SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 14/02/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Con una buona partecipazione di gente si è concluso ieri sera il Carnevale a Favara. La sfilata dei tre carri ha interessato via Agrigento per terminare nei pressi di villa della Pace. Musica, luci, coriandoli e schiuma poi hanno reso la kermesse più colorata e partecipata da grandi e piccini. È stato un Carnevale tranquillo. Non si sono registrati particolari problematiche. Insomma, tutto sembra essere filato liscio. A garantire la sicurezza, oltre ai volontari, ci hanno pensato i carabinieri della locale Tenenza e la Polizia Municipale che hanno monitorato l'intero percorso. Presenti anche i sanitari con unità mobili di rianimazione. L'edizione 2018 si è quindi conclusa. Dopo diversi anni di stop riprendere non è stato facile, ma grazie alla buona volontà di tanti, soprattutto dei privati, si è riusciti a riportare la manifestazione carnascialesca in città. Certo, c'è sempre da migliorarsi. L'edizione 2018 è servita agli organizzatori per tastare l'interesse dei favaresi per questo appuntamento e, senza dubbio, l'interesse c'è stato. Occorrerà in una prossima edizione coinvolgere al meglio la città, organizzare anche manifestazioni collaterali e culinarie, premiare le maschere e le vetrine più belle, incentivare ancora di più i carristi a dare il meglio e, soprattutto, sponsorizzare l'evento, al fine di richiamare sempre più persone dell'agrigentino scongiurando che queste si spostino in altri posti della Sicilia per assistere al Carnevale. Un plauso va quindi agli organizzatori, sicuri che il prossimo anno sapranno dare ancora di più e meglio.


Continua il processo davanti ai giudici della Corte d'appello di Palermo che vede coinvolto l'ultimo presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi. In primo grado, D'orsi era stato assolto da quasi tutte le accuse, corrispondenti a decine di capi d'imputazione per abuso d'ufficio, truffa, concussione e peculato, venendo condannato a un anno di reclusione per il rimborso di una quindicina di pranzi, alcuni dei quali consumati in autogrill o paninerie, senza che risultasse ''adeguatamente motivato il fine istituzionale''. Il vicesegretario generale dell'ex Provincia regionale, Ignazio Gennaro, era stato condannato a 8 mesi per aver dato il via libera all'approvazione dei rimborsi. Ieri, a margine dell'udienza, la requisitoria del sostituto procuratore generale Emanuele Ravaglioli che nel suo intervento ha chiesto il non luogo a procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti dell'ex vicesegretario generale e la riforma della sentenza di primo grado per Eugenio D'Orsi. Per quest'ultimo è stata chiesta la condanna a 4 anni e mezzo di reclusione. L'aumento della condanna rispetto alla sentenza di primo grado chiesta da Ravaglioli è dovuta alla vicenda legata a presunti abusi per la costruzione della villa di Montaperto. Secondo l'accusa, D'orsi avrebbe approfittato del suo ruolo istituzionale per non pagare i lavori o per pretendere consistenti sconti a imprese e professionisti. Accusa avallata da un imprenditore, vittima della presunta concussione. Dopo la requisitoria di ieri, lo stesso D'Orsi ha commentato l'intera vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. ''Pur di condannarmi, non avendo digerito l'assoluzione di primo grado, - ha detto l'ex presidente della Provincia - si arriva a definire un giudice di alto spessore morale e professionale molto indulgente nei miei confronti (per la cronaca non mi ha risparmiato nulla) e si dà credito a uno che ho denunciato per estorsione e per un fatto che non riguarderebbe la mia attività nell'Ente Provincia. Mi avrebbe fatto degli sconti!''. ''È arrivato il momento di chiedersi - conclude Eugenio D'Orsi - ''a chi conveniva farmi fuori?'' Purtuttavia, da uomo che ha sempre creduto alle istituzioni, accetterò con rispetto tutte le sentenze che dovessero arrivare''.


Continua il processo scaturito dopo la morte della giovane agrigentina Chiara La Mendola. Ieri al processo ha deposto l'insegnante in pensione Giuseppe Valenti, l'anziano che guidava l'auto sulla quale ha impattato la 24enne che si trovava a bordo di uno scooter. L'uomo, assistito dall'avvocato Alba Raguccia, ha deposto in quanto imputato di reato connesso. Imputati per omicidio colposo sono l'ex dirigente dell'Utc, Giuseppe Principato, e il funzionario Gaspare Triassi. ''Pioveva, c'era buio - ha dichiarato Valenti. Ho visto una persona su una moto che oscillava come se stesse perdendo l'equilibrio, ho rallentato fino a fermarmi, poi ho sentito un botto. Sono sceso dall'auto e ho visto la ragazza che non dava segni di vita, non indossava il casco mentre era a terra. Ho chiamato prima il 118, quindi la polizia, l'indomani sono andato dalla polizia municipale. Conoscevo e conosco questa strada'' -ha concluso. Il fatto, ricordiamo, è successo il 30 dicembre del 2013 in via Cavaleri Magazzeni. Chiara avrebbe perso il controllo dello scooter che stava guidando a causa di una buca, scontrandosi contro la Nissan Micra guidata dall'83enne.


