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SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 16/03/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

CHIUSO DA STAMATTINA IL PONTE MORANDI. LA DECISIONE DELL'ANAS PER GARANTIRE -DICONO- LA MANUTENZIONE GIA' PROGRAMMATA. INTANTO PROPRIO IERI LA PROCURA DI AGRIGENTO AVEVA APERTO UN'INCHIESTA DOPO CHE IL CASO HA AVUTO GRAN RISALTO NAZIONALE.

TRUFFA MILIONARIA AI DANNI DELL'I.N.P.S. LA GUARDIA DI FINANZA DI CALTANISSETTA SCOVA 137 FALSI BRACCIANTI AGRICOLI. LA TRUFFA SI AGGIREREBBE INTORNO ALLE 900 MILA EURO.

POLITICA FAVARESE. PER LA CONSIGLIERA DEL PD MOSSUTO L'AMMINISTRAZIONE ALBA E' IMPRODUTTIVA E SILENZIOSA. PER IL CONSIGLIERE NOBILE: "MANCA L'AZIONE AMMINISTRATIVA".

FAVARA, TARGA DELLA MOTO ALZATA. ALL'ALT DEI CARABINIERI NON SI FERMA E SCATTA L'INSEGUIMENTO. MAXI MULTA DI CIRCA 6 MULA EURO PER UN 28ENNE FAVARESE.

MINACCE E LESIONI PERSONALI AI VICINI DI CASA. DIVIETO DI DIMORA AD AGRIGENTO PER 4 AGRIGENTINI.


Si giocherà domenica 19 marzo allo stadio Antonino Lombardo Angotta di Marsala, Marsala-Pro Favara valevole per la ventiseiesima giornata di Eccellenza Sicilia girone A. Incontro che non dovrebbe essere particolarmente ostico, visto che già il Marsala e praticamente retrocesso, comunque la Pro Favara eviterà sicuramente di sottovalutare l'avversario. Domenica 19 marzo allo stadio Antonino Lombardo Angotta di Marsala, Marsala-Pro Favara prezzo del biglietto allo stadio di Marsala è di 10,00 euro,


Da questa mattina è stato chiuso al traffico il viadotto Morandi. A comunicarlo è l'Anas. ''L'interdizione è finalizzata - scrivono - a consentire il più celere avvio dei lavori per gli interventi di manutenzione già programmati. In vista dell'aggiudicazione, prevista per domani, dei lavori di consolidamento di alcune travi di bordo degli impalcati, saranno anticipate alcune attività propedeutiche alla cantierizzazione''. Intanto ieri il procuratore capo della Repubblica di Agrigento Luigi Patronaggio avrebbe aperto un fascicolo d'inchiesta per accertare se il viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità. Nel pomeriggio sarebbero state fatte le notifiche, delle quali una riguarda l'Anas che ha confermato ''di aver ricevuto dalla Procura richiesta di informazioni sulla situazione strutturale del viadotto, in merito alle quali sta fornendo tutte le informazioni''. Della preoccupazione da parte dei cittadini nel percorrere il tratto ne aveva parlato questa mattina il sindaco di Agrigento Calogero Firetto che ne aveva chiesto la chiusura. E il ponte è stato chiuso veramente. L'Anas ha fatto sapere che dalle ore 10.00 di questa mattina il viadotto è stato interdetto. ''Per garantire l'esecuzione in sicurezza dei lavori - spiegano - è stato necessario procedere alla chiusura del tratto di strada. I lavori avranno una durata stimata di circa 180 giorni dall'avvenuta consegna''. Intanto la viabilità verrà naturalmente spostata su percorsi alternativi. Appresa la notizia, il sindaco Firetto ha diramato un'altra nota con la quale chiede ''urgentemente all'Anas che inizino i lavori e che la riapertura riconsegni una struttura sicura e in grado di superare i diffusi timori'' e che ''si tratti di un intervento che coinvolga la globalità delle azioni che Anas ci ha dichiarato essere programmate ma allo stato non del tutto finanziate'' e che infine ''si preveda quindi l'integrale finanziamento di tutti gli interventi ritenuti necessari''. Ricordiamo come il viadotto che collega la città di Agrigento con quella di Porto Empedocle, costruzione risalente ai primi anni '70, era stato già chiuso circa due anni fa e poi riaperto con restrizioni di carreggiata e al traffico. Ad alzare il polverone mediatico è stata l'associazione ambientalista MareAmico Agrigento, che da tempo denuncia le fatiscenti condizioni nelle quali giacciono i piloni che fanno da sostegno al ponte, piloni nei quali il cemento è scoppiato e che lasciano vedere i ferri al loro interno. Spetterà ora alla Procura stabilire se le condizioni del viadotto possano rappresentare un pericolo per i viaggiatori oppure no. Inchiesta che parte a poche ore dall'attenzione che i media nazionali hanno posto ultimamente proprio sul ponte, che da tempo ormai sembrerebbe avere bisogno di urgenti manutenzioni.


