SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 27/01/2016
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

GIORNO DELLA MEMORIA OGGI IN RICORDO DELLE VITTIME DELL'OLOCAUSTO. BANDIERA A MEZZ'ASTA AD AGRIGENTO. IL CARD. MONTENEGRO CONCEDE IL DONO DELL'INDULGENZA.

SCONTRO FRONTALE SULLA S.S. 189 BIVIO PER ARAGONA. A SCONTRARSI FRONTALMENTE DUE AUTO, ALTRETTANTI I FERITI.

TENTO' DI UCCIDERE UN SUO VICINO DI CASA. CONDANNATO A 8 ANNI IL PALMESE SALVATORE GESU' AMATO.

RAVANUSA. COLPISCE LA MOGLIE ALLA TESTA CON UN MAZZO DI CHIAVI. ARRESTATO UN 48ENNE.

E' STATA INTITOLATA AL PROF. BRANCATO L'AULA PROFESSORI DEL CUPA DI AGRIGENTO.

FAVARA, MISTERIOSA LUCE APPARSA TRA LE MONTAGNE DI C.DA CALTAFARACI. IL VIDEO FA IL GIRO SU INTERNET E C'E' GIA' A CHI PENSA AD UNA APPARIZIONE DELLA MADONNA.


Oggi in Italia e in tutta Europa si celebra il Giorno della Memoria in ricordo delle vittime dell'Olocausto e in onore di coloro che, a rischio della loro vita, hanno aiutato i perseguitati dal regime nazista e fascista durante la seconda guerra mondiale. In Italia la ricorrenza è stata istituita dal Parlamento con la legge n. 211 del 20 luglio 2000. La scelta della data di oggi è dovuta al fatto che il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa arrivarono presso la città polacca di Auschwitz dove scoprirono il campo di concentramento e liberarono i pochi prigionieri superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono al mondo, per la prima volta, l'orrore del genocidio nazista. Oggi il ricordo della Shoah, cioè dello sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche da altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna. L'apertura dei cancelli ad Auschwitz mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager: ricordiamo le micidiali camere a gas. Durante il regime nazista (dal 1933 al 1945) fu organizzata la sistematica uccisione nei campi di concentramento degli ebrei. Si stima che a morire furono circa sei milioni. Le barbare uccisioni colpirono anche altre tipologie di persone considerate "subumane". Tra di loro anche quasi mezzo milione di zingari rom, omosessuali, disabili fisici o mentali e dissidenti politici. Furono uccisi inoltre quasi due milioni di prigionieri di guerra sovietici e oltre un milione di polacchi. Oggi i sopravvissuti ai campi di sterminio tedeschi hanno il compito di trasmettere alle generazioni future il ricordo delle vittime, affinché non si crei un vuoto nella storia e il sacrificio di queste vite umane serva da insegnamento all'uomo per non rendersi più responsabile di crimini così gravi nei confronti dell'umanità.


In occasione del decennale dell’istituzione della Giornata della Memoria e nel 65esimo anniversario dello sterminio degli ebrei, il Comune di Agrigento espone le bandiere a mezz’asta in ricordo dell’Olocausto di milioni di esseri umani. “Occorre diffondere incessantemente i valori che l’Olocausto ha insegnato all’Europa e al mondo – dichiara il sindaco Lillo Firetto – affinché la libertà e l’uguaglianza, insieme alla dignità di ciascuno e alla promozione della pace, assumano il rango di valori di riferimento irrinunciabili. L’emergere di atteggiamenti xenofobi e razzisti dimostra come sia più che mai necessario –conclude Firetto- mantenere vivissimo il ricordo elevando la soglia di attenzione, poiché la memoria è la nostra speranza di un futuro più giusto”.


In occasione del ricordo delle vittime dell’olocausto l’arcivescovo di Agrigento, card. Francesco Montenegro, ha deciso di donare l'indulgenza a tutte quelle persone che oggi visiteranno il cimitero della propria città. Questo avviene nell’anno santo straordinario della Misericordia. La Chiesa Cattolica però dà della indicazioni ai fedeli per poter usufruire dell’Indulgenza, ovvero: devono confessarsi, partecipare alla S. Messa, recitare il credo, elevare una preghiera per il Papa e compiere un’opera di misericordia.


