SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 31/01/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

SI TROVA IN GRAVI CONDIZIONI IL BAMBINO COINVOLTO INSIEME ALLA SUA FAMIGLIA NELL'INCIDENTE STRADALE DI DOMENICA SCORSA SULLA SS640 DOVE PERSE LA VITA LA 38ENNE ELENA GIARDINA. L'11ENNE E' STATO TRASFERITO A MESSINA E SI TROVA IN PROGNOSI RISERVATA.

SI INDAGA AD AGRIGENTO DOPO CHE UN INCENDIO HA DISTRUTTO UN'AUTO E DANNEGGIATA UN'ALTRA. E' SUCCESSO IN VIA CALLICRATIDE.

DOPO GLI OSPEDALI DI AGRIGENTO E CANICATTì, I CARABINIERI DEL NAS DI PALERMO HANNO FATTO VISITA AL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE DI LICATA.

PROCESSO SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA. IL BOSS RIINA A SORPRESA HA FATTO SAPERE CHE RISPONDERA' ALLE DOMANDE DI PM E AVVOCATI.

PROTESTA DEI MINORI IMMIGRATI A VILLASETA. MANCA L'ACQUA CALDA E SFOGANO LA LORO RABBIA ROMPENDO SUPPELLETTILI, INFISSI, TELEVISORI E ALTRO.

ACQUA E DEPURAZIONE IN PROVINCIA DI AGRIGENTO. E' UNA DEVASTANTE SITUAZIONE QUELLA APPARSA DALLA NOTA TRASMISSIONE D’INCHIESTA DI RAI 3 “PRESA DIRETTA”.


Sarebbero peggiorate le condizioni di uno dei cinque feriti coinvolti domenica scorsa nell'incidente stradale lungo la SS 640 tra Racalmuto e Canicattì quando ad avere la peggio fu Elena Giardina, la trentottenne canicattinese deceduta a seguito del sinistro. Si tratterebbe del bambino di 11 anni che era a bordo della Renault Megane con la sua famiglia – papà, mamma e due fratelli di 7 e 4 anni – quando ci fu l'impatto con la Ford Fiesta guidata da Elena Giardina. I medici dell'ospedale ''Barone Lombardo'' di Canicattì avrebbero diagnosticato un trauma cranico al piccolo. Da qui la decisione di trasferirlo all'ospedale ''Papardo'' di Messina dove sarebbe ricoverato tutt'ora in prognosi riservata. Il resto della famiglia canicattinese è invece ricoverata all'ospedale di Canicattì, nonostante fratture e traumi nessuno sembrerebbe, per fortuna, in pericolo di vita. Intanto la salma di Elena Giardina sarebbe stata riconsegnata ai familiari per celebrare i funerali. Nonostante gli sforzi congiunti del 118 e degli agenti della polizia stradale di Canicattì per salvare la vita della donna per lei non c'è stato nulla da fare, sarebbe deceduta prima ancora di arrivare all'ospedale di Caltanissetta. La Procura della Repubblica di Agrigento come detto avrebbe aperto un fascicolo d'inchiesta sul caso; l'ipotesi a carico di ignoti è quella di reato di omicidio colposo.


Le Forze dell'ordine dovranno far luce su un incendio che ha interessato nella notte tra domenica e lunedì scorsi due autovetture parcheggiate in via Callicratide, ad Agrigento. Ad andare completamente bruciata dal fuoco una Alfa Romeo 147; danneggiata pesantemente invece l'altra vettura che si trovava parcheggiata accanto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme. Si indaga adesso per stabilire la matrice dell'incendio, pare comunque che sul posto non siano state trovate tracce di liquido infiammabile.


Dopo quelli effettuati nelle settimane scorse al pronto soccorso dell'ospedale ''San Giovanni di Dio'' di Agrigento e all'ospedale ''Barone Lombardo'' di Canicattì, i Nas si sono presentati ieri per dei controlli al pronto soccorso dell'ospedale ''San Giacomo d'Altopasso'' di Licata. Sono stati effettuate delle ispezioni sulla qualità del servizio prestato ai pazienti, sui livelli assistenziali, sulla pulizia del reparto e sullo stato di conservazione dei medicinali. Nel nosocomio licatese i carabinieri del nucleo antisofisticazione e sanità di Palermo avrebbero trovato qualche farmaco scaduto da pochi giorni.


