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SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 03/10/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Era l'1 ottobre del 2013 quando un peschereccio lungo circa 20 metri era salpato dal porto libico di Misurata con a bordo migranti di origine africana provenienti dall'Eritrea. Dopo due giorni, ovvero il 3 ottobre del 2013, l'imbarcazione era giunta a circa mezzo miglio dalle coste lampedusane, poco lontano dall'Isola dei Conigli, quando qualcuno, si dice l'assistente del capitano, avrebbe gettato a terra una torcia infuocata, che è caduta in mezzo alla gente, in una pozza di gasolio. Ecco divampare in pochi minuti un vasto incendio; il peschereccio inizia a imbarcare acqua, sino a colare a picco. Quel 3 ottobre del 2013 si consumò una delle più gravi stragi di migranti avvenuta nel Canale di Sicilia e costata la vita a 386 persone che su una ''carretta'' del mare speravano una vita migliore. Sono passati 4 anni da quel tragico giorno e proprio in occasione dell'anniversario sono arrivati a Lampedusa studenti da tutta Italia, ma anche da Austria, Francia, Malta e Spagna. 200 studenti, nell'ambito del progetto ''L'Europa inizia a Lampedusa'', da sabato scorso sono sulla più grande isola delle Pelagie per confrontarsi e approfondire i temi dell'immigrazione, dell'integrazione e dei diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Quest'anno insieme ai ragazzi anche il presidente del Senato Pietro Grasso e la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli. Il progetto, al suo secondo anno, è promosso dal Miur, in collaborazione con il Comitato 3 ottobre, ed è reso possibile grazie all'impegno del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami) gestito dal Ministero dell'Interno. Da piazza Castello è partita la marcia che è arrivata fino al monumento Porta d'Europa. Presenti anche i migranti sopravvissuti al naufragio. Con loro, oltre a Grasso e Fedeli, anche il delegato dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per il Sud Europa Stephane Jaquemet e il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello. Davanti alla Porta d'Europa si è celebrato anche un momento di raccoglimento con padre Mussie Zerai e l'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro. A chiudere la commemorazione in mare a bordo delle motovedette della Guardia Costiera e delle barche dei pescatori di Lampedusa. Una cosa è certa. Il 3 ottobre è un giorno di riflessione ma il ricordo, così come sostenuto dal sindaco di Lampedusa Totò Martello, ''deve anche servire per non rivivere e ripetere gli errori del passato''.


Erano stati arrestati lo scorso 13 settembre con l'accusa di concussione in concorso. Parliamo degli impiegati al Comune di Campobello di Licata Francesco La Mendola e Giuseppe Nigro, che rimangono ai domiciliari. Il Tribunale del Riesame, al quale si erano rivolti i difensori dei due indagati, ha deciso quindi di confermare gli arresti domiciliari disposti in prima battuta dal Gip del Tribunale di Agrigento Alfonso Malato. La vicenda riguarda presunte tangenti al Municipio di Campobello di Licata riguardanti un appalto per effettuare il recupero e lo smaltimento dei rifiuti speciali, soprattutto materiali in amianto. All'indomani dell'arresto il procuratore capo della Procura della Repubblica di Agrigento Luigi Patronaggio, il Pubblico Ministero Carlo Cinque e il comandante del Reparto investigativo dei Carabinieri il colonnello Rodrigo Micucci spiegavano, in conferenza stampa, come si era arrivati all'arresto di La Mendola e al successivo fermo di Nigro. Il dirigente dell'UTC Nigro, che non venne arrestato nell'immediato sol perché non era presente all'appuntamento per intascare i soldi, venne chiamato in causa proprio dal dipendente Francesco La Mendola. ''La tangente di 3 mila euro era da dividere -aveva raccontato La Mendola dopo l'arresto agli inquirenti. È lui che mi ha mandato all'appuntamento con il titolare dell'azienda per prendere documenti, invece c'erano i soldi''. La trappola preparata dai Carabinieri fu efficace. Ricevuta la segnalazione da parte dei titolari dell'Omnia srl, coloro i quali avevano denunciato l'estorsione, i Carabinieri si adoperarono per filmare la fase della consegna dei soldi. La Omnia gestiva un appalto che inizialmente aveva un importo di 8 mila euro che presto lievitò per una variante a 130 mila euro. Da lì poi le difficoltà e le minacce: ''Dacci 3 mila euro o hai finito di lavorare''.


