SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 27/10/2016
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

OMICIDIO DELL'EMPEDOCLINO CARMELO CIFFA A FAVARA. CONTINUANO SERRATE LE ATTIVITA' INVESTIGATIVE. POTREBBERO ESSERE STATE DUE PERSONE AD AGIRE A BORDO DI UNA MOTO. 4 I PROIETTILI ESPLOSI.

INTANTO DA QUESTO FATTO DELITTUOSO EMERGE PURTROPPO CHE LA CITTA' DI FAVARA NON E' PRONTA PER LE EMERGENZE. TRAFFICO INTENSO BLOCCATO PER ORE.

NAUFRAGIO DI UN BARCONE NEL CANALE DI SICILIA. ALMENO 97 I DISPERSI.

RACALMUTO, 8 CONSIGLIERI COMUNALI PROTOCOLLANO LA MOZIONE DI SFIDUCIA AL SINDACO MESSANA CHE COMMENTA:"NON SONO MAI STATI MAGGIORANZA".

RINVIATE DALL'ARS AL PROSSIMO ANNO LE ELEZIONI PER GLI ORGANISMI DI LIBERI CONSORZI DI COMUNI E CITTA' METROPOLITANE.


Continuano serrate le attività investigative dopo l’omicidio di ieri mattina, intorno alle 12.30, nei pressi del supermercato “PaghiPoco” di c.so Vittorio Veneto, a Favara. Si indaga senza sosta per ricostruire i momenti prima dell’uccisione dell’operario 42enne Carmelo Ciffa. Non si esclude che i killer possano essere stati due che a bordo di una moto hanno imboccato la strada di via Cina che sbocca in c.so Vittorio Veneto per poi fare fuoco all’empedoclino intento a potare il tronco di una palma rasa quasi al suolo. Solo l’autopsia disposta sul corpo dell’uomo potrà chiarire l’esatta traiettoria dei proittili. Quattro i colpi di arma da fuoco di piccolo calibro esplosi, due hanno raggiunto l’uomo al dorso. Un colpo ha preso il parabrezza di una Seat parcheggiata proprio di fronte al supermercato. Fortunatamente all’interno dell’auto non c’era nessuno. Pare che chi abbia sparato era a volto coperto. L’empedoclino non è morto sul colpo. Dopo essere stato raggiunto dai proiettili si è trascinato per diversi metri all’interno del supermercato dove poi è deceduto. I carabinieri di Favara e quelli di Agrigento, coadiuvati anche dagli agenti della Squadra Mobile e coordinati dal sostituto procuratore Salvatore Vella, hanno setacciato l’intera zona in cerca di elementi utili ai fini investigativi. Sentite già diverse persone che avrebbero potuto vedere il fatto. È incomprensibile come si possa uccidere in pieno giorno, all' ora di punta, in una centralissima via della città senza che nessuno abbia visto niente. È anche vero che non è facile per chi non li ha mai sentiti capire la differenza tra colpi di arma da fuoco e mortaretti. Importanti ai fini investigativi si potranno probabilmente rivelare le immagini di videosorveglianza delle varie attività commerciali. Anche se qualcuna di questa abbia potuto riprendere il momento della sparatoria non è detto che siano utili, anche perché, come detto, chi ha sparato lo ha fatto a volto coperto. Si indaga per capire chi e perché abbia voluto uccidere Carmelo Ciffa. Non si esclude un collegamento con l’omicidio e il tentato omicidio avvenuti un mesetto fa a Liegi, quindi anche la pista della droga non è da escludere. Ciffa non era un lavoratore del Comune di Favara e si trovava in città perché chiamato da privati per togliere quel che restava della palma al fine di consentire più parcheggi.


Favara non sembra essere pronta ad affrontare le emergenze. È quanto emerge dopo il fatto delittuoso successo ieri. Strade bloccate dall'intenso traffico, km di file e confusione. Questo lo scenario che si presentava intorno alle ore 13.00 in una vasta zona della città. Dopo l'uccisione dell'empedoclino Ciffa, i carabinieri capitanati dal Tenente Nicolò Morandi per effettuare le dovute indagini hanno barrato con del nastro l'area circostante il luogo del delitto, ovvero c.so Vittorio Veneto all'altezza del supermercato "Paghi Poco". Insomma da lì per diverse ore le auto non hanno più potuto transitare. Il regolare traffico urbano è stato dirottato sulla sottostante via Olanda. Tempestiva l’azione della polizia municipale, che si è adoperata prontamente per incanalare la coda venutasi a formare in corso Vittorio Veneto verso la parallela, cercando di smaltire così il traffico nel più breve tempo possibile e consentendo alle Forze dell’Ordine di svolgere indisturbate il proprio lavoro. Nonostante gli sforzi, tuttavia, una lunga fila di mezzi pesanti e autobus per le scolaresche si è venuta a formare nella zona soprastante il luogo del delitto. Situazione ancora peggiore in via Olanda, dove la grande mole di automobili incanalatasi ha immobilizzato il traffico per diverse centinaia di metri e ha reso difficoltoso l’accesso verso i punti di interesse quali sono la caserma dei carabinieri e l’istituto scolastico “Falcone e Borsellino”. La zona è rimasta bloccata in questa situazione per oltre un’ora. Favara si mostra dunque impreparata di fronte a una emergenza circoscritta a una specifica zona della città, circostanza che ci fa riflettere sulla disorganizzazione della gestione della viabilità urbana. Viene da chiedersi cosa succederebbe quindi se un’urgenza improvvisa, ad esempio lo sciame sismico che proprio ieri ha colpito il centro Italia, richiedesse di evacuare la città? Menomale che Favara non ricade in una zona ad alto rischio sismico.