La rottura della condotta idrica aveva provocato notevoli disagi per diversi mesi agli abitanti di via dei Fiumi e zone limitrofe del Villaggio Mosè. Proprio per venire incontro alle legittime lamentele di questi cittadini l'assessore comunale di Agrigento Franco Miccichè aveva chiesto alla società Girgenti Acque di azzerare il pagamento delle bollette agli utenti in questione per tutto il periodo relativo ai disagi subiti. È notizia di ieri che Girgenti Acque ha accolto questa richiesta e quindi per questi abitanti ci sarà la sospensione del pagamento delle bollette.


137 falsi braccianti agricoli sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza di Caltanissetta e dai Carabinieri di Riesi per i reati di truffa aggravata ai danni della Stato e falso in genere. La truffa scoperta dai militari, su delega della Procura, si aggira attorno a 900 mila euro ai danni dell'I.N.P.S. In pratica i falsi braccianti agricoli di una fittizia impresa agricola chiamata ''Carosello 2000'' avrebbero intascato in tre anni sussidi di disoccupazione agricola semplice, assegni per il nucleo familiare, per malattia e per maternità. A gestire l'impresa agricola, che secondo gli inquirenti è stata costituita al solo fine di realizzare la truffa, due persone, uno di nazionalità rumena e l'altro di nazionalità italiana, a suo tempo arrestati, a cui adesso è stato disposto anche il sequestro di diversi conti correnti, di un complesso aziendale, di tre appezzamenti di terreno e tre autovetture per un importo pari a quello truffato. Inoltre è stata disposta la segnalazione all'INPS per il recupero delle somme erogate. Inoltre, il rappresentante della ditta, M.M.F., di anni 42, destinatario di misura cautelare personale, è stato denunciato per estorsione in quanto, al fine di ottenere illecitamente somme di denaro derivanti dalle indennità di disoccupazione percepite, ha rivolto a un falso bracciante ''minacce di morte e di attentare alla serenità della sua famiglia''.