A rogo una utilitaria nell'agrigentino. Il fatto è successo nella notte tra lunedì e ieri. Le fiamme hanno bruciato una Ford Fiesta, posteggiata in via Ecce Homo, a Ravanusa. Il mezzo sarebbe intestato a un agricoltore 48enne. Sul posto i vigili del fuoco del distaccamento di Canicattì e i carabinieri della locale stazione che, dopo che i pompieri hanno avuto ragione sulle fiamme, hanno potuto avviare le indagini. Nei pressi dell'incendio non sarebbero state ritrovate tracce di liquido infiammabile o taniche o bottiglie. A ogni modo spetterà agli investigatori tentare di fare luce sulla dinamica del rogo.


Scattano le manette per un 23enne tunisino, ospite presso l'Hot Spot di Lampedusa. Il giovane migrante, approfittando del buio, si sarebbe introdotto illecitamente all'interno di una villetta un po' isolata. La proprietaria, una donna residente nella maggiore delle isole delle Pelagie, non era in casa al momento del furto. Il 23enne - secondo quanto ricostruito dai militari dell'Arma Carabinieri - avrebbe forzato una finestra per poi mettere a soqquadro tutte le stanze, arraffando alcuni oggetti. Messo a segno il colpo, agendo indisturbato, il tunisino è poi uscito dall'abitazione con il bottino ma, per sua sfortuna, il suo percorso si è incrociato con quello di una pattuglia dei carabinieri in transito. Lo zaino gonfio e il nervosismo del migrante hanno subito insospettito i militari, i quali hanno deciso di fermarlo e identificarlo. A quel punto il 23enne ha gettato lo zaino in un fosso e tentato la fuga a piedi, venendo poco dopo raggiunto e perquisito. Dallo zaino in questione, una volta controllato, sono saltati fuori gli oggetti rubati. La refurtiva è stata restituita alla legittima proprietaria e per il tunisino è scattato l'arresto per ''furto in abitazione''.


Intanto, sempre nelle ultime ore, i carabinieri della Stazione di Lampedusa hanno arrestato un altro tunisino. I militari, durante un servizio di prevenzione, lo hanno fermato a un posto di blocco attuato in pieno centro. Il migrante 26enne, alla richiesta dei documenti, ha esibito una carta d'identità francese apparentemente regolare, non riuscendo però a spiegare le ragioni della sua presenza sull'isola. Questo particolare non ha convinto i carabinieri che hanno così deciso di accompagnare il tunisino in caserma per ulteriori accertamenti. Da un'analisi attenta del documento e da alcune verifiche incrociate - fanno sapere gli stessi militari - è emerso che la carta di identità era contraffatta e che il 26enne era in realtà un tunisino ospite del locale Hot Spot. Per il migrante, che aveva già in tasca il biglietto della nave per lasciare l'isola, sono scattate le manette per ''possesso di documento d'identificazione falso''. L'Autorità Giudiziaria ha già convalidato l'arresto. Non è la prima volta che migranti giunti presso le coste agrigentine vengono sorpresi in possesso di falsi documenti.


''Sono state introdotte nuove forme di tutela per il dipendente che segnali condotte illecite nell'ambito dell'Amministrazione Comunale''. A farlo sapere è la giunta alla guida del Comune di Naro che spiega come l'inserimento di queste nuove garanzie è stato previsto nel piano triennale 2018/2020 - per la prevenzione della corruzione e delle illegalità che potrebbero insorgere nel Comune narese - approvato dall'esecutivo su proposta del segretario generale Giuseppe Vinciguerra. Tra le misure pianificate - fa sapere l'amministrazione comunale - sono state rafforzate quelle concernenti la prevenzione e l'eliminazione dei conflitti d'interesse a carico dei responsabili del procedimento amministrativo, l'individuazione e la misurazione delle aree e dei servizi a maggior rischio corruttivo e la fortificazione di un concreto sistema di trasparenza amministrativa. ''Grazie al nuovo Piano - ha specificato il sindaco narese, Calogero Cremona - sono state rese concrete delle misure sulla prevenzione della corruzione e dell'illegalità relativa agli atti e ai procedimenti comunali. Inoltre - assicura Cremona - viene prevista la tutela dei dipendenti che segnalano illeciti, ai quali viene garantita la riservatezza dell'identità e viene assicurata la non sanzionabilità, il non demansionamento e il non trasferimento''. Il piano anticorruzione - fanno sapere dalle stanze comunali - è adeguato alle principali novità scaturite dalla legge che ha introdotto concrete disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito del proprio rapporto di lavoro alle dipendenze dell'Amministrazione Comunale.


