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SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 18/10/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Un recupero in chiave contemporanea di un castello ottocentesco, un progetto capace di coniugare allo stesso tempo la conservazione e la valorizzazione dosando il bilanciamento tra restauro e nuova costruzione, unendo in simbiosi antico e moderno. Sono queste le caratteristiche dell'Alba Palace Hotel di Favara che hanno pienamente convinto la competente giuria del Premio Internazionale di Architettura e Design 2017 ''Bar-ristoranti-hotel d'autore'' il cui vincitore, tra i 177 progetti partecipanti, è proprio l'hotel 4 stelle di Favara. La cerimonia di assegnazione del Premio si terrà il prossimo 24 ottobre, alle ore 11.30, a ''Host'' Milano. Arriva dunque il riconoscimento anche per gli architetti Gaetano Manganello e Carmelo Tumino che hanno lavorato al progetto. Ma il premio è motivo di vanto anche per la città di Favara, la quale sta ancora una volta dimostrando che dal proprio territorio si può e si devono valorizzare le realtà esistenti, come il centro storico. Progetti come questi dimostrano come nel degrado urbano si possa realizzare qualcosa di grande. L'Alba Palace ha sfruttato il fabbricato storico, mantenendo inalterate le caratteristiche originarie dell'edificio e realizzando innesti contemporanei. L'originale impatto stilistico e architettonico si inserisce poi in un contesto degno di nota: l'hotel sorge infatti tra la Chiesa Madre e il Castello Chiaramontano, offrendo viste panoramiche memorabili. Fa piacere pensare che Favara, se non è stata fatta brillare nel tempo dal pubblico, è sostenuta invece dai privati che scommettono sul territorio locale e non lo lasciano abbandonato a sé stesso.


Ancora un altro soggetto trovato in possesso di armi e munizioni. È successo a Naro, dove nelle ultime ore i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato in flagranza di reato G.C., 49enne del posto. Continua da parte dei militari dell'Arma dunque l'instancabile opera per la ricerca di armi e munizioni detenuti illegalmente. I carabinieri, a conclusione di una mirata attività info-investigativa, hanno effettuato una perquisizione presso l'abitazione dell'insospettabile impiegato, rinvenendo due fucili calibro 12 e relativo munizionamento, tutto risultante illegalmente detenuto. Le armi si sono presentate agli occhi dei militari in ottimo stato di conservazione ed efficienza, le stesse saranno successivamente inviate ai laboratori del RIS dei Carabinieri per accertare se siano state o meno utilizzate in episodi criminosi. Intanto il narese è stato ristretto ai domiciliari.


Avrebbero dapprima lanciato sassi contro le finestre di una casa di un'anziana, rompendo i vetri; poi presa d'assalto l'abitazione, bastonato la 70enne e appiccato il fuoco all'interno dell'appartamento. Il tutto perché avrebbero voluto prendere il possesso della casa. Questo quanto ricostruito dagli inquirenti che, una settimana dopo il fatto avvenuto in via Platone, strada alle spalle della fontana Bonamorone, ad Agrigento, il 25 febbraio scorso fecero arrestare due giovani agrigentini: Giuseppe Camilleri e Antonio Canzoneri. Per loro l'accusa è di tentata estorsione, incendio, lesioni e violazioni di domicilio. Adesso il pubblico ministero Federico Panichi ha richiesto le condanne: sei anni e due mesi di reclusione per il diciannovenne Giuseppe Camilleri, quattro anni e dieci mesi per il 21enne Antonio Canzoneri. I due sono difesi dagli avvocati Serena Gramaglia e Teresa Alba Raguccia. La loro arringa è in programma il prossimo 19 dicembre.


Sono arrivati lunedì scorso a Porto Empedocle col traghetto di linea che collega l'isola di Lampedusa con la città empedoclina. Non appena però messo piede sulla banchina, si sono visti notificare il decreto di espulsione dal territorio italiano. Parliamo di 150 migranti tunisini, gli stessi che nella notte tra lunedì e martedì hanno invaso piazza Marconi di Agrigento. Hanno circa una settimana di tempo per lasciare l'Italia e in massa si sono presentati alla stazione dei treni. Tantissime nella serata di lunedì le chiamate arrivate alle Forze dell'ordine. Gli agrigentini hanno legittimamente pensato a un nuovo sbarco ''fantasma''. Ma intanto la polizia aveva predisposto un apposito, mirato, servizio di vigilanza. Tantissimi gli agenti schierati in tutta l'area per evitare che potessero innescarsi diatribe fra gli stessi migranti o episodi delinquenziali in danno degli agrigentini e per prevenire, dopo i due precedenti episodi delle scorse settimane, tentativi di occupazione dei convogli ferroviari in partenza per Palermo. I 150 tunisini, a gruppi di 30, sono stati fatti salire, con tanto di biglietto di viaggio naturalmente. Intanto piazza Marconi, così come l'area della Stazione dei treni, ieri si è risvegliata come una sorta di immondezzaio e un gabinetto pubblico. Tanti gli agrigentini indignati.


