SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 22/02/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

UXORICIDIO A RAVANUSA AVVENTO NEL GIUGNO 2013. LA CASSAZIONE CONFERMA LA CONDANNA A 30 ANNI DI RECLUSIONE PER IL 67ENNE LUIGI GALLO.

CANICATTì, MORTE DI BORDONARO. RACCONTANO DI UN PRESUNTO INCIDENTE IN AUTO PER COPRIRE UN INCIDENTE SUL LAVORO AVVENUTO IN UN CANTIERE. IL PUBBLICO MINISTERO MAGGIONI CHIEDE 5 RINVII A GIUDIZIO

SABBIA ROSSA VICINO ALLA SCALA DEI TURCHI DI REALMONTE. PER L'ARPA SI TRATTEREBBE DI RUGGINE. STAMATTINA NUOVO SOPRALLUOGO.

DIFFAMAZIONE A MEZZO STAMPA. ARCHIVIATO IL PROCEDIMENTO NEI CONFRONTI DELL'EX PRESIDENTE DELL'IRSAP CICERO E DELL'EX ASSESSORE REGIONALE VENTURI.


È arrivata la condanna definitiva a 30 anni di reclusione per Luigi Gallo, il 67enne ravanusano che nel giugno del 2013 uccise l'ex moglie Giovanna Longo e tentò di ammazzare il suo nuovo compagno. I giudici della Cassazione hanno infatti rigettato il ricorso presentato dalla difesa e confermato la sentenza della Corte di assise di appello che in precedenza aveva ribadito il verdetto emesso dal gup di Agrigento Francesco Provenzano. Come ricorderete, l'agguato si verificò il 25 giugno 2013 in un parcheggio nei pressi del mercato di Ravanusa. 4 i proiettili che raggiungessero la donna, due alla testa e due al petto. Il motivo fu passionale. Non appena la coppia giunse nell'area di sosta attigua al mercato settimanale, Gallo si avvicinò all'Opel Corsa sparando prima all'ex moglie e poi ebbe una colluttazione con il compagno di lei. Secondo gli inquirenti Gallo avrebbe voluto uccidere entrambi. Il 67enne venne arrestato poco dopo dalle Forze dell'ordine intervenute sul posto.


Avevano raccontato ai medici che Giuseppe Gioacchino Bordonaro era rimasto vittima dopo essere stato travolto da un furgone mentre raccoglieva erbacce ma in realtà il 52enne stava lavorando come operaio in nero nel soffitto di un cantiere dove si stava realizzando una costruzione abusiva. È quanto sostiene la Procura di Agrigento con il pubblico ministero Andrea Maggioni che ha chiesto il rinvio a giudizio dei responsabili delle imprese che hanno eseguito i lavori, dei committenti delle opere e di un operaio. Le accuse, a carico di cinque persone, sono di omicidio colposo, simulazione di reato, favoreggiamento personale, abusivismo edilizio e violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Si tratta di Maria Grazia Cuva, 52 anni, Antonio Ferraro, 55 anni, Roberto Lauricella Donisi, 47 anni, Giovanni Garlisi, 36 anni, e Gioacchino Caracciolo, 40 anni, tutti di Canicattì. Garlisi, che infatti risponde anche di simulazione di reato, avrebbe cercato di occultare l'episodio raccontando ai medici dell'ospedale ''Barone Lombardo'' di Canicattì di avere investito col proprio furgone Bordonaro che era per strada a raccogliere erbacce. L'udienza preliminare doveva iniziare lunedì scorso davanti al gup Alfonso Malato ma è stata rinviata al 3 aprile per un difetto nelle notifiche. L'incidente, ricordiamo, avvenne nel giugno 2014, Bordonaro poi morì nel mese di luglio all'ospedale di Messina.


Ad Agrigento i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio il 24enne Salvatore Cacciatore. Lo stesso è stato fermato in via Damareta e a seguito di perquisizione trovato in possesso di 110 grammi di marijuana, suddivisa in 79 involucri, e un cutter intriso di sostanza stupefacente. Il giovane è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare.


È stato trovato con addosso 7 grammi di hashish suddivisa in 4 dosi e per questo deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento. Parliamo del senegalese J.B., di 28 anni, domiciliato a Licata, che è stato denunciato dai carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane si trovava in corso Italia quando è stato fermato dai carabinieri per un controllo.


Ci spostiamo a Favara dove i carabinieri della locale Tenenza hanno segnalato in stato di libertà alla locale Procura il 56enne S.S. per detenzione illegale di armi e munizioni. A casa dell'uomo i militari hanno trovato una pistola Beretta cal. 7.25 e 39 cartucce cal 7.65. Il tutto è stato posto sotto sequestro.


