SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 20/12/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Un tombino pericoloso a Favara è stato segnalato alla nostra redazione da una cittadina. Ci troviamo in via Legnano, traversa di via Agrigento, strada di fronte alla scuola elementare. La signora Licata questa mattina ci riferisce appunto delle precarie condizioni in cui versa il tombino che - a detta della stessa - avrebbe già provocato dei problemi a un'altra signora che stava per cadere e farsi male. Inoltre la cittadina Licata ci dice di aver segnalato, tempo addietro, a un operatore di Girgenti Acque il problema ma che a oggi non c'è stato nessun intervento. È chiaro che il problema c'è e si vede. Tra l'altro il tombino si trova proprio sul marciapiede e, a causa delle sue precarie condizioni, non permette un regolare passaggio ai pedoni. Anche in questo caso l'appello è rivolto dunque alla società Girgenti Acque affinché si adoperi il prima possibile per rimettere in sicurezza il tratto in questione.


Sono stati eseguiti ieri gli accertamenti tecnici irripetibili su una delle due auto che, agli occhi degli investigatori, sarebbero legate alla sparatoria dello scorso 23 maggio avvenuta in via Torino, a Favara. Era sera quando - a colpi di arma da fuoco - a subire e scampare miracolosamente all'agguato fu il favarese Carmelo Nicotra, 35 anni. Le due auto sulle quali la Scientifica ha cercato di prelevare quanti più elementi possibili sono una Fiat Panda - ritrovata nel garage che dà in via Torino, proprio dove si verificò l'attentato, - e una Renault Modus, rinvenuta carbonizzata, successivamente, in contrada Zingarello. Alla presenza dei legali delle parti in causa relativamente all'inchiesta sul caso, gli accertamenti sono stati mirati alla ricerca di sangue, saliva, impronte digitali, tracce biologiche e altro che si possa rivelare utile alle indagini. Nel caso della vettura carbonizzata, proprio per le sue condizioni, non ci sarebbe stato molto da fare. Più interessante invece la Panda: dagli esami svolti per quest'ultima sarebbero emerse delle impronte digitali. Non sarebbero state rilevate, comunque, tracce di polvere da sparo. A disporre gli accertamenti il sostituto procuratore della DDA di Palermo Alessia Sinatra. La Panda ritrovata nel magazzino della vittima della sparatoria - lo stesso dove furono rilevati anche fori da proiettile lungo le mura - risulta rubata a Catania nel 2016. L'utilitaria è stata sequestrata sia dalla DDA di Palermo, per compiere appunto gli esami necessari alle indagini, sia dalla Procura della Repubblica di Agrigento che ha avviato un'indagine per riciclaggio a carico di Nicotra. Il favarese è indagato anche per favoreggiamento personale in quanto, secondo gli inquirenti, conoscerebbe ma non avrebbe voluto rivelare i nomi dei suoi sicari. Nella lista degli indagati anche altri cinque favaresi, gli stessi che secondo gli investigatori tentarono di prendere - lo scorso 23 maggio - la vita di Nicotra.


Ben 1.140 confezioni di prodotti pirotecnici, 62 batterie di supporti per il lancio dei fuochi, inneschi di vario genere e pericolosissime bombe carta. Questo l'armamentario proibito rinvenuto e sequestrato dai Carabinieri in due distinti depositi ricavati in un garage e nella cucina di due distinti condomini in territorio di Licata. Intervenuti anche gli artificieri antisabotaggio per mettere in sicurezza l'ingente quantitativo di esplosivo. Gli oltre tre quintali di giochi pirotecnici proibiti, contenenti pericolosissimo materiale esplosivo, erano destinati a finire sul mercato nero in occasione delle oramai prossime festività natalizie e di fine anno. Si trattava di un vero e proprio supermarket. L'operazione ''Natale sicuro'' ha permesso di arrestare un impiegato, incensurato, 33enne di Licata, con l'accusa di detenzione illegale di esplosivi. L'uomo si trova nel carcere Petrusa di Agrigento. L'odierna operazione rappresenta uno dei più grossi sequestri mai effettuati a fine anno nella provincia di Agrigento.


È accusato di aver truffato circa 2.000 clienti tra il 2012 e 2017. Parliamo del notaio del distretto di Agrigento-Sciacca Filippo Palermo, indagato per truffa nell'ambito dell'operazione ''Two Face'' condotta dalle Fiamme Gialle di Sciacca qualche giorno fa. Adesso i legali difensori del notaio, gli avvocati Antonino Caleca e Giovanni Vaccaro, chiederanno nei prossimi giorni il riesame del sequestro preventivo dei conti corrente e fondi di risparmio del professionista. Secondo i due legali infatti, non ci sarebbero i requisiti per la misura. Secondo i finanzieri, la somma che il notaio si faceva consegnare dai clienti per gli asseriti adempimenti fiscali era notevolmente superiore alle imposte (catastali, ipotecarie e di registro) che avrebbe dovuto versare al fisco e quello che all'apparenza sembrava un normale documento fiscale nascondeva, in realtà, un vero e proprio artifizio che avrebbe permesso al professionista di trattenere per sé la parte della somma versata dal cliente ma in realtà non dovuta. Secondo i due legali del professionista, invece, tutti gli atti stipulati dal notaio sono perfettamente regolari e la stessa Guardia di Finanza ha dato atto nell' informativa che dal 2012 al 2017 nessun cliente ''ha ricevuto contestazioni da parte dell'ufficio finanziario'' e, pertanto, la questione sarebbe solamente di natura fiscale e riguarderebbe la persona del notaio, una posizione per la quale non si spiegherebbe l'adozione della misura preventiva.