Rimaniamo a Licata. Rischia una bella denuncia il proprietario di un pitbull. L'animale infatti avrebbe tenuto in ''ostaggio'' una famiglia, non consentendole di tornare a casa. È successo in via Serrovira. L'animale, forse perché terrorizzato, avrebbe iniziato a ringhiare contro una coppia che voleva andare a casa. La presenza del grosso animale non ha permesso ai due di varcare il piazzale del condominio per raggiungere la propria abitazione, costringendoli a ritornare in macchina e chiamare aiuto. Sul posto si sono portati i carabinieri che, con l'ausilio del personale del canile e dopo diversi tentativi, sono riusciti a catturarlo. I militari sono al lavoro per identificare il proprietario dell'animale.


Colpo di scena nel processo sulla trattativa Stato-mafia. A sorpresa il boss Totò Riina ha fatto sapere attraverso il suo legale, proprio quando la corte stava per lasciare l'aula, che risponderà alle domande del pm e avvocati. Una decisione inaspettata quella di Riina. Sarebbe infatti la prima volta che il boss si sottopone all'esame. Il processo ricordiamo vuole far luce sul presunto patto tra i boss e pezzi delle Istituzioni. Al termine dell'udienza in cui si sono concluse le deposizioni dei teste del pubblico ministero, il presidente della corte d'assise, Alfredo Montalto, ha chiesto, per esigenze di organizzazione del lavoro, chi tra gli imputati fosse disponibile a sottoporsi all'esame. Riina, collegato in videoconferenza dal carcere di Parma, è stato contattato al telefono dal suo avvocato e ha dato l'ok. Il legale lo ha riferito alla cancelliera a processo ormai chiuso. Non è stato ancora stabilito quando si terrà l'esame. Intanto, il 10 febbraio, l'ex ministro dell'Interno Mancino farà dichiarazioni spontanee.


Il pubblico ministero Andrea Maggioni ha chiesto il rinvio a giudizio di 24 persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta ''Duty free'' che avrebbe portato alla luce un presunto giro di tangenti all'Agenzia delle Entrate in cambio di favori e annullamenti di sanzioni tributarie. Come ricorderete, il blitz della Guardia di Finanza scattò il 10 dicembre 2015 e furono arrestate diverse persone tra commercialisti, direttori e funzionari dell'Agenzia delle Entrate, tra questi il direttore Pietro Pasquale Leto e il legale rappresentante di Girgenti Acque, Marco Campione. L'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 24 febbraio dinanzi al giudice Giuseppe Miceli.


Inchiesta ''Demetra'' che vede coinvolte a processo 53 persone imputate di aver truffato l'Inps e l'Inail. Sarebbe stata infatti sgominata una presunta organizzazione che creava false aziende e falsi posti di lavoro per ricevere indennizzi su falsi infortuni. In tribunale, ad Agrigento, è stato sentito un giovane di Porto Empedocle che avrebbe raccontato un episodio di quando lui stesso avrebbe accompagnato quattro persone in uno studio medico radiologico di Aragona dove vennero refertati infortuni mai subiti. Secondo il 35enne, la figura centrale di tutto era il raffadalese Giuseppe Terrazzino, anche lui tra gli indagati.


Una animata protesta si sarebbe verificata nel centro accoglienza per i minori extracomunitari di Villaseta, ad Agrigento. Un gruppo di giovani avrebbe lamentato la mancata erogazione di acqua calda all'interno della struttura. Gli stessi stranieri avrebbero sfogato la loro rabbia danneggiando suppellettili, infissi, televisori e quant'altro avrebbero trovato sotto mano. Gli uomini della sezione Volanti della Questura di Agrigento, recatisi immediatamente sul posto, allertati da una telefonata, avrebbero sedato gli animi e inviato una relazione alle autorità competenti. Non si escludono possibili provvedimenti nei confronti dei vandali.