Circa 12milioni e 108mila euro sono stati stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la sicurezza delle strade provinciali agrigentine. Queste risorse - fa sapere il Libero Consorzio Comunale di Agrigento - potranno essere utilizzate per interventi di progettazione e di adeguamento normativo, miglioramento della sicurezza, percorsi per la tutela di utenti deboli, salvaguardia della pubblica incolumità, riduzione dell'inquinamento ambientale, riduzione del rischio da trasporti soprattutto quelli eccezionali, incremento della durabilità e riduzione dei costi. Dall'ex Provincia comunicano che il Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento si sta attivando per predisporre gli atti necessari alla progettazione delle opere da finanziare con questi fondi. Di questi giorni è il comunicato del Ministero sul raggiungimento dell'intesa sul decreto di riparto di oltre 1miliardo e 600milioni di euro proposto dal Ministro, Graziano Delrio, per gli interventi di manutenzione della rete stradale di province e città metropolitane. I fondi erano stati individuati nella Legge di Bilancio per il 2018, ''per il finanziamento degli interventi relativi ai programmi straordinari di manutenzione della rete viaria di province e città metropolitane''.


Giorni addietro è avvenuta a Favara la nomina degli scrutatori che saranno impegnati nelle prossime operazioni di voto del 4 marzo. Nel ricordarvi che l'elenco completo dei nominativi è consultabile sul nostro giornale web siciliatv.org, dall'ufficio elettorale comunale invitano gli scrutatori a recarsi presso gli uffici di via Beneficenza Mendola e ritirare la notifica e sapere, in questo modo, anche in quale sezione saranno impegnati. C'è tempo sino a una settimana prima delle votazioni.


Nasce a Favara la ''Cappella dell'Adorazione'' nell'Oratorio della parrocchia San Giuseppe Artigiano. Si tratta di una cappella dove, chi lo desidera, può sostare in preghiera silenziosa davanti a Gesù Eucaristia dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 21.00. Questa iniziativa parte dal parroco, don Uriel Ortiz, il quale è affascinato dal fatto che, quando ogni anno si reca in pellegrinaggio a Lourdes, trova tante persone che silenziosamente sostano in preghiera davanti a Gesù Eucaristia. L'apertura della ''Cappella dell'Adorazione'' avverrà domani, giovedì. Il cardinale Francesco Montenegro presiederà in parrocchia alle ore 17.30 la celebrazione eucaristica alla quale sono stati invitati tutti i parroci della città. Al termine, il cardinale porterà il Santissimo Sacramento in processione fino alla cappella, che si trova nei locali dei Padri Vocazionisti, dove rimarrà esposto fino alle ore 23.00. Da venerdì inizia poi l'adorazione quotidiana. Ogni ora si alterneranno delle persone ''Adoratori'', che garantiscono la presenza in cappella nell'arco di tutta la giornata. Chi lo desidera può diventare ''Adoratore'' offrendo un'ora alla settimana. Occorre compilare il modulo che trova all'ingresso della parrocchia o della cappella, scegliere un'ora e consegnarlo al parroco. Il desiderio di don Uriel è che questa ''Cappella dell'Adorazione'' diventi un'oasi di pace e di preghiera per tutta la comunità favarese e per chiunque desideri nutrire il suo spirito con la preghiera personale davanti a Gesù Eucaristia.


È amatissimo da un pubblico di tutte le età. I testi delle sue canzoni toccano i temi più importanti con delicatezza e profondità. Ha vinto insieme a Moro il festival di Sanremo 2018. Parliamo di Ermal Meta che la prossima settimana sarà al Centro Commerciale ''Le Vigne'' di Castrofilippo. L'appuntamento è per venerdì 23 marzo alle ore 17.30. L'artista incontrerà i fan e firmerà le copie del nuovo CD ''Non abbiamo armi''. L'ingresso è gratuito. Quella del 23 marzo per Ermal Meta è la prima data in Sicilia dopo il Festival di Sanremo.


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