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SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 26/09/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Era il 27 settembre del 2014 quando la ''tragedia delle Maccalube'' pose fine all'esistenza dei piccoli fratellini Carmelo Raimondo e Laura Mulone, di 9 e 7 anni. Il tragico evento, consumatosi all'interno del simbolico sito aragonese, avvenne mentre i fratelli stavano tranquillamente passeggiando insieme al padre, l'appuntato dell'Arma dei Carabinieri Rosario Mulone. Improvvisamente un'esplosione dei vulcanelli sommerse i piccoli sotto tonnellate di fango. Immediata la mobilitazione dei soccorsi per tentare di recuperare almeno i corpi di Carmelo e Laura. Dalla tragedia nacque un'inchiesta che vede tutt'ora tre imputati ritenuti colpevoli del disastro dall'accusa, l'ex presidente di Legambiente che gestiva il sito delle Maccalube, Domenico Fontana, un dipendente della riserva, Daniele Gucciardo e il dirigente dell'assessorato regionale al territorio Francesco Gendusa. La vicenda giudiziaria, una volta conclusa, metterà dei punti fermi su come e se l'incidente poteva essere evitato e a chi spettano eventuali responsabilità. Intanto domani, a tre anni esatti dalla tragedia, si terrà ad Aragona una Santa Messa in memoria dei piccoli Carmelo Raimondo e Laura Mulone. La cerimonia si terrà alle ore 18.00 presso la Chiesa Madre. Alla commemorazione parteciperà, oltre alle autorità provinciali, anche il Comandante della Legione Carabinieri ''Sicilia'', Generale di Brigata, Riccardo Galletta.


Ancora un ritrovamento di armi in provincia di Agrigento. I carabinieri della Compagnia di Licata e della Stazione di Naro hanno trovato all'interno di un'abitazione ubicata tra le località di Palma di Montechiaro e Naro due fucili calibro 12, una mitraglietta calibro 7.65, due pistole e oltre 300 cartucce, risultate illegalmente detenute da un 80enne senza precedenti penali. Le armi e le munizioni, apparse in ottimo stato di conservazione ed efficienza, sono state repertate e poste sotto sequestro, in attesa di ulteriori indagini ed eventuali accertamenti tecnici presso i laboratori dei Carabinieri del RIS di Messina. L'anziano C. M., queste le iniziali del nome, è stato arrestato e posto a disposizione dell'A. G.


Emergono nuovi particolari riguardo al sequestro di armi effettuato lo scorso 13 giugno dai carabinieri della Tenenza di Favara, quando a seguito di un controllo stradale compiuto in via Che Guevara i militari avevano arrestato Antonio e Calogero Bellavia, zio e nipote di 44 e 27 anni. L'accusa è quella di ricettazione, detenzione e porto illegale di arma clandestina e munizioni. I Bellavia erano stati trovati in possesso di due pistole, una ''Taurus'' modello ''Tracker'' calibro 357 magnum, con all'interno 7 cartucce, e una ''Smith E Wesson'', calibro 38 Special con matricola abrasa. Proprio su quest'ultima gli esami compiuti dai Ris di Messina hanno consentito di ricostruire il numero di matricola: è stata ripristinata quasi completamente. L'accertamento era stato disposto dal pm Andrea Maggioni e compiuto ieri mattina, alla presenza del consulente nominato dai difensori degli indagati, per cercare possibili indizi sull'uso che è stato fatto di recente con le armi in questione. La Taurus, come accertato in precedenza, risulta essere provento di furto. È stata rubata nel 2010 al favarese Carmelo Nicotra, la vittima dell'agguato dello scorso 23 maggio verificatosi in via Torino, che la deteneva legalmente. E ancora uno degli imputati, Calogero Bellavia, figlio di Carmelo Bellavia - ucciso nel gennaio del 2015 -, fu il giovane vivandiere del boss Gerlandino Messina, pedinato e seguito dalle Forze dell'ordine per giungere, il 23 ottobre del 2010, alla cattura del mafioso. Insomma, tante storie che si intrecciano tra di loro, tutte legate al territorio favarese, verso le quali spetterà alle indagini stabilire se sussiste un legame che le unisce o che le correla ai recenti fatti di sangue avvenuti ultimamente a Favara.


Il gup del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha disposto la misura degli arresti domiciliari per Gaetano Volpe, l'empedoclino 51enne accusato di tentato omicidio ai danni di un favarese, un uomo di 31 anni. L'empedoclino era stato arrestato e finito in carcere in quanto, secondo quanto ricostruito allora dai carabinieri della Tenenza di Favara, intorno alle ore 23.00 dello scorso 13 aprile lui e il favarese avrebbero avuto una lite nei pressi di un bar di via Agrigento, a Favara. Al culmine della disputa, Volpe avrebbe estratto una pistola e sparato all'indirizzo del 31enne favarese.