Dopo quasi sei anni dall'operazione antidroga eseguita dalla Polizia, che avrebbe disarticolato un giro di spaccio sull'asse Palma di Montechiaro-Licata, arriva la sentenza di primo grado per cinque imputati. Due le condanne inflitte dai giudici della seconda sezione penale: la pena più alta, cinque anni e sei mesi di reclusione, al palmese Luigi Petruzzella che dovrà pagare anche una multa di 15 mila euro. Tre anni e sei mesi di reclusione sono stati inflitti al palmese Gioacchino Pace, di 40 anni, oltre al pagamento di una multa di 5 mila euro. Tre invece le assoluzioni: Gioacchino Pace, di 47 anni, Calogero Pace, entrambi di Palma, e il licatese Gaspare Antona.


Sono stati accusati di avere aggredito e bastonato una donna anziana in via Platone, nel quartiere di Bonamorone. Arriva la condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione per il 19enne Giuseppe Camilleri e a 2 anni e 6 mesi di reclusione per Antonio Canzoneri, più grande di due anni, entrambi di Agrigento. A giudicarli colpevoli, ieri pomeriggio, il gup del tribunale di Agrigento Stefano Zammuto. Il processo si è svolto con rito abbreviato. I due giovani erano stati arrestati lo scorso febbraio con l'accusa di tentata estorsione, incendio, lesioni e violazione di domicilio. I fatti contestati risalirebbero al 18 febbraio scorso, una settimana prima l'arresto. Gli agrigentini avrebbero preso d'assalto l'abitazione di una donna, colpendo quest'ultima con un bastone e dando fuoco all'appartamento. Pare che il motivo che li abbia spinti a tanto sia stato la volontà di impossessarsi dell'alloggio popolare occupato dalla donna. Secondo l'accusa l'avrebbero minacciata con insulti, intimandole di andarsene, e avrebbero lanciato dei sassi rompendo i vetri dell'immobile. Qualche ora dopo si sarebbero introdotti a forza nell'appartamento, bastonando la signora e appiccando un incendio in diversi punti dell'abitazione.


Pare che stesse sistemando il tetto di casa, quando sarebbe caduto dalla scala battendo la testa per terra. Tragedia in contrada Terranova, a Lampedusa. A perdere la vita un 65enne. L'uomo, originario di Castelvetrano, si trovava sull'isola con la moglie, dirigente scolastica di un istituto del posto. Immediatamente sarebbe stato soccorso e trasportato al poliambulatorio di Lampedusa; da qui poi in elisoccorso fino a Palermo, ma a nulla sarebbero valsi i tentativi di rianimarlo. L'uomo sarebbe deceduto poco dopo i soccorsi.


Un fascicolo d'inchiesta, al momento a carico di ignoti, sarebbe stato aperto dalla Procura della Repubblica di Agrigento per le ipotesi di omissione di atti di ufficio e disastro colposo. La questione è quella della Cattedrale di Agrigento e del sottostante colle San Gerlando. Gli inquirenti vogliono capire se e a chi risalgono le responsabilità per i presunti ritardi che non solo continuano a rimandare i necessari interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico, ma hanno - di fatto - aggravato un problema di per sé già compromesso. La struttura infatti, chiusa dal sempre più lontano 2011, da tempo fa tanto parlare di sé e soprattutto delle preoccupazioni legate al rischio crollo del duomo e del sottostante costone del colle San Gerlando. Una grave situazione di pericolo, prima ancora che storico-culturale, per le sottostanti abitazioni ed esercizi commerciali di via XXV aprile. Ieri mattina la ''visita'' dei carabinieri, su mandato proprio della Procura, nei pressi e all'interno della cattedrale. Sul posto i militari dell'Arma di diversi reparti. Il sopralluogo ha avuto come obiettivo quello di setacciare l'intera area, sia all'interno sia all'esterno del duomo. Sono stati effettuati rilievi - con l'ausilio di un drone - anche sulle fondazioni della cattedrale e sul versante della collina che rischia di franare verso la valle. Per la cattedrale in sé si attende l'apertura del cantiere per la messa in sicurezza. La gara d'appalto era stata aggiudicata dall'Urega, le verifiche preliminari al contratto previste per legge sono in procinto di concludersi e si dovrebbe cominciare con i lavori il prossimo febbraio. Nel corso in una riunione avvenuta in Regione, informa con una nota il Comune di Agrigento, ''L'Assessore regionale al Territorio e Ambiente, Salvatore Cordaro, ha concordato un sopralluogo per l'attività di messa in sicurezza, preliminare anche all'avvio dei lavori. Sono stati chiariti e affrontati dall'Assessore e dall'Ufficio del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico i passaggi relativi all'iter che condurrà alla definitiva messa in sicurezza del costone''. Domani si attende la visita, proprio ad Agrigento, dell'assessore Salvatore Cordaro. Intanto il duomo, lento ma inesorabile se lasciato ancora in attesa degli interventi, continua costantemente a ''camminare'' verso il basso. L'ingresso in una delle cappelle della cattedrale, dal 2011 a oggi, sarebbe ''scivolato'' di circa 10 centimetri.


