SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 23/01/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Era il 23 gennaio 2010 quando, a seguito del crollo della loro casa, morirono le sorelline Marianna e Chiara Pia Bellavia. Con oggi, sono passati 8 anni da quella tragedia avvenuta in via del Carmine, nel pieno centro storico della città di Favara. Un giorno, il 23 gennaio, che non si può dimenticare. Riaffiorano alla nostra mente ancora quei momenti; quei suoni; quelle sirene percorrere il tratto di strada ma anche le grida e lo stato d'animo dei soccorritori. Sono passati 8 anni; diverse cose sono cambiate nel nostro centro storico: da allora molte case sono state riqualificate e ristrutturate. A fare da apripista sicuramente la scia Farm Cultural Park. Potremmo raccontare 8 anni di storia, delle vertenze giudiziarie nate, della consegna di una nuova casa per la famiglia Bellavia, del dissequestro dell'area, di cosa si è fatto e di cosa ancora, purtroppo, non si è fatto. Ma questo piccolo e sentito omaggio vuole semplicemente ricordare le due piccole vittime che, con tanti sogni nel cassetto, hanno dovuto incolpevolmente lasciare questa vita terrena senza vederli, purtroppo, realizzare.


Incidente stradale autonomo e mortale lungo la statale 640 Agrigento-Caltanissetta, all'altezza del bivio che dalla raddoppiata scende sulla rotatoria che porta ad Aragona da un lato e a Favara dall'altro. A perdere la vita un pensionato di Casteltermini: Michele Palumbo. Da chiarire l'esatta dinamica dell'incidente. Pare che l'utilitaria, una Peugeot 206, stesse percorrendo la statale con senso di marcia in direzione Agrigento quando il mezzo, giunto nella curva in questione, è finito fuoristrada, capovolto - ruote al cielo - contro la scarpata. Sul posto si sono precipitati gli agenti della polizia Stradale. Presenti anche i carabinieri di Agrigento e Favara. Sembra che a bordo del mezzo, oltre all'uomo che sbalzato fuori dall'abitacolo per qualche metro ha perso la vita, c'erano anche due donne, una delle quali alla guida dell'auto. Le stesse, ferite, sarebbero state trasportate all'ospedale ''San Giovanni di Dio'' di Agrigento.


Emergono nuovi particolari dopo l'operazione antimafia denominata ''Montagna'', definita la più importante operazione mai eseguita nell'agrigentino, portata a segno ieri dai Carabinieri e che di fatto sembra aver disarticolato ''Cosa Nostra'' agrigentina. Le intercettazioni hanno permesso di appurare le diverse intimidazioni compiute dalla rete mafiosa ai danni di imprese. In una intercettazione si sente individuare un piccolo escavatore per poi udire la deflagrazione in diretta con il conseguente incendio del mezzo. Sarebbero 27 le estorsioni accertate ai danni di aziende. Il pizzo veniva preteso anche dalle cooperative per la gestione degli immigrati richiedenti asilo. Ma non finisce qui. Un esponente della mafia agrigentina che parla con altri esponenti di Cosa nostra, senza sapere di essere intercettato, dice che ''La mafia agrigentina è molto più pericolosa e seria di quella palermitana. E' il fiore all'occhiello di tutti''. Sono 57 le ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti dei vertici dei mandamenti e della famiglie mafiose di ''Cosa Nostra'' agrigentina. A ordinare il blitz, iniziato alle 3.00 di notte, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Un elicottero vigilava dall'alto, facendo rapidamente la spola tra Agrigento, Favara, Sciacca e il monte Cammarata. 400 militari, più i Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia e unità cinofile per la ricerca di droga ed esplosivi, hanno fatto simultaneamente irruzione in ville, appartamenti, case di campagna e casolari. In pochi minuti sono scattate le manette ai polsi di 57 soggetti, perlopiù capi mandamento e capifamiglia di ''Cosa Nostra'' agrigentina. A finire in manette anche il 37enne Francesco Fragapane, figlio di Salvatore, quest'ultimo già capo provincia di Cosa Nostra agrigentina e da sempre in strettissimi rapporti con Totò Riina. Francesco è accusato di aver ricostituito e reggere il mandamento. L'operazione di ieri, frutto di una complessa attività di indagine partita a fine 2013, ha di fatto disarticolato i mandamenti di Santa Elisabetta e Sciacca, nonché sedici famiglie mafiose della provincia. In un colpo solo è stato decapitato il vertice di Cosa Nostra agrigentina. Sono stati infatti arrestati capi e affiliati delle organizzazioni mafiose di Santa Elisabetta, San Biagio Platani, Bivona, Cammarata e San Giovanni Gemini, Favara, Raffadali, Cianciana, Sciacca, Casteltermini, Castronovo di Sicilia, Alessandria della Rocca, Sant'Angelo Muxaro, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Capizzi (ME), Caltavuturo (PA).. I Carabinieri hanno anche sequestrato sette società, di fatto riconducibili ad alcuni degli arrestati. Accertata anche l'esistenza di un consistente traffico di droga. Cocaina, hashish e marijuana. Per riscontrare le accuse i militari, in una circostanza, hanno arrestato un corriere con mezzo chilo di cocaina purissima nel portabagagli. Nel corso delle numerose perquisizioni i Carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento hanno sequestrato ad alcuni appartenenti al sodalizio oltre 500.000,00 euro in contanti, ritenuti provento delle illecite attività. Le accuse contestate sono, a vario titolo, quelle di associazione di tipo mafioso armata, finalizzata alle estorsioni, al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Vengono anche contestati l'intestazione fittizia di beni aggravata, lo scambio elettorale politico-mafioso, il concorso esterno in associazione mafiosa e il favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra.