Ancora naufragi nelle acque del Canale di Sicilia. Sarebbero almeno 97 le persone disperse in mare dopo l’ennesimo naufragio di un barcone nei pressi delle coste libiche, precisamente a Tajoura, a est di Tripoli. A bordo c’erano 126 persone. A renderlo noto all’Ansa è stato il portavoce ufficiale della Marina Libica Ayoub Kassem precisando che 29 migranti sono stati già salvati. Su quanto accaduto si è pronunciato il portavoce dell'Unhcr, William Spindler, dichiarando che il 2016 è “l'anno più letale per i migranti che hanno tentato di attraversare il Mediterraneo con almeno 3.800 migranti morti o dispersi dall'inizio dell'anno” . L'anno scorso l'Unhcr aveva registrato per tutto il 2015 un totale di 3.771 decessi nel Mediterraneo. Ma mentre, sempre lo scorso anno, oltre un milione di persone avevano attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Europa, quest'anno sono finora circa 327.800. A essere aumentato è il tasso dei decessi: nel 2016 una persona ogni 88 che ha tentato la traversata ha perso la vita, un dato in netta crescita rispetto a 1 ogni 269 dello scorso anno. Nel frattempo, da Fabrice Leggeri, direttore di Frontex, l'Agenzia della guardia di frontiera e costiera europea, Più aiuti all'Italia, arriva la promessa di fornire più aiuti all’Italia che si trova “in prima linea sul fronte dei flussi migratori”. Intanto è salito a quota 400 il numero di migranti tratti in salvo nei giorni scorsi nel Mediterraneo Centrale nel corso di 4 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Le persone si trovavano a bordo di 3 gommoni e una piccola imbarcazione. Altri 2.200 i migranti, invece, sono stati soccorsi, sempre nel Mediterraneo Centrale, in 21 diverse operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; nel corso delle operazioni sono state recuperate anche 16 vittime. I migranti si trovavano a bordo di 18 gommoni e 3 piccole imbarcazioni.


È stata protocollata al Comune di Racalmuto la mozione di sfiducia al sindaco Emilio Messana. A firmarla 8 consiglieri comunali dell’oramai ex maggioranza. Si tratta di Carmelisa Gagliardo, Salvatore Maniglia, Ivana Mantione (che è anche l'attuale presidente del Consiglio), Vincenzo Mattina, Maria Morgante, Sergio Pagliaro, Marilena Piscopo e Marcello Tufarulo. A Messana viene contestato che, stando alla mozione di sfiducia, "tante scelte amministrative sono state adottate dal sindaco e dalla Giunta senza tener conto delle proposte delle forze politiche e dei consiglieri comunali e in molti casi senza neanche informarli". Per questi consiglieri comunali il sindaco non avrebbe rispettato gli impegni assunti con il corpo elettorale ed è assolutamente da bocciare. "Gli assessori, –scrivono nella mozione gli 8 consiglieri- disattendendo l'impegno formale assunto, hanno percepito e continuano a percepire l'indennità di carica”. Secondo gli 8 consiglieri comunali firmatari non è stato rispettato il programma di ripiano previsto dal piano di riequilibrio con l'azzeramento della massa debitoria inizialmente previsto per la fine del 2015 e non si sono ridotti i costi relativi alla pubblica illuminazione, alla manutenzione e gestione degli impianti degli uffici comunali. Inoltre la giunta Messana non è stata in grado di chiarire l’ammontare e i termini dei rapporti debitori con l’Ato Gesa. Insomma, chiari i conflitti avuti tra l’ex maggioranza consiliare e l’amministrazione Messana. Nella loro mozione parlano anche tra i vari punti della società Italkali, del nuovo Prg, dell'utilizzazione sociale dell'ex macello, del trasferimento biblioteca comunale, della sistemazione e apertura dell'archivio storico, nonché di verde pubblico, di sport e della perdita di finanziamenti. La mozione di sfiducia verrà trattata ovviamente in consiglio comunale, convocazione richiesta da questi consiglieri. A questi 8 potrebbero aggiungersi anche i 5 consiglieri della lista Borsellino che nei mesi scorsi avevano parlato di sfiducia. Immediata la reazione del sindaco Messana. “Non hanno mai dimostrato di essere maggioranza. Nelle innumerevoli riunioni convocate mai un gesto di sostegno per il lavoro della giunta, soltanto critiche e lamentele. Sostenevano –continua ancora Messana- che gli assessori erano distanti dai cittadini e dalle forze politiche e parlavano della necessità di rilanciare l’azione amministrativa. Quando però li invitavo a confrontarsi sul merito delle cose fatte e dei problemi incontrati sorvolavano oppure lamentavano di non essere stati informati. Trascorsi i due anni, la pressione si è fatta più insistente, e gli otto consiglieri hanno delegato i loro padrini politici a rappresentare la richiesta di rilancio dell’azione amministrativa. Ho dato loro credito, convinto che si dovesse partire dai risultati ottenuti, per migliorare le strategie di azione e coinvolgere nuove energie e competenze. Invece, mi è stato detto che l’esigenza era quella di dare visibilità politica ai consiglieri di maggioranza, mediante la nomina di assessori di riferimento. Non avrei mai assecondato scelte che rispondevano alla mera logica spartitoria, né a quella dei giri di giostra. Risultato –dice Messana- nessuna proposta e una serie di riunioni mancate”. Per il sindaco di Racalmuto: ”I conflitti debbono provocare la decadenza degli organi solo quando chi governa è pericoloso e dannoso per la comunità e non per regolare i conti tra le forze politiche. È necessaria una profonda riflessione sul futuro del nostro paese, che impegni e coinvolga non solo le istituzioni ma si allarghi alle forze politiche e sociali che animano e qualificano la nostra comunità. Siamo stati eletti tutti, maggioranza e minoranza, per restituire al nostro paese la cura, la capacità di innovazione, la sensibilità, che solo la rappresentanza politica –conclude Messana-, quando non si preoccupa di sé stessa, riesce a dare”.