Ancora una volta Licata si ritroverebbe a dovere affrontare l'emergenza rifiuti, diverse le zone della città sommerse da sacchi d'immondizia e quant'altro. A segnalarlo il commissario straordinario Maria Grazia Brandara e il capo dipartimento lavori pubblici e urbanistica Vincenzo Ortega che hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento. I quattro soggetti che svolgono il servizio su finanziamento del Comune sarebbero l'Apea, la Dedalo in liquidazione, la Dedalo gestione commissariale e la Srr. Dal Comune fanno inoltre sapere che non è la prima volta nel giro di qualche settimana che si verificano ritardi o interruzioni del servizio di raccolta dei rifiuti con conseguenti problematiche sia di natura igienico-sanitaria sia dal punto di vista dell'immagine dello stesso Comune. L'esposto inviato alla Procura, oltre a un excursus di quanto accaduto dal mese di agosto ad oggi, contiene tutta una serie di allegati grazie ai quali è possibile chiarire i fatti registrati e risalire alle responsabilità che, da parte della collettività, vengono addebitate al Comune. ''Con questa azione non intendiamo tutelare la nostra immagine personale - chiarisce il commissario straordinario di Licata, Maria Grazia Brandara - ma pretendere e garantire il rispetto dei contratti, l'efficienza del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il lavaggio e la disinfestazione dei cassonetti e altro il cui costo, peraltro, grava pesantemente sia sulle casse del Comune che dei singoli cittadini''. L'onorevole conclude affermando che l'intenzione adesso è quella di andare avanti per ottenere quanto è dovuto per legge e per contratto.


In provincia di Agrigento potrebbe nascere il comune Cammarata Gemini: una fusione quindi tra i due comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini che di fatto diventerebbero uno conquistando il primato del più grande dei Monti Sicani. Una vicenda iniziata nel 2011 e che dopo sei anni potrebbe arrivare alla tappa storica. Sono state infatti depositate nelle segreterie comunali le richieste, firmate da quasi tutti i consiglieri, per chiedere la convocazione dei rispettivi consigli comunali e deliberare l'indizione della consultazione referendaria. La legge regionale che regola i processi di fusione - e che per la prima volta trova applicazione in Sicilia - prevede infatti che il potere d'iniziativa possa competere ai consigli comunali con distinte deliberazioni votate a maggioranza. Contestualmente alla richiesta di convocazione dei consigli comunali è stato anche depositato il ''Progetto di fusione'', con gli elaborati tecnici previsti dalla legge, curato e redatto dal ''Coordinamento intercomunale'' che, dal 2011, ha svolto il lavoro di studio, sensibilizzazione e condivisione del processo di fusione dei due comuni della provincia di Agrigento. Dovranno essere quindi i cittadini delle due comunità a dover scegliere se far parte di un unico comune oppure no. Questo, a livello regionale, potrebbe diventare un laboratorio in cui comprovare la maturazione politica e civica per dare adeguate e moderne risposte ai bisogni delle comunità e per riorganizzare in modo intelligente la geografia delle autonomie locali.


