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SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 18/09/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


''Quella delle barche fantasma è una migrazione pericolosa''. A dirlo a ''La Stampa'' è il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio. Negli ultimi mesi si parla di questi ''sbarchi fantasma'', barconi con migranti, quasi sempre tunisini, che arrivano direttamente sulle spiagge dell'agrigentino e su quelle di Lampedusa e Linosa. La Procura di Agrigento ha aperto già diverse inchieste per capire come queste piccole imbarcazioni possano arrivare direttamente alle nostre coste per poi far perdere le proprie tracce. Sarebbero circa 5.000 i ''nuovi arrivi'', di questi 2.100 migranti sbarcati direttamente sulle coste agrigentine. Tanti, purtroppo, sono quelli di cui si sono perse le tracce. ''Ma non è la nuova rotta dei migranti al posto di quella libica - dice il procuratore Patronaggio al giornale ''La Stampa'' - anzi, sembra di essere tornati indietro di 10-15 anni, quando i migranti partivano dalle coste tunisine e venivano in Italia a cercar fortuna''. Tunisini e magrebini non scappano dalle guerre o dalle persecuzioni. Sono migranti ''economici''. Ma per il procuratore Patronaggio ''i motivi per cui arrivano in Italia potrebbero non essere solo legati a bisogni economici. Tra loro - dice ancora Patronaggio a ''La Stampa''- ci sono persone che non vogliono farsi identificare, gente già espulsa in passato dall'Italia o appena liberata con l'amnistia dalle carceri tunisine o magari che ha preso parte alle rivolte del 2011''. Il procuratore non si sente di escludere che tra di loro potrebbero esserci anche persone legate al terrorismo internazionale. ''Per questo -dice- penso che siamo di fronte a un'immigrazione pericolosa''. Timori che sarebbero sorti, come un campanello dall'allarme, dopo lo sbarco dello scorso 27 agosto. Sulle spiagge di Torre Salsa infatti è stata trovata una felpa nera con la scritta ''haters Paris'' (odiatori di Parigi) e un'immagine della Tour Eiffel rovesciata. Il procuratore ritiene che vi sia la possibilità che ci siano dei basisti a terra e che dopo i misteriosi approdi riescono a portarli via e far perdere le tracce. Anche su come arrivano direttamente sulle coste dell'agrigentino il procuratore Patronaggio ha qualche idea, potrebbe anche esistere una insospettabile nave madre scambiata per un'imbarcazione impegnata nella pesca.


Il Boccone del Povero, oggi lunedì 18 settembre, non è ancora pronto a ospitare le 10 classi della scuola Manzoni di Favara, ''sfrattate'', a inizio estate, dopo il crollo di calcinacci dal soffitto. Nella struttura che si affaccia sulla collina San Francesco mancano ancora luce e acqua. Ed ecco che il timore di alcuni genitori, manifestato giustamente venerdì scorso dai nostri microfoni, si è purtroppo dimostro fondato. Ad oggi, di fatto, non è possibile occupare i circa 1.000 mq che serviranno a ospitare i bambini dell'istituto di via Sant'Angelo, ma potrebbe esserlo entro questa settimana. ''Il trasloco è stato già effettuato -ci assicura l'assessore Amodeo Nicotra. Abbiamo già fatto la disinfestazione dei locali. Giorni addietro abbiamo fatto la richiesta d'allaccio della corrente elettrica, oggi dovrebbero attivarla, di conseguenza anche l'acqua. Abbiamo già effettuato una prova con Girgenti Acque e l'acqua arriva benissimo''. Insomma, l'assessore Nicotra spera di consegnare le chiavi della struttura entro questa settimana. La bozza di contratto per l'affitto dei locali con l'I.P.A.B. è stata già deliberata dalla giunta. ''Dobbiamo apportare solo qualche modifica -ci dice ancora Nicotra. Una di queste sarà la durata dell'affitto, non più un anno ma quattro mesi, periodo di durata dell'incarico del commissario Angelo Failla''. Venerdì scorso scadeva il bando per l'affidamento della struttura ad altro I.P.A.B.; pare che nessuno abbia fatto richiesta. Stando così le cose, la struttura nei prossimi mesi diventerà proprietà comunale. Intanto alcune mamme, accertata la situazione, hanno data questa altra settimana di tempo all'amministrazione comunale. Da oggi faranno i turni pomeridiani alla Palmoliva. Da lunedì prossimo, se i locali del Boccone del povero non dovessero presentarsi disponibili, sono pronte a scendere in piazza.


