SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 17/11/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


È stato a fianco del Pastore Giuseppe Dante come amico e come collaboratore per tanti anni e domenica prossima sarà nominato anch'egli Pastore. Parliamo del favarese Lillo Sorce, per il quale due giorni ormai lo separano dall'investitura ministeriale. Lillo Sorce è stato uno dei primi a seguire la chiamata che Dio ha messo nel cuore del favarese Giuseppe Dante di aprire una chiesa evangelica proprio nella sua città natia. Era l'ormai lontano 16 novembre del 1996 quando fu inaugurata quella che oggi è la Chiesa Evangelica Internazionale di Favara. Sono passati 21 anni e nel frattempo nuove persone si sono avvicinate a questa realtà. Lillo Sorce, che segue il Signore fin dall'adolescenza, è stato negli anni un aiuto e un prezioso supporto per il ministero del Pastore Dante, al quale è legato da un profondo sentimento di amicizia e di fratellanza cristiana. Negli ultimi tempi Giuseppe Dante ha sentito in cuore da parte di Dio di nominare Pastore il favarese Sorce. Ecco che dunque domenica prossima, alle ore 18.00, si terrà l'investitura nei locali del teatro Gospel di via Spagna, a Favara. All'evento è prevista la partecipazione di altri pastori dell'agrigentino e di altre provincie siciliane, oltre che dei fedeli e delle istituzioni locali.


Si è spento alle ore 3.37 nel reparto detenuti dell'ospedale di Parma il boss di Cosa nostra Totò Riina, il ''capo dei capi'' che ieri aveva compiuto 87 anni. Operato due volte nelle ultime settimane, dopo l'ultimo intervento era entrato in coma. Per la salma è stata disposta l'autopsia, spiegano dalla Procura di Parma, perché si è trattato ''di un decesso avvenuto in ambiente carcerario e che quindi richiede completezza di accertamenti, a garanzia di tutti''. E in carcere, in regime di detenzione 41 bis, Riina lo era da 24 anni ma, nonostante tutto, era ancora considerato da molti il capo di Cosa nostra. Il boss mafioso era malato da tempo e negli ultimi mesi l'aggravarsi delle sue condizioni di salute avevano spinto i suoi legali a chiedere un differimento di pena. Un caso che era stato portato all'attenzione nazionale ma che vide l'istanza rigettata dal tribunale di Sorveglianza di Bologna. Poco prima del decesso, quando ormai erano chiare le condizioni critiche di Riina, il ministro della Giustizia ha concesso ai familiari un incontro straordinario con il congiunto. Salvatore Riina, il corleonese che dichiarò ''guerra allo Stato'', stava scontando 26 condanne all'ergastolo per decine di omicidi e stragi, tra le quali gli attentati del '92 in cui persero la vita Falcone e Borsellino.


''Se l'arresto del boss rappresentò una vittoria dello Stato sulla mafia, lo stesso non può dirsi per la sua morte, avvenuta senza che si sia mai riusciti a fare chiarezza su alcuni dei momenti più bui della storia italiana''. Ad affermarlo è Giuseppe Ciminnisi, Coordinatore Nazionale dei Familiari Vittime di mafia dell'Associazione ''I cittadini contro le mafie''. ''Riina -dice Ciminnisi- si è portato nella tomba i suoi segreti. Anni di sangue e stragi che hanno visto cadere per ignobile mano assassina semplici cittadini, appartenenti alle forze dell'ordine, magistrati e alte figure istituzionali''. ''''Totò u curtu'' -dice ancora Ciminnisi- si faceva vanto di essere l'unico artefice di quei misfatti. Eppure, per quanto ricostruito in anni di indagini e processi, è difficile pensare che fosse lui la mente che per decenni ha gestito grandi spazi del potere criminale, politico ed economico del nostro Paese''. ''Lo Stato, ancora oggi, -conclude- ha il dovere di mantenere alta la guardia per evitare che altre belve umane prendano il posto di ''Totò u curtu'', costringendo gli italiani onesti a subire vessazioni, violenze e nuovi lutti''.


