SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 26/01/2016
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

SI E' GIUNTI AD UNA SVOLTA SULL'OMICIDIO DEL VIGILE DEL FUOCO DI VITTORIA. LA PROCURA DISPONE IL FERMO DI UN 58ENNE E LUI, DOPO ORE DI INTERROGATORIO, CONFERMA TUTTO. LA PISTA E' QUELLA PASSIONALE.

PICCHIA LA SUA EX IN STRADA E LA SPEDISCE IN OSPEDALE. E' SUCCESSO AD AGRIGENTO

IERI IL CROLLO DI UNA PARTE DEL SOLAIO DELLA LORO CASA. I CONIUGI BELLAVIA-BELLO SONO STATI FATTI SGOMBERARE E AL MOMENTO SONO OSPITI DI FAMILIARI.

DIFENDERE LA RAFFINERIA DI GELA E I LAVORATORI. LA CITTA' PER PROTESTA SCENDE IN PIAZZA.

FAVARA, IL PIANO DI RIEQUILIBRIO FINANZIARIO SI RIPORTA IN CONSIGLIO COMUNALE. DOMANI SEDUTA STRAORDINARIA E URGENTE.


Si è arrivati a una svolta sull’omicidio del vigile del fuoco di Vittoria. È stato fermato, poiché gravemente indiziato del delitto di omicidio aggravato, Filippo Assenza, 58enne di Vittoria residente a Londra. A eseguirlo, su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa, gli uomini del Commissariato di P.S., della Compagnia Carabinieri di Vittoria, del Nucleo Investigativo e della Squadra Mobile di Ragusa. L’uomo è accusato di aver ucciso domenica sera, alle ore 21.00, il vigile del fuoco Giorgio Saillant, di 57 anni. Il fatto è avvenuto in via De Ruggero, a Vittoria, sotto la casa della vittima. Stava infatti parcheggiando la propria auto nei pressi della sua abitazione quando è stato raggiunto da un colpo di fucile alla testa. Il finestrino dell’autovettura era rotto e al momento del sopralluogo degli esperti della Polizia Scientifica il cadavere era ancora nella posizione del guidatore. Immediate sono scattate le indagini di Polizia e Carabinieri, che hanno preso informazioni dai congiunti e dai colleghi di lavoro al fine di ricostruire i momenti immediatamente precedenti al delitto. Un primo spunto investigativo è venuto dall’esame di un filmato registrato da una telecamera posta nei pressi dell’abitazione. Gli investigatori hanno visionato il continuo passaggio nelle vicinanze dell'abitazione di un’auto di colore grigio. A far capire agli inquirenti che il probabile movente dell’omicidio potesse essere di natura privata e passionale sono state le diverse chiamate registrate sul cellulare dell’uomo agli indirizzi di una donna, coniuge di Filippo Assenza. Altro dato a carico di Assenza anche la detenzione da parte della madre di due fucili da caccia cal. 12, arma compatibile con quella utilizzata per uccidere il vigile del fuoco. Al momento del fermo Filippo Assenza è stata trovato a casa della madre per poi essere trasportato al Commissariato di Polizia di Vittoria. Dopo alcune ore di interrogatorio ha poi reso dichiarazioni spontanee, ammettendo di aver commesso i fatti e confermando integralmente le proprie responsabilità davanti al P.M. e ai suoi difensori. Assenza è stato poi sottoposto ai rilievi fotodattiloscopici e condotto presso il carcere di Ragusa in attesa dell’udienza di convalida. È indiziato, oltre che di omicidio premeditato, anche di porto abusivo in luogo pubblico di un fucile da caccia.


Viene picchiata in strada dal suo ex convivente e finisce in ospedale. È successo ad Agrigento in via San Vito. Protagonisti della vicenda un 30enne e la sua ex, rea di aver chiuso la loro relazione e di averne iniziata un’altra con un altro uomo. L’aver visto la donna in strada ha provocato l’ira dell’uomo che dapprima l’ha bloccata per poi colpirla con calci e pugni, rubandole anche la borsa. Intervenuta la polizia la donna è stata poi portata in ospedale per le cure dei sanitari.


