SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 01/02/2016
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

FAVARA E RISCHIO DISSESTO FINANZIARIO: QUALI LE CONSEGUENZE? COSA SAREBBE DISPOSTO A FARE IL SINDACO MANGANELLA PER EVITARLO?

SPESE PAZZE ALL'ARS. LA CORTE DEI CONTI CONDANNA L'ON. MUSOTTO AL PAGAMENTO DI 600 MILA EURO.

BOCCONE DEL POVERO DI FAVARA, GLI ANZIANI OSPITI SONO ANDATI TUTTI VIA E I DIPENDENTI SONO STATI UFFICIALMENTE LICENZIATI. CHE FINE FARA' LA STRUTTURA?

SERVIZIO CIVILE IN SICILIA: 780 POSTI A DISPOSIZIONE. C'E TEMPO ANCORA UNA SETTIMANA.


A Favara durante la sindacatura Manganella i cittadini hanno imparato a conoscere il termine "spending review" e “dissesto finanziario”. Nonostante le rassicurazioni che faceva l'allora candidato sindaco Manganella in campagna elettorale, da più parti si avvertiva che la situazione finanziaria del Comune di Favara era critica e che bisognava correre subito ai ripari per evitare il tracollo. Com’è noto, la cura di risanamento proposta dagli amministratori e votata dai consiglieri comunali di maggioranza è stata quella di incrementare i tributi locali e tagliare i servizi ai cittadini. Come abbiamo visto l’anno scorso, la richiesta al Ministero dell’Economia e delle Finanze di un piano di riequilibrio pluriennale ha difatti evidenziato come gli "allarmi dissesto" lanciati nel 2011 fossero più che fondati. La recente rimodulazione del piano di riequilibrio adottata in consiglio comunale e votata positivamente da 12 consiglieri chiede ai contribuenti di Favara non più 10 anni di sacrifici bensì 30. A votare positivamente a questa proposta sono stati i consiglieri che sostengono il sindaco, ovvero: Alaimo, Bellavia, Caramazza, Castronovo, Distefano, Limblici, Milioti Pasquale, Montalbano, Nobile, Rizzuto, Valenti e Schifano. Ed ecco spiegato quindi il perché nel 2017 è stato previsto l’azzeramento della refezione scolastica, la cessazione del servizio di asili nido comunali e la chiusura della piscina. Tagli sui servizi che comunque si accompagnano sempre a un aumento indiscriminato dei tributi locali. In poche parole, ai cittadini viene chiesto di pagare tasse su tasse per salvare l'Ente e non per usufruire di servizi, come sarebbe giusto che sia. Nonostante l’abuso del termine "dissesto finanziario", in pochi comunque conoscono gli effetti dell’eventuale fallimento. Va subito detto che, in caso di crack, i lavoratori precari del Comune verrebbero licenziati. Così come occorre specificare che tutte le tasse sarebbero portate al massimo consentito dalla legge, per un periodo di 5 anni. Conseguenza che non spaventerebbe più di tanto i cittadini, poiché già convivono con tasse salate. E poi il nuovo piano proposto chiederebbe sacrifici per 30 anni e non per 5. Nell’ipotesi dissesto poi ci sono anche delle conseguenze per gli amministratori che la Corte dei Conti riconosce quali responsabili, anche in primo grado, di danni cagionati con dolo o colpa grave. Nei cinque anni precedenti al verificarsi del dissesto finanziario questi amministratori non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni e organismi pubblici e privati. È ovvio che questo avverrà solo se la Corte, valutate le circostanze e le cause che hanno determinato il dissesto, accerterà che esso è diretta conseguenza delle azioni o omissioni per le quali l'amministratore è stato riconosciuto responsabile. Al divieto di ricoprire incarichi negli Enti pubblici si aggiunge anche la non candidabilità, sempre per 10 anni. In caso di dissesto finanziario, a guidare il Comune saranno dei commissari che né più e né meno assolveranno alla funzione di liquidatori e che per risanare i debiti potrebbero anche disporre la vendita degli immobili comunali. Da come si intuisce, il crack di un Comune non porta benefici a nessuno, ma allora ci chiediamo: in questi 5 anni gli amministratori che cosa di concreto hanno fatto per evitare il disastro? Si è solo deciso di rescindere il contratto con AIPA, azienda che si occupava di riscuotere i tributi non versati, senza effettivamente sostituirla. E pensare che 13 anni fa l'allora sindaco di Mussomeli, Calogero Valenza, per evitare il dissesto aveva lanciato una provocazione, ovvero quella di posare nudo per un calendario le cui vendite sarebbero interamente state introitate dall’Ente in difficoltà. Ora, da apprezzare sicuramente la provocazione di questo amministratore, pronto anche a spendersi in prima persona per salvare l'ente. È chiaro che a Favara nessuno mai chiederebbe al sindaco Manganella di arrivare a tanto, ma capire che cosa sarebbe disposto a fare lui e la sua giunta per salvare il Comune sarebbe alquanto interessante.