Giudizio immediato per il 27enne palermitano Giovanni Riggio, reo confesso dell'omicidio del 41enne Giuseppe Mattina consumatosi nella notte tra il 5 e il 6 maggio scorsi all'interno di un magazzino di c.da San Benedetto, zona industriale di Agrigento. A disporre il rito del giudizio immediato, facendo saltare dunque l'udienza preliminare, il gip Alfonso Malato su richiesta del pm Simona Faga. Giovanni Riggio comparirà davanti alla prima sezione della Corte d'Assise del tribunale di Agrigento la mattina del prossimo 19 gennaio. La moglie della vittima si è costituita parte civile, rappresentata dall'avvocato Salvatore Cusumano. Riggio e Mattina erano soci in affari, il magazzino nel quale ebbe luogo il delitto sarebbe dovuto diventare una concessionaria di auto usate con annessa officina meccanica. Sarebbero 27 le coltellate sferrate all'indirizzo del meccanico favarese, l'arma bianca aveva una lunghezza di circa 20 cm. Al palermitano è stata contestata anche l'aggravante ''d'aver agito con crudeltà''. Il motivo sarebbe stato di natura economica. Fu lo stesso Riggio, poche ore dopo l'omicidio e dopo avere ''imballato'' la parte inferiore del corpo della vittima con del nastro, a costituirsi al Commissariato di Brancaccio. Il palermitano avrebbe consegnato l'arma del delitto e indicato il magazzino di c.da San Benedetto quale luogo dell'omicidio. Intanto il prossimo 1 dicembre la Polizia Scientifica di Palermo terrà gli accertamenti tecnici irripetibili sugli indumenti di Riggio e su tutto quello che è stato sequestrato all'interno del magazzino. Considerata l'irripetibilità di tali accertamenti, potranno partecipare solo i consulenti o gli avvocati nominati dalle parti.


È stato arrestato e posto ai domiciliari dalla polizia di Agrigento con l'accusa di essere responsabile del reato di atti persecutori in danno della propria ex moglie. Parliamo di E.M., di 73 anni, modenese, domiciliato nel napoletano. La vicenda è emersa nell'agosto del 2015 dopo la denuncia dell'ex moglie, una 64enne agrigentina. La stessa riferiva della continua condotta molesta patita dall'ex coniuge, nonostante lo stesso fosse gravato da un provvedimento di ammonimento emesso dal questore di Agrigento nel settembre del 2014. Già nel 2013 la donna, esasperata, aveva deciso di lasciare l'abitazione coniugale e di fare rientro ad Agrigento. Nel 2015 l'uomo l'avrebbe però raggiunta minacciandola verbalmente e tempestandola di sms e messaggi vocali dal tono intimidatorio. Nonostante nel marzo del 2015 sia stato disposto un provvedimento cautelare a carico dello stalker, il quale non doveva avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna, ha continuato nella sua condotta molesta e per questo, adesso, è stata inasprita la sua pena con la detenzione domiciliare.


La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa. È definitiva la condanna a 9 mesi di reclusione per una donna cinese di 36 anni, Whang Chiong, accusata di favoreggiamento della prostituzione. La denuncia da parte dei carabinieri era scattata quattro anni addietro dopo un controllo in un appartamento della frazione agrigentina del Villaggio Mosè nel quale fu sorpresa una donna che si prostituiva. Secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stata proprio la 36enne a mettere a disposizione l'appartamento. Pare inoltre che anche la stessa imputata si dedicasse alla vendita del proprio corpo.


Era finita a processo con l'accusa di guida in stato di ebbrezza. Parliamo della cantante agrigentina Loredana Errore, l'artista diventata famosa nel 2010 grazie alla trasmissione di Canale 5 ''Amici'', che è stata scagionata. La stessa, nel settembre del 2013, dopo un incidente stradale in viale dei Giardini, a San Leone, venne denunciata. Aveva un tasso di alcol nel sangue di quasi il triplo del limite consentito. Adesso è stata assolta, perché il fatto non sussiste. A deciderlo il giudice monocratico Antonio Genna. L'avvocato difensore della 33enne, Antonino Gaziano, durante il processo aveva chiesto che gli accertamenti effettuati dai carabinieri venissero dichiarati nulli perché eseguiti senza che la ragazza fosse stata informata. I militari hanno spiegato in aula di non averlo fatto in quanto la stessa era esanime.


Avrebbe nel 2014 scritto degli insulti su facebook alla sua rivale in politica. Parliamo del sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, che rimedia adesso, a distanza di 3 anni, una condanna per diffamazione aggravata. Il Tribunale di Agrigento lo condanna a risarcire 900 euro, più spese legali, Rosalba Di Piazza. L'aveva apostrofata su facebook quale ''prostituta'' dicendo come la stessa avesse pubblicato su facebook un documento politico e poi consegnato brevi manu all'amico onorevole. Non c'erano chiari nomi ma il riferimento alla persona è stato ritenuto abbastanza esplicito. Poco prima di quel post infatti tra il sindaco Santo Sabella e Rosalba Di Piazza, candidata rivale alle elezioni amministrative, c'era stata una discussione virtuale. Il pm Calogero Montante aveva chiesto la condanna a sei mesi di reclusione.


