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SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 18/07/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce


Ne avevamo già parlato il mese scorso e torniamo a farlo anche oggi. Si tratta del cedimento del manto stradale di via Che Guevara, a Favara, in merito al quale cresce la preoccupazione dei cittadini. Questa mattina, in seguito alla richiesta da parte dei residenti, una troupe di SiciliaTv ha effettuato nuovamente un sopralluogo, constatando come il manto stradale crollato, a distanza di poco più di un mese, si sia allargato fino a raggiungere quasi la porta d'ingresso di una abitazione. La situazione, secondo quanto riferitoci dai cittadini, è sensibilmente peggiorata dopo la bomba d'acqua di domenica scorsa; gli stessi ci hanno anche riportato dei supporti visivi registrati proprio durante l'acquazzone. Guardandoli sarebbe facile scambiare via Che Guevara per un fiume in piena, acqua e detriti - scendendo sulla strada e passando intorno agli edifici - sono andati riversandosi fino alle vie sottostanti. Fino a questa mattina era inoltre possibile ''ammirare'' uno dei blocchi che fanno da barriera per delimitare l'area franata, essere ''franato'' esso stesso nell'area sottostante alla strada. Il blocco, probabilmente trascinato dall'acqua, è passato attraverso un ampio buco venutosi a creare tra il guardrail e là dove ci dovrebbe essere la strada. Il timore manifestato dai cittadini riguarda soprattutto le proprie abitazioni e i danni strutturali che queste potrebbero subire se non si interviene tempestivamente per ripristinare l'area. Lo ripetiamo con le loro stesse parole: ''Qui può seriamente scapparci il morto''. Non si tratta dunque di soli problemi alla viabilità, che pure sussistono, ma della incolumità degli stessi residenti, che ci riferiscono di essersi più volte rivolti al Comune e alla protezione civile. Paura, è questo lo stato d'animo dei cittadini per una situazione che, se è peggiorata solo con un acquazzone di media intensità in pieno periodo estivo, rischia di intensificarsi ulteriormente con le prime piogge della stagione autunnale. Sulla questione era intervenuto in merito lo scorso mese l'assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Favara ing. Amodeo Nicotra. Lo stesso spiegava come in via Che Guevara occorre ripristinare un muro di sostegno e sistemare la sagomatura stradale e il drenaggio dell'acqua. Per questi lavori, puntualizzava Nicotra, si aspettava che l'Anas validasse una convenzione con il Comune per potere usufruire dei fondi necessari a finanziarli. A proposito chiediamo pubblicamente all'assessore Nicotra a che punto è giunta la validazione di questa convenzione? L'auspicio è che si disbrighino al più presto i tempi burocratici per la messa in sicurezza del manto stradale di via Che Guevara. Occorre tempestività, ne va dell'incolumità - lo ripetiamo ancora una volta - dei cittadini.


È tornata in libertà Anna Messina, la sorella del boss empedoclino Gerlandino. Sono infatti scaduti i termini di custodia cautelare e la 38enne, dopo l'annullamento con rinvio della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, lascia i domiciliari. A deciderlo i giudici della terza sezione della Corte di Appello, presieduta da Antonio Napoli. In base al codice, fra la sentenza di primo grado e quella di appello i termini sono fissati in due anni. La sentenza di primo grado nei confronti di Anna Messina è stata emessa il 14 febbraio del 2015. Essendo stata annullata quella di appello, il termine si deve intendere scaduto da quasi sei mesi. Ricordiamo che la donna è accusata di avere smistato messaggi e direttive per conto del fratello durante la latitanza.


Era stato aggredito con calci e pugni e poi rapinato del suo marsupio da due romeni. È quanto successo lo scorso 2 marzo a piazzale Rosselli, ad Agrigento, ai danni di un favarese 56enne. Immediatamente dopo il fatto l'uomo si presentò alla vicina Questura per denunciare l'accaduto. Avviate le ricerche i due romeni vennero identificati e arrestati. Adesso a distanza di quattro mesi dalla rapina violenta parte il processo nei confronti dei due rapinatori. Si tratta di Elvis Betean, di 30 anni, e Sinziana Maria Cutitariu, di 18. Quest'ultima durante la detenzione domiciliare ha fatto però perdere le sue tracce. Ieri è iniziato il processo per Betean davanti al Gup Alfonso Malato. Il suo difensore ha chiesto il giudizio abbreviato. Si tornerà in aula il prossimo 11 settembre. Intanto il Gip ha disposto il giudizio immediato per la donna. La vittima, il 56enne favarese, si è costituita parte civile con l'assistenza dell'avvocato Salvatore Cusumano.