Acqua di vegetazione che dai frantoi viene illecitamente sversata nei fiumi - dando la caratteristica colorazione scura - e da qui in mare. È questo l'argomento che ha portato nell'agrigentino le telecamere del noto programma televisivo ''Striscia la Notizia''. Del caso se ne è occupata l'inviata Stefania Petyx, che ha messo in evidenza l'enorme danno ambientale che puntualmente, nel periodo della molitura delle olive, si verifica nelle nostre zone. La stessa problematica era stata segnalata in questi mesi dall'associazione ambientalista MareAmico. Il responsabile, Claudio Lombardo, ha spiegato nel corso del tg satirico di Canale 5 quale dovrebbe essere il metodo di smaltimento di queste acque: lo spandimento in appositi terreni dedicati oppure il rivolgersi a ditte che si occupano di questo genere di lavori. Ma, forse per una questione di risparmio, qualche furbetto sverserebbe le acque di vegetazione dove non dovrebbe; a testimoniarlo sono i ''fiumi neri'' intorbiditi dai reflui degli oleifici. Una situazione che si ripete di anno in anno e che causa sempre un ingente danno per l'ecosistema del nostro territorio.


Si è costituito a Favara il Gruppo Operativo Disfunzioni Servizio Idrico di Favara. Il Gruppo sarà presentato alla città domani mattina, nel corso di una conferenza stampa in programma al Municipio di p.zza Cavour, alle ore 11.00. Nel corso della conferenza stampa -ci dicono in una nota- verranno illustrati ai presenti i dettagli e le competenze di questo importante organismo di tutela a disposizione dei cittadini.


Sono passati ben 52 anni da quando annunciarono il loro fidanzamento. Due anni dopo, il 20 dicembre del 1967, sugellarono il loro amore nel vincolo del matrimonio. E oggi, 20 dicembre 2017, è un giorno assai speciale per i favaresi Melina Criscenzo e Lillo Baldo che, dopo 50 anni da quell'emozionato ''sì'', festeggiano le nozze d'oro. Ne hanno passato di tempo insieme, i due. 70 anni il marito, 68 la moglie, si conobbero in gioventù tramite i rispettivi fratello di lui e sorella di lei, anch'essi prima fidanzati e poi sposi. I due anni di fidanzamento di Lillo e Melina furono un periodo di amore a distanza a causa del lavoro che Baldo svolgeva all'estero. Il rapporto però ne uscì rinforzato, i due convolarono a nozze - celebrando il matrimonio nella chiesa Madre di Favara - per poi trasferirsi insieme in Germania. Dalla loro unione sono nati 4 figli: Lina, Antonio, Giuseppe e Roberto, e oggi i coniugi Baldo e Criscenzo sono nonni di tre magnifici nipoti. 50 anni di vita coniugale, un anniversario a dir poco importante! Oggi Lillo e Melina rinnovano la loro promessa di matrimonio presso la chiesa San Calogero di Favara. Alla coppia vanno, oltre ai migliori auguri dei figli, dei parenti e di amici, anche quelli di SiciliaTv.


Grazie a una sinergia tra il Comune di Agrigento, Pro loco Agrigento e Arts Promotion anche quest'anno verrà assicurato lo spettacolo di Capodanno all'insegna della musica e della comicità con la Band Mary Pop Hits e ospiti il duo consolidato e comico de ''I Soldi Spicci''. Il concerto spettacolo si terrà in piazza Pirandello la notte del 31 dicembre a partire dalle ore 00:45.


Era stata allestita lo scorso 23 dicembre in un'ala del Castello Medievale di Naro. Sta per compiere un anno l' ''houseteca Pietro Barone'', dedicata appunto al giovane narese, uno dei tre componenti del gruppo musicale ''Il Volo''. Voluta dalle associazioni locali e dall'Amministrazione Comunale, l' houseteca Piero Barone in un anno ha ricevuto migliaia di visite di fans de ''Il Volo'' e, in particolare, del giovane tenore narese. Il registro conta già oltre tremila firme di visitatori. ''L' ''houseteca Piero Barone'', durante questo primo anno di vita, -dice il sindaco Calogero Cremona- ha dimostrato come sia importante per l'immagine della nostra città che, oltre alle bellezze naturali e ai monumenti storici, vanta di aver dato i natali a un eccellente e popolare artista internazionale che, prima di essere tale, è un ragazzo semplice, splendido e attaccato ai valori tradizionali''.


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