È di due feriti il bilancio dell’incidente stradale verificatosi ad Aragona nei pressi del bivio che immette sulla Strada Statale 189 Agrigento – Palermo. A scontrarsi frontalmente una Fiat Punto e una Renault Megane. Violentissimo l’impatto, che ha ridotto le due vetture in un ammasso di lamiere contorte. Rimasti incastrati nei rispettivi abitacoli, i due conducenti sono stati liberati dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Agrigento. Entrambi sono stati poi trasportati in ambulanza al vicino ospedale "San Giovanni di Dio". Nonostante il devastante impatto, le loro condizioni di salute non sarebbero gravi. Sul posto, per i rilievi di rito, hanno anche lavorato i Carabinieri.


8 anni di carcere è la pena inflitta dal Gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, al 29enne Salvatore Gesù Amato, originario di Palma di Montechiaro ma residente a Camastra. Nel processo, che si è celebrato con il rito abbreviato, l’uomo è stato accusato del tentato omicidio di un suo vicino di casa, Domenico Mancuso, di 38 anni. Come ricorderete, il fatto avvenne il 5 dicembre 2014 a Camastra. Il giorno dopo Amato si costituì ai carabinieri della Stazione di Palma di Montechiaro. Mancuso era fermo in strada sulla sua Fiat 500 quando è sopraggiunta una Fiat Punto alla cui guida c’era Amato. Quest’ultimo, dopo aver affiancato l’auto della vittima, è sceso e ha sparato diversi colpi di pistola, due dei quali sono andati a segno, ferendo di striscio alla testa e all’inguine il 38enne. Salvatore Gesù Amato e Domenico Mancuso si conoscevano da tempo; entrambi hanno anche avuto precedenti penali legati allo spaccio della droga. Secondo il Gup Amato non aveva premeditato l’agguato. Per il palmese il P.M. Salvatore Vella aveva chiesto la condanna a 21 anni di reclusione.


Avrebbe colpito violentemente alla testa la moglie con un pesante mazzo di chiavi. È successo ieri sera a Ravanusa. Protagonista un operaio rumeno, Vasile Petru Strugaru, di 48 anni che è stato arrestato dai carabinieri della locale Stazione per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, rifiuto d’indicazione sulla propria identità personale e minaccia a un pubblico ufficiale. In particolare, i militari intervenuti presso l’abitazione dell’uomo lo hanno sorpreso in evidente stato di agitazione. I carabinieri hanno soccorso la donna portandola alla Guardia Medica dove i sanitari hanno effettuato le cure. Il romeno invece è stato arrestato e accompagnato presso l’abitazione di un parente, in attesa del rito per direttissima.


Docente integerrimo dalle spiccate doti umane, professionista serio e fine ricercatore. Queste, in sintesi, le doti del compianto prof. Francesco Saverio Brancato emerse nei ricordi dei suoi colleghi architetti, molti dei quali anche ex allievi, esternati durante l’incontro commemorativo svoltosi ieri nell’Aula "Luca Crescente" del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento. L’occasione è stata l’intitolazione dell’aula professori della sede del Corso di Laurea in Architettura del CUPA proprio allo stimato prof. Brancato, scomparso l’8 luglio del 2012 all’età di 85 anni. Se dal 1999 nella Città di Agrigento è attivo il corso di laurea specialistica lo si deve principalmente al chiarissimo professore dell’Università di Palermo, che ne è stato anche il primo direttore. Dalla prima lezione di Tecnologia dell’Architettura svolta ad Agrigento da Franz, così lo chiamavano i suoi amici, nei locali ASP di via Crispi, sono trascorsi quasi 17 anni, ma il ricordo della sua opera è ancora nitido, soprattutto nei suoi studenti. Si stima che in circa 50 anni di insegnamento universitario sono stati circa 15 mila gli ex allievi architetti che hanno sostenuto un esame con il professore Brancato. Lo stesso neo direttore del dipartimento di Architettura di Palermo, il prof. Andrea Sciascia, lo è stato e alla presenza della moglie e della figlia del compianto architetto ha ricordato la sua esperienza personale, con il primo esame sostenuto all’Università proprio con il prof. Brancato. A fare gli onori di casa è stato l’attuale coordinatore del corso di Laurea in Architettura di Agrigento, il prof. Giuseppe De Giovanni. “Un burbero buono” questa è stata invece la definizione data dalla Prof.ssa Antonella Mammì nel suo commosso ricordo. Tra il pubblico era presente anche l’architetto Alessia Cilona, oggi docente ad Agrigento della Facoltà di Architettura, che è stata assistente del prof. Brancato nei primi anni di attività del corso di laurea nella Città dei Templi. Ospite d’eccezione è stata la prof.ssa Gabriella Caterina, dell’Università Federico II di Napoli che da ricercatrice, nell’ambito del recupero edilizio, ha lavorato con l’architetto di origine catanese. Presenti all’incontro anche il dott. Ettore Castorina e il prof. Giovanni Francesco Tuzzolino, rispettivamente responsabile amministrativo e membro del CdA del CUPA, nonché docente universitario. Entrambi, oltre al ricordo personale del compianto professore, hanno anche evidenziato la situazione emergenziale in cui versa il polo universitario di Agrigento che, per carenza di fondi, rischia seriamente la chiusura. Al primo momento commemorativo poi è succeduto quello dell’intitolazione dell’aula, con la scopertura dell’epigrafe affidata alla vedova Brancato. Per elencare le esperienze sia professionali sia accademiche del prof. Francesco Saverio Brancato, probabilmente non basterebbero neanche diversi speciali di approfondimento, però occorre ricordarlo come colui il quale ha creduto e scommesso sul territorio agrigentino con l’istituzione del corso di laurea in Architettura. Alla classe politica adesso spetta il compito di scongiurare la chiusura di questa importante risorsa.