Bisognerà capire chi e perché lo ha fatto. È stata danneggiata la statua del Sacro Cuore di Gesù, collocata già da diversi anni sul monte Caltafaraci, meglio conosciuto come Muntagnè, a Favara. Qualcuno ha deciso di spezzare le mani della maestosa statua, alta tre metri, lasciandole cadere sugli scalini dove fedeli e devoti hanno posizionato altre statuette con immagini sacre. Tanti i commenti di sdegno sui social al grido di ''vergogna''. ''Abbiamo trasformato una discarica abusiva in un luogo benedetto, paradisiaco e di pellegrinaggio -è il commento di Adriano Varisano, l'ideatore della Festa della Muntagnè della Pace. Resta solo da rispettarlo e prendersene cura... Tutto ciò -conclude- deve essere motivo di ulteriore impegno''. Intanto alcuni cittadini avrebbero già preso l'impegno di ristrutturare la statua. Compito delle Forze dell'ordine, ove possibile, risalire all'autore o agli autori del vile gesto. A prescindere dal proprio credo, danneggiare qualsivoglia opera o cosa è sicuramente un atto deplorevole e di inciviltà che deve far riflettere le famiglie e la società tutta. La statua era stata posizionata nel settembre del 2015 in occasione della seconda edizione del ''Muntagnè della Pace''.


Sul vile atto vandalico perpetrato ai danni della statua del Sacro Cuore di Gesù esprime indignazione la Lega - Noi con Salvini di Favara. ''Un gesto riprovevole, blasfemo e immotivato -scrivono dalla Segreteria locale - che ci offende profondamente come Cristiani. Riteniamo che la profanazione di simboli religiosi sia un reato da condannare, indipendentemente dal credo religioso, e confidiamo nel fatto che chiunque possa essere stato -concludono- riesca a capire la gravità dell'offesa arrecata''.


Sono già al lavoro i tecnici della società che si occupa della distribuzione di energia elettrica in contrada Petrusa, a Favara. Sabato sera ignoti hanno derubato circa un chilometro e mezzo di cavi di rame, in 18 campate, lasciando al buio tantissime abitazioni. I tecnici dell'Enel sono intervenuti quasi immediatamente assieme ai militari dell'Arma. Come detto, da oggi sono già al lavoro per collocare i nuovi fili e ripristinare la linea. Si pensa che i lavori potranno essere completati già entro mercoledì prossimo. Intanto, sempre sabato sera, sarebbero stati rubati anche dei cavi della telefonia da contrada Ciavolotta. Diverse abitazioni, nonché attività imprenditoriali, sarebbero rimaste isolate. Niente linea telefonica, niente internet. In un primo momento pensavano si trattasse di un disservizio ma quando hanno notato che il collegamento non tornava hanno chiesto delle verifiche, terminate le quali si è appurato che qualcuno era riuscito a tagliare anche i cavi di rame dalla linea telefonica, lasciandoli isolati.