Sull'operazione antimafia denominata ''Montagna'' e portata a segno nella giornata di ieri nell'agrigentino dai carabinieri, esprime compiacimento il segretario della Cisl Maurizio Saia. ''Aria nuova e inversione di rotta nell'agrigentino -dice Saia. Negli ultimi giorni un segnale importante giunge dalle attività investigative, prima il terremoto sul servizio idrico integrato della provincia di Agrigento, dopo l'operazione antimafia ''Montagna'', certificano la presenza dello Stato, che alimenta le speranze di cambiamento e di rivitalizzazione del territorio. Esprimiamo il nostro compiacimento -conclude il segretario Cisl- agli inquirenti, alle forze dell'ordine e alle Procure impegnate nel ripristino della legalità''.


Si dimette dalla carica di assessore al Comune di Agrigento Domenico Fontana. I motivi sarebbero personali e professionali. L'annuncio ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa alla presenza della giunta comunale, del sindaco Lillo Firetto e del sostituto Nello Hamel, che rimane comunque consigliere comunale. Fontana nel corso dell'incontro ha spiegato come le ragioni di questa scelta siano molteplici, a cominciare dal suo trasferimento con la famiglia a Palermo e un maggiore impegno con Legambiente a livello nazionale dopo le dimissioni della presidente. Impegni che impedirebbero a Fontana di poter dedicare il giusto tempo alla città dei Templi. ''Ritengo -ha detto nel corso del suo intervento- di avere dato il massimo impegno a questa città, posso continuare a farlo in forma meno impegnativa, rispetto a quelle dell'assessore. Ho dedicato molto tempo a temi sui quali non torno, ma che hanno necessitato di un impegno importante''. Il riferimento è certamente alla raccolta differenziata. Durante l'incontro Firetto ha esaltato l'esperienza Fontana. ''Sono stati anni che hanno scritto una nuova direzione, fatta di un ripensamento sostanziale sul ciclo dei rifiuti -ha detto Firetto. Su determinati passaggi critici siamo stati dei punti di riferimento. Si è rotto un meccanismo, subendone anche le relative conseguenze. La differenziata -ha affermato- è in una fase di adattamento lunga''. Per Nello Hamel continuare il lavoro del suo predecessore non è semplice. ''Fontana -ha detto Hamel- ha dimostrato una grande capacità dal punto di vista organizzativo. Ci sarà una chiamata di responsabilità, dobbiamo modificare la mentalità di questa città, riuscendo a fare comprendere che i cambiamenti sono giusti''.


