SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 01/02/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

CHIARA LA MENDOLA E' MORTA A CAUSA DELLA BUCA STRADALE. LO HA CONFERMATO IL CONSULENTE DELLA PROCURA CHE HA DESPOSTO IERI AL PROCESSO CHE SI STA CELEBRANDO AL TRIBUNALE DI AGRIGENTO CONTRO DUE FUNZIONARI DEL COMUNE DI AGRIGENTO.

INCIDENTE STRADALE LUNGO LA SS640 TRA RACALMUTO E CANICATTì. TRASFERITI IN ALTRI OSPEDALE ALCUNI DEI 5 FERITI. INTANTO IERI SI SONO CELEBRATI I FUNERALI DELLA 38ENNE ELENA GIARDINA.

VENNE BECCATO CON DELLE ARMI NEL 2012 IN UN INCONTRO SVOLTOSI A FIRENZE CON BRUNETTA. E' STATO CONDANNATO UN 50ENNE FIORENTINO E ARRESTATO A FAVARA DAI CARABINIERI DELLA LOCALE TENENZA.

SABBIA NERA DI FRONTE AL RAGNO D'ORO A SAN LEONE. MAREAMICO AVEVA CHIESTO LE ANALISI ALL'ARPA. ADESSO ARRIVANO I RISULTATI CHE CONFERMANO LE IPOTESI DI CLAUDIO LOMBARDO.

LICATA. IL SINDACO CAMBIANO VIETA L'USO AI FINI POTABILI DELL'ACQUA EROGATA DA GIRGENTI ACQUE.


Non ci sarebbero dubbi per il perito incaricato dalla Procura di Agrigento. Per il dott. Piero Munzone la giovane agrigentina Chiara La Mendola è morta per ''colpa della buca'' stradale. Come ricorderete, l'incidente si verificò il 30 dicembre 2013 in viale Cavaleri Magazzeni. Secondo la Procura,la giovane si trovava a bordo di uno Scarabeo quando, a causa di una buca presente sul manto stradale, è andata a sbattere contro l'auto guidata da un anziano 80enne, che è stato rinviato a giudizio nel dicembre scorso con l'accusa di omicidio colposo. All'anziano si contesterebbe di avere frenato in ritardo e di essersi allontanato dal margine destro della carreggiata. Rinviati a giudizio sempre per omicidio colposo anche un dirigente e un funzionario del Comune di Agrigento. I due sono ritenuti responsabili di non aver eliminato il pericolo sulla sede stradale e di non averlo adeguatamente segnalato. Ieri mattina, durante il processo in corso davanti al giudice Giuseppe Miceli e a carico del funzionario e dirigente comunale, c'è stata la deposizione del consulente Munzone: ''La causa scatenante del sinistro –ha detto- è da ricercarsi nella presenza della buca sulla pavimentazione stradale che era piena d'acqua piovana e non ben visibile per essere evitata''. Secondo lo stesso Munzone la ragazza ''non indossava il casco, che era tenuto infilato al braccio destro'', ma ''la ragazza ha perso il controllo del mezzo per la buca non perché non indossasse il casco''.


Sembrano essere più gravi di quanto si fosse inizialmente pensato le fratture e i traumi riportati dalla famiglia canicattinese rimasta coinvolta in un incidente stradale domenica scorsa lungo la SS 640 tra Racalmuto e Canicattì. Padre, madre e i tre figli di 11, 7 e 4 anni furono trasferiti, in seguito al sinistro, all'ospedale di Canicattì. Al bambino di 11 anni i medici avrebbero diagnosticato un grave trauma cranico e quindi deciso di portarlo all'ospedale di Messina, dove verrebbe tenuto in stato di coma farmacologico. Sarebbe stata trasferita all'ospedale di Palermo invece la mamma, la quale avrebbe riportato un trauma alla mandibola. Trasferito infine all'ospedale di Licata un altro figlio; per lui sarà necessario un delicato intervento chirurgico per rimediare a una brutta frattura. La famiglia era a bordo di una Renault Megane al momento dell'incidente. Ad avere la peggio però fu la conducente dell'altra vettura - una Ford Fiesta - la mamma trentottenne Elena Giardina, rimasta vittima a seguito dell'impatto. Intanto ieri pomeriggio nella chiesa di San Diego a Canicattì, alla presenza di colleghi, amici e parenti sono stati celebrati i funerali.


Si era recato nel dicembre 2015 all' ospedale ''Giovanni Paolo II'' per dei dolori all'addome, ma era morto poche ore dopo a 63 anni e per questo i familiari avevano sporto denuncia chiedendo l'intervento dell'Autorità Giudiziaria. Parliamo di Giuseppe Termine. La Procura di Sciacca, che aveva subito aperto un'inchiesta, adesso chiude il caso. Non sarebbero state riscontrate responsabilità da parte dei medici e degli infermieri indagati.


