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SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 23/09/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Questo è solo l'ultimo in ordine di tempo avvenuto alle prime ore di questa mattina a Cannatello, ma durante questi ultimi mesi gli ''sbarchi fantasma'' sulle coste dell'agrigentino hanno raggiunto numeri non più controllabili. Proprio ieri uno sbarco alle Pergole di Relamonte con l'arrivo di circa 60 migranti. Giunti sulle nostre coste a bordo di un'imbarcazione di circa 10 metri hanno poi cercato di fuggire ma alcuni, una 30tina circa, sono stati fermati, tra cui anche il presunto scafista che sarebbe stato arrestato. Stanotte altri tre sbarchi fantasma a Licata, fra le spiagge di Poggio di Guardia e La Playa. Ad arrivare circa 70 persone. Una ventina sarebbero state intercettate e fermate. Stamattina altro sbarco, questa volta a Cannatello. Sarebbero circa una 50tina gli stranieri arrivati intorno alle 7.30 a bordo di una piccola imbarcazione per poi dileguarsi tranquillamente, secondo indiscrezioni, tra la via Farag, viale Cannatello e via Magellano. Una situazione che sta certamente allarmando i cittadini ma anche le Forze dell'ordine e la Procura. Il procuratore capo Luigi Patronaggio parlava nei giorni scorsi di ''migrazione pericolosa''. ''I motivi per cui arrivano in Italia -diceva il procuratore di Agrigento- potrebbero non essere solo legati a bisogni economici. Tra loro ci sono persone che non vogliono farsi identificare, gente già espulsa in passato dall'Italia o appena liberata con l'amnistia dalle carceri tunisine o magari che ha preso parte alle rivolte del 2011''. Insomma il procuratore non esclude che tra di loro possano esserci persone legate al terrorismo internazionale. Il dott. Patronaggio ha anche qualche idea su come arrivano questi migranti direttamente sulle nostre coste, ovvero una insospettabile nave madre scambiata come un'imbarcazione impegnata nella pesca.


I circa 270 lavoratori precari del Comune di Favara sono in stato di agitazione dopo la ventilata ipotesi di una loro imminente sospensione dal servizio. A deciderlo sarebbe stata la giunta comunale a 5 stelle con in testa il sindaco Anna Alba. Proprio ieri pomeriggio nella stanza della prima cittadina si è svolto un incontro tra i precari del Comune, rappresentanti sindacali e amministrazione durante il quale sarebbe stata annunciata la sospensione di questi lavoratori. Il motivo sarebbe di natura economica, l'impossibilità quindi di coprire i costi della spesa di questi contrattisti. E la colpa di tutto questo, secondo l'amministrazione pentastellata, è dovuta ai minori trasferimenti della Regione, si parla di circa 1.200.000 euro. In assenza di copertura finanziaria, ecco che la giunta Alba sembra scegliere la strada della sospensione. Ma c'è da dire che, ed è quello che poi alla fine sostengono anche gli stessi lavoratori, il Comune di Favara, per decisione dell'attuale amministrazione 5 stelle, ha dichiarato lo scorso 23 novembre il dissesto finanziario del Comune. Dal canto suo la Regione, per non lasciare a casa questi precari, cosa che sarebbe stata alquanto scontata, aveva deciso di garantire ai Comuni in dissesto la copertura al 100% dei costi di questi contrattisti. Quindi il fatto che la Regione possa aver dato minori trasferimenti al Comune non dovrebbe intaccare il capitolo sulle retribuzioni dei 270 lavoratori. Insomma, da un lato l'amministrazione che dà la colpa alla Regione per i minori trasferimenti e decide la sospensione dei precari, dall'altro gli stessi che in campagna elettorale si sentivano rassicurati dall'attuale amministrazione che nulla di spiacevole sarebbe accaduto. Una paventata decisione della giunta comunale di Favara presa in un periodo di avvio di campagna elettorale che porterà tra poco più di un mese, il prossimo 5 novembre, al rinnovo del governo e dell'ARS. Ma c'è chi pensa che l'amministrazione abbia già in mente come poter far fronte alla sospensione e che si muoverà nelle prossime settimane. Vedremo, e ce lo auguriamo per i circa 270 lavoratori del Comune che dopo anni e anni di precariato si trovano ancora una volta a dover affrontare l'ennesima problematica.