Controlli ai venditori ambulanti di frutta a Licata. I carabinieri della locale Compagnia hanno effettuato dei controlli nel centro cittadino, in via Principe di Napoli e Corso Umberto I, e applicato delle sanzioni. Ci sono stati anche dei sequestri amministrativi per vendita di prodotti alimentari con provenienza non certificata. In particolare, sono stati contavvenzionati 2 venditori abusivi di frutta ed elevate 4 sanzioni amministrative per un importo di circa 1.600 euro. In questo contesto sono stati sequestrati circa 300 chili di frutta, il tutto venduto abusivamente in totale assenza delle autorizzazioni previste per la commercializzazione e vendita di prodotti alimentari, in tutti i casi di dubbia provenienza. La frutta sequestrata, alla luce della non tracciabilità della provenienza e della palese non conformità con le norme in vigore in materia igienico-sanitaria, verrà necessariamente distrutta a mezzo smaltimento rifiuti. Dalla compagnia di Licata fanno sapere che i controlli continueranno anche in altre aree della città.


A Porto Empedocle i carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto per furto di energia elettrica un 67enne. V. M. si sarebbe approvvigionato illegalmente di energia elettrica mediante l'allacciamento abusivo alla rete dell'illuminazione di proprietà di Enel. L'uomo è stato tradotto agli arresti domiciliari. Anche a Raffadali i carabinieri hanno arrestato un uomo per furto di energia elettrica. Si tratta di G. L., di 37 anni, che si trova adesso agli arresti domiciliari. Anche in questo caso è stato trovato un allaccio abusivo alla rete dell'illuminazione.


Sembrerebbe dovuta alla ruggine la colorazione rossa della sabbia sull'arenile a poche decine di metri dalla marna della Scala dei Turchi. Ad attenzionare il fatto era stata lo scorso lunedì l'associazione ambientalista MareAmico Agrigento che aveva pubblicato sui social foto e video sul caso. Le prime analisi dell'Arpa sui campioni di sabbia prelevati dalla Scala dei Turchi avrebbero stabilito la causa del fenomeno. ''Il materiale che abbiamo trovato è molto composito - spiega il direttore Salvatore Montana - ma nella quasi totalità è ruggine, c'era un quantitativo enorme di ferro''. Per avere gli esiti definitivi sono previsti altri quattro giorni di analisi sui campioni nei laboratori. Accertate le cause, bisogna ora capire come questo enorme quantitativo di ruggine sia finito sulla spiaggia. Tra le ipotesi proposte da Claudio Lombardo, presidente dell'associazione MareAmico, rientra la possibilità che il deposito di metalli sulla sabbia sia il frutto di abbondanti piogge che hanno lavato i terreni oppure, nel peggiore dei casi, del lavaggio di cisterne di navi di passaggio. Spetterà alla Capitaneria di porto di Porto Empedocle accertare eventuali responsabilità da parte di chi può avere inquinato l'ambiente. Proprio stamattina si è svolto un sopralluogo tra Arpa, Capitaneria e l'amministrazione comunale di Realmonte. Sono stati effettuati nuovi prelievi di acqua e sabbia. Secondo quanto riportato da altri organi di stampa il direttore dell'Arpa di Agrigento sembrerebbe essersi fatto un'idea al riguardo: forse una nave saliera avrà pensato bene di scaricare le stive in mare e le correnti degli ultimi giorni anziché portare lo scarico al largo, lo hanno trascinato verso la riva. Intanto stamattina sarebbero state trovare altre macchie di ruggine nella zona della Villa Romana, sempre a Realmonte.


È stato archiviato il procedimento per diffamazione a mezzo stampa nei confronti dell'ex presidente dell'Irsap Alfonso Cicero e dell'ex assessore regionale delle attività produttive Marco Venturi. A deciderlo il Gip del Tribunale di Agrigento Alfonso Malato, su proposta del pubblico ministero Brunella Sardoni. I due erano stati accusati dall'ex presidente del Consorzio Asi di Agrigento Stefano Catuara e dAgli ex amministratori del Consorzio Giovanni Manganella, Filippo Panarisi, Giovanni Cani, Aldo Piscopo e Salvatore Gangi per alcune dichiarazioni diffuse a mezzo stampa. Cicero aveva denunciato alla stampa: ''Le gravissime responsabilità del disastro Asi di Agrigento, sommerso dai debiti, segnato da violazioni di legge e possibili compiacenze con la criminalità organizzata, sono addebitabili sia agli ex vertici consortili che a tutta la dirigenza del consorzio..''; e poi ancora: ''Una gestione dell'Asi di Agrigento a dir poco opaca''; ''Lo spaccato delle nomine effettuate senza i requisiti di legge''. L'ex assessore Venturi, in sintesi, aveva denunciato alla stampa che: ''Gli ex vertici consortili e i colletti bianchi avevano lasciato indisturbate le imprese in odore di mafia..''; e poi ancora: ''Pagamenti effettuati in violazioni alle leggi, indebite maggiorazioni alle indennità degli amministratori e dei vertici burocratici, innalzamento dei livelli dirigenziali..''. Nell'ordinanza di archiviazione il Gip Malato, in sintesi, evidenzia l'esercizio del diritto di cronaca; che la Corte dei Conti ha condannato per danno erariale gli ex vertici consortili, così dimostrando che le dichiarazioni rese da Cicero e Venturi non erano destituite di fondamento e che si sono riferiti a fatti e situazioni che hanno avuto il loro rilievo in termini di attendibilità. Inoltre, il Gip ha rilevato che non vi è nessun dubbio sulla esistenza e rilevanza dell'interesse pubblico collegato alle dichiarazioni dei due diffamati. Cicero e Venturi hanno infine chiesto al pubblico ministero di verificare gli estremi del reato di calunnia a carico di Catuara e degli altri ex amministratori per altri fatti come esposti nella suddetta denuncia, valutando la trasmissione d'ufficio degli atti alla Procura della Repubblica di Agrigento.