A Sciacca, sono stati chiesti 5 anni di reclusione in quanto accusato di violenza sessuale nei confronti dell'ex fidanzata. Parliamo del tunisino Ward Derbali di 22 anni. Il giovane avrebbe obbligato l'ex ad avere un rapporto sessuale con lui minacciando, qualora non lo avesse fatto, di pubblicare delle foto compromettenti su un noto social. L'uomo era stato condannato in precedenza per estorsione e stalking sempre ai danni dell'ex ragazza.


Un medico è stato rinviato a giudizio in quanto accusato di falso e truffa. Si tratta di dott. Carmelo Amato di 65 anni. A decidere il rinvio a giudizio il Gup del Tribunale di Agrigento Alfonso Malato su richiesta del pubblico ministero Carlo Cinque. L'uomo, nello specifico, è accusato di aver attestato falsamente delle visite fiscali a domicilio per truffare l'Azienda Sanitaria Provinciale, a cui chiedeva poi il relativo pagamento. Gli episodi contestati sono una quindicina e risalgono al 2013. L'importo della presunta truffa è di 300 euro. L'indagine è partita dopo le denunce di una paziente. Il 65enne è già coinvolto in un'altra vicenda giudiziaria su una presunta truffa nella vendita dei farmaci.


Nel marzo 2012 si trovava a Firenze per partecipare a una manifestazione di presentazione di un libro di Brunetta quando è stato fermato e arrestato. In quella occasione il personale di sicurezza si accorse che dalla camicia dell'uomo sporgeva qualcosa di strano e per questo venne bloccato. Perquisito è stato trovato in possesso di una scacciacani con il tappo rosso, colorato di nero, e due coltelli da sub. Parliamo del fiorentino Alessandro Giusti di 50 anni che è stato adesso condannato. Per questi fatti dovrà scontare 2 anni e 4 mesi di reclusione in carcere. Il fiorentino, sposato e residente a Favara, è stato arrestato dai carabinieri della Tenenza di via Olanda in esecuzione di un ordine di carcerazione.


Un 53enne favarese, ma residente ad Agrigento, è stato denunciato dalla Polizia Stradale alla Procura per guida in stato di ebbrezza. L'uomo è stato fermato a bordo della sua moto dagli agenti lungo la statale 115, nei pressi di Porto Empedocle. A seguito di controlli è risultato positivo all'alcool test e per questo denunciato. Il motorino è stato sequestrato in quanto risultato privo di copertura assicurativa.


Non è stato trovato a casa, dove doveva restare in quanto sottoposto agli arresti domiciliari. Parliamo di un 31enne residente a Villaseta che è stato arrestato dai carabinieri. I miliari infatti a seguito di un controllo presso l'abitazione dell'uomo non lo hanno trovato ma lo hanno rintracciato per le vie del centro. Per lui sono stati disposti nuovamente i domiciliari.


Sabbia nera a San Leone: dopo la denuncia di MareAmico arriva la conferma da parte dell'ARPA. Qualche settimana fa l'associazione ambientalista MareAmico Agrigento segnalava la presenza di sabbia nera nella spiaggia di fronte al Ragno D'Oro, a San Leone. Claudio Lombardo, presidente dell'associazione, aveva subito ricollegato la presenza di questo colore anormale della sabbia con i frequenti scoppi delle fognature, soprattutto quando piove, e aveva chiesto all'Azienda Regionale per la Protezione dell'Ambiente di analizzare la sabbia per stabilire le cause della sua colorazione così scura. Dopo qualche giorno l'ARPA ha divulgato i risultati. Secondo l'azienda le sabbie sarebbero diventate nere a seguito di un'elevata concentrazione di carbonio organico, chiamato TOC (total organic carbon), indice della presenza di contaminanti organici. ''Secondo l'Agenzia per l'Ambiente l'elevata presenza di questa sostanza è causata dal frequente sversamento delle fogne in quei luoghi, ovviamente ricche di materiale organico – scrive in un comunicato l'associazione MareAmico -. Questo è un ulteriore motivo per chiedere, ancora una volta all'ente gestore, di far sparire dalla spiaggia di San Leone tutte le infrastrutture fognarie presenti, che sono causa d'inquinamento e possono causare gravi problemi sanitari''. La spiaggia in questione, inoltre, risulterebbe ancora oggi sotto sequestro da parte dell'autorità giudiziaria a seguito del grosso inquinamento avvenuto il 1° luglio 2015.


''Fino a quando Girgenti Acque non comunicherà l'esito favorevole dei controlli interni e quindi la conformità dei valori delle acque in distribuzione, dispongo il temporaneo inutilizzo dell'acqua in erogazione ai fini potabili''. A parlare è il sindaco di Licata Angelo Cambiato che vieta ai suoi cittadini di utilizzare l'acqua per fini potabili. La decisione di Cambiano è stata presa a seguito di quanto comunicato dal referente locale per l'Igiene e la Sanità Pubblica, Giacomo Casa. Con lo stesso atto deliberativo il sindaco ha ordinato ''a Girgenti acque Spa, quale ente gestore della rete idrica cittadina, di riferire sia al Comune che all'Ufficio di Igiene pubblica del Distretto di Licata tutti i provvedimenti adottati e i controlli interni effettuati per il rientro nei parametri di riferimento previsti dalla vigente normativa''.