Era stato arrestato nel corso di un servizio info-investigativo dai carabinieri della compagnia di Agrigento e della Stazione di Montaperto, frazione della città dei templi, D.S.R., 27enne del posto, con l'accusa di furto aggravato di acqua pubblica. Il giovane, durante l'interrogatorio davanti al Gip Alfonso Malato, avrebbe ammesso le sue responsabilità, scagionando al contempo i suoi familiari. Il 27enne era stato colto dai carabinieri in flagranza di reato all'interno di un terreno ubicato in c.da Borsellino. I militari avevano accertato come l'uomo avrebbe effettuato uno scavo di circa tre metri di profondità per compiere un allaccio abusivo alla condotta idrica relativa alla tratta Bivona - Porto Empedocle, gestita dalla società Girgenti Acque. Al momento del controllo, svolto con l'ausilio di personale tecnico della stessa società, il 27enne aveva già riempito una cisterna capiente 5mila litri, posta su un autocarro, e stava completando il riempimento di un'altra cisterna, posta su un altro autocarro, della capienza di 15mila litri. Mezzi e cisterne sono stati naturalmente posti sotto sequestro. Come detto, davanti al Gip il giovane avrebbe ammesso i fatti e spiegato che i suoi familiari erano all'oscuro del furto. Il giudice ha convalidato l'arresto, disponendo la scarcerazione e la misura cautelare dell'obbligo di dimora in territorio di Agrigento. Oltre al 27enne risulterebbero indagati anche due familiari dello stesso. L'ipotesi è che l'acqua sia stata rubata per poi rivenderla con l'autobotte.


Dipendenti comunali in azione questa mattina, fin dalle prime luci dell'alba, per lo sgombero, la pulizia e il ripristino di un tratto di via Che Guevara, a Favara. Il posto, che fino a prima dell'intervento degli operai era pieno di erbacce e piante che strabordavano sull'asfalto, è lo stesso segnalato nei giorni scorsi alla redazione di SiciliaTv. A evidenziare il problema erano stati i cittadini Agostino Morello Baganella e Alberto Crapanzano. Gli stessi spiegavano ai nostri microfoni come lo stato di abbandono della folta vegetazione stava causando un disagio tale da mettere a rischio sia i pedoni, costretti a camminare sulla carreggiata di fianco ad automobili in transito lungo via Che Guevara, sia gli stessi automobilisti che dalle traverse volevano immettersi lungo la via, in quanto la presenza della vegetazione riduceva sensibilmente la visibilità stradale. Al fine di trovare un rimedio alla problematica, i cittadini hanno rivolto un appello alla Polizia Municipale e all'amministrazione comunale, dalla quale hanno ricevuto risposta nella persona dell'assessore e vicesindaco Lillo Attardo con la promessa di un intervento da parte del Comune. Intervento che è stato effettuato questa mattina. Gli operai, con decespugliatore e scopa alla mano, hanno lavorato per ore rimuovendo il verde in eccesso e liberando la carreggiata. La promessa, in questo caso, è stata mantenuta. Si spera, ovviamente, che in futuro si intervenga prima ancora che le piante raggiungano nuovamente il manto stradale.


Si riunirà, domani martedì a Palermo, l'esecutivo regionale di Unione Cristiana per definire le liste elettorali in vista delle elezioni, in Sicilia, del prossimo 5 novembre. Lo annuncia in una nota il movimento. ''Vogliamo migliorare la nostra meravigliosa Regione - dichiara il coordinatore regionale Vincenzo Napoli-, incentivando il rilancio economico mediante finanziamenti più cospicui alle piccole e medie imprese e alle famiglie disagiate. Faremo ripartire il mercato del lavoro, incentivando il settore agricolo, il turismo e creando le condizioni ottimali per un maggiore numero di assunzioni, soprattutto dei giovani, a tempo indeterminato. Daremo un futuro sereno ai nostri anziani -continua Napoli-, in particolare a coloro che sono abbandonati. Sosterremo i media locali affinché garantiscano un'informazione libera, in quanto quest'ultima rappresenta il sale della democrazia''. ''Rinnoveremo la politica della Sicilia e del nostro Paese a partire dai valori che Cristo ci ha trasmesso'', è il commento invece del presidente di Unione Cristiana, il senatore di Forza Italia Scilipoti Isgrò.


