SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 02/02/2016
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

RUBANO MATERIALE IN RAME E TENTANO LA FUGA. I CARABINIERI LI BRACCANO E ARRESTANO. E' SUCCESSO ALL'ALBA DI OGGI NELL'AGRIGENTINO.

VIOLENZA SESSUALE AI DANNI DI UNA 14ENNE. UN FERMO DI POLIZIA A CATTOLICA ERACLEA.

FALSI ESAMI ALL'UNIVERSITA' DI PALERMO. REVOCATA UNA LAUREA IN ECONOMIA. ALTRI PROVVEDIMENTI A BREVE.

RITARDI NEI PAGAMENTI DEGLI STIPENDI. DIPENDENTI COMUNALI IN STATO DI AGITAZIONE AD ARAGONA E PORTO EMPEDOCLE.

A FONTANELLE A BREVE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI PORTA A PORTA. DA DOMANI LA DISTRIBUZIONE GRATUITA DEI CONTENITORI.

VIETATO FUMARE ALL'APERTO IN PRESENZA DI DONNE INCINTE E BAMBINI. ENTRA IN VIGORE OGGI IN ITALIA IL DECRETO LEGISLATIVO SUI TABACCHI.


Ha tutte le sembianze di un film poliziesco e d’azione l’operazione eseguita all’alba di oggi dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Agrigento, unitamente ai militari della Tenenza di Favara, e coadiuvati dal N.O.RM. della Compagnia di Licata. Due rumeni sono stati arrestati in flagranza per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale dopo essere stati inseguiti per diversi km. Si tratta di Ionut Pitigoi, di 25 anni, e Cristian Grigore, di 21, entrambi domiciliati a Catania e con precedenti specifici. I due ladri in trasferta hanno fatto irruzione all’autodemolizione Nobile, sita in contrada Fondacazzo, ad Agrigento, e rubato circa 3 tonnellate di materiali in rame che avevano caricato su un camion. Alla vista dei militari, però, si sono dati subito alla fuga a bordo del mezzo pesante percorrendo la strada statale 115. Nei pressi di Licata, grazie anche al pronto intervento dei militari della locale Compagnia, sentitisi braccati, hanno desistito, consentendo ai carabinieri di bloccarli e arrestarli. I due giovani si trovano adesso presso le camere di sicurezza della Tenenza Carabinieri di Favara a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Da segnalare come durante le operazioni di fuga i due avessero anche effettuato delle manovre azzardate che, ringraziando al cielo, non hanno provocato conseguenze né a loro stessi, né ai militari in servizio, né agli automobilisti che percorrevano il tratto di strada. Durante le operazioni di arresto però, un militare della Tenenza di Favara ha riportato delle lesioni giudicate guaribili in 21 giorni. Un ottimo risultato quello conseguito quindi dai carabinieri nell’agrigentino. In questo ultimo periodo infatti i militari hanno intensificato i controlli del territorio visti i recenti casi di furti registratisi in diverse parti dell’agrigentino. È stato possibile individuare i due rumeni grazie a un servizio di controllo predisposto nella zona industriale compresa tra i comuni di Agrigento, Favara e Aragona.


Fermo di polizia ieri sera per un cittadino romeno eseguito dai carabinieri di Cattolica Eraclea. L’uomo è accusato di violenza sessuale ai danni di una minorenne di 14 anni. Le indagini sono ancora in corso di svolgimento. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la vicenda.


Due arresti per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e una denuncia per favoreggiamento ieri ad Agrigento. I poliziotti della sezione Narcotici della Squadra Mobile della Questura di Agrigento hanno arrestato in flagranza di reato Massimo Trupia, di 42 anni, e Natalie Veresa, di 40. I due sono stati trovati in possesso di 35 grammi di hashish, 15 flaconcini di metadone e circa 600 euro, denaro ritenuto provento dell’illecita attività di spaccio. L’attività di controllo si è svolta in cortile Navarra, nei pressi di piazza Ravanusella, nel centro storico cittadino. Al contempo è stato denunciato in stato di libertà alla Procura di Agrigento un 28enne che deve rispondere di favoreggiamento.