''Ho la sensazione che i buoni propositi e i proclami si siano infranti innanzi alla difficoltà prevedibile di governare una realtà complessa come quella di Favara, rispetto alla quale la Giunta e la Amministrazione stanno dimostrando evidente impreparazione preferendo, gioco forza, operare e agire come ente benefico che come organo di indirizzo polito-amministrativo''. A parlare è la consigliera comunale di Favara del PD Laura Mossuto che in una nota afferma come ''dopo la dichiarazione di dissesto finanziario del 23 Novembre 2016 e l' arrivo – ormai da oltre un mese- dei commissari liquidatori l' amministrazione comunale ha, di fatto, rinunciato a governare''. ''Gli ultimi due mesi (dei 9 di vita della amministrazione) –dice Mossuto- sono stati caratterizzati da assoluto silenzio e improduttività; basta dare uno sguardo all' Albo comunale per constatare che nessun atto di indirizzo politico né di pregio amministrativo è stato emanato dalla Giunta grillina. Le emergenze e le criticità del Comune di Favara, più volte denunciate dalla maggioranza, -dice ancora la consigliera di minoranza- sembrano oggi magicamente svanite. L' acqua pubblica, la gestione in house dei rifiuti, la Tari, il traffico, le politiche socio-assistenziali, i controlli sul territorio e, in generale, tutti i propositi di cambiamento tanto auspicati (persino dalla sottoscritta), oggi –continua- non solo sembrano essere stati accantonati ma, peggio non pare possibile, neppure con uno sforzo di fantasia e buona volontà, capire e delineare la politica che questa amministrazione intende proseguire''. Insomma per la consigliera ''le iniziative sociali, le feste o le pulizie delle strade su segnalazione -per quanto pregevoli- non possono sostituirsi alla buona politica come attività di programmazione, concertazione e indirizzo''. ''Ben amministrare –dice Mossuto- vuol dire creare una cultura di legalità e rispetto delle regole, di promozione e sostegno alle categorie di soggetti svantaggiati, di imparzialità e operatività della macchina burocratica per le quali nulla ha, di fatto, costruito e sta costruendo questa amministrazione abituandoci –scrive- a una inaccettabile mediocrità amministrativa, giustificata -ma non più giustificabile- addebitando le colpe alle precedenti amministrazioni. Offende, inoltre, il silenzio dei governanti sul lavoro e i costi per l' Ente dei Commissari liquidatori oltre che la totale assenza di concertazione, benché più volte sollecitata dalla scrivente, nelle sedi istituzionali. Pur nella legittima e indiscutibile autonomia, sarebbe auspicabile e doveroso –afferma Laura Mossuto- garantire all'organo liquidatore anche il pieno supporto del Consiglio comunale che, invece, non ha avuto neppure la possibilità di conoscere i Commissari. Stupisce e delude, in ultimo, che l' amministrazione non avverta come atto dovuto, incontrare e interloquire (prima che per la determinazione dei programmi politici del Movimento 5 stelle in vista delle prossime regionali) con i cittadini, le imprese, le ditte e i professionisti che da settimane –conclude- rassegnano ai consiglieri forti preoccupazioni e timori per le conseguenze del fallimento dell' Ente''.


''Sono passati 9 mesi dall'insediamento dell'amministrazione pentastellata di Favara. Credo sia arrivato il momento di tirare le somme: una nuova Alba, un sogno di cambiamento che la città aspetta con ansia e che però stenta ad arrivare''. A parlare è il consigliere comunale di minoranza Giuseppe Nobile che traccia un bilancio nei confronti dell'amministrazione del sindaco Alba. ''Manca l'azione amministrativa –dice. Manca un segnale tangibile che possa far riscontrare tra la gente la netta differenza tra il passato e il presente. L'unico cambiamento –continua ancora Nobile- è stato quello di nascondersi dietro un dito continuando una campagna elettorale e non iniziando ad affrontare e aggredire i problemi della città''. Insomma per il consigliere Nobile ''la campagna populistica e propagandistica post elettorale'' che starebbe facendo l'amministrazione 5 stelle a Favara deve lasciare spazio alle ''azioni serie che portino un reale cambiamento sul territorio''. Il consigliere Nobile nel dire di essere pronto a mettersi a fianco dell'amministrazione quando si tratteranno i problemi della città afferma inoltre che il programma del M5S, se attuato, potrebbe portare a un reale cambiamento già a partire dalla sistemazione della macchina organizzativa del comune. ''Oltre al dissesto finanziario –chiede infine Nobile- quali sono le prospettive positive per la nostra città ??''


Sembra essere diventata quasi una moda a Favara tenere alzata la targa dei propri ciclomotori ma forse chi li guida non sa che rischia il fermo del mezzo e una bella sanzione. E se a queste si va poi ad aggiungere la non ottemperanza all'alt imposto dalla polizia, la mancata copertura assicurativa del mezzo e la guida senza patente perché ritirata, la frittata è fatta. È di circa 6 mila euro complessivi la sanzione applicata dai carabinieri di Favara a un 28enne del luogo. Nella tarda mattinata di ieri, quasi a ora di pranzo, a seguito di un controllo del territorio i carabinieri della Tenenza di Favara hanno imposto l'alt a una moto guidata dal giovane S.S., queste le iniziali del nome. Il 28enne, forse perché senza patente e senza assicurazione, anziché fermarsi ha deciso di proseguire la corsa. Da lì ne è scaturito un inseguimento per le vie della città. Senza non poche difficoltà, per via della posizione non corretta della targa, i militari sono riusciti a captare le scritte e a rintracciare il proprietario del mezzo. Al favarese sono stati quindi contestati 4 articoli del codice della strada: la posizione non corretta della targa (85,00 euro di multa più il fermo amministrativo di 3 mesi); la non ottemperanza all'alt della polizia; la mancata copertura assicurativa del mezzo (848,00 euro di sanzione, più il sequestro per confisca del mezzo); infine guida senza patente perché ritirata (5 mila euro di sanzione più il fermo amministrativo di 3 mesi).