Sorvegliato speciale venne trovato in un locale a ballare la zumba quando invece sarebbe dovuto essere a casa. È stato condannato dal Gup del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, a 8 mesi di reclusione un quarantenne empedoclino. Il fatto contestato risale allo scorso anno. Lo stesso aveva chiamato la polizia dicendo di essersi recato in ospedale. Essendo un sorvegliato speciale non avrebbe infatti potuto uscire di casa delle ore 21.00 sino alle ore 6.00 del mattino seguente. Il 40enne però, anziché recarsi nella struttura sanitaria, venne trovato dalla polizia in un locale balneare a ballare la zumba. Adesso la condanna.


Servizio di controllo straordinario del territorio da parte dei carabinieri ieri sera a Licata. 92 le persone identificate e 65 i veicoli controllati; controlli anche in 2 esercizi pubblici ubicati nel centro cittadino ed elevate 18 contravvenzioni al Codice della Strada, di cui 5 per guida senza fare uso del casco protettivo e 3 per mancanza della copertura assicurativa. Eseguite inoltre 4 perquisizioni personali e veicolari per la ricerca di armi, esplosivi o munizioni illecitamente detenute. In tale contesto è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento H. A., di 27 anni, cittadino romeno già noto alle Forze dell'Ordine per porto di arma bianca. L'attività è stata svolta dai carabinieri della Compagnia di Licata con l'ausilio della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Battaglione Sicilia.


È stato fermato a un posto di blocco per poi scappare via. Parte allora l'inseguimento, a seguito del quale è caduto ed è stato bloccato. Questa la dinamica con cui gli agenti del commissariato di polizia di Licata, coordinati da Marco Alletto, hanno fermato un 18enne a bordo del suo scooter. Il giovane guidava senza patente e senza casco e, come se non bastasse, gli sono stati rinvenuti addosso 0,8 grammi di marijuana. Per lui sono scattate una sanzione di 7mila euro, una denuncia penale per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e una segnalazione alla prefettura per uso di sostanze stupefacenti.


Aumentano le donazioni di organi e i trapianti e nel contempo diminuiscono le opposizioni. Numeri da record per la Sicilia che sta risalendo la china, allineandosi con le altre regioni italiane. A dirlo sono i dati del Centro Regionale Trapianti relativi al primo semestre 2017. Alla data del 30 giugno i donatori segnalati - cioè i pazienti per cui è stata accertata la morte encefalica - sono 81, rispetto ai 63 del primo semestre del 2016. Quelli che effettivamente hanno donato gli organi sono 43 a fronte dei 19 dell'anno precedente. Al contempo diminuiscono le opposizioni alle donazioni, passate dal 53% del 2016 al 37% di quest'anno. Più che raddoppiato poi il numero di trapianti che si attestano su 147 interventi effettuati. Sono tre i centri siciliani autorizzati a tali operazioni: l'ARNAS Civico, il Garibaldi di Catania e l'ISMETT. In totale sono stati effettuati 88 trapianti di rene, 10 di cuore, 45 di fegato e 4 di polmoni. Soddisfatta per il raggiungimento di questi numeri, mai registrati in Sicilia, è il direttore del Centro Regionale Trapianti Bruna Piazza, che ringrazia tutte le professionalità del settore che hanno fatto lavoro di squadra e hanno collaborato efficacemente per ottenere tali risultati. Tra le iniziative portate avanti dal Centro Regionale Trapianti Sicilia l'impegno nelle campagne nazionali ''Diamo il meglio di noi'', rivolta alle grandi organizzazioni pubbliche e private per diffondere tra i propri dipendenti la cultura del dono, e ''Una scelta in Comune'', che prevede la possibilità per i cittadini di dichiarare la propria volontà sulla donazione di organi al momento del rinnovo o rilascio della carta d'identità. Un elogio all'intera rete trapiantologica viene dall'assessore alla Salute Baldo Gucciardi: ''I numeri di donazioni e trapianti della prima metà del 2017- sottolinea l'assessore - ci fanno capire che su questo fronte la Sicilia è sulla strada giusta. Non vogliamo di certo accontentarci, ma i dati ci dimostrano che le iniziative messe in campo con il Centro Regionale Trapianti funzionano. Un ringraziamento, inoltre, va rivolto anche alle famiglie dei donatori - conclude Gucciardi - al loro altruismo e alla loro solidarietà che rendono possibile un allineamento con gli standard delle regioni più avanzate in Italia nel campo dei trapianti''.


