SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 20/01/2018
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Scoppiano le fogne e l'acqua bianca si mischia con quella reflua. A denunciare il fatto, ambientato nel popoloso quartiere di Villaggio Mosè, è l'associazione ambientalista MareAmico Agrigento, dalla quale hanno anche fornito le riprese video effettuate tramite drone. ''A poca distanza dal fantomatico depuratore - fanno sapere dall'associazione - quello assurto agli onori della cronaca per il fatto che ciò che vi entra è meno inquinato di ciò che vi esce - precisa il responsabile, Claudio Lombardo - sono scoppiate le fogne''. ''L'iniziale ostruzione della condotta fognaria- continua il comunicato - ha provocato nei giorni scorsi l'allagamento di una camera di manovra delle acque bianche nel viale Cannatello e quindi la distribuzione di acqua mista alla fogna, in alcune zone del Villaggio Mosè''. Una situazione, quella dipinta da MareAmico che certo non fa piacere agli abitanti della zona e che la stessa associazione non ha esitato a registrare come un ''disastro sanitario''.


Sarà verosimilmente il prossimo mercoledì il giorno in cui l'ormai ex prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, lascerà la città dei Templi. Lo fa dopo essere stato rimosso dalla carica proprio ieri, quando il Consiglio dei Ministri riunito a palazzo Chigi lo ha collocato ''a disposizione''. Una vicenda scaturita dall'inchiesta abbattutasi negli ultimi giorni su un presunto sistema di favoritismi in cambio di tangenti e assunzioni legato a Girgenti Acque. Tra i 72 indagati che figurano nella lista della Procura della Repubblica, anche Nicola Diomede. Le accuse, per il corposo elenco, sono quelle di associazione per delinquere, riciclaggio, corruzione, false comunicazioni sociali e truffa. Secondo indiscrezioni, però, sarebbe stato lo stesso Diomede a chiedere di lasciare Agrigento. Lo avrebbe fatto con una lettera indirizzata al ministro dell'Interno, Marco Minniti, non molto dopo avere appreso di essere indagato nell'inchiesta. Nel testo l'ex prefetto avrebbe fatto riferimento alla sua estraneità alle accuse, ma avrebbe anche spiegato come un prefetto accusato di vari reati non sia spendibile nel ruolo istituzionale. Probabilmente la città dei Templi, Diomede, l'avrebbe comunque dovuta lasciare in occasione delle prossime Politiche, in programma il 4 marzo. Lo stesso ha ricoperto il ruolo di Prefetto di Agrigento dagli ultimi giorni del 2013, ma il suo primo incarico nella stessa prefettura - in qualità di viceconsigliere, risale al 1991. Nel tempo Diomede ha ricoperto diversi incarichi sempre presso la prefettura di Agrigento. Al suo posto, come nuovo prefetto, è stato nominato Dario Caputo, vicecapo di gabinetto del ministro della Coesione Territoriale e del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. Caputo, nato nel '57, è laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Padova. Dal 2000 al 2016 ha ricoperto la carica di viceprefetto presso il Ministero dell'Interno. È stato anche tra i responsabili dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati.


È comparsa ieri, davanti alla prima sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Agrigento, la difesa del meccanico Giovanni Riggio, il palermitano reo confesso dell'omicidio del socio in affari, il favarese 41enne Giuseppe Mattina. Vuole essere giudicato col rito abbreviato il 28enne palermitano e per questo il suo legale, l'avv. Marco Martorana del foro di Palermo, lo ha ufficialmente chiesto ieri mattina. Ricordiamo che l'omicidio avvenne nella notte tra il 5 e il 6 maggio scorsi all'interno dell'autofficina della vittima di contrada San Benedetto, nella zona industriale di Agrigento. Il favarese venne assassinato con 27 coltellate. Il palermitano, dopo aver legato con del nastro la parte inferiore del corpo di Mattina e lasciatolo all'interno dell'officina, si mise in macchina in direzione Palermo per poi costituirsi al Commissariato di Brancaccio, consegnando l'arma del delitto e indicando il luogo dove si consumò il fatto. Come ricorderete, lo scorso novembre il gip Alfonso Malato, su richiesta del pm Simona Faga, dispose per Riggio il giudizio immediato, al quale è stata anche contestata l'aggravante ''d'aver agito con crudeltà''.


Sembra avere i connotati di una intimidazione la vicenda che ha visto l'auto, una Peugeot 308, di proprietà di una giovane veterinaria di Agrigento, andare a fuoco. Le fiamme si sono sviluppate nella notte tra giovedì e ieri. L'utilitaria si trovava parcheggiata in via delle Fate, traversa di viale dei Giardini, a San Leone. Ad accorgersi dell'accaduto alcuni residenti della zona che hanno avvisato i vigili del fuoco. Giunti sul posto, i pompieri hanno avuto di che lavorare - idranti alla mano - per avere la meglio e domare il rogo. Spente le fiamme, per l'auto ormai devastata c'è stato poco da fare. In via delle Fate sono giunti anche i poliziotti della sezione ''Volanti'' della Questura di Agrigento. Pare che sul posto sia stata ritrovata una bottiglia di plastica contenente tracce di liquido infiammabile.