Per dare seguito a diverse richieste degli abitanti di Villaggio Peruzzo, di San Leone e di Villaggio Mosè, il mercato del martedì di via Madonna degli Angeli, ad Agrigento, è stato spostato nella piazzetta antistante alla Chiesa del Villaggio Peruzzo. A dare l'ok il consiglio comunale dopo aver ottenuto il nulla osta delle commissioni. ''Il comune di Agrigento inoltre –fa sapere l'assessore comunale al Commercio Franco Miccichè- farà un bando per assegnare eventuali posti a disposizione. Nel tempo infatti gli ambulanti si sono ridotti; attualmente saranno circa una decina''.


È tutto pronto ad Agrigento per l'edizione del ''Mandorlo in fiore 2017''. Dopodomani, venerdì, il sindaco Calogero Firetto assieme al Commissario Regionale e al Direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi terranno una conferenza stampa di presentazione. L'incontro con la stampa si svolgerà presso l'ex Collegio dei Filippini di via Atenea alle ore 11.00.


Si svolgerà nei giorni 24, 25 e 27 febbraio prossimi a Favara, in occasione del Carnevale 2017, una manifestazione che vedrà coinvolte le scuole di infanzia, primarie e secondarie della città. È intenzione infatti dell'Amministrazione comunale, Assessorato alla Cultura retto da Rossella Carlino, organizzare degli eventi di animazione tipici della festività e balli in maschera. Alla manifestazione che si svolgerà in piazza Cavour sono invitati oltre alle scuole anche le associazioni e la cittadinanza tutta.


A Favara la presentazione del romanzo ''Solo una vita'' della giovane scrittrice racalmutese Mariuccia La Manna. L'appuntamento culturale è fissato per domani sera giovedì 2 febbraio alle ore 19.30 presso le Officine Mac di piazza Cavour. ''Solo una vita'', edito da Bonfirraro, è un romanzo che sembra scritto con il sangue, tratto da una storia vera che diventa tema universale di grandissima attualità. Se da un lato, infatti, si leggerà una bellissima storia d'amore, dall'altro la narrazione di alcune vicende di violenza faranno emergere le passioni più complicate dell'animo umano. La serata prevede i saluti iniziali di Pasquale Cucchiara, presidente associazione ''LiberArci'', dell'editore Salvo Bonfirraro e delle autorità locali. Sono previsti gli interventi della psicologa Antonella Morreale e del ginecologo presso il Consultorio familiare di Favara Rino Ciancimino. A moderare l'incontro Valentina Oliveri. Previsti anche alcuni interventi musicali con Salvatore Scibetta e Claudia Iacono e letture dal libro ''Solo una vita'' da parte di alcuni associati ''LiberArci''.


La sede dell'associazione ''Amici della Terza età – Auser Ribera'' ospiterà il Centro studi ''Giuseppe Ganduscio'', che sarà realizzato per ricordare la figura del pacifista riberese, vissuto nella ''città delle arance'' dov'era nato nel 1925 e a Firenze dove è morto all'età di 38 anni a causa di un male incurabile. L'iniziativa promossa dall'associazione di volontariato riberese verrà presentata alla città il prossimo 10 febbraio alle ore 17 nel corso di un apposito incontro alla presenza della presidente dell'associazione Giovanna Valenti e del giornalista Totò Castelli. Il progetto mira a promuovere la ''cultura della pace'' e a raccogliere in maniera organica ogni sorta di documento legato alla figura di Ganduscio con la realizzazione tra l'altro di un premio nazionale per la pace dedicato alla sua memoria. Una nobile iniziativa che vuole ricordare alla città riberese un suo illustre figlio, distintosi al livello nazionale non solo per la sua attività politica ma anche per il suo impegno per il sociale e la sua opera di ricerca e divulgazione della cultura e della musica meridionale.


La Società Akragas Città dei Templi vuole rinforzare le proprie fila e pertanto comunica di aver ingaggiato, con la formula del prestito secco, due nuovi difensori: Francesco Mileto e Simone Tardo. Inoltre avrà in prestito fino al prossimo 30 giugno il centrocampista Fabrizio Bramati. L'Akragas, invece, ha ceduto in prestito alla Società Gela, che milita in serie D, il portiere Christian Incardona, classe 1998. Francesco Mileto è un difensore centrale di 22 anni originario di Napoli e arriva dall'Acr Messina. In passato ha vestito anche le maglie della Juve Stabia e del Siena. Simone Tardo è un terzino – centrale di 19 anni originario di Busto Arsizio e arriva dalla ''Primavera'' dello Spezia. Il giocatore, da un mese circa, si allena con l'Akragas. Il centrocampista Fabrizio Bramanti, ques't'anno 24 anni, arriva dall'Acr Messina. È cresciuto nel settore giovanile della Lazio e successivamente nella ''Primavera'' del Crotone, con il quale può vantare anche tre panchine in serie B, a soli 18 anni. Il suo primo allenamento con i nuovi compagni di squadra è previsto per domani pomeriggio.


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