Intanto sulla situazione che stanno vivendo in queste ora i lavoratori precari del Comune di Favara interviene il consigliere comunale Salvatore Giudice. ''Precari mai così precari. Questi lavoratori -dice- sono seriamente preoccupati per il loro incertissimo futuro. Ieri pomeriggio -sostiene Giudice- si è svolto un incontro al Comune. Oggetto della discussione, la disponibilità dei fondi per garantire la continuità lavorativa agli stessi lavoratori. Durante la animata riunione, durata un paio di ore circa, - continua - il sindaco ha comunicato ai presenti che nei prossimi giorni verranno sospesi, in attesa di nuove comunicazioni. Ovviamente -dice Giudice- si scatena un pandemonio con i lavoratori che hanno chiesto al Sindaco e agli assessori presenti, Maida e Rumolo, la proroga dei contratti, così come è avvenuto ad esempio nel Comune di Cefalù. Si deve garantire a questi lavoratori -sostiene Giudice- continuità lavorativa, sono parte integrante e strutturale del Comune di Favara. Far perdere il lavoro a centinaia di persone, in un periodo di profonda crisi economica, sarebbe una seria catastrofe. L'amministrazione vada a Palermo, a Roma, vada dove vuole -conclude Giudice- purché si impegni e faccia il possibile per risolvere urgentemente l'enorme problema''.


''Circa un anno fa avevamo scongiurato il dissesto finanziario ma l'amministrazione comunale di Favara, forte dei numeri in consiglio, lo ha proposto e la sua maggioranza approvato''. A parlare è il consigliere comunale Giuseppe Nobile che affronta la problematica precari del Comune. ''Con l'approvazione del dissesto, avevamo più volte chiesto che fine avrebbero fatto i servizi non obbligatori. Tra i vari servizi e contratti in scadenza vi erano anche quelli dei precari. Come prevedibile, a pochi giorni dalla scadenza dei contratti -dice Nobile- l'amministrazione si pone adesso il problema rinnovo; ma perché in un anno di governo non ha previsto delle misure a tutela e garanzia dei precari, così come fatto in altri Comuni? - chiede il consigliere. Negligenza, incapacità e mistificazioni della realtà -continua- hanno portato questa amministrazione a dichiarare il dissesto finanziario come unica soluzione ai tanti problemi che attanagliano un popolo e la città. Credete che questa situazione possa essere più contenibile e controllabile quando centinaia di famiglie si troveranno con un contratto di lavoro sospeso?'' -chiede Nobile. Infine si dice pronto anche ad accompagnare l'amministrazione a Palermo purché si tutelino questi lavoratori e lancia un appello alle diverse forze politiche in corsa alle elezioni regionali affinché mettano come primo punto programmatico la questione precari.