Spese pazze all’Assemblea Regionale Siciliana. La Corte dei Conti ha emesso la prima condanna contabile nei riguardi dell’ex capogruppo MpA Francesco Musotto. Gli viene contestato un danno erariale di 600 mila euro per spese di denaro pubblico, definite ingiustificabili. A breve sono attese anche le decisioni dei giudici contabili sugli altri ex capogruppo all’ARS coinvolti nell'inchiesta, tra loro ricordiamo anche Antonello Cracolici del PD e Rudy Maria di UdC e Pid, a cui vengono chiesti danni erariali rispettivamente per 500 e 400 mila euro.


Dovrà comparire a giudizio il prossimo 7 aprile dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Francesco Gallegra, l'avvocato Ignazio Valenza per “infedele patrocinio”. È al suo secondo processo dopo quello che riguarda l’Ecap, al centro del quale ruotano presunti omessi controlli all’ente di formazione in cambio di assunzioni. Stavolta La Procura ha citato in giudizio Valenza con l'accusa di non essersi astenuto da un incarico, agendo così a vantaggio della moglie e in danno del proprio assistito. Si fa riferimento alla vicenda in cui Valenza rappresentava l'imprenditore Calogero Messana, rappresentante legale della società "Messana S.r.l." con sede a Ravanusa, in un procedimento civile instaurato dalla società "Merigo S.p.A." nel Bresciano.


Preventivato, detto, fatto. Al Boccone del Povero di Favara è cessata l’attività di ricovero degli anziani e, di conseguenza, i dipendenti si trovano tutti a casa. Ieri infatti è stato l’ultimo giorno di lavoro per i 10 operatori in servizio. Nel corso di queste settimane tutti gli anziani hanno fatto le valigie e lasciato la struttura; l’ultimo in ordine di tempo è andato via lo scorso 28 gennaio. Come ricorderete, ai familiari degli anziani ospiti e ai dipendenti erano arrivate delle lettere nelle quali si intimava ai primi di lasciare la struttura entro i primi di gennaio e ai secondi che avrebbero terminato il rapporto di lavoro il 31 gennaio. A deciderlo era stata la Congregazione per problemi di natura economici e di sicurezza dei locali. La volontà della Congregazione di voler liquidare la struttura era apparsa subito chiara dopo il trasferimento di alcune suore del convento. Al momento al Boccone del Povero sono rimaste soltanto quattro suore, compresa la superiora, Suor Annamma, ma è possibile che a breve tutte loro lasceranno il convento. Come detto già in un nostro precedente servizio, le volontà del Barone Mendola purtroppo sono state disattese. Non chiaro ancora il futuro della struttura. In passato si è parlato della formazione di una cooperativa che avrebbe dovuto prendere in gestione il tutto. Al momento non si conoscono i risvolti e se sussisterebbe ancora la volontà di costituirla. Le uniche certezze che abbiamo sono che al Boccone del Povero non ci sono più anziani ospiti e che i dipendenti sono stati tutti licenziati.


È il secondo episodio denunciato in pochi giorni quello che si è verificato sabato notte in via Acrone, ad Agrigento. Vandali hanno distrutto il lunotto di una Citroën che era parcheggiata di proprietà di un musicista, che ha sporto denuncia. Ignoti mandano in frantumi il vetro dell’auto, colpendolo con un grosso masso. La stessa modalità, come detto, si era verificata giorni fa sempre in via Acrone.


Nicola Cucina, 25 anni, di Lampedusa è stato arrestato dai carabinieri dell’Isola poiché trovato in possesso di 9 dosi di cocaina di un grammo ciascuna e 5 grammi di hashish. L’uomo, che viaggiava a bordo di un’automobile, è stato fermato dai militari in via Mazzini. Il 25enne aveva con sé anche la somma di 530 euro, denaro ritenuto provente delle attività di spaccio. Espletate le formalità di rito, le sostanze stupefacenti sono state sequestrate e al presunto pusher sono stati concessi gli arresti domiciliari.


