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SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 14/09/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Protesta di alcune mamme di una classe della scuola Manzoni di Favara. Stamattina le stesse si sono presentate davanti alla struttura del Boccone del Povero per vedere, con i propri occhi, come procedono i preparativi in vista dell'ospitalità dei loro figli in loco. ''Ma nulla al momento sembra essere stato fatto. La struttura - a detta delle mamme- risulta ancora sporca. Non sono stati posizionati del tutto banchi e sedie. Inoltre non c'è ancora acqua e luce''. Insomma per loro è alquanto impossibile che per la giornata di lunedì i bambini riescano a fare scuola al Boccone del Povero. Come sappiamo, la scuola Manzoni di via Sant'Angelo non è pronta ad accogliere gli alunni dopo che nei mesi scorsi era stata interessata dal crollo di calcinacci dal tetto. Dall'amministrazione comunale soltanto recentemente hanno destinato 80 mila euro, somma che servirà per effettuare i lavori di messa in sicurezza. Nelle more che si effettuino i lavori si è pensato di usufruire dei locali del Boccone del Povero, liberi già da diversi mesi, per ospitare gli alunni, con inizio delle lezioni presumibilmente lunedì prossimo. Oggi 14 settembre in Sicilia inizia ufficialmente l'anno scolastico e proprio per questo la dirigente scolastica Carmelina Broccia, dopo aver perso già alcune ore di lezioni, (aveva intenzione di iniziare il giorno 12) ha deciso di iniziare oggi l'anno scolastico predisponendo dei turni pomeridiani per le 10 classi della Manzoni: insomma da oggi dalle ore 15.00 alle ore 18.00 dovranno fare lezione presso l'istituto Domenico Savio, Palmoliva. Ma le mamme non ci stanno e non vogliono portare i figli a scuola. ''Nel pomeriggio -ci dicono- per noi non è possibile. Abbiamo diversi impegni, primo fra tutti quello lavorativo''. Nel vivo della protesta ecco arrivare anche l'assessore ing. Amodeo Nicontra che non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione né tantomeno farsi inquadrare. Questa è la situazione. Questo è quello che riusciamo al momento a raccontarvi.


''Il sindaco Marco Zambuto era a conoscenza della condizione stradale del viale Cavaleri Magazzeni''. È questa in estrema sintesi la dichiarazione di don Giuseppe Pontillo, attuale parroco della cattedrale agrigentina e in passato parroco della comunità di San Gregorio, che ha testimoniato al processo in cui è imputato l'automobilista 80enne Giuseppe Valenti, accusato di omicidio colposo. L'inchiesta riguarda la morte di Chiara La Mendola, la giovane rimasta vittima il 30 dicembre del 2013 in via Cavaleri Magazzeni, a seguito di un incidente stradale tra il suo scooter e la Nissan Micra guidata da Valenti. L'impatto è avvenuto dopo che Chiara avrebbe perso il controllo del mezzo a causa di una buca presente sul manto stradale. Padre Pontillo ha risposto alle domande del pm e dell'avvocato Salvatore Pennica, difensore di parte civile del fratello della vittima. Il parroco avrebbe spiegato come ai tempi era stato costituito un comitato di quartiere nella zona di Cannatello con lo scopo di mettere in evidenza le criticità che emergevano sul territorio. Il comitato, di cui don Pontillo faceva parte, avrebbe prodotto anche un dossier consegnato al sindaco. ''Ci fu un impegno di rito ma non fu mai fatto nulla di concreto - avrebbe affermato Pontillo. Via Cavaleri si presentava con diverse buche e asfalto divelto''.


