo spirito che accomuna tutti quelli che hanno partecipato attivamente al progetto per rendere Agrigento Capitale Italiana della Cultura. Giunta tra le 10 finaliste, la città dei templi ha infine ceduto il posto a Parma, a cui andrà il milione di euro messo a disposizione dal MIBACT per il vincitore. Una scelta, quella di Parma, che è servita forse a ''riequilibrare'' il prestigio territoriale. Dopo Palermo, Capitale Italiana della Cultura 2018, e Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, la scelta per il 2020 sembrava orientarsi meno sulle opportunità della Sicilia e del Sud Italia. ''È una decisione che rispettiamo, ma non condividiamo - ha commentato il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci - perché Agrigento è una città che rimane, per la Sicilia, fra i poli di attrazione turistica più importanti. Sono convinto che non bisogna disperdere ciò che di buono è stato fatto, continuando quel percorso di valorizzazione avviato, anche in vista dei duemilaseicento anni dalla sua fondazione che Agrigento celebrerà proprio nel 2020''. Agrigento ha comunque tenuto testa alta fino all'ultimo, stupendo la commissione istituita dal Ministero per la selezione della città Capitale Italiana della Cultura 2020 per la propria creatività nel riscatto culturale, storico e turistico dei suoi paesaggi e monumenti, tra i più straordinari al mondo. ''Hanno già vinto gli agrigentini - ha commentato il sindaco Calogero Firetto - il loro impegno, la voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo, di sconfiggere l'ignavia, la rassegnazione. Ha vinto l'orgoglio ritrovato, il bisogno di guardare alla propria città con occhi diversi, con rinnovato amore''. ''Agrigento - continua il suo primo cittadino - è già una Capitale di arte, natura, architettura, storia, bellezza. Agrigento è già capitale della cultura con i suoi nomi illustri''. Dal progetto di Capitale Italiana della Cultura 2020 Agrigento, sostiene Firetto, capitalizza energie positive da utilizzare nei prossimi due anni per costruire un ricco programma di attività e di eventi.


Si dimesso il sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, coinvolto e arrestato lo scorso 22 gennaio nell'imponente operazione antimafia ''Montagna'' che avrebbe assestato un duro colpo a Cosa Nostra agrigentina, disarticolando i vertici delle principali famiglie e mandamenti mafiosi della provincia. Sabella, a seguito della misura cautelare applicatagli durante l'operazione, era stato sospeso dalla carica di sindaco di San Biagio Platani. Decisione presa dalla Prefettura di Agrigento in base alla legge Severino. Ieri dunque le dimissioni del primo cittadino, formalizzate poco dopo l'udienza al tribunale del Riesame svolta in mattinata dai suoi legali, gli avvocati Antonino Gaziano e Vincenza Gaziano, che hanno chiesto l'annullamento dell'arresto. L'accusa è quella di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che si sta occupando dell'intera vicenda che ha portato al maxi blitz del 22 gennaio, Sabella avrebbe stretto accordi con il boss del paese - di cui è ormai ex sindaco - in occasione delle elezioni amministrative del 2014. I contatti tra sindaco e capo mafia, secondo gli inquirenti che si sono avvalsi anche di intercettazioni, avrebbero portato a uno scambio di favori. Durante l'interrogatorio di garanzia, Santo Sabella si era difeso, dando una diversa interpretazione alle frasi intercettate. Intanto continuano i ricorsi al tribunale del Riesame da parte dei difensori di diversi soggetti coinvolti nell'operazione ''Montagna''. In più occasioni, i giudici del Riesame hanno accolto le tesi degli avvocati, disponendo la scarcerazione o l'attenuazione della misura cautelare.


Bollenti spiriti, ieri mattina, davanti al palazzo dei Giganti ad Agrigento. Un avvocato sarebbe stato aggredito verbalmente da una coppia, un uomo e una donna. L'avvocato sarebbe stato anche spintonato. Le urla avrebbero richiamato l'attenzione dei passanti e dei lavoratori al Comune. È stato necessario l'intervento dei agenti della sezione Volanti che, giunti sul posto, hanno riportato la calma, evitato che la situazione potesse degenerare e invitato l'avvocato, se lo ritenesse necessario, a formalizzare querela di parte. A chiamarli sarebbe stato proprio il professionista. Non chiare le cause che avrebbero portato la coppia a compiere il gesto, probabili potrebbero essere motivi di natura professionale.


