SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 23/01/2016
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

RICORRE OGGI IL SESTO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLE SORELLINE BELLAVIA. QUEL TRAGICO 23 GENNAIO 2010 CHE SEGNO' L'INTERA COMUNITA' FAVARESE.

INCIDENTE STRADALE MORTALE IERI SULLA S.S. 640, UNA DONNA VIENE INVESTITA DA UN'AUTO.

RAPINA A MANO ARMATA AI DANNI DI UNA TABACCHERIA DI FAVARA. CIRCA 500 EURO IL BOTTINO. INTANTO A FUOCO L'AUTO DI UN PREGIUDICATO. SI INDAGA.

SERIE DI FURTI NELL'AGRIGENTINO. A VILLAGGIO MOSE' PRESI DI MIRA L'EURONICS E IL SUPERMERCATO R7. FURTO ANCHE ALLA ZONA INDUSTRIALE.

PESCA DEL NOVELLAME. ARRIVA UNA DENUNCIA PUBBLICA DELL'ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA MAREAMICO DI AGRIGENTO.


Sabato 23 gennaio 2010 – sabato 23 gennaio 2016: sono trascorsi 6 anni da quella tragica mattina. 2.191 giorni fa l’intera comunità di Favara piangeva Marianna e Chiara Pia Bellavia, le sfortunate sorelle, rispettivamente di 14 e 3 anni, decedute nel crollo della loro casa in via del Carmine. Come dimenticare il suono assordante delle sirene dei mezzi di soccorso che accorrevano nella stretta viuzza del centro storico, le grida disperate dei genitori e il rumore delle pietre rimosse a mani nude nella speranza di poter estrarre dalle macerie i tre figli dei coniugi Giuseppe e Giuseppina. Solo Giovanni, figlio maschio della coppia, sopravvisse. Per Marianna e Chiara Pia invece non ci fu scampo. Quello odierno è un sabato diverso rispetto a quello vissuto sei anni fa. Sui luoghi della tragedia regna il silenzio ed è solo un mazzo di fiori bianchi, adagiato lungo il vicolo della Musica, a indicare a perenne memoria che dal 2010 qualcosa, nei nostri cuori, è cambiato. Ci sono ancora i segni di quei tragici giorni: le macerie degli altri immobili demoliti che ci dimostrano quanto fragile sia il vecchio tessuto urbano favarese. Nelle ore successive al crollo, il Municipio di piazza Cavour era stato al centro del suono mediatico, con la presenza delle testate giornalistiche nazionali alla ricerca dei responsabili del crollo. Oggi, a distanza di 6 anni, ai piedi del Palazzo di Città nessuna troupe, nessuna speculazione mediatica, solo alcuni bambini che giocano spensierati. L’allegria innocente di chi, il 23 gennaio 2010, non era ancora nato. Ed è così che vogliamo ricordare le sfortunate sorelle. Le vogliamo immaginare ancora insieme, mano nella mano, intente a giocare in un luogo dove regna la serenità, consapevoli che la città di Favara non le ha mai dimenticate.


Avrebbe visto sbucare nel buio una sagoma e non avrebbe fatto in tempo a evitare l’impatto. È questo il racconto di un automobilista, ancora sotto choc, che ieri ha investito una donna sulla SS 640 Caltanissetta-Agrigento. La donna sarebbe stata centrata in pieno dall’uomo originario di Messina. Sul posto sarebbero stati trovati degli zaini, probabilmente portati dalla donna. Ancora sconosciute le sue generalità. Sull’accaduto, che ha provocato la morte della donna, la Procura di Caltanissetta ha aperto un’indagine. E#8195;


Una lite in famiglia sarebbe potuta sfociare in una tragedia se non fosse intervenuto un equipaggio della Squadra Volante della Questura di Agrigento. Il fatto è successo ieri sera intorno alle 21:00 in un cortile del centro storico cittadino. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, un 34enne di origine tunisina aveva aperto la bombola del gas della cucina, barricandosi in casa. La coniuge invece era riuscita a scappare e a mettersi in salvo. Riusciti a entrare, l’uomo alla vista dei poliziotti ha cercato di scagliarvisi contro, proferendo frasi minacciose e cercando di colpirli con due coltelli. Immobilizzato, il 34enne è stato arrestato con l’accusa di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza di convalida e del rito direttissimo.