Attività di contrasto al fenomeno dell'immigrazione clandestina da parte della Squadra Mobile di Agrigento. Nello scorso mese di settembre sono stati arrestati diversi extracomunitari, destinatari di decreti di espulsione, in quanto hanno illegalmente fatto rientro in Italia attraverso la frontiera di Lampedusa. Nello specifico sono stati arrestati un 24enne, un 28enne e un 39enne, tutti tunisini, e un 38enne marocchino. Personale della Squadra Mobile di Agrigento ha eseguito due ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Bologna nei confronti di due tunisini. Il 34enne deve espiare la pena residua rispettivamente di 1 anno, 3 mesi e 28 giorni di reclusione, mentre il 29enne è stato condannato a 1 anno 9 mesi e 26 giorni di reclusione e una multa di 4.000 euro. Intanto la Squadra Volante ha tratto in arresto, sempre a settembre, in esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, un agrigentino, G.C. di 19 anni, ritenuto responsabile del reato di rapina. Il giovane, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di c.da Petrusa.


Sarà lutto cittadino a Porto Empedocle dopo la morte del 17enne Giuseppe Barbato. A deciderlo il sindaco Ida Carmina, interpretando lo sgomento e il dolore della sua comunità. Il lutto cittadino sarà nel giorno dei funerali di Giuseppe, morto nella notte tra sabato e domenica scorsi dopo un incidente stradale avvenuto lungo la via Passeggiata Archeologica a bordo del suo scooter. Ieri mattina, su disposizione della Procura di Agrigento, che ha aperto un'inchiesta sul caso, si è effettuata l'ispezione cadaverica sulla salma dello sfortunato ragazzo. Insieme a lui viaggiava anche una coetanea che è rimasta gravemente ferita. Dopo un intervento chirurgico effettuato all'ospedale San Giovanni di Dio, la giovane è stata adesso trasferita al civico di Palermo, nel reparto Maxillo facciale. Dopo l'impatto avrebbe riportato un brutto trauma.


È stata stilata una terza lista di immobili abusivi che saranno demoliti ad Agrigento. Sono dodici le strutture in questione e che erano state colpite da provvedimenti penali già passati in giudicato. Non è stata ancora comunicata la posizione degli immobili ma sappiamo che si tratta di intere abitazioni. In accordo con il Comune, sarà la ditta ''Patriarca'', che si occupa delle demolizioni, a gestire i lavori e a inviare le comunicazioni ai proprietari degli immobili, che potranno, a loro volta, demolire le proprie abitazioni.