Avrebbe violentato una minorenne: la presunta vittima una ragazzina 16enne di Palma di Montechiaro, l'accusato un giovane di Favara. Spetterà al gup del Tribunale di Agrigento decidere sulla presunta violenza sessuale. La ragazzina avrebbe denunciato il favarese di averla violentata in un casolare di campagna alle porte di Favara. La palmese si è costituita parte civile.


''Hanno neutralizzato il soccorso difensivo del figlio della vittima concorrendo alla commissione del delitto''. Il pm Carlo Cinque ha formalizzato ieri l'accusa di omicidio preterintenzionale durante l'udienza preliminare che vede imputate quattro persone ritenute dall'accusa colpevoli della morte del 68enne favarese Bernardo Chiapparo. La vicenda risale al 2 febbraio 2016 quando, secondo le ricostruzioni, Bernardo fu vittima di una spedizione punitiva. L'anziano avrebbe rimproverato il figlio di uno degli imputati in quanto avrebbe preso a calci l'insegna del suo autolavaggio. Venutolo a sapere, il padre, il 40enne Antonio Pirrera, insieme a tre amici, Giovanni Ruggeri, 43enne, Carmelo Pullara, 27enne, e Michele Sorce, 34enne, tutti di Favara, si sarebbero diretti in casa di Chiapparo e, chiamatolo con una scusa, Pirrera lo avrebbe colpito con un pugno al torace che lo fece cadere per terra e battere la testa. 8 giorni dopo Chiapparo perse la vita. I figli dell'anziano si sono costituiti parte civile nell'inchiesta. Con l'accusa di omicidio preterintenzionale e la richiesta di rinvio a giudizio, in quanto secondo il pm gli imputati avrebbero impedito al figlio di Chiapparo di soccorrere il padre al momento dell'aggressione, la difesa dovrà ora riformulare la propria strategia difensiva. Il giudice Alfonso Malato ha rinviato l'udienza al prossimo 6 novembre.


I recenti ''sbarchi fantasma'' avvenuti nelle coste dell'agrigentino hanno indotto le Forze dell'ordine a intensificare i controlli anti-immigrazione su tutto il territorio. Nelle scorse ore i carabinieri di Lampedusa, Linosa e Siculiana, su disposizione del Comando Provinciale dell'Arma Carabinieri, hanno rintracciato e deferito alla Procura di Agrigento un totale di 60 migranti. Nello specifico 38 sbarcati a Lampedusa, 12 arrivati a Siculiana e altri 10 migranti sorpresi per le vie del centro storico di Agrigento. Per loro l'accusa è di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Durante le attività sono state rinvenute e sottoposte a sequestro tre imbarcazioni in legno, utilizzate dai migranti per raggiungere le coste agrigentine. Inoltre a Lampedusa i carabinieri del locale Comando Stazione hanno sorpreso in flagranza di ''furto'' all'interno di un esercizio commerciale un minore tunisino, 17 enne, sbarcato l'altro ieri sull'isola, che al termine degli accertamenti di rito è stato deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria.


Rogo all'interno dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Fiamme, nella notte tra domenica e ieri, si sono sviluppate in una delle celle del reparto detenuti del presidio di c.da Consolida. L'allarme sarebbe giunto verso le tre ai vigili del fuoco del comando provinciale che, accorsi immediatamente, hanno lavorato per ore al fine di estinguere l'incendio. Naturalmente sono stati messi al sicuro sia l'uomo ricoverato nella cella in questione sia gli altri detenuti degenti. Una volta domate le fiamme, dai controlli di rito la stanza sarebbe stata dichiarata inagibile. Sembra altamente probabile che l'incendio sia di natura dolosa, anche se non pare essere ancora chiara la dinamica dei fatti. I sospetti, naturalmente, potrebbero ricadere sul detenuto che era ricoverato all'interno della stanza. Sembra inoltre che il carcerato sia stato trasferito all'ospedale in quanto avrebbe tentato il suicidio all'interno della casa circondariale Petrusa. Ad ogni modo spetterà alla polizia penitenziaria, che ha già avviato le indagini nel più stretto riserbo, ricostruire cosa è successo e perché. Il reparto sarebbe accessoriato di un sofisticato sistema di videosorveglianza, fattore che potrebbe aiutare gli agenti nell'attività investigativa.