Un tamponamento a catena aveva provocato la morte del pensionato favarese Emanuele Sicilia. Il fatto avvenne il 31 maggio del 2012 sulla statale 122 Agrigento-Favara, nel tratto rettilineo dopo il carcere, direzione Favara. Adesso, a distanza di quasi sei anni dal tragico fatto, il pubblico ministero Antonella Carrozzieri ha chiesto 3 anni di reclusione con l'accusa di omicidio stradale per un altro favarese, Giovanni Nobile. Il 55enne si trovava alla guida di una Alfa 159 che ha impattato contro una Peugeot alla cui guida c'era il 72enne. Tre le auto coinvolte. Secondo la ricostruzione della Procura, la Fiat Uno, che si trovava davanti a tutte, sarebbe stata costretta a fermarsi per il passaggio di una pecora. Dietro la Peugeot 106 di colore rosso che si fermò senza problemi. Sempre secondo la Procura, la terza vettura - l'Alfa 159 - sarebbe arrivata da dietro a velocità eccessiva, circa 140 chilometri orari, e avrebbe tamponato l'auto guidata dal pensionato che riportò gravi traumi e morì poco dopo essere arrivato in ospedale. Non sono dello stesso parere i legali difensori di Nobile, gli avvocati Salvatore Maurizio Buggea e Angelo Mangione, che hanno replicato alla consulenza di parte della Procura con una ricostruzione della dinamica, relazionata dall'ing. Nicolò Vassallo, del tutto diversa. L'udienza è stata rinviata al prossimo 26 marzo per le repliche e la sentenza.


Tentata rapina in una tabaccheria, a Canicattì. A entrare in azione sarebbe stato un malvivente con volto coperto e armato di coltello. Inaspettata, però, per l'ignoto la reazione del titolare dell'attività che, visto entrare nella sua attività un soggetto con volto coperto da passamontagna, ha preso un bastone e lo ha intimorito, mettendolo in fuga. In seguito alla vicenda è scattato l'allarme alla Polizia di Stato. Gli agenti sono intervenuti sul posto e hanno setacciato la zona alla ricerca del malvivente, lo stesso però avrebbe fatto perdere le proprie tracce.


''Attraverso Sicilia TV, affermava di riservarsi un paio di ore per riflettere. Le due ore diventarono tre, poi sei, poi dodici… poi giorni e giorni''. A parlare, ieri, è stato il consigliere comunale di Favara Salvatore Giudice in merito al silenzio dell'amministrazione Alba dopo le dimissioni del vicesindaco Lillo Attardo. Silenzio che, a dire la verità, è stato interrotto proprio oggi con una nota ufficiale del sindaco Anna Alba che annuncia il ''rilancio dell'attività amministrativa… per il bene della città''. Di ore -ci diceva il consigliere Giudice- ne sono passate e non si tratta di una questione interna al partito dei grillini ma che, ragionevolmente, riguarda la cittadinanza tutta. E la città -scriveva Giudice- merita di conoscere il pensiero della propria sindaca e quali ripercussioni queste dimissioni avranno sul futuro prossimo nell'amministrazione comunale. Infine il consigliere Giudice scriveva: ''Sindaca, smetta di riflettere e…parli. Nel rispetto dei cittadini di Favara''.


''I giorni di silenzio da parte mia e dell'amministrazione comunale derivano dall'inaspettata scelta, accettata ma non condivisa, del Vice Sindaco Attardo''. ''Le dimissioni del Vice Sindaco, inevitabilmente, hanno provocato delle conseguenze, avviando dei naturali processi di riflessione. Consapevoli della necessità di garantire stabilità amministrativa, confortati dalla fiducia di tutto il gruppo consiliare, sempre pronto ed attento a manifestare un'analisi critica e costruttiva, siamo pronti a rilanciare con determinazione l'attività amministrativa e ad intraprendere il giusto cammino per il bene della città di Favara''. A parlare, dopo quasi due settimane dalla dimissioni del vice sindaco di Favara Lillo Attardo, è stata la prima cittadina Anna Alba. ''Con grande entusiasmo e responsabilità -scrive Alba- è stato intrapreso un percorso condiviso, un impegno oneroso assunto durante la campagna elettorale nei confronti della cittadinanza intera che, con evidente convinzione, ci ha manifestato la propria fiducia. Occorre riflettere sul particolare e complicato periodo che stiamo attraversando, sulle difficoltà e relative limitazioni implicite nell'amministrare un comune in dissesto finanziario che, in molti casi, si trova ad affrontare oggettive difficoltà pure per garantire basilari servizi al cittadino''. Alba nella nota parla comunque del fatto di essere consapevoli, già in campagna elettorale, del gravoso impegno a cui andavano incontro ''e delle ovvie e, in alcuni casi, impopolari scelte'' che dovevano intraprendere ''con l'unico intento di risollevare la grave condizione economico/finanziaria in cui già versava da tempo il comune''. Per Alba è importante volgere lo sguardo al presente ma soprattutto all'impegno per il futuro,con un modus operandi determinato, concreto, propositivo e condiviso. Infine il sindaco di Favara, parlando a nome e per conto della giunta, e confortata da tutto il gruppo consiliare del M5S, dice che rilancerà con determinazione l'attività amministrativa, intraprendendo il giusto cammino per il bene della città di Favara.