Giuseppe Contrino, agrigentino di 26 anni, è stato arrestato dai carabinieri di Messina poiché trovato in possesso di 520 grammi di cocaina. Il giovane è stato fermato subito dopo essere sceso dal traghetto. Il 26enne è stato giudicato con il rito direttissimo e condannato alla pena di 4 anni di reclusione.


La Procura di Palermo mira a far luce su presunti esami falsi all’Università di Palermo, e già arrivano i primi provvedimenti. Il Senato accademico ha infatti revocato una laurea in Economia e altre tre stanno per essere cancellate. Nello specifico, gli inquirenti avrebbero accertato che alcune materie sarebbero stata conseguite solo su carta, grazie al provvidenziale intervento dell’allora responsabile della segreteria della facoltà di Economia Adriana Paola Cardella, che dopo l’indagine della Squadra Mobile è stata licenziata. Dalle prime analisi sulle carte inviate dalla Procura sembra che siano una quarantina le lauree a rischio, venti quelle segnalate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Amelia Luise, altre individuate dalla stessa Università dopo un’ indagine interna. Nel mirino non c’è solo la facoltà di Economia ma anche quelle di Architettura e di Ingegneria. Pare che fra il 2007 e il 2010 ci sia stato un vero e proprio racket degli esami. L’inchiesta ebbe inizio dopo una lite fra uno studente e un funzionario dell’università, sedata a fatica dagli agenti della Volante. Mesi dopo Cardella, prima di andare in pensione, confessò ai suoi superiori l’imbroglio e così nel mirino finiscono altri impiegati della segreteria: Rosalba Volpicelli e Ignazio Giulietto. Con loro sono a giudizio venti studenti. “Faremo pulizia, ma con molta attenzione" – dice il Rettore Fabrizio Micari. L’ annullamento, per alcuni esami superati illegalmente, ha effetti pesantissimi: la cancellazione dell’ iscrizione a un ordine professionale, la perdita di un posto di lavoro. Trema quindi l’Ateneo di Palermo o almeno chi sa di essere in qualche modo collegato ai falsi esami.


Si sono resi responsabili del reato di reingresso illegale nel territorio nazionale. Sono stati arrestati ieri dal personale della Squadra Mobile di Agrigento due cittadini tunisini di 24 anni. I due, sebbene destinatari di un provvedimento di espulsione, hanno fatto rientro nel territorio italiano prima del termine, senza l’autorizzazione del Ministero dell’Interno. Sono giunti a Lampedusa lo scorso 26 gennaio. Dopo le formalità di rito sono stati trattenuti nelle celle di sicurezza della Questura di Agrigento. E sempre ieri gli agenti hanno arrestato un marocchino di 35 anni in quanto deve espiare una pena residua di 2 anni, 1 mese e 4 giorni di reclusione, nonché il pagamento di 12 mila euro. Lo stesso è stato riconosciuto responsabile di reati in materia di stupefacenti. Adesso si trova nel carcere Petrusa di Agrigento.


Ritardi nei pagamenti degli stipendi di gennaio, e i dipendenti comunali di Aragona e Porto Empedocle sono in stato di agitazione. In entrambi i casi, le organizzazioni sindacali di categoria per accelerare la soluzione della vertenza hanno chiesto l’attivazione della procedura di raffreddamento. Qualora i pagamenti ritardino ancora, i dipendenti si dicono pronti a incrociare le braccia.


Anche il Comune di Agrigento si appresta ad avviare il servizio di raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti. Da domani presso gli uffici comunali di via Pancamo a Fontanelle, e solo per i residenti di questo quartiere, sono in distribuzione gratuitamente i contenitori che saranno adibiti al nuovo servizio. I residenti a Fontanelle possono ritirarlo tutti i giorni feriali dalle ore 08:30 alle ore 12:30.


