SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 21/01/2017
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

E' STATO TROVATO MORTO IN C.DA MINTINA A NARO UN GIOVANE ROMENO. IL CORPO PRESENTEREBBE UNA FERITA DA ARMA DA FUOCO ALLA TESTA. SI INDAGA.

INCENDIO STANOTTE IN UNA CASA DISABITATA A FAVARA. AD ANDARE A FUOCO DIVERSI CUMULI DI SPAZZATURA. CHIESTO PER DUE VOLTE L'INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO

AGRIGENTO, ARRESTATO 51ENNE PER RAPINA AI DANNI DI UN'ANZIANA. REGALBUTO, RUBO' A UN ANZIANO 2.500,00 APPENA PRELEVATI DA UN UFFICIO POSTALE. ARRESTATO 39ENNE.

PORTO EMPEDOCLE. DOPO IL DISSESTO FINANZIARIO LUNEDì L'INSEDIAMENTO DEI FUNZIONARI DI LIQUIDAZIONE.

PROBLEMI E DISAGI PER PERSONALE E DETENUTI DEL CARCERE PETRUSA DI AGRIGENTO. SOPRALLUOGO IERI DELL'ON. MOSCATT:'Mi SONO GIA' ATTIVATO -CI DICE OGGI".

ASSUNZIONI FANTASMA PER TRUFFARE L'INPS. 63 LE RICHIESTE DI RINVIO A GIUDIZIO PER ALTRETTANTE PERSONE RESIDENTI TRA LICATA E PALMA DI MONTECHIARO.

GIORNATA DELLA MEMORIA. INIZIATIVA OGGI ALL'ISTITUTO FERMI DI FAVARA.


Un giovane romeno è stato trovato morto nella mattinata di ieri a Naro. Il corpo senza vita del 22enne è stato trovato nei pressi di c.da Mintina con un colpo di ferita da arma da fuoco alla testa. A dare l'allarme è stato un allevatore anche lui romeno. Sul posto i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Licata e i colleghi della Stazione di Naro che hanno avviato le indagini per capire se si sia trattato di un suicidio oppure se dietro ci sia dell'altro. La salma del 22enne è stata trasferita all'obitorio del cimitero di Naro in attesa dell'ispezione cadaverica.


Un incendio si è verificato stanotte a Favara. Ad andare a fuoco cumuli e cumuli di rifiuti all'interno di una casa fatiscente di via Caporale Vullo, nel centro storico della città, tra piazza Cavour e piazza Garibaldi, nei pressi di via del Carmine dove nel 2010 crollò la casa della famiglia Bellavia. Il fatto è successo intorno all' 1:00 di notte. Ad allertare carabinieri e vigili del fuoco alcuni vicini, accortisi prima del fumo e poi delle fiamme che fuoriuscivano dalla casa. I pompieri del vicino distaccamento, per accedere alla casa disabitata da tempo, hanno dovuto sfondare la porta d'ingresso, perché regolarmente chiusa. Domate le fiamme nella notte, in mattinata il fuoco si è poi riacceso e per questo è stato richiesto un nuovo intervento dei vigili del fuoco. Per ostruire momentaneamente l'accesso ai due ingressi dell'abitazione sono stati posti dei nastri monitore. È stato facile notare dall'esterno come l'abitazione si presenti anche senza copertura. La struttura a due elevazioni si trova in una zona con un alto tasso di case disabitate piene di spazzatura, carcasse di televisori, materassi. Insomma una porzione del territorio a forte degrado. Solo grazie all'interessamento di qualche residente si è evitata nel tempo qualche intromissione indesiderata. Da segnalare la presenza di case a forte rischio crollo.


È stato giudicato responsabile di una rapina consumata in pregiudizio di un'anziana donna e pertanto è stato posto ai domiciliari dalla Polizia di Agrigento. Si tratta dell'agrigentino Ettore Annense, di 51 anni. I fatti contestati risalgono al marzo dello scorso anno. In quella occasione gli agenti della ''Squadra Volante'' intervennero in via Imera ove, all'interno di uno stabile, un'anziana donna era stata rapinata della propria borsa. Secondo gli inquirenti, l'uomo dopo essersi introdotto all'interno dell'edificio utilizzando l'escamotage di chiedere all'anziana donna informazioni sull'ubicazione di alcuni uffici, l'avrebbe aggredita alle spalle, colpendola con un pugno e facendola cadere per terra. Presa la borsa ha poi prelevato dal suo interno 150 euro in contanti, un cellulare e documenti personali della signora, per poi scappare. Individuato dalla polizia è stato arrestato. Ieri il GIP presso il Tribunale di Agrigento lo ha condannato alla misura cautelare degli arresti domiciliari.