È stato arrestato in flagranza di reato dagli agenti della Polizia di Stato il pluripregiudicato empedoclino Giorgio Filippazzo, 36 anni. Il fatto è avvenuto la sera dello scorso sabato. A seguito di un controllo domiciliare l'uomo, sottoposto a sorveglianza speciale e alla misura di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, non è stato ritrovato all'interno della sua residenza, nella quale è rientrato solo nella prima mattinata del giorno seguente. Sono state violate pertanto le prescrizioni a cui è stato sottoposto. Il 36enne, nel corso del 2017, è stato più volte segnalato e una volta anche arrestato per analoghe violazioni. Filippazzo è stato dunque nuovamente arrestato. Durante l'udienza di convalida il giudice ha convalidato l'arresto e disposto la misura cautelare dell'obbligo alla polizia giudiziaria nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì. Filippazzo continuerà a essere sottoposto anche alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Tra le prescrizioni anche l'obbligo quotidiano di rincasare entro le ore 20 e di non lasciare la propria abitazione prima delle ore 6.


Furti e danneggiamenti all'interno degli uffici del Libero Consorzio Comunale di Agrigento di via Esseneto. L'effrazione è stata compiuta da ignoti malviventi nei giorni di chiusura dei locali. Dopo una prima ispezione in seguito alla riapertura degli uffici, sono stati verificati furti e danneggiamenti in diverse stanze del settore Turismo e del settore Personale. I carabinieri sono al lavoro per effettuare gli accertamenti del caso e tentare di individuare quanti si sono introdotti illegalmente negli uffici di via Esseneto.


Problematiche inerenti ai lavoratori socialmente utili. È questo l'oggetto del prossimo consiglio comunale di Favara convocato in seduta straordinaria aperta per venerdì 29 settembre alle ore 19.00. La possibilità che i circa 270 precari del Comune possano essere sospesi dal lavoro merita una seria riflessione in consiglio comunale, un argomento che vedrà il confronto tra amministrazione, maggioranza, opposizione e lavoratori. Da un lato, come detto, l'amministrazione che dice di voler sospendere i lavoratori poiché impossibilitata a pagare gli stipendi a causa delle minore risorse finanziarie elargite dalla Regione, dall'altro lato gli stessi precari che sostengono come le loro spettanze siano a totale carico della Regione Sicilia e che al Comune di Favara in questo caso non comporterebbe nessuna spesa.


''La Palermo-Agrigento è diventata una ‘Via Crucis': undici interruzioni, cantieri fermi, pericoli per gli automobilisti e tempi lunghissimi di percorrenza''. A prendere la parola sull'argomento è Giovanni Panepinto, vicepresidente del gruppo PD all'Ars. Lo stesso chiede al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, un intervento al fine di sbloccare i lavori sulla tratta, in quanto l'attuale situazione di stallo sta creando pesantissimi disagi ai cittadini e gravi danni all'economia locale. ''È inaccettabile - aggiunge Panepinto - che un asse di collegamento viario così importante sia diventato un cantiere a cielo aperto e che i lavori siano fermi a tempo indeterminato. È necessario l'intervento del ministro delle Infrastrutture - conclude il deputato all'Ars - per superare questa situazione e far riprendere e completare i lavori''.


Domenica prossima 1 ottobre si terrà la presentazione dei 6 candidati agrigentini del Movimento 5 Stelle alla corsa all'Ars in occasione delle Regionali del prossimo 5 novembre. A ospitare l'evento, il cui inizio è previsto per le ore 10.00, sarà Raffadali. L'iniziativa è rivolta a tutti i meetup dell'agrigentino e a chiunque voglia conoscere dal vivo i candidati pentastellati. L'iniziativa seguirà un preciso itinerario: si partirà dal bivio per Cattolica per raggiungere il mercatino storico degli animali, lì i candidati parleranno direttamente con i presenti. A organizzare il tutto i ''grillini'' raffadalesi, i quali dichiarano di volere fare in modo che i candidati dei 5 Stelle possano dialogare direttamente con i propri elettori e comprendere quali siano le principali problematiche che affliggono il territorio. L'obiettivo principale, comunicano gli stessi, è quello di far conoscere il programma elettorale. I sei candidati confermati dalle ultime regionarie interne al movimento, ricordiamo, sono Fabrizio La Gaipa, Maria Bellavia, Rosalba Cimino, Salvo Cinà, il deputato uscente Matteo Mangiacavallo e il favarese Giovanni di Caro.


