SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 28/04/2016
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

AMMINISTRATIVE DI GIUGNO 2016. I CANDIDATI FAVARESI SI DICONO PROPOSITIVI PER LA CITTA' MA I CITTADINI SONO DELUSI DALLA MALA POLITICA.

DEMOLIZIONI VILLETTE ABUSIVE A LICATA. MINACCE PER LA DITTA, CHE RINUNCIA AI LAVORI.

OMICIDIO DEL PICCOLO LORIS STIVAL. LA MAMMA VERONICA SOTTOPOSTA A RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE ALLA TESTA.

CONFESSA TRE OMICIDI. PARLIAMO DEL COLLABORATORE DI GIUSTIZIA EMPEDOCLINO LUIGI PUTRONE. INTANTO ARRESTATO CALOGERO FALSONE, FRATELLO DEL BOSS GIUSEPPE PER AVER TENTATO DI UCCIDERE UN PASTORE ROMENO.

DEGRADO A SAN LEONE. LA PUBBLICA DENUNCIA DELL'ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA MAREAMICO AGRIGENTO.


Due donne e quattro uomini, ognuno con la propria storia, con la propria professionalità, con la propria voglia di riuscire nei loro sogni e progetti. Parliamo dei sei candidati sindaco di Favara, di cui fino a questo momento conosciamo i nomi e i volti. Presto conosceremo anche i loro propositi per la città. Persone più o meno conosciute in ambito politico locale. Le due donne, Anna Alba e Gabriella Bruccoleri, non hanno mai fatto politica attiva. Si presentano alla città per la loro esperienza maturata ognuno con la propria professione e competenze. Gli altri quattro, tutti uomini, hanno avuto esperienze politiche. Gerlando Nobile, Antonio Palumbo, Gaetano Airò e Antonio Valenti, tutti e quattro hanno fatto parte della pubblica assise cittadina. Chi più chi meno si sono seduti tra i banchi di Aula "Falcone Borsellino". Questo è il quadro politico che attualmente si presenta alla città per questa competizione elettorale. Non si esclude che a giorni ci possa essere anche il settimo candidato sindaco. Il 5 giugno, data delle votazioni, si avvicina. Manca poco più di un mese e ufficialmente si conclude l’era Manganella. Anni in cui la città ha sofferto sotto tanti punti di vista. Ad aggiungersi anche la crisi, con persone che hanno perso il proprio posto di lavoro e/o addirittura hanno lasciato la propria terra per avere una vita migliore altrove. Sono stati anni in cui i servizi sono diminuiti e le tasse sono state aumentate. Insomma, non sono stati proprio anni in cui la politica ha saputo dare risposte positive ai favaresi. Se non fosse per qualche iniziativa privata e per la volontà sempre dei privati di portare in altro il nome di Favara, saremmo all’oblio totale. Ma Favara è una terra laboriosa, formata da persone che vogliono spendersi per la città e per primi, adesso, ci sono anche questi candidati sindaco. Chi più chi meno va in giro per farsi conoscere, per sentire le problematiche che magari da anni non vengono risolte. Insomma tutti vogliono lavorare per migliorare lo stato di cose della città e questo non sarebbe poi così difficile, visto gli anni bui che Favara ha vissuto negli ultimi tempi. Diversi cittadini si dicono “scottati” dall’ultimo voto amministrativo. Hanno creduto in una determinata persona che poi li ha delusi. Delusione che si è tramuta in “senso di colpa” per aver votato il candidato che poi si è rivelato essere fallimentare. In molti dicono di non essere a conoscenza di fatti positivi prodotti in questa legislatura. È stata anche definita ”la peggiore della storia della città di Favara”. Ai cittadini possiamo semplicemente consigliare di valutare attentamente le proposte dei candidati e votare secondo coscienza. Non ci stancheremo mai di dirvi di lasciare fuori dalle cabine elettorali amici e parenti o votateli e spendetevi anche per la raccolta di voti solo se li ritenete veramente in grado del compito che andranno a ricoprire.


Nuovo stop delle demolizioni dei fabbricati abusivi a Licata. La ditta incaricata di eseguire i lavori, la Patriarca di Comiso, ha deciso di lasciare la città del Faro a seguito di presunte intimidazioni che sono state denunciate alle autorità giudiziarie e le cui indagini saranno curate dalla Procura della Repubblica di Ragusa. Anche per Licata, così come avvenuto l’estate scorsa ad Agrigento e per come programmato in altri comuni della provincia, sugli immobili realizzati abusivamente pendono delle sentenze definitive di demolizione. Nei mesi scorsi la Procura della Repubblica di Agrigento aveva invitato i sindaci dei centri interessati a rendere esecutive le sentenze. Il momentaneo stop delle ruspe in località Torre di Gaffe però non ha placato la protesta dei proprietari delle case abusive che ieri hanno manifestato al municipio di Licata, occupando alcune stanze.