Sembrano intensificarsi in questi ultimi tempi furti e tentati furti in abitazioni. A Villaggio Mosè un malvivente avrebbe cercato di forzare la finestra di una casa al piano terra non tenendo conto però che al suo interno c’era la proprietaria. Sentiti dei rumori e affacciatasi dalla finestra, la donna, vedendo l’uomo intento a sfondare l’infisso, si è messa a urlare. Le sue grida hanno fatto desistere il malvivente, che è scappato. Sul posto sono giunti i poliziotti di Agrigento che hanno avviato le indagini.


Si trovano momentaneamente ospiti presso alcuni familiari i coniugi Giuseppe Bellavia e Giuseppina Bello e il figlio Giovanni. La famiglia, infatti, a seguito del crollo di una parte del solaio del secondo piano avvenuto ieri, non può più abitare all’interno dello stabile di via Sottotenente Callea. Secondo il racconto fornitoci dal sig. Giuseppe Bellavia, parte del solaio è venuta giù mentre stava eseguendo dei lavori. Aveva deciso di sistemare una crepa apparsa sul soffitto della sala da pranzo quando è stato investito dai detriti. Crollo che fortunatamente non ha provocato feriti. L’ufficio tecnico comunale, intervenuto sul posto dopo una segnalazione, ha immediatamente chiesto l’emissione di un’ordinanza sindacale di sgombero dell’immobile poiché inagibile. Alla famiglia Bellavia quindi al momento non è neanche consentito di entrare in casa per ritirare gli effetti personali. Troppo alto, secondo l’ing. Capo dell’UTC, Alberto Avenia, il rischio di crollo anche del solaio del primo piano. Ricordiamo che questa casa era stata donata alla famiglia Bellavia dopo la tragedia del 23 gennaio, dove persero la vita, a seguito del crollo della palazzina in cui abitavano, due figlie della coppia, Marianna e Chiara Pia. Grazie al comitato “Pro Famiglia Bellavia” che si occupò della raccolta dei fondi, 9 mesi dopo il fatto fu possibile ridare a Giuseppe, Giuseppina e Giovanni un tetto sotto cui stare. Secondo quanto riferitoci dal dirigente dell’Ufficio Tecnico la famiglia Bellavia potrà far rientro nella propria abitazione solo dopo aver eseguito i lavori di puntellamento di tutti i solai dell’immobile. Lavori che dovranno avere la direzione di un tecnico abilitato. Dall’ufficio di piazza Mazzini è stato effettuato anche un rilievo fotografico dello stato attuale dell’immobile. Al vaglio dei competenti uffici comunali adesso ci sono le cause che hanno provocato il crollo. Non si esclude che la causa possa ricercarsi in una o più infiltrazioni d’acqua che hanno indebolito la struttura sino a provocare il cedimento di ben 4 travetti del solaio.


La città di Gela stamattina si è mobilitata ed è scesa in piazza per lo sciopero generale proclamato dal Consiglio comunale in difesa della raffineria dell'Eni. Cinquant'anni di industria vengono messi adesso in discussione dai ritardi della politica e dal mancato rilascio delle autorizzazioni ministeriali per la riconversione degli impianti. I 2,2 miliardi di euro che l’Eni intenderebbe investire in Sicilia prevedrebbero l’abbandono del petrolio e la produzione di bio-carburanti. Il corteo che si è smosso per le vie cittadine e poi arrivato al Palazzo di città, dove si è svolta una seduta straordinaria del consiglio comunale. Vediamo le interviste al sindaco di Gela, Domenico Messinese, e al presidente del consiglio comunale, Alessandra Ascia.