Molestie, minacce e lesioni personali a danno dei vicini di casa. Per questi reati la Polizia di Stato ha dato esecuzione all'ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Agrigento nei confronti di quattro agrigentini di 56, 53, 27 e 25 anni responsabili, in concorso fra loro, degli atti criminosi appena citati. La sentenza, emessa dal GIP del Tribunale di Agrigento, è stata disposta in seguito alle denunce e richieste di intervento da parte delle vittime e all'attività investigativa condotta dai poliziotti della sezione ''Volanti''. Gli atti persecutori, iniziati nel maggio 2016 e protrattisi fino all'inizio del mese in corso, sarebbero stati accertati dagli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Le aggressioni sarebbero state sia di natura verbale che fisica; le vittime avrebbero vissuto in un costante stato psicologico di timore per la loro incolumità e quella dei loro congiunti, in alcuni casi sarebbero ricorsi alle cure sanitarie. Persecutori e perseguiti, inoltre, sarebbero anche legati da vincoli di parentela.


Sono ritenute responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, furti aggravati e ricettazione. Parliamo di sei persone arrestate stamattina tra Catania, Messina, Agrigento e Catanzaro dai Carabinieri di Catania Fontanarossa su richiesta della Procura e su ordinanza del Gip. Si tratta di Giuseppe Litrico, di 24 anni, di Misterbianco, del 38enne Francesco Ferlito, Maurizio Famà, 37 anni, Carmelo La Rosa, Carmelo Molino e Anthony Scarpato, questi ultimi di 24 anni. A innescare le indagini il rapido susseguirsi di tre gravi eventi delittuosi: una prima rapina compiuta da tre soggetti a volto coperto armati di pistola in danno di un'area di servizio con annesso bar tabacchi e rifornimento carburanti sita in Misterbianco nel luglio del 2014 seguita, a distanza di soli due giorni, da un'ulteriore rapina a mano armata nei confronti di un rifornimento carburanti sito ad Aci Castello e successivamente da altra rapina consumata presso un distributore di Catania in contrada Gelso Bianco, tutte commesse con analoghe modalità. Gli arrestati sono stati tradotti presso le case circondariali di Catania, Messina, Caltanissetta e Catanzaro.


È stato approvato dalla giunta comunale di Naro presieduta dal sindaco Lillo Cremona lo schema del rendiconto della gestione 2016 che, parere del Revisore Unico permettendo, dovrà essere deliberato dal Consiglio Comunale entro il 30 aprile. Dai dati del rendiconto di gestione ammonta a circa 12 milioni di euro il totale delle riscossioni effettuate. Con dei pagamenti che corrispondono all'incirca alla stessa somma il fondo finale di cassa risulta essere positivo per circa 160mila euro, con un risultato d'amministrazione positivo di circa 3 milioni e 300mila euro. Nella stessa seduta la giunta ha approvato inoltre lo schema del D.U.P. – Documento Unico di Programmazione) 2017/2019 - che, nel nuovo sistema di contabilità armonizzata, tende a sostituire tutti gli altri atti di programmazione economico-finanziaria e fa da provvedimento propedeutico al bilancio 2017. ''Il Comune di Naro – afferma il sindaco Lillo Cremona – sta cercando di rispettare le scadenze… risultando oggi tra i primi Comuni della provincia che hanno già adottato gli schemi del rendiconto di gestione e del Documento Unico di Programmazione''.


Sono ancora in corso i lavori di riparazione da parte di Siciliacque del guasto dell'Acquedotto ''Fanaco'' che ha causato - e continuerà a farlo nei prossimi giorni – limitazioni e ritardi nella regolare distribuzione idrica nei Comuni di Canicattì e Casteltermini. Girgenti Acque fa sapere che il servizio è stato comunque garantito e continuerà ad esserlo, pur con le dovute limitazioni, nei vari Comuni che si riforniscono dall'acquedotto ''Fanaco''. A Canicattì verrà utilizzato l'acquedotto ''Tre Sorgenti'' per approvvigionare i serbatoi ''Bastianella'' e ''Madonna delle Rocche''; per Casteltermini verrà utilizzata la fonte alternativa proveniente dalla sorgente ''Chirumbo'' di recente potenziata grazie ad un intervento della Girgenti Acque. La distribuzione tornerà regolare non appena Siciliacque avrà terminato con i lavori e avrà ristabilito la funzionalità dell'acquedotto ''Fanaco''.