Non si sa cosa stia succedendo, ma si teme che qualcuno stia provvedendo ''a modo suo'' a sistemare il fenomeno del randagismo in città. ''A Favara in pochi giorni sono letteralmente sparite decine di cani''. È questa la segnalazione fatta alla nostra redazione dalla favarese Rosanna Arnone, una volontaria che da tempo si occupa dei randagi, mettendo a loro disposizione anche un piccolo rifugio. ''Come volontaria che da anni opera sul territorio - scrive la stessa - ho assistito negli ultimi giorni alla scomparsa di molti dei randagi che assistevo''. Rosanna Arnone afferma di essersi informata con altri volontari e di avere ricevuto svariate segnalazioni dai cittadini, elementi che hanno trasformato la sua preoccupazione quasi in certezza e cioè che è ''in atto una disumana eliminazione del problema del randagismo''. Insomma, pare che qualcuno, non si sa come e dove, stia sistemando il problema in maniera non proprio ortodossa. Che fare dunque? Arnone invita i cittadini a segnalare eventuali episodi. ''Alle autorità ed alle istituzioni - aggiunge la favarese - rivolgo un accorato appello ad intervenire con decisione e senza ulteriori indugi per individuare gli eventuali colpevoli''. ''Non sappiamo cosa sia successo e cosa ancora stia accadendo - conclude l'appello di Rosanna Arnone - ma siamo sicuri che malgrado i mille problemi questa comunità e i suoi rappresentanti non resteranno impassibili a questi gravissimi fatti''.


Ritardo nell'approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato e i consiglieri comunali di Favara del ''Gruppo Misto'' Marilì Chiapparo, Rossana Castronovo e Vito Maglio scrivono al presidente del consiglio comunale Salvatore Di Naro. I tre esponenti di aula Falcone Borsellino invitano e diffidano il presidente Di Naro, ''senza altro indugio e ritardo, a prendere una posizione, con nota ufficiale, finalizzata a evitare che si ''scarichi'' sul Consiglio Comunale la responsabilità per la mancata approvazione nei termini del documento contabile, nonché per le inefficienze e disservizi che da ciò possono derivare''. La giunta comunale non ha ancora portato in consiglio comunale lo schema di bilancio e proprio per questo i consiglieri ritengono che il ritardo della mancata approvazione sia da addebitare esclusivamente alla giunta Alba. I consiglieri Chiapparo, Castronovo e Maglio, infine, avvertono il presidente Di Naro che, ''in difetto, i sottoscritti Consiglieri comunali segnaleranno le eventuali omissioni agli Organi competenti''.


Possibili limitazioni e/o slittamenti della turnazione idrica in programma per il 20 e il 21 febbraio prossimi nei comuni di Aragona, Comitini, Favara, Porto Empedocle, Casteltermini e nei seguenti quartieri di Agrigento, zona industriale, San Michelle e Fontanelle. Ad annunciarlo è l'ente gestore del servizio idrico integrato, Girgenti Acque. Lo stesso fa sapere di essere stato informato dalla Società di Sovrambito, Siciliacque S.p.A., che il 20 febbraio, dalle ore 8.30 alle ore 16.30, verrà interrotta la fornitura idrica presso i punti di consegna Passo Funnuto, nel comune di Aragona, e Curma, nel comune di Casteltermini, per consentire l'installazione di nuovi contatori woltman. L'interruzione programmata è dunque la causa della possibile interruzione della regolare fornitura idrica, che sarà ripristinata - fa sapere Girgenti Acque - nel rispetto dei necessari tempi tecnici.


Incontro tra l'Ordine degli Architetti della provincia di Agrigento e il settore Urbanistica del capoluogo agrigentino ieri mattina. Durante la riunione sono state affrontate le criticità dei settori Urbanistica e Tecnico. ''Le lamentele arrivano sia da dentro che fuori degli uffici, considerata anche la carenza di tecnici dell'Urbanistica'', è questa la constatazione del presidente dell'Ordine degli Architetti di Agrigento, Alfonso Cimino. All'incontro presenti anche il vicesindaco di Agrigento e assessore all'Urbanistica Elisa Virone; il dirigente comunale, ingegnere Giuseppe Principato, e l'architetto Carmelo Faldetta. Sul tavolo è stato posto l'accento sui problemi che impediscono la celerità delle pratiche edilizie. L'attenzione si è poi spostata sulle modalità di utilizzo dello Sportello Unico per l'Edilizia. ''Siamo a fianco del Comune e pronti a collaborare per risolvere le criticità che attanagliano i settori Urbanistica e Tecnico - ha commentato Cimino. Un meccanismo già inceppato che ha prodotto una stasi anche per le sanatorie edilizie, le concessioni e le autorizzazioni. Noi ci siamo - conclude il presidente dell'Ordine degli Architetti - e desideriamo essere d'aiuto per ottimizzare il lavoro del Settore Tecnico e snellire le procedure burocratiche che, a oggi, risultano praticamente ferme''.


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