È stata convocata una seduta straordinaria e urgente del consiglio comunale di Favara per rimodulare ai sensi delle linee di indirizzo definite dalla Corte dei Conti il piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale. Piano che era già stato portato in consiglio comunale e votato con deliberazione, la n.83 del 17 giugno 2015. A distanza di pochi mesi ecco riunirsi nuovamente il consiglio comunale per lo stesso punto, perché quello votato, così com’è, non va bene. E allora il presidente del consiglio, Salvatore Lupo, ha convocato la seduta straordinaria e urgente per domani sera alle 18.30. Si deve fare entro domani perché il 28 gennaio il sindaco, carte alla mano, si dovrà presentare davanti ai magistrati contabili della Corte dei Conti per discutere e convincerli della bontà del piano e sperare in un loro positivo pronunciamento.


Ennesimo incendio ad Agrigento ai danni dei cassonetti della spazzatura. Distrutti dalle fiamme sono stati due contenitori in plastica recentemente collocati in via della Pace. I responsabili della Iseda hanno denunciato il fatto alle Forze dell’ordine. “Continuiamo a non capire i motivi del gesto – dice l'amministratore delegato di Iseda Giancarlo Alongi – anche perché al momento in città non esistono emergenze riguardo la raccolta dei rifiuti”.


Affidare ai privati alcuni impianti sportivi pubblici. Questo è quanto sta avvenendo ad Agrigento, dove il Comune ha avviato la procedura per la concessione in gestione del campo polivalente dell’ex Villa Garibaldi di via De Gasperi. L’esigenza, dicono da Palazzo dei Giganti, nasce con la finalità di offrire una risposta alle richieste di pratica sportiva della città. Dal Comune di Agrigento comunque assicurano che il soggetto privato che avrà la gestione della struttura dovrà porre massima attenzione alle utenze definite deboli.


Folaghe, gallinelle d’acqua, gabbiani, aironi, garzette sono solo alcune specie di uccelli acquatici che da qualche tempo hanno scelto come loro habitat la foce del fiume Akragas di Agrigento. Presenze che attirano non solo i tanti appassionati del settore ma anche diversi curiosi che si recano nella zona compresa tra la spiaggia della “babbaluciara” e c.da Maddalusa. In considerazione quindi della rilevante valenza naturalistica, il circolo Rabat Legambiente Agrigento chiede agli organi competenti la redazione di progetti di valorizzazione del sito. “Per ridare dignità a questo luogo – spiega l’architetto Raffaella Giambra - non occorrono grandi investimenti, bensì piccoli accorgimenti, come la realizzazione di punti per l’osservazione della fauna acquatica, il ripristino e la messa in sicurezza delle due ringhiere da cui la gente in atto si affaccia per dare da mangiare agli animali. Inoltre sarebbe auspicabile per Legambiente la collocazione di una tabella a scopo informativo e soprattutto didattico in quanto il sito "si presta molto a essere fruito dalle scolaresche per conoscere e approfondire tematiche ambientali di particolare importanza”.


Celebrazioni del “Giorno della memoria” domani anche al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Nell’ex aula consiliare “Giglia” si proiettano filmati d’epoca che ricostruiscono lo sterminio attuato dal regime nazi-fascista. Previste anche alcune testimonianze storiche con la presenza di un reduce sopravvissuto ai lager tedeschi.


Intitolazione oggi della sala professori della Facoltà di Architettura di Agrigento al compianto prof. Francesco Saverio Brancato, scomparso l’8 luglio del 2012. Tecnico di origine catanese, Professore Ordinario di “Tecnologia dell’Architettura e del Recupero edilizio” dell’Ateneo di Palermo e autorevole membro del CNR nell’anno accademico 1999-2000, Brancato è stato il primo preside del corso di laurea in Architettura della Città dei Templi. Franz, così era chiamato dagli amici, lavorò anche nei rilievi del devastante terremoto che nel 1968 colpì la Valle del Belìce. Fu autore di innumerevoli ricerche scientifiche, una delle quali gli valse anche la laurea ad honorem in medicina grazie a uno studio comparativo tra una tipologia di macchie murarie e i batteri che colpiscono l’epidermide umana.


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