È attivo anche per questa stagione il servizio di vigilanza antincendio lungo alcune strade di competenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e alcune statali. Per il terzo anno consecutivo a curare il servizio è l'Ufficio di Protezione Civile del Libero Consorzio e mira a tutelare i cittadini e l'ambiente tramite un'attività deterrente e di avvistamento, con postazioni dinamiche lungo le strade provinciali e alcune statali limitrofe alle aree boscate. Il servizio si concluderà nel prossimo mese di agosto e sarà svolto da Associazioni di Volontariato di Protezione Civile con squadre di due volontari per almeno otto ore consecutive tutti i giorni, festivi e prefestivi compresi.


Ancora un ulteriore momento per celebrare i 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello ad Agrigento. Questa sera, alle 19.00, nell'area antistante alla casa natale, inaugurazione degli elementi ceramici che richiamano titoli di opere e frasi del premio nobel agrigentino. A volere l'iniziativa il Liceo scientifico Leonardo e l'assessore alla pubblica istruzione del Comune di Agrigento. A realizzarli, a proprie spese, l'Accademia di belle arti di Agrigento. ''Queste ceramiche -scrivono dal Comune- valorizzano il contesto del Caos e rappresentano un momento di ulteriore approfondimento dell'opera del drammaturgo, e soprattutto un doveroso omaggio ai suoi natali''.


È stata inoltrata formale richiesta al Comune di Favara di intitolare una strada o una villa comunale a Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato. A richiederlo è il partito della Rifondazione Comunista. Felicia Bartolotta, donna di grande coraggio, ha osato sfidare il potere mafioso, lottando caparbiamente per rompere il muro dell'omertà e ristabilire la verità sulla morte del figlio Peppino, assassinato dalla mafia. ''Pensiamo che Favara -scrive Francesca Palumbo, segretario di circolo- abbia bisogno di ricordare la figura di siciliani e siciliane impegnati nella lotta alla mafia. Dopo la morte del figlio, Bartolotta, non ha esitato ad accusare pubblicamente il mandante dell'omicidio e boss del suo paese, ha aperto la sua casa a tutti coloro i quali fossero interessati a conoscere la vita di Peppino, è stata di sostegno ai ragazzi di Radio Aut e ha dedicato fino all'ultimo istante della sua vita -conclude Palumbo- a diffondere gli ideali del figlio, esortando i giovani a ribellarsi''.


È un ritorno alla Fortitudo Moncada Agrigento del giocatore siracusano Paolo Rotondo. La società ha raggiunto l'accordo con il siciliano classe '89. Arriva dalla Pallacanestro Forlì. Come detto, è un ritorno. Ha già vestito la maglia della Fortitudo nella stagione 2009/2010. ''Ho voluto fortemente la Fortitudo -ha commentato il giocatore. Sono carico, ho già parlato con coach Franco Ciani e ho voglia di ricominciare. Sono davvero felice d'essere alla Fortitudo, ci tenevo davvero tanto. Non ho avuto mai dubbi, ho accettato subito questa sfida. Non nascondo -continua Paolo Rotondo- che ho anche voglia di riscattare la stagione in cui giocai qui. Mi auguro che i tifosi siano in tanti, da siciliano esserci e giocare per una squadra della mia terra mi fa davvero grande piacere''.


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