''Rivendico il diritto di essere impaurita''. A parlare è il commissario straordinario del Comune di Licata, l'on. Mariagrazia Brandara, raggiunta appena due giorni fa da una lettera anonima riportante gravi e pesanti minacce. A scatenare l'astio del mittente è la questione abusivismo edilizio, tema ormai fin troppo ricorrente a Licata. Ricordiamo che il commissario, in continuità con il lavoro intrapreso dall'ex sindaco Cambiano fino alla sfiducia dello scorso agosto, aveva chiarito appena insediata che avrebbe continuato con le demolizioni, facendo rispettare la legge. ''Rischiati di toccare le nostre case - recita una delle frasi scritte nella lettera intimidatoria - e ti sgozziamo, ti scanniamo''. La missiva, non disdegnando numerosi insulti e minacce di morte, contiene anche la fotografia di una bara e il riferimento alle residenze dell'onorevole. ''Non mi sono spaventata neanche quando mi hanno diagnosticato un carcinoma - ha affermato Brandara - ma oggi sono impaurita per i risvolti che questa lettera può avere anche sulla serenità della mia famiglia''. ''Non è possibile che della gente, sotto l'anonimato, getti altri individui nella disperazione - continua il commissario. Come ha fatto il sindaco Cambiano prima di me, io sto solo facendo il mio dovere, facendo rispettare le sentenze dello Stato. E le sentenze vanno rispettate. Non è un atto di eroismo, ma solo l'assolvimento al proprio dovere''. Mariagrazia Brandara ci tiene a precisare però che Licata è un centro popolato da gente per bene e che la sua immagine non deve essere deturpata da questi episodi. L'on. Brandara ringrazia le istituzioni - con particolare riferimento al procuratore capo della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, al prefetto Nicola Diomede e al Questore Maurizio Auriemma - per la loro vicinanza espressa immediatamente dopo la notizia dell'atto intimidatorio, ma rimane incerta sul da farsi per il futuro. ''Se dovesse prevalere la paura, - afferma Brandara - rimetterò il mandato al presidente Crocetta che mi è stato molto vicino. Se dovesse prevalere la rabbia per la mancata possibilità di fare emergere la Licata bella, allora continuerò il mio impegno''. Intanto dalla procura di Agrigento è stato aperto in merito un fascicolo d'inchiesta. ''Seguiremo la vicenda - assicura Patronaggio - sia sul fronte investigativo che della sicurezza''. Riguardo alla vicenda si è espresso anche il sindaco di Naro, Calogero Cremona. Lo stesso si è dichiarato basito alla notizia delle intimidazioni a Mariagrazia, anche lei in passato prima cittadina di Naro, e giudica ''codardi e ignoranti'' quanti nell'anonimato vogliono far paura ai rappresentanti delle istituzioni. ''Nel manifestare tutta la mia solidarietà al commissario straordinario Mariagrazia Brandara - conclude Cremona - mi dichiaro sin d'ora disponibile a stare al suo fianco, insieme a tutti gli altri sindaci, per testimoniare l'importanza di essere uniti per far trionfare la legalità e il rispetto delle regole''. A prendere la parola in merito anche la segreteria provinciale del movimento Noi Con Salvini, che esprime solidarietà al commissario Brandara augurando alla stessa un continuo ed eccellente lavoro, e l'unione provinciale del PD. ''Sulla questione delle case abusive di Licata troppi silenzi - scrive il segretario provinciale Giuseppe Zambito - troppi tentennamenti che preoccupano. Se la magistratura fa il suo corso, la politica tutta deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità di trovare soluzioni. La scontata solidarietà da sola non basta più''. ''Ci faremo promotori di un'iniziativa per la legalità che veda coinvolti partiti, associazioni, movimenti e cittadini - conclude Zambito - per rigettare insieme ogni forma di intimidazione e ribadire la volontà e l'urgenza di proseguire l'azione di rinnovamento intrapresa a Licata che non merita, per colpa di pochi, di diventare il simbolo della illegalità''.


Trovati ''con le mani nel sacco'', stavano trasportando circa 108 chili di cavi in rame. A fare la scoperta una pattuglia del Distaccamento Polizia Stradale di Canicattì, che nella mattinata di ieri ha eseguito un controllo sull'autovettura di due canicattinesi, Z.L., 52 anni, e M.A., 39 anni, già noti alle Forze dell'ordine e con svariati precedenti penali. Il controllo è avvenuto lungo la statale 122, al Km 29. I due erano a bordo di una Ford Focus al momento dell'ispezione da parte degli agenti. Gli oltre 100 chili di cavi in rame, già sfilacciati e secondo gli inquirenti provento di furto, sono stati sequestrati e i due canicattinesi sono stati denunciati all'A.G. per il reato di ricettazione. In seguito al controllo è stato anche sanzionato il conducente, il 52enne, perché risultava non avere mai conseguito la patente di guida. Il veicolo era inoltre sprovvisto di assicurazione, di revisione e risultava essere sottoposto a sequestro amministrativo.


È stato sorpreso mentre coltivava canapa indiana. Arrestato dai carabinieri della Compagnia di Cammarata e dai colleghi della Stazione di San Biagio Platani un 23enne del luogo, P.A. queste le iniziali del nome, incensurato. I militari hanno fatto irruzione nel mentre il giovane si trovava nell'appezzamento di terreno. I carabinieri hanno così trovato e sequestrato oltre due chili e mezzo di canapa indiana e arrestato e condotto ai domiciliarti il 23enne.