Avrebbe avvicinato e immobilizzato un anziano che aveva poco prima prelevato 2.500,00 euro dall'ufficio postale. È stato arrestato stamattina dai carabinieri della Stazione di Regalbuto il 39enne Stefano Meli, pluripregiudicato. A emettere ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato il Gip del Tribunale di Enna. Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Nicosia e Regalbuto e coordinate dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Enna, Dott. Francesco Lo Gergo, hanno consentito di documentare, attraverso la raccolta di alcune testimonianze, che nella tarda mattinata dello scorso 1 dicembre 2016 l'anziano 81enne è stato vittima di una rapina lungo le vie del centro e a commetterla sarebbe stato proprio il 39enne. Meli, non nuovo a fatti di rapine in danno di anziane donne, dovrà ora rispondere del reato di rapina aggravata. Dopo le formalità di rito è stato condotto presso la casa circondariale di Enna a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.


È previsto per lunedì l'insediamento al Comune di Porto Empedocle dei funzionari di liquidazione, accompagnati dal prefetto di Agrigento Nicola Diomede, che dovranno mettere mano al delicato bilancio comunale della città marinara per cercare di estinguere i debiti che negli anni l'Ente ha contratto. L'arrivo dei commissari – di nomina statale – era già attesto dallo scorso 12 ottobre quando il consiglio comunale empedoclino, con 14 presenti e 2 assenti, aveva votato all'unanimità il dissesto finanziario del Comune. Una decisione che per una volta aveva saputo mettere d'accordo l'amministrazione pentastellata della prima cittadina Ida Carmina, gruppo che in consiglio conta solo due consiglieri, con gli altri gruppi politici di opposizione. Il sindaco Ida Carmina avrebbe pure dichiarato che al momento starebbero considerando l'opzione di chiedere un riaccertamento dei residui alla Corte dei Conti e ai revisori. ''Serve ripianare la situazione debitoria del Comune – avrebbe affermato il sindaco empedoclino – perché il dopo Firetto è stato caratterizzato dall'immobilismo''. Dopo Porto Empedocle, anche Favara a distanza di poco più di un mese - precisamente il 23 novembre scorso - aveva dichiarato il dissesto finanziario; un consiglio comunale che in questo caso, ricordiamo, aveva visto di tutto fuorché l'unanimità. La procedura che ne segue è sempre la stessa e dunque pure la città dell'agnello pasquale sta attualmente aspettando l'insediamento dei funzionari di liquidazione.


''Ho trovato lavoratori eccezionali che operano con intensità malgrado le tante difficoltà''. A dirlo è il parlamentare favarese Tonino Moscatt che ieri ha fatto un sopralluogo al carcere Petrusa di Agrigento. Insieme al direttore Aldo Tiralongo e alle maggiori rappresentanze che animano professionalmente l'istituto ha affrontato diversi problemi del personale e dei detenuti. ''Dalla mia perlustrazione, come annunciato dai sindacati, -dice Moscatt- è emersa una situazione del tutto indecorosa negli uffici che, oltre ad essere freddi, presentavano surreali piogge interne dovute a infiltrazioni mai arginate e peggiorate, col rischio – oltretutto - di pericolosi corto circuiti''. Sarebbero già stati appaltati i lavori straordinari che prevedono la copertura del tetto, il rifacimento dei solai, la sistemazione del pavimento divelto e la manutenzione ordinaria delle opere. ''Mi sono attivato – afferma Moscatt- per un incontro col Provveditore regionale per l'ottenimento di risorse aggiuntive straordinarie che compenserebbero anche i problemi dovuti ai servizi igienici sanitari che, per tutto ciò, servirebbero a riadeguare quest'ultimi insieme all'acquisto dei mobili in netta carenza negli spazi d'ufficio. Nella ricognizione delle cose che riguardano i detenuti, invece, mi premurerò di segnalare, a chi dovere, alcune limitazioni che andrebbero modificate; come il percorso docce dei reclusi posizionati all'esterno delle loro celle che invece dovrebbero essere interne. Ho appurato che il lavoro degli educatori, a servizio di chi sta scontando la pena, è encomiabile. Per professionalità e dedizione quelli in servizio alla casa circondariale di Agrigento non sono – conclude il deputato nazionale Pd Tonino Moscatt - secondi a nessuno''.