Rilievi fotografici comparativi e utilizzo del luminol nell’auspicio di riuscire a trovare tracce biologiche utili alle indagini. Queste sono state le attività svolte dai poliziotti della scientifica di Palermo nella casa di c.da Nicolizie dove il 21 gennaio dell’anno scorso venne ritrovato il cadavere di Angelo Truisi. Il giovane, secondo gli inquirenti, venne assassinato per debiti contratti nell’ambito del mercato delle sostanze stupefacenti. Al sopralluogo erano presenti anche gli agenti della Squadra Mobile di Agrigento. La Scientifica, nella villetta abbandonata a ridosso del mare, ha dapprima effettuato una documentazione fotografica dello stato dei luoghi per compararlo poi con quello di un anno prima. Successivamente, al calar del sole, sono andati alla ricerca di tracce biologiche mediante l’utilizzo del luminol, che può rilevare le sostanze ematiche anche quando queste sono state lavate o rimosse. Per conoscere i risultati degli accertamenti sulle campionature effettuate durante il sopralluogo bisognerà attendere gli esiti del laboratorio. Risultati che saranno consegnati alla P.M. titolare dell’inchiesta. Durante il sopralluogo erano presenti anche gli avvocati della famiglia Truisi e di due degli indagati: Salvatore Gueli e Angelo Cannizzaro. Quest’ultimo, peraltro, si è presentato personalmente in c.da Nicoliza ma non ha partecipato alle operazioni dei poliziotti, essendo prevista la sola presenza dei legali difensori o degli eventuali consulenti tecnici di parte eventualmente nominati. Il legale difensore di Gueli, che attualmente vive in Germania, ha formulato diverse osservazioni e riserve. Da segnalare invece l’assenza dei legali di Diego Catania. Quest’ultimo attualmente è l’unico dei tre indagati a essere in carcere.


Rapina a mano armata giovedì sera intorno alle 19.30 in una tabaccheria di Favara. Un malvivente, con in pugno una pistola e col volto travisato da cappuccio e occhiali da sole scuri, ha fatto irruzione all’interno di una tabaccheria di viale Pietro Nenni, costringendo il titolare a consegnare l’incasso della giornata. Arraffati i soldi, circa 500 euro, è scappato senza lasciare tracce. Mezz'ora prima, sempre a Favara, si era verificato un tentativo di rapina in un’altra tabaccheria sita nella vicina via Agrigento. In questo caso il rapinatore, sempre armato e col volto travisato, non era riuscito a mettere a segno il colpo, in quanto la reazione di alcune persone lo avevano fatto desistere. Dovranno adesso essere i carabinieri della Tenenza di Favara a dover consegnare alla giustizia il responsabile o responsabili dei fatti.


E i carabinieri della Tenenza di Favara dovranno anche far luce su un incendio di origine dolosa che nelle ore notturne, sempre di giovedì 21 gennaio, ha distrutto l’auto di un pregiudicato del luogo, C.F., di 26 anni. La vettura si trovava parcheggiata in via Togliatti, traversa di viale Pietro Nenni. Nessuna ipotesi al momento è esclusa. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco.


A Villaggio Mosè è stato compiuto un furto ai danni del centro Euronics di via Pastore. Ignoti malviventi sono riusciti a entrare all’interno dell’esercizio commerciale e a rubare diversi telefoni cellulari. Ancora da quantificare il danno. L’esercizio commerciale è stato rovistato nel suo complesso e messa a soqquadro ogni cosa. Ad accorgersi del fatto gli impiegati, che hanno chiamato i carabinieri che a loro volta hanno avviato le indagini.