Il computer per il rilascio dello scontrino non funziona da quasi due mesi, quindi al momento gli utenti non hanno modo di scaricare la somma dal peso della bolletta. Per porre un temporaneo rimedio, dal primo ottobre vengono rilasciati dei ticket dove vengono registrati il nome dell'utente, la quantità, la qualità e la data del deposito dei rifiuti. Era questo quanto emerso due giorni fa dal sopralluogo di SiciliaTv presso il centro di raccolta differenziata dei rifiuti sito in via Maranello, a Favara. A manifestare il disagio alcuni cittadini che ci avevano segnalato alcune anomalie e chiedevano chiarimenti e delucidazioni all'amministrazione comunale. Ed ecco che arriva la risposta del vicesindaco di Favara Lillo Attardo. L'assessore spiega come, fino allo scorso 30 settembre, la gestione dei servizi informatici all'interno dell'eco punto fosse di competenza della SRR. Il guasto al computer sarebbe stato comunicato ad Attardo verso la fine di agosto, data in cui la ditta che si occupava del servizio era in ferie. Ricontattata a più riprese, la ditta avrebbe allora comunicato come, vantando del credito dalla SRR, non sarebbe intervenuta per risolvere il problema. Insomma, stando a quanto comunicato dall'assessore Attardo, tra ferie e varie telefonate con ditta e SRR giunge il primo di ottobre, giorno in cui la gestione del sito passa interamente al Comune. Il vicesindaco fa anche sapere che sono state contattate delle ditte che si occupano di questi servizi informatici e con una di queste è stato stabilito un incontro in questa settimana. Pare però che non ci siano ancora tempi certi entro i quali il problema verrà definitivamente risolto. Per quanto riguarda la questione ''ticket'', questi dovranno essere conservati dagli utenti fino a quando non verrà attivato il servizio telematico, solo allora verrà comunicato dove recarsi per farseli scaricare nel proprio codice utente e ottenere, a fine anno, il dovuto risparmio. Se non è stato consegnato qualche ticket di conferimento, ci si può rivolgere al responsabile del centro di raccolta per il rilascio dello stesso.


Nuovo sit-in questo pomeriggio presso il viadotto Petrusa di Agrigento alla presenza della leader nazionale di Fratelli d'Italia, l'On. Giorgia Meloni. ''La visita di Giorgia Meloni - afferma il portavoce provinciale del partito Giuseppe Ciulla - si inquadra in un più vasto contesto per mantenere alta l'attenzione sui disservizi della viabilità agrigentina, gravata da una rete viaria e ferroviaria pressoché inesistente. La nostra vuole essere una battaglia per gli agrigentini affinché vi sia la giusta attenzione verso questa terra''. Sulla stessa scia il consigliere comunale di Agrigento, Calogero Pisano. ''Quella del viadotto Petrusa - afferma lo stesso - è una pagina vergognosa e senza precedenti che non possiamo più accettare e che denunciamo ancora con più forza''.


Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha presentato istanza per l'assegnazione di contributi utili all'esecuzione di indagini diagnostiche e verifiche tecniche finalizzate alla valutazione del rischio sismico degli edifici scolastici e per aggiornarne la mappatura. L'adesione al bando, decisa con propria disposizione dal Commissario Straordinario dr. Giuseppe Marino, consentirà l'assegnazione di contributi per un totale del 100% della spesa ammissibile. Il Settore Edilizia e Gestione Patrimoniale ha presentato istanza per un importo totale di quasi 287.730 euro. Si tratta di somme previste dal fondo europeo sviluppo regionale, gestito dalla Regione Siciliana. Le strutture interessate dalle indagini che verranno eseguite con queste somme sono i seguenti edifici: - ''Aule e uffici'' e ''Palestra'' dell'Istituto D'Arte ''Bonachia'' di via De Gasperi, nel comune di Sciacca; - ''Aule e uffici'', ''Auditorium'' e ''Palestra'' degli Istituti ''Brunelleschi'' e ''Gallo'' di via Quartararo, nel comune di Agrigento; - ''Convitto alberghiero'' dell'Istituto Alberghiero ''Molinari'' di frazione Tonnara, nel comune di Sciacca; - ''Aule e uffici'' e ''Laboratori'' dell'istituto ''Accursio Miraglia'' di corso Miraglia, nel comune di Sciacca.


È stata inaugurata in occasione della campagna nazionale informativa della Protezione Civile ''Io non rischio'' la sala operativa mobile del Gruppo di Protezione Civile del Libero Consorzio. Si tratta di un utile mezzo di supporto a tutte le situazioni che vedono impegnati funzionari e volontari durante le emergenze, ma anche nelle attività di prevenzione di eventi calamitosi, dalle alluvioni agli incendi. La sala operativa mobile è dotata di alcune strumentazioni, in particolare del ponte radio, di fondamentale importanza nella gestione delle comunicazioni a distanza tra quanti svolgono le attività di protezione civile. Entro il mese di dicembre la sala operativa mobile sarà ulteriormente potenziata con l'acquisto di nuove attrezzature.


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