Il Comune di Agrigento ha aderito alla campagna ''Verità per Giulio Regeni'' promossa da Amnesty International'' e volta a perseguire la ricerca della verità sulla sorte del giovane ricercatore italiano, torturato e ucciso in Egitto lo scorso anno. Sulla facciata del Municipio, in piazza Pirandello, è stato esposto lo striscione con il logo della campagna. Giulio Regeni era un cittadino italiano e uno studente di dottorato presso l'Università di Cambridge, nel Regno Unito. Stava conducendo una ricerca sui sindacati indipendenti in Egitto nel periodo successivo al 2011, quando finì il governo di Mubarak. Era al Cairo per svolgere la sua ricerca quando il 25 gennaio 2016 il quinto anniversario della ''Rivoluzione del 25 gennaio'', è scomparso. Il suo corpo, con evidenti segni di tortura, è stato ritrovato nove giorni dopo, il 3 febbraio, in un fosso ai bordi dell'autostrada Cairo-Alessandria. Da allora è partita una grande campagna e migliaia di persone, enti, scuole, media hanno esposto striscioni con la richiesta di verità per Giulio Regeni.


È empedoclino il nuovo campione mondiale di Pizza Bianca. Il Maestro pizzaiolo Piero Licata, che lavora presso Il Grecale di San Leone, si è aggiudicato il gradino più alto del podio a Ispica del Campionato Mondiale di Pizza proprio nella categoria più importante, la Pizza Bianca, oltre ad avere dominato anche nella categoria Coreografia. ''Sono molto orgoglioso di questo risultato – ha dichiarato Piero Licata – soprattutto perché si è trattato di una competizione con professionisti di altissimo livello con i quali è stato un piacere potersi confrontare''. Il giovane pizzaiolo aggiunge questo importante traguardo ai già numerosi premi in suo possesso. Licata inoltre è da tempo che si dedica alla riscoperta dei grani antichi e delle ricette tradizionali che prevedono l'utilizzo esclusivo dei prodotti stagionali.


Le polemiche riguardo le presunte precarie condizioni del viadotto Morandi sono tante e la Procura della Repubblica di Agrigento vuole vederci chiaro. Il procuratore capo Luigi Patronaggio avrebbe infatti aperto ieri un fascicolo d'inchiesta per accertare se il viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità. Nel pomeriggio sarebbero state fatte le notifiche, delle quali una riguarda l'Anas. L'azienda avrebbe fatto sapere che provvederà a una urgente manutenzione del ponte, inoltre avrebbe assicurato ancora una volta che i viaggiatori possono percorrere il tratto in assenza di rischi. Le rassicurazioni sembrerebbero non bastare però, almeno non per il sindaco di Agrigento Calogero Firetto che ne chiede adesso la chiusura: ''C'è troppa preoccupazione. – ha affermato per mezzo stampa stamane il primo cittadino – Troppa! Le rassicurazioni di Anas non hanno attenuato i timori. Si chiuda il ponte e si inizino urgentemente i lavori!''. Ricordiamo come il viadotto che collega la città di Agrigento con quella di Porto Empedocle, costruzione risalente ai primi anni '70, era stato già chiuso circa due anni fa e poi riaperto con restrizioni di carreggiata e al traffico. Ad alzare il polverone mediatico è stata l'associazione ambientalista MareAmico Agrigento, che da tempo denuncia le fatiscenti condizioni nelle quali giacciono i piloni che fanno da sostegno al ponte, piloni nei quali il cemento è scoppiato e che lasciano vedere i ferri al loro interno. Spetterà ora alla Procura stabilire se le condizioni del viadotto possano rappresentare un pericolo per i viaggiatori oppure no. Inchiesta che parte a poche ore dall'attenzione che i media nazionali hanno posto ultimamente proprio sul ponte, che da tempo ormai sembrerebbe avere bisogno di urgenti manutenzioni.


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