In Sicilia non c’è nulla di più incerto delle certezze. Sono state infatti rinviate al 26 febbraio 2017 le elezioni per gli organismi di Liberi consorzi di comuni e Città metropolitane, che erano già state indette per il prossimo 20 novembre. A deciderlo l’ARS con 41 voti a favore, 12 contrari e 7 astenuti. Nonostante il governatore della Sicilia Rosario Crocetta avesse detto che non c’era bisogno di rinviare le elezioni, l’aula ha deciso di farlo. Salvatore Cascio, presidente della commissione Affari Istituzionali, ha detto che il motivo del rinvio è stato determinato da un problema tecnico legato ai comuni, ovvero tra quelli andanti al voto con la vecchia legge elettorale e quelli con la nuova che ha ridotto il numero dei consiglieri comunali. Questo provocherebbe un numero differente di rappresentanti negli organismi degli enti di area vasta. C’è da dire che queste sono elezioni che coinvolgono solo consiglieri comunali e sindaco, i cittadini non sono chiamati alle urne, ma si registra un altro scivolone nella tormentata riforma delle province. C’è chi pensa che dietro al rinvio ci sia una spaccatura nella maggioranza emersa a inizio settimana in un vertice nella sede del PD.


È stato colto da un ictus che non gli ha lasciato scampo ed è deceduto presso l’ospedale Policlinico di Palermo dove era stato ricoverato per un malore. Parliamo dell’avvocato empedoclino Antonio Di Bari che è morto l’altro ieri sera. I funerali questo pomeriggio alle 15.30 nella Chiesa Madre di Porto Empedocle.


Il licatese Gabriele Calderaro di 34 anni è stato arrestato dai carabinieri per evasione. A eseguire l’ordinanza di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con la custodia in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento sono stati i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Licata. L’uomo, che si trova adesso in carcere, si è reso responsabile del reato di evasione 5 giorni fa.


Viola gli obblighi della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, senza patente, alla guida di un ciclomotore. 42enne palmese arrestato dai carabinieri. Si tratta di Domenico Morgana. In particolare il 42enne è stato sorpreso dai carabinieri a bordo di una Vespa 50 per le vie della città del Gattopardo, violando così le prescrizioni imposte. Il ciclomotore è stato sequestrato in quanto sprovvisto di copertura amministrativa. Morgana è stato portato ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Rimarranno chiusi al pubblico lunedì prossimo 31 ottobre gli uffici del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. A renderlo noto il direttore del Parco l’arch. Giuseppe Parello. La chiusura si rende necessaria per disinfestazione dei locali. La Valle dei Templi resterà, ovviamente, aperta alle visite, nelle usuali fasce orarie.


Si giocherà domenica prossima 30 ottobre, allo stadio comunale Giovanni Bruccoleri di Favara con inizio ore 14:30, Pro Favara-Mazara, partita valida per l’ottava giornata di andata dell’Eccellenza Sicilia girone A. Partita non facile che la Pro Favara deve affrontare con cautela, nonostante il Mazara nelle ultime partite non abbia fatto grandi risultati positivi. Ci vorrà l’aiuto di tutti i tifosi per spingere la Pro Favara alla svolta del campionato, una partita che dirà quale tipo di campionato deve affrontare la squadra gialloblù. Domenica quindi tutti allo stadio Bruccoleri di Favara. Biglietto d’ingresso allo 7,00 euro.


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