Lui è Lillo Pullara, un cittadino di Favara che gestisce un'attività ambulante di vendita e commercio di panini e bevande. Il signor Pullara opera abitualmente in piazza della Pace, poco distante dalla propria abitazione. Ogni giorno, però, quando si affaccia dalla finestra della propria dimora, vede il degrado urbano salutare il nuovo giorno: rifiuti ed erbacce a pochi metri dall'abitato, ruggine sulla ringhiera che fa da contorno alla villa comunale e un generale stato di abbandono. Il signor Pullara da tempo vuole ripristinare il decoro urbano almeno vicino alla propria casa, ed è proprio qui che comincia l'odissea. Per sistemare un'area che non rientra nelle proprietà personali occorre ottenere prima delle autorizzazioni. Era il lontano 19 novembre del 2007, quasi 10 anni fa, quando una lettera firmata proprio da Lillo Pullara perveniva all'allora neo sindaco del Comune di Favara, Domenico Russello, per chiedere un permesso al fine di potere sistemare, a proprie spese, la zona. Ma - afferma il cittadino - non è giunta alcuna risposta, così come nessuna risposta è stata ricevuta dalle successive amministrazioni nelle richieste verbali susseguitesi nel corso degli anni. Qualche giorno fa il signor Lillo Pullara chiede, ancora una volta, il permesso per potere sistemare a proprie spese una parte di piazza della Pace, quella vicina alla propria abitazione. Lo chiede questa volta all'attuale presidente del Consiglio comunale Salvatore Di Naro, il quale si impegna in prima persona per fargli ottenere i permessi necessari. Ecco che infine il signor Pullara può entrare in azione e assieme ai propri amici armati di pennello ridipinge ringhiere e altalena, riesce finalmente ad abbellire lo spazio pubblico attorno alla propria abitazione. Sono stati portati via i rifiuti ed è stata collocata della sabbia sotto la giostra per evitare che i bambini cadendo si facciano male. Il tutto è costato al cittadino impegno, buona volontà, e complessivamente circa 60 euro. Pullara ha colto l'occasione per invitare i suoi vicini a unire le forze per completare insieme l'opera di ripristino della piazza. Intanto, sempre nella zona, a breve collocherà delle piante e dei fiori. Certo è che, nonostante il lieto fine, la storia fa pensare! Se da un lato la lodevole iniziativa del privato è solo da apprezzare, l'altra faccia della medaglia presenta l'indifferenza mostrata nel tempo da chi avrebbe dovuto amministrare la cosa pubblica, oltre al fatto che per passare ai fatti si debba troppo spesso attendere l'intervento del privato cittadino… e ciò stride con il concetto di ''amministratore alla guida'' di una città. Ad ogni modo il senso di comune e di bello è stato portato avanti. In questa occasione è stato proprio il cittadino Pullara, che gentilmente ha anche ringraziato la nostra emittente per avere dato voce alla sua storia. Adesso toccherà all'amministrazione comunale provvedere, almeno, alla collocazione dei cestini portarifiuti.


Domani, 4 ottobre, ricorre la festa del Santo Patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi. Per l'occasione una serie di iniziative si stanno tenendo in questi giorni a Favara. La Fraternità Francescana e la Tenda del Padre Abramo del paese dell'agnello pasquale lo vogliono ricordare con momenti di preghiera, Sante Messe e incontri presso il convento Sant'Antonio di Collina Belvedere. Il ricco calendario di eventi è già iniziato domenica scorsa e andrà avanti fino alla prossima, l'8 di ottobre. Nella mattinata di ieri è stata organizzata una raccolta alimentare da destinare agli immigrati e alle famiglie meno abbienti del paese. Parte di quanto raccolto è stato simbolicamente collocato ai piedi delle statue della chiesa dei Frati Minori. Nel pomeriggio si è tenuta poi una tavola rotonda alla presenza dei fedeli. Sotto la guida di Fra Salvatore Di Bartolo è stata analizzata la figura del Santo, la sua storia e ciò che ancora oggi ispira ai cristiani. Tema scelto quest'anno per la celebrazione della festa è ''Francesco piange l'Amore non amato''. La ricorrenza di San Francesco d'Assisi, spiega Fra Salvatore, deve essere una occasione per riflettere su come si vive la propria cristianità nella vita di ogni giorno.


Intanto sempre in occasione della festa del Santo di Assisi Francesco, e nel contesto del mese missionario mariano, stasera alle ore 20.00 presso il Chiostro del Convento San Francesco momento di riflessione sul tema ''Eccomi, sono la serva del Signore''. Il Consiglio Pastorale Cittadino vuole ricordare anche un altro appuntamento comunitario della settimana, previsto per giovedì prossimo alle ore 20.00. Ci sarà la Tenda del Santissimo che sarà presente in zona Rettoria del Poggio di via Berlinguer, largo supermercato Ideal Market, con l'animazione a cura della GI.FRA.


Come detto ieri, il Pro Favara domenica scorsa non è riuscito a conquistare punti contro il Marsala, collezionando l'ennesima sconfitta in campionato. Una partita praticamente chiusa al primo tempo con un goal a favore del Marsala. Pro Favara che ha anche avuto qualche occasione importante e specie nel primo tempo ha tenuto testa agli avversari. Nel tg di oggi il commento, nel dopo gara, del neo mister del Pro Favara Gaetano Longo.


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