Sarebbe di natura burocratica la causa che terrebbe fermi al momento i lavori volti al contrasto contro l'abusivismo edilizio a Licata. La ditta Patriarca, aggiudicataria dell'appalto di 500mila euro del Comune di Licata, sarebbe ancora in attesa delle direttive della Procura della Repubblica di Agrigento prima di mettere in moto le proprie ruspe per le demolizioni di immobili abusivi nella fascia dei 150 metri della battigia o in zone con vincolo a inedificabilità assoluta, con un nuovo elenco stilato dal dipartimento Lavori pubblici. Per quanto riguarda l'abbattimento di abusi ''minori'' invece il gruppo Gare del Libero consorzio comunale di Agrigento avrebbe rinviato al prossimo 10 marzo la conclusione della nuova gara d'appalto, la cui aggiudicazione era prevista per ieri. Al riguardo sarebbero state cinque le ditte che avrebbero presentato le offerte, con il ribasso sul prezzo a base d'asta di 400mila euro comprensivo di oneri di sicurezza; due di queste, le più convenienti, avrebbero fatto registrare un ribasso anomalo. La gara sarebbe stata aggiornata dunque al prossimo 10 marzo alle 12, scadenza entro la quale le due imprese dovranno presentare le proprie giustificazioni.


È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara dell'Anas per la manutenzione ordinaria annuale per il ripristino dei danni causati da incidente ed emergenze lungo le strade statali della Sicilia centrale. I lavori, che prevedono un investimento di 800 mila euro, riguarderanno diverse strade statali ricadenti nelle province di Agrigento e Caltanissetta. Le offerte vanno presentate entro le ore 10.00 del prossimo 28 marzo. Si tratta della quinta gara, che segue altri quattro bandi con uguale finalità pubblicati due settimane fa.


Strumenti per la mappatura dei singoli contenitori dei rifiuti. Sono i ''Waste monitoring system'', i braccialetti elettronici con tecnologia wireless che verranno dati in dotazione agli operatori ecologici, fin dai primi giorni di marzo, per il monitoraggio dei rifiuti nei due comuni che compongono l'Aro Vigata – Scala dei Turchi, Porto Empedocle e Realmonte. Ogni qualvolta il nuovo dispositivo sarà avvicinato al microcip del contenitore, dove al momento della consegna erano stati inseriti i dati identificativi del cittadino/utente, esso raccoglierà dei dati che saranno trasmessi via internet al server dell'Aro che creerà una vera e propria mappa delle letture fatte ogni giorno quartiere per quartiere, differenziandole per tipologia di rifiuti. L'obiettivo è quello di avere statistiche sempre aggiornate in merito all'andamento del servizio di nettezza urbana, alle abitudini degli utenti o, ad esempio, alla percentuale con cui viene effettuata la raccolta differenziata.


Continua a Palma di Montechiaro la stagione concertistica 2016/2017 organizzata dall'I.C. ''Cangiamila'', diretto dal prof. Eugenio D'Orsi. Venerdì prossimo 24 febbraio, alle ore 10.30, presso l'auditorium ''Antonio De Curtis'' del plesso centrale di corso Brancatello, sarà la volta dei ''Siciliani Quintet''. Il gruppo cameristico è costituito dagli artisti Caterina Pistone (soprano), Laura La Rocca (violino), Calogero Lino (Clarinetto), Santino Azzolina (violoncello), Domenica Mastronardo (pianoforte). Il Quintetto propone un ampio repertorio che contempla celebri capolavori della musica classica tratti dalla tradizione operistica italiana e francese fino ad arrivare alla musica dei nostri giorni attraverso colonne sonore di rinomati compositori del '900, musiche trascritte appositamente per questa formazione dal violoncellista prof. Santino Azzolina.


Domani giovedì 23 febbraio alle 22 si terrà un live del cantante Lorenzo Kruger presso lo Shaker Club di Agrigento, in viale Viareggio, a San Leone. Lo spettacolo in versione acustica vedrà protagonisti Kruger e il suo pianoforte che insieme proporranno in maniera inedita le più celebri canzoni dei Nobraino, delle quali Kruger è l'autore. Per avere maggiori informazioni sull'evento e per la prevendita sono disponibili i numeri 347.18.36.890 e 338.56.54.332.


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