Conferenza in Procura ad Agrigento per spiegare la vicenda che ha portato all'arresto di due dipendenti Comunali di Campobello di Licata accusati di concussione in concorso. I Carabinieri del Reparto Operativo di Agrigento hanno arrestato in flagranza di reato di concussione il dipendente dell'ufficio Tecnico del Comune di Campobello di Licata Francesco La Mendola 48enne, nato a Canicattì ma residente a Licata, e posto in stato di fermo di indiziato di delitto per concussione in concorso il dirigente Comunale Giuseppe Nigro, anche lui di 48 anni. Il procuratore capo Luigi Patronaggio, il Pubblico Ministero Carlo Cinque e il comandante del Reparto investigativo dei Carabinieri il colonnello Rodrigo Micucci spiegano come si è arrivati all'arresto di La Mendola e al successivo fermo di Nigro, che non è stato catturato subito sol perché non era presente all'appuntamento per intascare i soldi, 3.000 euro. Nigro è stato chiamato in causa da La Mendola che dice: ''La tangente era da dividere. È lui che mi ha mandato all'appuntamento con il titolare dell'azienda per prendere documenti, invece c'erano i soldi''. I due indagati si accusano così a vicenda. La trappola preparata dai Carabinieri è stata efficace. Ricevuta la segnalazione da parte dei titolari dell'Omnia srl i Carabinieri hanno filmato la fase della consegna dei soldi grazie alla collaborazione di uno dei titolari che è stato microfonato, indossava anche una videocamera. Erano stati proprio i due imprenditori dell'Omnia, i licatesi Angelo Incorvaia e Valerio Peritore, titolare dell'azienda, con sede in contrada Bugiares, a Licata, a denunciare una richiesta di mazzetta da parte di un dipendente del Comune di Campobello e di un suo collega per effettuare il recupero e lo smaltimento dei rifiuti speciali, soprattutto materiali in amianto. La Omnia gestiva un appalto che inizialmente aveva un importo di 8 mila euro che presto lievita per una variante a 130 mila euro. Da lì poi le difficoltà e le minacce: ''Dacci 3 mila euro o hai finito di lavorare''. Questa sarebbe stata la richiesta esplicita fatta da Francesco La Mendola agli imprenditori.


È stato trovato privo di vita il saccense Antonio Santangelo, il 34enne scomparso ieri pomeriggio dopo essersi lanciato con il parapendio, grande passione del giovane che, però, è risultata essere fatale. Il suo corpo è stato ritrovato a Partinico, nel palermitano. Santangelo sarebbe stato avvistato sorvolare la zona di Monte Mirto, erano circa le ore 17.00. Le ricerche hanno mobilitato carabinieri, vigili del fuoco, forestale, soccorso alpino e aeronautica militare. La salma di Antonio è stata infine ritrovata nella notte, intorno all'1.30, sul Monte della Fiera a circa 700 metri di altitudine, nella zona dello Jato. L'uomo era partito da Romitello ed era diretto nell'area del lago Poma insieme ad altri appassionati di parapendio, gli stessi che hanno fatto partire l'allarme che ha richiamato i soccorsi.


11 serre a forma di tunnel adibite alla coltivazione esclusiva di cannabis indica, ognuna lunga 35 metri, sono state ritrovate in c.da Rosa Marina. La droga sequestrata ammonterebbe a circa 2.600 chilogrammi. Blitz da parte degli agenti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento, ieri, in territorio licatese. I poliziotti, dopo avere ritrovato le serre in c.da Rosa Marina, si sono poi spostati in località Monte Pizzuto dove, in un altro terreno, sono stati ritrovati 46 chili di cannabis in fase di essiccazione. Entrambi i terreni sarebbero nella disponibilità del 38enne Giuseppe Cannello, sorpreso secondo l'accusa in fase di coltivazione e arrestato in flagranza di reato. ''Il sequestro, per la quantità e qualità della cannabis sequestrata, è uno dei più importanti effettuati nell'Isola - avrebbe evidenziato il procuratore capo Luigi Patronaggio - e metterà in moto complesse indagini volte a identificare la rete dei soggetti distributori dello stupefacente legati a Cannella''. In giornata la richiesta di convalida dell'arresto al Gip da parte del sostituto procuratore Salvatore Vella, titolare del fascicolo d'inchiesta, il quale si impegnerà inoltre nel coordinare le indagini volte a identificare i complici di Giuseppe Cannella.


Conferenza stampa all' Asp di Agrigento. Da quando il legislatore ha posto in essere la nuova normativa sulle vaccinazioni obbligatorie, introducendone di nuove con la legge 119 2017, è scoppiato un vero e proprio caso mediatico che ha evidenziato perplessità da parte dell'utenza. ''Un incontro chiarificatore in presenza della Stampa agrigentina era necessario'' - afferma il Direttore Sanitario Lo Bosco. ''La norma non va meramente applicata in quanto tale ma deve essere un atto di consapevolezza da parte dei genitori. I vaccini sono validi, basti pensare ai tassi di mortalità dei primi del '900 ad oggi. I vaccini hanno fatto molto, contrariamente a quanto sostenuto da chi li critica, senza fondamenta di basi scientifiche, sostenendo la loro inefficacia''.