Avvicendamento al Comando Provinciale dell'Arma Carabinieri di Agrigento. Il Col. Mario Mettifogo, dopo 3 anni dall'insediamento, lascia l'incarico al Ten. Col. Giovanni Pellegrino. Alla cerimonia di commiato, che si svolgerà dopodomani giovedì 28 settembre alle ore 9.30 presso la caserma ''Biagio Pistone'', saranno presenti, oltre al Comandante della Legione Carabinieri ''Sicilia'' Gen. Galletta, anche i comandanti delle varie Stazioni e Tenenze, nonché altri militari appartenenti ai Reparti speciali insistenti sul territorio.


Protocollo di intesa tra Libero Consorzio di Agrigento ed Ente Comune della città dei Templi. Il Commissario straordinario del Libero Consorzio ha deciso di aderire al programma di iniziative legate alla candidatura del capoluogo agrigentino come Capitale della cultura per l'anno 2020. Attraverso il protocollo il Libero Consorzio vuole proporre una iniziativa per la valorizzazione e fruizione dei propri beni di interesse culturale e ambientale quali l'Ecomuseo, la Galleria della Scala Reale del Palazzo sede dell'Ente, e ancora il Giardino Botanico, l'Erbario e la biblioteca Ambrosini con relativo materiale libraio e documentale di interesse storico-culturale. Il protocollo d'intesa prevede anche l'istituzione di un tavolo tecnico per coordinare le attività definite tra Libero Consorzio e Comune di Agrigento.


Dopo un periodo negativo, culminato con le tre sconfitte consecutive corrispondenti ai primi tre incontri di campionato, ultima lo 0-1 subito in casa contro la formazione della Nuova Città di Caccamo, Giuseppe Balsamo lascia l'incarico di allenatore e mister del Pro Favara. Ieri sera, nel corso di una riunione, le dimissioni sono state accettate dalla società che ringrazia Balsamo per tutto il lavoro svolto sia durante la precedente stagione sia durante la corrente. La società al momento sta lavorando per risolvere le difficoltà tecniche, attualmente sono al vaglio i possibili candidati a ricoprire l'incarico lasciato vacante da Balsamo. A giorni verrà comunicata la decisione.


Silenzio, adorazione e preghiera. È quanto si svolgerà a Favara presso la parrocchia San Giuseppe Artigiano in occasione della ''Notte bianca con Gesù Eucarestia''. ''L'iniziativa, che si svolge in città da ormai cinque anni, -ci spiega il parroco don Uril Ortiz- consiste nel tenere aperte le porte della chiesa durante tutta la notte con Gesù Eucarestia esposto in modo che chi lo desidera possa sostare dinanzi a lui a qualsiasi ora della notte''. Si inizierà sabato pomeriggio alle ore 18.30 con la celebrazione eucaristica e subito dopo sarà fatta l'esposizione del Santissimo Sacramento. Alle 23.00 ci sarà un'ora di adorazione. La notte bianca si concluderà alle ore 8.00 di domenica con la benedizione eucaristica. ''L'invito -ci dice don Uriel- è rivolto a tutta la comunità di Favara affinché viva questo momento di grazia. Chiediamo al Signore di farci iniziare il nuovo anno pastorale con un cuore aperto alla sua Parola di salvezza e desiderosi di una conversione vera che trasformi la nostra vita, facendo di ognuno di noi un testimone credente e credibile del suo Amore misericordioso''.


I vincenziani agrigentini domani a Favara, presso la Chiesa San Vito, per festeggiare S. Vincenzo dei Paoli. Il Santo venne ordinato sacerdote nel 1600 a soli 19 anni. 5 anni dopo, mentre viaggiava da Marsiglia a Narbona, fu fatto prigioniero dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi. Inaspettatamente liberato dal suo stesso padrone, che si convertì alla fede cristiana, sentì forte in lui il desiderio di recare sollievo materiale e spirituale ai galeotti e agli indigenti, ai poveri, ai malati e ai sofferenti, orientando in questa direzione la sua vocazione sacerdotale. La Società S. Vincenzo dei Paoli— Associazione Consiglio Centrale Agrigento, che riunisce le varie Conferenze dei diversi paesi della diocesi, diretta dal prof. Rosario Marchica, unitamente alle Consorelle e ai Confratelli della Conferenza S.Vincenzo di Favara diretta dal prof. Salvatore Fanara, domani 27 settembre alle ore 18, si ritroveranno nella Chiesa di S. Vito, curata da don Diego Acquisto, per un momento di riflessione e di preghiera comunitaria, partecipando anche alla celebrazione della S. Messa.


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