Ladri in azione nel capoluogo agrigentino, dove a distanza di poche ore sono stati messi a segno due furti in abitazione. Il primo è avvenuto in via Ina Casa, tra le via Callicratide e Manzoni, dove ignoti si sono intrufolati in un appartamento dopo avere forzato una finestra posta al primo piano. Una volta dentro, i malviventi hanno portato via oggetti in oro e argento. Una volta rientrati in casa, i proprietari hanno fatto l'amara scoperta e lanciato l'allarme alle Forze dell'Ordine. Sul posto i poliziotti della sezione ''Volanti'' della Questura di Agrigento. Agenti di Polizia stanno indagando anche su un altro colpo messo a segno questa volta in viale Dei Giardini, nel rione balneare agrigentino di San Leone. Anche in questo caso i ladri, dopo avere forzato un infisso, si sono introdotti all'interno dell'abitazione razziando tutto ciò che di valore hanno trovato.


Con l'ipotesi di reato di tentato furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e porto illegale di oggetti atti allo scasso, è stato arrestato a Lampedusa un 19enne tunisino, sbarcato pochi giorni prima sull'isola. Il giovane è stato sorpreso dai militari mentre cercava di forzare la portiera di un autocarro Iveco Daily. Il tunisino alla vista dei militari ha cercato di fuggire ma poco dopo è stato raggiunto e bloccato dai carabinieri. Il 19enne è stato quindi arrestato e posto ai domiciliari presso l'hotspot di Lampedusa.


Dibattere e ricercare soluzioni riguardo all'attuale situazione che stanno vivendo gli LSU del Comune di Favara. È quanto si intende fare nel prossimo consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria, urgente e aperta per martedì prossimo 23 gennaio alle ore 18.30. Ai 46 lavoratori socialmente utili, quelli del Fondo Nazionale, è scaduto il contratto di lavoro e dallo scorso 2 gennaio sono ancora in attesa di vederne uno nuovo.


Lunedì prossimo 22 gennaio interruzione della fornitura idrica nei comuni di Campobello di Licata e Ravanusa. A dirlo Girgenti Acque, informata a sua volta da Siciliacque S.p.A. L'interruzione si rende necessaria al fine di ''consentire -si legge in una nota- l'intervento di manutenzione sul tratto idraulico compreso fra il partitore Santo Spirito e il partitore Gargitella per consentire l'intervento di riparazione in c/da Scibani, territorio comunale di Naro''. Il ripristino della fornitura - fa sapere la società- è previsto per mercoledì 24 gennaio.


Tre imbarcazioni intente alla pesca abusiva. È quanto scoperto dai militari dipendenti della Capitaneria di Porto Guardia Costiera nelle acque prospicienti il porto di Porto Empedocle. Intervenuta una motovedetta, i pescatori sono stati condotti in porto per i successivi accertamenti. I militari hanno provveduto al sequestro di 4 reti da posta per una lunghezza di circa 600 m e successivamente elevato sanzioni di tipo amministrativo a carico dei tre trasgressori per un totale di 3.000€. Nei prossimi giorni verranno intensificati i controlli su tutta la filiera della pesca.


Dal 29 gennaio al 2 febbraio anche la giustizia agrigentina si ferma, così come i giudici di pace e i viceprocuratori onorari. Allo sciopero, proclamato dalla Federazione Magistrati Onorari di Tribunale, hanno aderito anche i giudici onorari agrigentini. Secondo quanto si legge nel documento della Federmot, l'astensione dalle udienze civili e penali è determinata dalla pervicace irremovibilità del governo, che continua a portare avanti il proprio programma di smantellamento della magistratura onoraria, disconoscendone il ruolo di indispensabile supporto alla magistratura di ruolo, nell'ottica di un ripristino della funzione giudiziaria effettivo e non solo declamato.


Si svolgeranno martedì pomeriggio presso la Chiesa Santa Maria della Misericordia di Bisceglie, provincia di Barletta-Andria-Trani, i funerali di Donato Casamassima, il papà del Tenente dei Carabinieri di Favara, Giovanni. Il signor Donato, purtroppo, mercoledì scorso non è riuscito a superare un improvviso problema cardiaco. Al Tenente Casamassima e alla sua famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze.


A volte l'amore nasce a pochi passi dalla propria casa. È il caso di Antonio Garraffo e Giuseppa Tabone che oggi, 20 gennaio 2018, festeggiano i 60 anni di matrimonio. 84 anni lui, 78 lei, i due erano vicini di casa quando, a un certo punto, è scattato l'amore; un amore vero, profondo, di quello che dura per tutta la vita. Si sono fidanzati del 1955 per poi convolare a nozze, circa 3 anni dopo, il 20 gennaio del 1958. La vita coniugale non è stata avara di gioie con loro, lui coltivatore diretto e lei casalinga. Dalla loro unione sono nati 5 figli: Calogero, Liborio, Felice, Carmelo e Gaetano. Le nuore sono Rita Giovanna, Angela, Giuseppa e Carmelina. Con il tempo la famiglia è andata allargandosi, tant'è che oggi i coniugi Garraffo-Tabone vantano 7 nipoti e 4 pronipoti. Di anni ne sono passati eppure marito e moglie, oggi come nel '58, confermano l'amore reciproco che li ha uniti per tutto questo tempo. Alla coppia vanno i migliori auguri dei familiari, dei parenti, degli amici e anche quelli di SiciliaTv.


Ieri sera un licatese tra gli ''ignoti'' della trasmissione di Raiuno condotta da Amadeus. Si tratta di Alfonso Trovato di 42 anni. Lo stesso è proprietario di un'azienda che produce giochi gonfiabili per bambini. L'imprenditore aveva contattato la trasmissione ''Soliti Ignoti'' proponendosi quale produttore di ''spara palle per bambini''. Poco dopo è stato ricontattato dagli autori che lo hanno proposto quale uno degli 8 ignoti. Il concorrente del nord, che doveva abbinare la giusta identità a tutti gli ignoti presenti, è riuscito a dare la giusta identità al licatese.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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