A partire da domani, 19 settembre, inizierà la distribuzione delle borse di studio per le scuole elementari e medie presso la Monte Dei Paschi Di Siena di Favara per l'anno scolastico 2011/2012. A comunicarlo l'assessore alla pubblica istruzione di Favara, Rossella Carlino. Gli interessati dovranno recarsi presso gli uffici dell'istituto bancario esclusivamente nei giorni stabiliti dal calendario. Si inizierà domani con la lettera A per finire giovedì 9 novembre con le lettere V e Z. Le persone che non si presenteranno nei giorni assegnati dovranno ritornare alla fine di tutti i turni.


Altra brutta prestazione ieri per il Pro Favara a Canicattì. Non convince la seconda partita in campionato dei gialloblu, già sotto di tre reti alla fine del primo tempo. A firmarle per il Canicattì sono stati San Giorgio all'11', Romeo al 15' e Cordaro al 36'. Durante il secondo tempo un barlume di speranza si riaccende al 57', gol di Fanara su calcio di rigore che riduce così le distanze. Il tempo però scorre senza altre concretizzazioni e al 92' il Canicattì pone la parola fine alla partita con un altro gol firmato Accetta. 4-1 il risultato finale. I biancorossi hanno dimostrato un bel gioco dimostrandosi uno dei possibili pretendenti alla lotta per il vertice della classifica. Tanto lavoro da fare invece per il Pro Favara. Scontenti anche i tifosi che preannunciano una protesta contro i deludenti risultati contro il Campofranco e il Canicattì. Domenica al Bruccoleri i gialloblu si misureranno contro il Caccamo. Vediamo adesso gli altri risultati della 2^ giornata del campionato di Eccellenza Sicilia girone A. C.U.S. Palermo - Mussomeli 3-1 Dattilo Noir - Mazara 1-0 Kamarat - Parmonval 0-0 Marsala Calcio - Nuova Città di Caccamo 1-0 Monreale - Licata 0-2 Polisportiva Castelbuono - Alba Alcamo 0-2 Atletico Campofranco - Città di Casteldaccia 27/09/17 ore 15:30 Diamo uno sguardo adesso alla classifica: Dattilo Noir 6 Licata 6 Parmonval 4 Alba Alcamo 4 Canicattì 4 Marsala Calcio 4 Atletico Campofranco 3* Città di Casteldaccia 3* Mazara 3 C.U.S. Palermo 3 Nuova Città di Caccamo 1 Kamarat 1 Monreale 0 Polisportiva Castelbuono 0 Pro Favara 0 Mussomeli 0 *Una partita in meno Vediamo infine gli incontri in occasione del prossimo turno - domenica 24 settembre. Alba Alcamo - Dattilo Noir Città di Casteldaccia - Canicattì Licata - Kamarat Mazara - C.U.S. Palermo Mussomeli - Monreale Parmonval - Atletico Campofranco Polisportiva Castelbuono - Marsala Calcio Pro Favara - Nuova Città di Caccamo


Si è svolta sabato scorso la messa di insediamento di don Giuseppe Cumbo, il sacerdote chiamato dall'arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, a collaborare con don Calogero Lo Bello nella guida della parrocchia B.M.V. dell'Itria, a Favara. Il nuovo collaboratore è stato accolto con calore e gioiosità. Dopo il saluto di benvenuto e la messa di insediamento, parrocchiani e non hanno offerto anche un buffet di dolci, augurando al parroco Giuseppe Cumbo una proficua collaborazione. Don Giuseppe, attuale Direttore Diocesano del Centro per la Evangelizzazione e la Catechesi, pur conservando il suo incarico diocesano, affiancherà adesso don Calogero - insediatosi lo scorso anno - nella guida della parrocchia più popolata della città.


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