Paura ieri pomeriggio per un agente della Polizia Municipale di Agrigento vittima di un incidente stradale verificatosi nei pressi di Porta Aurea. A scontrarsi una Fiat Panda e uno scooter con in sella il vigile urbano, libero dal servizio. Ad avere la peggio è stato il centauro che è stato trasportato in ambulanza all’ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento. Le sue condizioni di salute comunque non sarebbero gravi. Sul posto per i rilievi di rito hanno lavorato i carabinieri del N.O.RM. di Agrigento.


Giro di vite sui fumatori: anche l’Italia si adegua alle direttive dell’Unione Europea sul tabacco. Da oggi entra in vigore il decreto legislativo sui tabacchi che prevede il divieto di fumo all’aperto nei pressi di scuole, ospedali, università. Inoltre sarà vietato fumare in macchina sia al conducente sia ai passeggeri se si viaggia con minori o donne in gravidanza. Pesanti le sanzioni previste: per chi verrà sorpreso a fumare all’aperto davanti alle scuole e ospedali, o anche a bordo di un’auto in sosta, sono previste multe comprese tra i 25 e i 250 euro. La sanzione si raddoppia se a essere esposti al fumo passivo sono minori di 12 anni e donne in gravidanza. Inasprite le sanzioni anche per i tabaccai che vendono pacchetti di sigarette ai minori: i trasgressori rischiano una multa compresa tra 500 e 3.000 euro, oltre alla sospensione della licenza per due settimane. In caso di recidiva, la multa sale da 1.000 a 8.000 euro e la licenza viene revocata. Altre novità saranno introdotte dal prossimo 20 maggio, tra queste ci sarà l’ordine alle case produttrici di fissare il livello massimo di 10 mg di catrame per sigaretta, di 1 mg di nicotina e di 10 mg di monossido di carbonio. Per le ditte che non adegueranno i prodotti alla normativa ci saranno sanzioni fino a 150 mila euro e 3 mila euro per i tabaccai che venderanno sigarette non conformi. Da maggio il Ministero della Salute vieta anche l’inserimento nel tabacco di additivi quali vitamine, caffeina o taurina e aromi caratterizzanti. Non saranno più commerciabili i pacchetti di sigarette da dieci, solitamente in voga tra i più giovani. Così come avviene in molti paesi europei, anche in Italia sui pacchetti di sigarette verranno riportate immagini shock sugli effetti devastanti del fumo. Novità normative anche per le sigarette elettroniche, in particolare quelle che prevedono l’uso di nicotina, la cui vendita sarà vietata ai minorenni e che non potranno essere più reclamate su tv e giornali. In Italia si stima che i fumatori sono poco più di 10 milioni e secondo il Ministero alla Sanità il fumo provoca tra le 70 e le 83mila morti l’anno, un quarto delle quali riguarda persone di età compresa tra i 35 e i 65 anni.


“Se alcuni cassonetti non vengono svuotati, non è colpa degli operatori ecologici ma di automobilisti che posteggiano dove vogliono”. A dirlo è l’amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi dopo l’ennesimo episodio successo ad Agrigento. “Come ditte -dice Alongi –dobbiamo segnalare ancora una volta la recrudescenza di questo fenomeno che è particolarmente diffuso nelle strade del centro cittadino e in alcune zone del centro storico dove la carenza di posteggi, soprattutto nelle ore notturne, spinge gli automobilisti a lasciare le proprie autovetture un po’ dove capita con la conseguenza che all’alba, quando passano i nostri autocompattatori, gli operai sono impossibilitati a effettuare il servizio”. Infine Alongi lancia un appello al senso di responsabilità dei cittadini, affinché mettano nelle condizioni gli operatori di poter lavorare al meglio, evitando in questo modo segnalazioni fuorvianti quando alcuni cassonetti rimangono pieni nonostante il passaggio dei lavoratori.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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