"Esprimo soddisfazione per il pronto intervento da parte del Governo e in particolare del sottosegretario Castiglione che ha celermente accolto la proposta di intervenire e far ricorso al Fondo nazionale di solidarietà in seguito all'anomala ondata di maltempo che nello scorso mese di ottobre ha colpito i territori della provincia di Agrigento, in particolare i comuni di Licata e Palma di Montechiaro, causando enormi disagi e gravi danni al settore agricolo". Questo è quanto detto dal deputato nazionale Nino Bosco in Aula a Montecitorio nel corso di una discussione con il sottosegretario Castiglione circa la richiesta avanzata all'esecutivo di attivarsi a favore degli agricoltori di Licata gravemente colpiti dalla tromba d'aria del 10 ottobre 2015. "È vero che si è fatto tutto con grande celerità, - ha aggiunto il parlamentare favarese - ma ora bisogna far sì che, in tempi più veloci possibili, arrivi agli agricoltori della città di Licata un ristoro concreto”.


È la legge 107 del 2015, ovvero quella relativa alla riforma del sistema nazionale dell’istruzione, l’oggetto dell’assemblea pubblica indetta dalla federazione del partito della Rifondazione Comunista per sabato prossimo alle ore 17:30 in via Diodoro Siculo, ad Agrigento. Ai lavori è prevista anche la partecipazione della portavoce nazionale dei giovani comunisti Claudia Canderolo.


Un misterioso cono di luce è apparso ieri pomeriggio in c.da Caltafaraci a Favara. La scena, durata poche frazioni di secondo, è stata immortalata dallo smartphone di un abitante della zona che, pubblicandola sul social network facebook, ha innescato, com’era prevedibile, lo stupore degli internauti. C’è chi nella fulminea apparizione ha visto una sagoma riconducibile a quella che nell'iconografia cattolica rappresenta la Madonna. Altri sostengono che il fenomeno, apparentemente sopranaturale, potrebbe essere soltanto un effetto ottico o un abile fotomontaggio. A ogni modo, questa luce su Favara sta suscitando curiosità nella stampa locale, e non solo.


Migliorare e accelerare lo stato di fatto dei servizi sociali e delle attività culturali presenti a Favara. È questo lo scopo che si è prefissato l’apposita commissione “Solidarietà” costituitasi all’interno del Comitato “La città che vogliamo”. A fare parte di questa speciale commissione sono persone provenienti dalla società civile: il presidente Giovanni Tornambè, già presidente dell’Associazione di volontariato ANFFAS, Gero Infurna, operatore sociale nel campo dell’infanzia, Debora Randazzo, operatore sociale nel campo della musica e il giovane Santo Dainotta, volontario. La commissione ha già deciso di iniziare a raccogliere le informazioni necessarie relative alla gestione dei servizi sociali in atto e alle attività culturali presenti nel territorio favarese.


Ad Agrigento continuano le attività di lotta agli incivili. Nello specifico, gli agenti di Polizia Municipale hanno sanzionato a Fontanelle una persona che è stata sorpresa a conferire i rifiuti nel cassonetto fuori dagli orari consentiti. Sempre nel quartiere satellite della città dei Templi, i vigili hanno multato il proprietario di un cane per non aver raccolto le deiezioni del suo animale. Stesso provvedimento è stato adottato anche nei confronti di un’altra persona nel centralissimo viale della Vittoria.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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