Resterà chiuso almeno fino al 6 febbraio l’ufficio postale di corso Vittorio Veneto a Favara. Stamattina la responsabile della Succursale 1, la dott.ssa Anna Barba, ha personalmente affisso il cartello indicante il prolungamento dei lavori. Come ricorderete, il parziale crollo della controsoffittatura aveva indotto le autorità locali a disporre la chiusura degli sportelli. Terminate le operazioni di messa in sicurezza e avuta la relazione tecnica sull’agibilità dei locali, l’ufficio tornerà a essere fruibile dagli utenti.


Selezioni per il servizio civile in Sicilia. 780 posti sono disponibili sull’isola per gli under 29. Il bando infatti è rivolto a ragazzi tra i 18 e i 29 anni non compiuti iscritti a Garanzia giovani, il programma per favorire l’occupazione giovanile, al quale si può aderire presentandosi in un Centro per l’impiego. Occorre essere disoccupati e non inseriti in un percorso di istruzione o formazione. L’attività durerà 12 mesi e sarà retribuita con un assegno mensile di 433,80 euro. Per partecipare al bando c’è tempo fino alle ore 14 dell’8 febbraio. Intanto altri 934 tirocini da 500 euro al mese per sei mesi saranno disponibili dal prossimo mese di marzo e sono rivolti a chi ha tra i 18 e i 35 anni. Sul nostro giornale web l’elenco delle sigle e dei relativi siti internet per consultare i progetti e i posti a disposizione.


Il cronista e redattore del Giornale di Sicilia Gero Tedesco è il nuovo segretario dell’Associazione della Stampa di Agrigento. Vice è stato eletto il giovane collaboratore del giornale La Sicilia Gioacchino Schicchi. Riconfermato tesoriere il redattore del La Sicilia Dario Broccio. La nuova Segreteria, nel ringraziare del lavoro svolto i propri predecessori, ha annunciato l’intenzione di ripartire dal territorio cercando di aumentare il coinvolgimento da parte dei giornalisti agrigentini nell’affrontare le comuni problematiche che riguardano la professione.


Grande gesto di generosità ad Aragona della famiglia Caramazza –Curallo che dona un defibrillatore al centro sportivo comunale. La cerimonia di consegna si svolge questo pomeriggio alle ore 17:30 nell’aula consiliare di Aragona. L’acquisto dell’importante attrezzo salvavita è stato possibile grazie ai fondi raccolti nello scorso mese di luglio in occasione della prematura scomparsa della signora Letizia Curallo, moglie dell’ex assessore comunale Giuseppe Caramazza. In quella triste circostanza la famiglia della giovane scomparsa aveva deciso di contenere le spese inutili del funerale allo scopo di poter realizzare un’iniziativa benefica.


Calcio, Lega Pro. La cura Rigoli sta sortendo un effetto positivo nell’Akragas che grazie a una rete dello sloveno Zibert ha vinto in casa con il Cosenza. Tre punti che consentono ai biancazzurri di portarsi a quota 22 in classifica e uscire quindi dalla zona play out. Da quando in panchina è ritornato il tecnico messinese questa è la seconda vittoria consecutiva. Scendendo di categoria, in Eccellenza, importante vittoria esterna per il Pro Favara che, al termine di una rocambolesca gara, si è imposto 3 – 2 contro Alcamo. Per i gialloblu sono andati a segno De Luca, due volte, e l’intramontabile Cordaro. Di Pirrone invece sono stati i due goal dei trapanesi. Con la vittoria di ieri il Pro Favara, per la prima volta in campionato, si tira fuori dalla zona retrocessione e spera nella rimonta salvezza.


Ennesimo successo in chiave play off per la Fortitudo Moncada Agrigento che sbanca il PalaOltrepo di Voghera battendo Tortona con il punteggio finale di 74 a 64. Miglior realizzatore per gli agrigentini è stato Martin, autore di 20 punti. Grazie alla vittoria ottenuta in Lombardia, il roster del coach Franco Ciani, con 26 punti, consolida il secondo posto in classifica e rimane a due punti di distanza dalla capolista Scafati. Prossimo impegno per la Fortitudo Moncada è per domenica prossima alle ore 18:00, ancora in trasferta, nel derby siciliano contro Barcellona.


Dopo 66 anni di attività è giunto il momento del meritato riposo per i titolari del Bar Milia di via Roma, a Favara. Il 31 gennaio 2016 segna infatti la chiusura di uno dei locali storici di Favara. Per l’occasione i titolari, il signor Michele e la moglie Maria, unitamente ad amici e parenti, si sono ritrovati per un momento conviviale di commiato. Gli ultimi caffè e poi la chiusura della saracinesca. Ai signori Milia vanno i sinceri auguri da parte dell’intero staff di Sicilia TV.


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