''E mentre veniamo a conoscenza che Fontana cede il passo ad Hamel, consegnando un assessorato tra i più delicati del comune di Agrigento in un momento storico particolare dovuto all'avvio della raccolta differenziata, diventa inaccettabile sentire la solita litania dal nuovo assessore''. Queste le parole del Consigliere comunale indipendente Nuccia Palermo che sottolinea ''l'amarezza nel vedere una conferenza stampa di avvicendamento, risultata poco rispettosa dell'assise consiliare perché svoltasi proprio durante un consiglio comunale, scarna di contenuti, di obiettivi e di programmazione. La città cambi la sua mentalità, sostiene Hamel, dimenticando che il bon ton istituzionale -dice Palermo- avrebbe voluto che le prime parole, e quindi comunicazioni, fossero state dette in sede di consiglio comunale soprattutto per rispetto della Città e del consiglio eletto dalla Città. Dopo due anni e mezzo di mandato - sottolinea Nuccia Palermo - è inconcepibile assistere a un cambio di testimone senza la descrizione e calendarizzazione degli obiettivi che il nuovo assessore si prefigge di trattare e raggiungere. Ricordo ad Hamel - tuona Nuccia Palermo - che non è la città a dover dimostrare un cambio di mentalità ma è la classe politica a dover dimostrare alla città di essere degna e capace di rappresentare e amministrare i propri cittadini''. ''Sindaco Firetto - conclude Palermo. Lei decanta tanto Agrigento2020 ma la cultura è la culla del cambiamento e non può e non deve divenire appannaggio di un sistema che finge un' evoluzione inesistente perché basato sul non rispetto della città stessa e dei suoi eletti''.


Sembrano esserci buone notizie per quanto riguarda la vertenza confini territoriali Agrigento, Favara, Aragona. L'ufficio urbanistica del Comune di Agrigento - fa sapere il vicesindaco della città dei templi, Elisa Virone- ha curato la predisposizione della delibera per il Consiglio comunale volta a proseguire l'iter di rideterminazione dei confini territoriali di questi tre comuni. La trasmissione di questa delibera al Consiglio Comunale consentirà, una volta sopraggiunta appunto l'approvazione, l'inoltro agli Uffici Regionali competenti affinché curino, dopo le valutazioni di competenza, l'indizione della consultazione referendaria volta a risolvere e definire questa lunga questione agrigentina.


È stata depositata oggi in commissione bilancio all'ARS l'emendamento che garantirebbe la copertura finanziaria e normativa per la proroga dei contratti dei lavoratori precari. Nella fattispecie, rientrerebbero i 46 LSU del Comune di Favara che al momento svolgono attività lavorative per 8 ore settimanali, dopo la riduzione operata dall'amministrazione comunale per mancanza di copertura finanziaria. A darne comunicazione sono i consiglieri comunali di Favara Rossana Castronovo, Marilì Chiapparo e Vito Maglio. I tre in una nota ritengono inoltre doveroso fare delle precisazioni. ''Il Governo Regionale -dicono- ha tentato di colmare la lacuna venutasi a creare a fine anno in ordine alla cessazione del contratto dei suddetti lavoratori. E lo ha fatto in sede di approvazione dell'Esercizio Provvisorio di Bilancio della Regione fino al 31 marzo. Prima della votazione, però, -sostengono i tre consiglieri comunali di Favara- alcuni esponenti politici, tra cui l'on. Cancelleri del M5S, si sono opposti alla suddetta proposta che, a loro dire, avrebbe penalizzato i Comuni siciliani per via dell'equivalente taglio nei trasferimenti dei fondi a loro destinati per altre finalità. L'assessore regionale Grasso ha dovuto ritirare l'emendamento. Tuttavia, rinnovando la volontà originaria, oggi lo ha già depositato in commissione bilancio dove domani verrà discusso per l'ottenimento del relativo parere favorevole, propedeutico alla successiva approvazione in Aula. Se, questa volta, le forze politiche presenti all'ARS sosterranno la proposta del Governo Regionale, -concludono Chiapparo, Castronovo e Maglio- probabilmente si eviterà il procrastinarsi della riduzione del loro orario di lavoro settimanale e potrà garantirsi la ripresa del percorso amministrativo che deve portare alla loro definitiva stabilizzazione negli Enti Locali di appartenenza''.


Aveva caricato a Palma di Montechiaro 35 agnelli e 7 pecore. Stava viaggiando sulla SS 115, con destinazione mattatoio di Campobello di Licata, quando un equipaggio della Sezione Polizia Stradale di Agrigento lo ha fermato. Parliamo di un trasportatore di una azienda di Caltanissetta che, dopo i controlli, è stato sanzionato dagli agenti per diverse violazioni. Circa 16.000 euro il totale delle sanzioni contestate al trasportatore, al proprietario degli animali, al conducente; nello specifico il trasporto avveniva senza autorizzazione e senza documentazione di accompagnamento degli ovini; il conducente risultava senza certificato di idoneità; il veicolo non era idoneo al trasporto e il trasporto stesso quindi era abusivo. Sul posto anche il personale medico dell'ASP di Agrigento-Distretto di Licata, che ha disposto il rientro degli animali presso l'allevamento di partenza. Un ovino in particolare è risultato malato di ''mastite cangrenosa'', non idoneo quindi al trasporto e alla macellazione finalizzata al consumo umano. Il mezzo è stato sottoposto a fermo amministrativo per tre mesi.