E sempre al Villaggio Mosè è stato compiuto un furto ai danni del supermercato R7. Ignoti, riuscendo a entrare nel supermarket, hanno rubato il denaro contante presente nelle casse. Il danno sarebbe di circa 800 euro. Anche in questo caso i carabinieri hanno avviato le indagini. Importanti potrebbero rivelarsi le registrazioni del sistema di videosorveglianza. Nel piazzale antistante al supermercato i militari hanno trovato un’auto risultata essere stata rubata in provincia di Enna.


Giorni di intenso lavoro per le Forze dell’ordine che in questi giorni devono fare i conti con innumerevoli furti commessi in più parti. Nella zona industriale di Agrigento, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, ignoti hanno rubato un furgone Ford Transit. Il mezzo si trovava parcheggiato all’interno dell’area dell’azienda “Sital” che si occupa di produzione e di commercializzazione di serramenti e infissi in alluminio.


Per inosservanza degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza e guida senza patente è stato arrestato ieri sera dai carabinieri del N.O.R.M. della Compagnia di Licata un pregiudicato del luogo. Si tratta di Paolo Mancuso, di 49 anni, disoccupato. In particolare i militari lo hanno sorpreso alla guida di un motocarro “Piaggio Ape” senza patente, perché revocata, violando in questo modo anche le prescrizioni impostegli dalla misura di prevenzione a cui era sottoposto. Il veicolo è stato sequestrato. Il 49enne è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.


Nuova segnalazione della sezione agrigentina dell’associazione ambientalista MareAmico sulla pesca illegale. Nello specifico, i volontari hanno filmato un peschereccio che, a poche decine di metri dalla foce del fiume Platani, praticava indisturbato la pesca al novellame. MareAmico evidenzia non solo come le attività eseguite dall’equipaggio dell’imbarcaziane siano illegali ma sottolinea anche come la pesca sia stata effettuata all’interno di una riserva naturale. “La pesca del novellame – si legge in una nota di MareAmico Agrigento - uccide il nostro mare e alla fine farà sparire anche i pescatori, che tra qualche anno non troveranno più nulla da pescare, perché con ogni chilo di novellame si perdono fino a 2 quintali di pesce adulto". L’associazione lancia un appello anche a commercianti e consumatori invitandoli a non vendere e acquistare questo prodotto ittico.


Presentazione domani alle ore 18:30 presso Farm Cultural Park di Favara di “Per le scale di Sicilia”, il libro dello chef licatese Pino Cutaia. La prefazione del testo è curata da Marco Bolasco. Nel libro, oltre alle ricette, sono contenuti anche racconti e appunti dello stesso chef. La narrazione è accompagnata da fotografie di paesaggi, luoghi, persone e mestieri che immortalano i tesori della Sicilia.


Era il 21 gennaio del 1961 quando nel Santuario della Beata Maria Vergine dell’Itria di Favara si unirono in matrimonio. Parliamo dei coniugi favaresi Baldassare Arnone e Carmela Sicilia che hanno festeggiato i loro 55 anni di matrimonio. Dalla loro unione sono nati quattro figli: Calogero, Antonio, Giovanna e Giuseppe. Oggi, tutti felicemente sposati, hanno dato la gioia ai coniugi Arnone di diventare nonni di dieci nipoti. Dopo 55 anni di matrimonio, i signori Baldassare e Carmela, rispettivamente di 83 e 79 anni, domani si ritroveranno nuovamente nella chiesa dell’Itria per rinnovare la loro reciproca promessa d’amore e di fedeltà di fronte a Dio e a tutti gli invitati. Il signor Baldassare è noto per la sua passione per la scrittura. Ha scritto anche un libro dal titolo “Odissea di un emigrante” dove racconta il drammatico fenomeno migratoria che, intorno agli anni ’60, vide migliaia di favaresi di ogni età partire per le nazioni più industrializzate del continente europeo.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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