Dopo i funerali di ieri del lampedusano Franco Solina, il marinaio 51enne rimasto vittima lo scorso 3 gennaio del naufragio del peschereccio ''Giacomo Maria'', si pensa ora al recupero dell'imbarcazione che si trova tutt'ora a circa 60 metri di profondità, a una distanza di circa cinque miglia dalla costa lampedusana. La spesa preventivata, interamente a carico dell'armatore del peschereccio, prevede un costo di circa 100 mila euro. A tal proposito sarebbe stato chiesto un aiuto da parte della Regione Sicilia. ''Abbiamo chiesto al presidente Rosario Crocetta di aiutare la famiglia dell'armatore – spiega il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. C'è un precedente con la Regione Campania che è riuscita a dare un contributo per il recupero di un peschereccio che era naufragato.'' Intanto armatori, pescatori e cittadini dell'isola continuano a donare per la raccolta fondi - su un conto corrente aperto dal Comune su sollecitazione degli stessi – per aiutare le famiglie del defunto Franco Solina e dell'armatore.


Società ''fantasma'' sarebbero state create per indurre in errore e truffare l'Inps. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza agrigentina avrebbero portato alla luce una presunta organizzazione operante attraverso diverse aziende del settore agricolo tra Licata e Palma di Montechiaro. Decine e decine di assunzioni di braccianti agricoli sarebbero state effettuate al solo scopo, una volta conclusi i rapporti di lavoro ''fantasma'', di incassare i soldi dell'indennità di disoccupazione. Falsi posti di lavoro sarebbero stati utilizzati anche per recepire contributi pensionistici e indennità per malattie. I fatti descritti risalirebbero al periodo compreso tra il 2010 e il 2013. 63 le richieste di rinvio a giudizio, per la Procura i reati contestati sarebbero l'associazione a delinquere, il falso e la truffa. L'udienza preliminare davanti al giudice del Tribunale di Agrigento Alfonso Malato sarebbe dovuta iniziare ieri. Il Gup, constatate alcune notifiche non andate a buon fine, avrebbe disposto il rinvio dell'udienza.


Venerdì prossimo 27 gennaio ricorre il ''Giorno della Memoria''. Favara è particolarmente interessata a questo evento in quanto ricorda l'eroe Calogero Marrone che ha falsificato, a costo della sua vita, diversi documenti anagrafici di ebrei per evitare loro la morte. Questa settimana diverse scuole di Favara celebrano il ricordo. Stamattina siamo stati all'Istituto d'Istruzione Superiore ''Enrico Fermi'' di Favara, l'ex Ipia Marconi, diretto dalla nuova dirigente scolastica Elisa Maria Enza Casalicchio.


Da lunedì prossimo 23 gennaio e sino al 29 gennaio si rinnova l'appuntamento nazionale con la Settimana dei Lasciti promossa dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla con la collaborazione e il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato. Anche Favara aderisce a questa iniziativa e ha programmato per martedì 24 gennaio una iniziativa per informare e soprattutto offrire un servizio di consulenza in materia successoria. Si terrà un incontro alla Farm Cultural Park alle ore 15.00. Saranno presenti i notai Claudia Gucciardo e Giuseppe Fanara che saranno a disposizione dei cittadini per offrire un servizio di consulenza in materia successoria e per sensibilizzare sull'importanza del lascito solidale in favore di Aism. Sostenere con una disposizione testamentaria l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua Fondazione significa garantire i servizi sanitari e sociali alle 110 mila persone colpite da sclerosi multipla e dare un futuro alla ricerca scientifica. La sclerosi multipla è una grave malattia, cronica, imprevedibile e spesso invalidante del sistema nervoso centrale che colpisce prevalentemente i giovani sotto i 40 anni e le donne in un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini. Sono 3.400 i nuovi casi all'anno: 1 ogni 3 ore.


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