“I dati forniti dall’Agenzia per la coesione territoriale, sull’utilizzo dei fondi europei che registrano un gravissimo ritardo della spesa europea in Sicilia, sono allarmanti. È la fotografia impietosa dell’immobilismo del presidente della regione siciliana Rosario Crocetta che dovrebbe spiegare le ragioni di questo inaccettabile ritardo”. A dirlo è l’on. Nino Bosco, deputato siciliano alla Camera di Area popolare. “Ancora una volta la Sicilia –dice il parlamentare nazionale favarese- è fanalino di coda sia nell’utilizzo delle risorse disponibili sia per quelle programmate. Eppure, sono molti i settori che potrebbero trarre vantaggio dall’utilizzo delle risorse europee, a cominciare dall’agricoltura al turismo, dalla rete stradale e infrastutturale ma nonostante ciò –continua Bosco- tra pastoie burocratiche ed incapacità la Sicilia si troverà costretta a restituire i soldi non spesi. Il presidente Crocetta –conclude Bosco- deve spiegare le ragioni di tale inaccettabile ritardo e perché ancora una volta si è riusciti nell’opera di mandare in fumo una montagna di contributi”.


Luigi Putrone, empedoclino 55enne, killer di cosa nostra, oggi collaboratore di giustizia, durante un’udienza del processo che si celebra al Tribunale di Palermo e che lo vede imputato per diversi reati, ha confessato di essere stato il sicario che, nel settembre 1994, uccise Roberto Papia. Putrone ha anche ammesso di avere avuto parte in altri due delitti, ovvero nell’uccisione di Giuseppe Lo Zito, delitto commesso ad Agrigento nel 1987 e maturato nell’ambito della faida tra stidda e cosa nostra, e in quello di Ignazio Filippazzo, ucciso a Porto Empedocle nel 1992.


È stata sottoposta nel pomeriggio di ieri a risonanza magnetica funzionale alla testa Veronica Panarello, la donna accusata di avere strangolato il figlio Loris di 8 anni. L’esame, svoltosi presso una struttura diagnostica nel centro di Catania, è durato poco più di un’ora. I medici, che hanno eseguito l’esame, non redigeranno alcun referto ma si limiteranno a consegnare l’esito alla magistratura. A disporre la risonanza magnetica per Veronica Panarello erano stati i periti del GUP di Ragusa su richiesta degli esperti della difesa per completare la perizia psichiatrica. Veronica è andata nella struttura diagnostica scortata dalla polizia penitenziaria. Non erano presenti né periti, né consulenti delle parti, né avvocati. La prossima udienza è fissata per l’11 maggio, anche se potrebbe essere rinviata a data da destinarsi. Ricordiamo che Veronica ha accusato dell’omicidio del figlio il suocero Andrea Stival. Secondo la donna, l’uomo avrebbe ucciso il nipote per impedirgli di rivelare una loro presunta relazione. Andrea Stival davanti ai P.M. ha negato l’omicidio e una relazione con Veronica.


I carabinieri di Campobello di Licata hanno dato seguito alla sentenza di condanna emessa l’anno scorso dai giudici della terza sezione della Corte d'Appello di Palermo che hanno inflitto 13 anni e mezzo di carcere a Calogero Falsone, 50 anni, fratello dell’ex latitante Giuseppe. L’uomo è stato riconosciuto colpevole dei reati di tentato omicidio, tentata estorsione, minaccia grave, detenzione abusiva di armi e detenzione e porto illegale di armi e munizioni continuata. Il 4 giugno del 2012 Calogero Falsone, pastore di professione, aveva cercato di uccidere un suo collega di nazionalità romena. Il tentato omicidio maturò nell’ambito di problemi legati alle zone di pascolo. Espletate le formalità di rito, il 50enne campobellese è stato trasferito presso la casa circondariale di Trapani.