Una via come tante altre: veicoli e pedoni che ogni tanto popolano asfalto e marciapiede anche durante le ore serali e notturne. Ma c'è una pecca, il tratto in questione - quando cala il sole - è completamente allo scuro. Stiamo parlando di via Alcantara, la strada segue via Francia e precede la rotatoria che la collega con il sovrastante viale Aldo Moro, via Che Guevara e via Esa Chimento. Non poche le segnalazioni riguardo la ''zona buia'' che da tempo giungono presso la redazione di SiciliaTv e alle quali è seguito un nostro sopralluogo. Quando si parla di buio, in questo caso si intende proprio la fatica - in assenza di luci artificiali - di vedere oltre un paio di metri dalla propria posizione. Lungo il breve tratto vi sono 5 lampioni che dovrebbero servire all'illuminazione pubblica. Dovrebbero, perché di fatto sono spenti. Le uniche luci che occasionalmente illuminano la via appartengono ai fari dei veicoli che passano da lì. La mancanza di visibilità costituisce un pericolo per i mezzi a due ruote, specie le biciclette, e ancor di più per i pedoni. Ecco che tutto ciò che di più banale è stato trovato sul posto, ad esempio un piccolo dislivello dell'asfalto, uno straccio abbandonato sul ciglio della strada, un sacco della spazzatura incivilmente lasciato sul marciapiede o ancora cocci appartenenti a quelle che una volta erano bottiglie di vetro, diventa una trappola per quanti non se ne accorgono, causa l'assenza di illuminazione pubblica che ricordiamo essere già predisposta. Stesso discorso vale anche per la segnaletica stradale, resa invisibile dal buio. Preoccupazione, questo è quanto manifestato da chi ha segnalato un problema che sorge da un disfunzionamento dei lampioni stradali. Viene da chiedersi perché questi non siano accesi, magari le lampadine sono fulminate o forse non sono stati neanche attivati. Queste domande le rivolgiamo all'amministrazione favarese, sicuri che troveranno le risposte e che ripristineranno il tratto in tutela dei propri concittadini.


Fornitura idrica momentaneamente sospesa nei comuni di Agrigento, Comitini, Porto Empedocle e Favara. A comunicarlo è la società Girgenti Acque che fa sapere come ciò sia dovuto a un guasto riscontrato lungo la linea dell'acquedotto Voltano che alimenta il partitore ubicato nel comune di Aragona. L'ente gestore del servizio idrico comunica inoltre che, al fine di limitare i disagi all'utenza, ha chiesto alla Società di Sovrambito Siciliacque di compensare il mancato arrivo della risorsa idrica con una maggiore fornitura. La fornitura idrica tornerà regolare nei comuni interessati non appena il guasto sarà riparato, operazione che richiederà i necessari tempi tecnici.


È stato annullato ieri, per essere già stato pubblicato oggi con uno nuovo, il bando riguardante l'affidamento in concessione dello Stadio Comunale ''G. Bruccoleri'' di Favara, con annesso campo di basket. Vi avevamo parlato appena due giorni fa della pubblicazione del bando che scadeva il 25 settembre prossimo. Come nostra abitudine, prima di darvi la notizia avevamo letto l'intero bando pubblicato qualche giorno prima sul sito istituzionale del Comune. A dire la verità, avevamo riscontrato una anomalia sulla durata di concessione di affidamento: in una parte si parlava di tre anni rinnovabile per altri tre e in un altro stralcio dello stesso bando si leggeva sei anni rinnovabile per altri sei. Ecco che quindi avevamo chiesto chiarimenti all'assessore allo sport e non ultimo all'ingegnere Alberto Avenia, responsabile del procedimento. Lo stesso, non essendosi accorto del ''refuso'', così lo ha chiamato oggi, ci confermava la durata di sei anni + altri sei e che avrebbe immediatamente pubblicato un avviso con il quale appunto specificava i corretti anni di affidamento. Non ci ha parlato quindi di annullamento del bando, a dire la verità eravamo stati proprio noi a mettere avanti questa ipotesi, ma di un avviso. Proprio per questo abbiamo ritenuto opportuno dare la notizia alla città. Adesso ci accorgiamo che quel bando è stato annullato dal responsabile del procedimento e che ne è stato inserito un nuovo, dove appunto è stata apportata la modifica degli anni. Ad essere sinceri ci saremmo aspettati dall'ing. Avenia una comunicazione riguardo all'annullamento del bando e l'inserimento del nuovo, visto che l'anomalia era stata fatta riscontare dalla nostra emittente e che di fatto ha evitato eventuali ricorsi con ulteriore perdita di tempo. Ma questo non importa. Noi facciamo semplicemente informazione, e quella anche oggi stiamo facendo. Per la cronaca, questo nuovo bando scadrà alle ore 10.00 del 2 ottobre con apertura delle buste l'indomani 3 ottobre. Per maggiori informazioni su chi può partecipare al bando vi invitiamo a visionare il servizio giornalistico della nostra emittente pubblicato il 12 settembre e che trovate disponibile sul nostro giornale web siciliatv.org.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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