Mancata depurazione dell'acqua, sanzioni da parte della Comunità europea e gestori privati. Questi sono solo i più importanti tra gli argomenti trattati in un servizio di Alessandro Macina andato in onda ieri sera su Rai 3 nella nota trasmissione d' inchiesta ''Presadiretta''. Sono ancora 80 i centri urbani fuori legge per la mancata depurazione in Italia, 51 dei quali nella sola Sicilia e 7 nella provincia di Agrigento. E proprio sui depuratori della nostra provincia si focalizza buona parte del servizio realizzato dal giornalista. Primo fra tutti il depuratore di Villaggio Mosè, attualmente sotto sequestro da parte dell'autorità giudiziaria. Un impianto, viene specificato nel servizio, nato per mille persone ma che attualmente ne serve più di 12mila. L'inviato insieme a Claudio Lombardo, presidente dell'associazione ambientalista MareAmico Agrigento, sottolineano come le cattive condizioni del depuratore fanno sì che ciò che entra al suo interno per essere depurato esce in realtà ancora più inquinato rispetto a prima. La situazione risulta ancora più assurda, a dire di Claudio Lombardo, se si considera che il costo per l'adeguamento dell'impianto – stimato in 500mila euro – verrebbe a gravare le già esose bollette dei cittadini, mentre i fondi stanziati dal CIPE consentirebbero la costruzione di un nuovo depuratore. Dal depuratore di Villaggio Mosè l'attenzione di ''Presadiretta'' si sposta poi su altri impianti tra i quali quelli di Favara, anch'esso ritenuto inadeguato e posto sotto sequestro, e di Licata, dove per la sua gestione sarebbero indagati i vertici della società privata Girgenti Acque. E proprio sugli onerosi costi del servizio di erogazione dell'acqua nei comuni dove questo è stato privatizzato si concentra l'ultima parte dell'inchiesta. Secondo l'inviato Macina, Siciliacque, di fatto padrona di tutta l'acqua dell'isola, pagherebbe alla regione 7 centesimi per ogni metro cubo di acqua, rivendendola alle varie società – nel caso della nostra provincia Girgenti Acque – a 69 centesimi a metro cubo, società che a loro volta faranno lievitare il prezzo prima di rivendere l'acqua ai cittadini. Un circolo vizioso insomma, come afferma Alessandro Macina a conclusione del servizio ''l'acqua in Sicilia è stata privatizzata due volte''.


Il Comune di Agrigento ha deciso di mettere in vendita 51 unità immobiliari di sua proprietà per un valore complessivo di 500 mila euro. Ad annunciarlo lo stesso sindaco di Agrigento Lillo Firetto nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dell'assessore comunale al Bilancio e Patrimonio Giovanni Amico e del Dirigente del Settore. Si tratta di unità immobiliari in maggior parte situate nel centro storico e in periferia che verranno messe in vendita a seguito di bando pubblico. A determinare il valore catastale di ogni singola unità è stata la ''Commissione di valutazione dei beni comunali''. ''In questo anno – ha spiegato il sindaco Lillo Firetto - si è proceduto a censire in maniera puntuale il patrimonio municipale. Cosa nient'affatto scontata. Oggi si procede con la vendita di beni del patrimonio disponibili, inutilizzati, che costituivano sovente causa di perdita di risorse. Una essenziale opera di efficientamento!''.


''Non sono più ammissibili ritardi, scaricabarili o disinteresse. Il governo si attivi subito per velocizzare la conclusione dei lavori della SS 640 Agrigento – Caltanissetta ma soprattutto avvii un´iniziativa per acquisire a brevissimo termine i dati della verifica strutturale del ponte di Petrusa da parte dell´Anas al fine di stringere i tempi per la riapertura del ponte''. Lo scrive in un´interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei Deputati a Roma Nino Bosco, deputato di Ap-Ncd. ''L'Anas in particolare –scrive l'on. Bosco- dovrebbe provvedere a trovare un'alternativa temporanea e idonea per garantire un'adeguata viabilità ai cittadini. Una chiusura quella del ponte di Petrusa a tempo indeterminato del tutto inaccettabile che ha causato e causa tuttora enormi disagi per studenti e pendolari costretti a percorsi alternativi del tutto inadeguati a sostenere il grande flusso di veicoli che ogni giorno si dirigono verso Agrigento. La fine dei lavori era stata annunciata dall´Anas entro dicembre 2016. Siamo a gennaio –conclude Bosco- e il primo lotto è ancora sottoposto a lavori. Ritardi non più giustificabili che richiedono un immediato interessamento delle istituzioni a partire dal governo nazionale''.


Sono stati aggiornati a domani i lavori del consiglio comunale di Favara. Nella seduta scorsa del 26 gennaio i punti all'ordine del giorno erano 26. I membri di aula Falcone Borsellino ne hanno affrontati e discussi 7, uno è stato ritirato, per poi aggiornare i lavori a domani sera, 1° febbraio, alle ore 18.30. Tra i 18 punti in trattazione ci sono debiti fuori bilancio, mozione consiliare, interpellanze e interrogazioni.


Oggi nel giorno della sua morte, era il 31 gennaio del 1888, la Chiesa Cattolica celebra San Giovanni Bosco. A Favara la Conferenza San Vincenzo si riunisce nel pomeriggio presso la Chiesa San Vito per pregare. Alle 17.00 recita del Santo Rosario e a seguire una Santa Messa.


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