La segreteria provinciale della UIL di Agrigento si oppone e annuncia la propria assenza alla kermesse del prossimo 25 settembre per l'inaugurazione di 8,5 chilometri della 640 che vanno da Grottarossa al bivio Favarella. La stessa denuncia i tempi biblici per la realizzazione della Agrigento-Caltanissetta, iniziata nel 2009, e che vedrà il completamento, salvo imprevisti, solo 10 anni dopo. Inoltre la UIL Regionale con la Feneal è stata impegnata in una manifestazione a Mezzojuso per scongiurare i licenziamenti di 75 operai edili che già dal giorno 27 sono stati convocati al Centro per l'Impiego di Palermo a causa dei contenziosi in corso sulla SS 189 e nel tratto della SS 621, la Bolognetta-Lercara. La società contraente dell'opera, la Bolognetta Scpa, ha comunicato la riduzione del 50% delle maestranze e la sospensione dei lavori nei tratti oggetto dell'appalto. ''A questo punto non crediamo più che i cantieri ripartiranno - comunicano dalla UIL. Nell'ultimo anno abbiamo sollecitato l'intervento di tutti gli uomini di governo agrigentini e i parlamentari in carica a Roma e a Palermo''. Per la Uil l'unica risposta ricevuta ad oggi è stato il ''constatato menefreghismo''. La UIL chiede infine un incontro con i vertici regionali dell'ANAS sulla criticità della rete provinciale agrigentina di loro competenza.


È stata aperta due giorni fa e rimarrà aperta fino al prossimo 6 ottobre la mostra di pittura dell'artista favarese Alberto Crapanzano dal titolo ''…come in cielo… così in terra''. A ospitare l'evento il Palazzo Bellacera di Comitini. L'evento rientra nell'ambito dell'iniziativa culturale promossa dall'amministrazione comunale, sindaco Nino Contino, e coordinata da Vincenzo Infuso. ''Il titolo della mostra - afferma l'artista - è tratto da una frase del Padre Nostro e vuole essere un invito ad abbandonarsi alla volontà di colui che fece il Creato, rendendosi umili strumenti di pace, amore e fratellanza''. Tra i quadri esposti nella mostra spiccano ''San Francesco d'Assisi'', ''il Cammino di Santiago'', ''L'amante'', '' A Pirrera''. In occasione dell'inaugurazione della mostra è stato anche rivelato un nuovo quadro dal titolo ''La rosa rossa''. La mostra, come detto, rimarrà aperta al pubblico fino al 6 di ottobre e si potrà visitare dalle ore 9.00 alle ore 20.00.


Cambio di orario per la fruizione della biblioteca comunale di Agrigento ''Franco La Rocca'' e di quelle collegate. La biblioteca direzione ''Franco La Rocca'' adotterà l'orario di apertura al pubblico antimeridiano, dalle ore 8.30 alle ore 13.30, dal lunedì al venerdì; l'orario di apertura pomeridiano andrà alle ore 16.00 alle ore 19.00 il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì. La biblioteca sezione di Giardina Gallotti sarà aperta al pubblico la mattina dalle ore 10.00 alle ore 13.00, il mercoledì e il giovedì; durante il pomeriggio l'apertura andrà dalle ore 15.00 alle ore 19.00, dal lunedì al giovedì. Questi sono gli orari invernali che saranno adottati a partire dal 25 settembre e che avranno validità fino al prossimo 8 giugno.


Stasera e domani, la Chiesa Cristiana Evangelica ADI (Assemblee di Dio in Italia) di Favara ricorda i propri 50 anni dalla sua nascita nella cittadina dell'agnello pasquale. È nata infatti nel 1967 ad opera di credenti cristiani evangelici pentecostali che hanno iniziato a evangelizzare la gente del paese, aprendo anche ''per fede'' un locale di culto. Stasera l'appuntamento è alle ore 19:00 al Teatro San Francesco, con una riunione di culto. Domani, invece, l'appuntamento è alle 20:00 in piazza Cavour. Per le due serate sarà ospite il pastore di Montélier (Francia), Francois Mattina. Saranno visionabili anche delle foto storiche e recenti di particolari momenti vissuti dalla comunità evangelica locale.


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