È stata approvata ieri in consiglio comunale, ad Agrigento, la proposta di deliberazione relativa al progetto Anas per i lavori di ricostruzione del ponte Petrusa, il cavalcavia che sovrasta la Strada Statale 640 Agrigento-Caltanissetta e che collega le città di Favara e Agrigento. L'approvazione della proposta di deliberazione consentirà di potere procedere con tutte le attività propedeutiche alla realizzazione dell'opera. Il progetto del nuovo cavalcavia Petrusa prevede la realizzazione di un nuovo attraversamento stradale in larga massima coincidente con il tracciato del preesistente ponte, ad oggi ancora demolito e interrotto. A tal proposito i consiglieri dei gruppi Agrigento Rinasce e Agrigento Cambia esprimono apprezzamento per l'operato dell'Amministrazione e dell'intero Consiglio comunale. A loro dire le parti in causa, ''sensibili alle problematiche di una intera collettività, hanno messo in atto tutti i necessari adempimenti affinché i lavori dell'importante opera viaria possano avere inizio nel più breve lasso di tempo''. E che i lavori possano iniziare al più presto lo sperano bene i residenti della zona, gli automobilisti e i pendolari. Ricordiamo che sono ormai circa 8 mesi da quando il ponte è stato chiuso al traffico e smantellato; nel corso di questo periodo non sono mancate manifestazioni e proteste che hanno unito in coro cittadini e sindacati nel chiedere il ripristino di un tratto la cui interruzione causa tutt'ora grande disagio.


Si cerca di porre rimedio alle lunghe file che si sono venute a creare ad Agrigento per il ritiro dei contenitori utili per effettuare la raccolta differenziata, servizio che gradualmente sta prendendo avvio nelle varie frazioni del capoluogo. La grande affluenza dei cittadini che vogliono ritirare i cestelli, file che hanno comportato un'attesa anche di ore e che sono cresciute enormemente in seguito alla preoccupazione di venire multati in caso di inottemperanza, ha provocato la congestione degli uffici. Per venire incontro a questo problema, l'assessore Domenico Fontana annuncia un potenziamento della distribuzione dei contenitori attraverso l'apertura anticipata, per la prossima settimana, di altri tre uffici nei quali verrà effettuata la distribuzione. Si tratta della biblioteca di Giardina Gallotti, degli uffici comunali di Fontanelle e di locali al Palacongressi di Villaggio Mosè. ''Le lunghe file degli ultimi tre giorni - spiega Fontana - sono certamente il frutto dell'enorme aspettativa degli agrigentini in riferimento all'avvio della raccolta differenziata''. Intanto per tentare di ridurre i disagi nell'immediato, è stato chiesto al Raggruppamento Temporaneo d'Imprese, che gestisce gli uffici, di potenziare il personale al viale della Vittoria e di dirottare alcune famiglie verso gli uffici di Villaseta.


Presentazione dell'Influ Day 2017/2018 stamattina al centro vaccinazioni sito nei locali dell'ex ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. I vertici Asp, una folta rappresentanza dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e i referenti di diverse sigle sindacali si sono sottoposti alla vaccinazione antinfluenzale. A seguire si è svolto un incontro presso la sala riunioni Asp del viale della Vittoria in cui sono state illustrate le strategie per contrastare la nuova ondata influenzale.


L'allenatore biancazzurro della Fortituto Moncada Agrigento, Franco Ciani, è stato inserito nello staff tecnico della Nazionale Under 20 maschile. Coach Ciani sarà l'assistente di Eugenio Dalmasson. ''Sono orgoglioso - ha dichiarato l'allenatore della Fortitudo Moncada Agrigento. Chiunque fa dello sport la propria vita professionale e personale culla dentro di sé il sogno e la speranza di difendere i colori della propria Nazionale. Per me è motivo di grande soddisfazione, è un grande impegno e una grande responsabilità. È una grande occasione e bisogna dare sempre il meglio di sé, è un completamento straordinario della mia carriera. All'inizio non ci credevo nemmeno, ringrazio la Fortitudo Agrigento e il presidente Salvatore Moncada per avermi concesso questa opportunità''.


Uscirà domani sabato 18 novembre la nuova canzone del cantautore favarese Lillo Puccio. ''Come le rondini'' è il titolo del brano che vuole mettere al centro il tema della violenza sulle donne. Un singolo che rappresenta una sorta di grido di denuncia di Puccio. Un argomento, questo, che purtroppo è ancora di attualità. Come detto, uscirà domani in contemporanea su youtube e in radio e lo ha voluto fare proprio nel mese di novembre, mese nel quale è stata istituita la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Un altro lavoro quindi del cantautore favarese dopo il brano ''Amara terra'', che racconta il dramma che vivono i migranti nelle loro traversate verso la speranza di un futuro migliore. Siamo sicuri che ''Come le rondini'' sarà un altro grande successo.


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