È stato arrestato da personale della III sezione della Squadra Mobile della Questura di Agrigento per maltrattamenti continuati nei confronti dell’ex compagna un 39enne agrigentino. Si tratta di D.M. che avrebbe picchiato più volte, ingiuriato e minacciato di morte l’ex compagna di 35 anni che nel mese di novembre scorso aveva deciso di porre fine alla convivenza con lui, andando a vivere con i loro due figli minori a casa dei propri genitori. Lo scorso venerdì mattina, D.M., dopo avere rintracciato la donna presso la scuola dei figli, per i quali grava in capo all’uomo il divieto di avvicinamento, la inseguiva ingiuriandola e minacciandola. L’avrebbe anche afferrata per i capelli. La donna è riuscita a scappare e raggiungere la Questura per chiedere aiuto. Sul posto è arrivato anche l’uomo. Gli agenti, sapendo già dei precedenti maltrattamenti subiti dalla donna, e dopo averli sentiti gridare all’ingresso della Questura, hanno arrestato il 39enne. In sede di convalida dell’arresto il Giudice del Tribunale di Agrigento ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento dell’uomo nei confronti della sua ex compagna. Si procederà con giudizio direttissimo.


Un’ampia attività di controllo sulla filiera della pesca denominata “Spada vivo – 1^ fase”, dal 15 al 31 marzo scorsi, ha impegnato 25 militari della Guardia Costiera di Porto Empedocle. 4 invece sono state le unità navali utilizzate e altrettanti i mezzi terrestri. I controlli, che sono stati svolti sia in mare che a terra, hanno riguardato l’intera filiera di pesca (mercati, centri di distribuzione, pescherie, mense, ristoranti, mezzi di trasporto) e sono stati rivolti a garantire la tutela del consumatore. Gli accertamenti in mare sono stati finalizzati al controllo di licenza e attrezzi di pesca, tabella di armamento, composizione dell’equipaggio, documenti di bordo e dotazioni di sicurezza. Il bilancio delle attività è di 25 controlli effettuati, 7 sanzioni elevate, per un totale complessivo di circa 10 mila euro. 2 invece sono stati gli illeciti penali segnalati alla Procura. “Spada Vivo” ha portato anche al deferimento di 3 persone e al sequestro di attrezzature, locali non autorizzati adibiti a deposito e circa 160 Kg di prodotti ittici.


Rifiuti sparsi tra i sentieri demaniali, marciapiedi, o meglio pista ciclabile in alcuni tratti ostruita dalla sabbia del mare, locali sottoposti a sequestro e abbandonati diventati potenziali minacce per l’incolumità pubblica. Queste in sintesi sono alcune delle emergenze che investono il viale Le Dune di San Leone, ad Agrigento. Problemi su cui ritorna l’associazione ambientalista MareAmico che, a stagione balneare in corso, chiede interventi urgenti all’amministrazione comunale di Agrigento. Per quanto riguarda il degrado del boschetto demaniale, Claudio Lombardo, coordinatore dell’associazione, invita l’assessore al Verde Pubblico, Domenico Fontana, ad affidare a enti o associazioni la cura degli stessi spazi. Per quanto riguarda invece la questione dei locali abbandonati, MareAmico Agrigento invita la Procura della Repubblica ad accelerare l’iter di dissequestro per consentire ai proprietari di procedere con le demolizioni e bonifica dei tratti di spiaggia occupati.


Cattivo odore in tutto il quartiere di Fontanelle. A segnalarlo sarebbero stati alcuni abitanti del quartiere agrigentino che si sarebbero rivolti al consigliere comunale Marcello La Scala. “Secondo quanto riferito dai cittadini – scrive La Scala - il cattivo odore proverrebbe dal depuratore che insiste nella zona”. Il consigliere comunale chiede quindi agli organi e agli uffici competenti di verificare se quanto segnalato comporti grave rischio per la salute dei cittadini.


Ha riaperto stamattina, completamente ristrutturato, l’ufficio postale di Villaseta. L’amministrazione comunale è riuscita a porre fine ai disagi degli utenti del popoloso quartiere. "Con questa riapertura si dà la risposta attesa al quartiere - ha detto il sindaco Lillo Firetto - e ringrazio tutti coloro che ci hanno dato solidale aiuto per consentire i lavori di risistemazione dell'edificio in tempi brevi e il ritorno in funzione dell'importante servizio postale".


Sino al prossimo 6 maggio saranno presenti sul territorio comunale di Comitini incaricati della Girgenti Acque S.p.A per le attività di foto-rilevazione dei consumi idrici. Gli incaricati saranno muniti di apposito tesserino e di idoneo documento di riconoscimento. Sono autorizzati a eseguire la rilevazione dei consumi idrici con foto-lettura dei contatori e non sono in alcun modo autorizzati a richiedere somme di denaro.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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