Strutture rinnovate e a misura di docente e discente. Spettacoli d'intrattenimento e laboratori per mostrare sia la qualità della proposta dell'istituto, sia le capacità dei suoi alunni. Open Day dell'Istituto Comprensivo ''Bersagliere Urso - Mendola'', D.S. Brigida Lombardi, ieri pomeriggio a Favara presso il plesso Bersagliere Urso. La scuola ha aperto le porte al territorio e ha accolto i genitori e i bambini che, bisogna dirlo, sono rimasti entusiasti dalle varie attività proposte. A partire dalla ''Classe 3.0'', un laboratorio dotato di tablet e particolari banchi che si possono assemblare tra di loro, il tutto per favorire progetti inclusivi che riuniscano i piccoli in gruppi, stimolandone cooperazione e ragionamento. Immancabile poi il laboratorio di Scienze, che ha visto i piccoli scienziati della scuola intenti nella dimostrazione pratica di esperimenti, accompagnando il tutto con esaurienti spiegazioni riguardo al materiale usato o al processo chimico in corso. Tra gli alunni, c'è anche chi ha portato un circuito elettrico in miniatura realizzato con le proprie mani, illuminando in tal modo una piccola fattoria. Accanto al laboratorio scientifico, altri scolari si sono impegnati sotto la supervisione del personale docente nel laboratorio artistico. Varie e colorate le opere realizzate, dalla decorazione di maschere alla realizzazione di collage attraverso materiale che si usa tutti i giorni. Oltre ai tanti laboratori e alle varie attività, la Bersagliere Urso è anche dotata di una elegante e fornita biblioteca, sede di progetti lettura e di incontri con l'autore per far conoscere libri, scritti, poesie e chi li ha composti agli alunni dell'istituto. Un altro progetto in corso è la realizzazione di un atelier creativo, musicale nella fattispecie, una sala dotata di mixer, tastiere, casse e quant'altro per invogliare gli scolari a sviluppare le loro doti musicali. Di recente inaugurazione è anche la palestra del plesso Bersagliere Urso, ristrutturata ad hoc sia all'esterno che all'interno. Rifatti anche i sanitari e le docce interni alla stessa struttura. Adesso bambini e ragazzi possono dare libero sfogo all'attività fisica in uno spazio pensato apposta per questo. Ma a farla da padrone, ieri pomeriggio, sono stati i vari spettacoli messi in scena da diverse classi, coordinate dai docenti, che hanno intrattenuto i molti presenti all'evento. Rappresentazioni in chiave fantasy, ricostruzioni del mondo che vede come protagonista il famoso mago Harry Potter, balli e danze, messe in scena di alcune righe del celebre libro del Gattopardo, con tanto di citazioni alle emblematiche massime di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; e ancora Pirandello e le sue maschere, una parodia dei Promessi Sposi, una esibizione musicale con i flauti, scene di sensibilizzazione al rispetto per l'ambiente e recite parlate interamente in inglese. Insomma, non ci si è fatti mancare proprio nulla. L'enorme progetto, ben riuscito, ha richiesto collaborazione tra docenti, genitori e figli. L'Istituto Comprensivo ''Bersagliere Urso - Mendola'' comprende vari plessi e varie strutture, alcune di queste oggetto di ristrutturazione, ne ha parlato la D.S. Brigida Lombardi. L'obiettivo dell'istituto, ha spiegato Lombardi, è far stare bene chiunque all'interno della scuola, una scuola che non lascia indietro nessuno e che pone attenzione alle esigenze del territorio e degli alunni.


Filippo Napoli è stato eletto all'unanimità Presidente del Panathlon Club di Agrigento per il biennio 2018/2019. L'ing. Filippo Napoli da anni è impegnato nel mondo dello sport essendo il presidente della Pallamano Girgenti, squadra che ha militato e milita nei più importanti campionati italiani della specialità. Il nuovo Consiglio Direttivo sarà formato oltre che dal Presidente Napoli dal Vicepresidente Pasquale Mauro, dal Segretario Gerlando Amato, dal Tesoriere Giuseppe Gangarossa, dal Past President Luigi Tropia e dai consiglieri Antonella Attanasio (gia Delegato Prov.le CONI Agrigento), Ettore Castorina, Gerlando Vella ed Enzo Penna.


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