SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 21/01/2016
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

MALVIVENTI APPICCANO FUOCO ALL'INTERNO DI UN APPARTAMENTO. SUCCEDE A RACALMUTO. AVVIATE LE INDAGINI.

TENTA UN FURTO ALL'INTERNO DI UN'ABITAZIONE. ARRESTATO A PALMA DI MONTECHIARO UN CITTADINO TUNISINO.

DEFINIZIONE DEI CONFINI TERRITORIALI TRA AGRIGENTO, FAVARA E ARAGONA. IERI LA FIRMA. PAROLA ADESSO AI RISPETTIVI CONSIGLI COMUNALI.

"SALVATE LA PISCINA COMUNALE DI FAVARA". E' IL GRIDO DALL'ALLARME CHE LANCIA LA NOSTRA REDAZIONE.

QUALITA' DEI CORSI DI STUDIO AL CUPA DI AGRIGENTO. ARRIVANO LE PRECISAZIONI DEL RETTORE DELL'UNIVERSITA' DI PALERMO.


Vigili del Fuoco in azione martedì scorso a Racalmuto dove ignoti malviventi hanno appiccato le fiamme all’interno di un appartamento di via Vittorio Amedeo. A richiedere l’interevento dei pompieri sono stati alcuni abitanti della zona allarmati dal fumo che fuoriusciva dall’immobile. Non si esclude che l’irruzione nella casa, disabitata da diverso tempo, sia stata dovuta a un tentativo di furto ma, non trovando nessun oggetto di valore, i ladri, forse per ripicca, hanno appiccato le fiamme. Sull’episodio indagano i carabinieri della Stazione di Racalmuto.


I carabinieri della Stazione di Palma di Montechiaro hanno arrestato un 26enne di nazionalità tunisina per tentato furto in abitazione. Una chiamata al 112 segnalava ai militari la presenza di un uomo che stava tentando di entrare in un’abitazione di via Selici. Tempestivo è stato l’invio sul posto di una pattuglia. Alla vista dei militari il tunisino ha cercato di fuggire ma è stato subito raggiunto e fermato dai carabinieri. Il 26enne, dopo aver inutilmente tentato di forzare la porta d’ingresso della casa scelta per compiere il colpo, si stava accingendo a fare irruzione nell’immobile da una finestra dello stesso. Il pronto intervento dei militari però ha sventato il furto. Il giovane è stato momentaneamente trattenuto nelle camere di sicurezza della caserma di Palma di Montechiaro in attesa di giudizio.


Due presunti corrieri della droga sono stati fermati dai carabinieri del N.O.R.M di Sciacca a un posto di blocco istituito nei pressi del bivio “Gulfa” lungo la Strada Statale 624 Palermo - Sciacca. 2 le persone arrestate, una donna e un uomo, rispettivamente di 39 e 19 anni, entrambi di Menfi. È stata la stessa donna, prima di essere sottoposta a perquisizione, a consegnare ai militari due involucri contenenti rispettivamente 50 grammi di hashish e 2 grammi di cocaina. Accompagnati in caserma per le formalità di rito sono stati poi trasferiti nelle rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari. Entrambi gli arrestati sono accusati di detenzione e trasporto illecito di sostanza stupefacente.


Tre mesi di reclusione è la condanna inflitta dal Tribunale di Agrigento nei confronti di James Burgio e Alessandro Rizzo. I due erano stati arrestati nel maggio scorso a seguito di una rissa scoppiata in un locale notturno di Villaggio Mosè. A Burgio e Rizzo, difesi dagli avvocati Collura e Re, il P.M. aveva chiesto la condanna a un anno. I due sono stati giudicati con l’accusa di resistenza e lesioni.


Con la firma dei 3 sindaci si è finalmente fatto un concreto passo avanti sulla questione che riguarda la definizione dei confini tra i comuni Agrigento, Favara e Aragona. Il loro territorio, che si sovrappone, ha portato negli ultimi anni a diversi disagi soprattutto per i cittadini che risiedono nel territorio di Favara Ovest. Una vicenda atavica che si protrae da diversi decenni e che solo dopo il singolare episodio che ha visto i cittadini favaresi dall’oggi al domani diventare di fatto cittadini agrigentini si è accelerata. Era il 13 gennaio 2014 quando con una intervista fatta al signor Gerlando Vita nella nostra rubrica “La voce del cittadino” scoppiò il caso. Gli ignari cittadini favaresi della zona di Favara Ovest furono cancellati dall’anagrafe di Favara per essere collocati, a loro insaputa, in quella di Agrigento. Da quel momento sono iniziati incontri decisivi e manifestazioni più serrate che hanno portato, a distanza di due anni, le tre amministrazioni comunali interessate e i loro tecnici a firmare la convenzione definitiva. Ma l'iter non si è ancora concluso. Adesso la parola passa ai Consigli comunali dei tre Comuni che devono riunirsi per votare l’atto, tutti nello stesso giorno, ognuno nelle proprie sedi. Da segnalare che al momento della firma i diretti interessati, proprio gli stessi che avevano energicamente protestato per rivendicare la loro appartenenza territoriale, erano assenti. C’era solo uno dei cittadini di Favara Ovest, Salvatore Chiarenza. Il momento del referendum potrebbe arrivare anche a giugno, forse anche durante le fasi delle prossime consultazioni amministrative per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale di Favara, forse per l'eventuale ballottaggio. Sarà infatti solo dopo l’approvazione consiliare, la pubblicazione agli albi e gli invii alla Regione che si potranno indire le consultazioni referendarie per dare parola ai cittadini. Saranno loro, esclusivamente i cittadini che sono stati interessati al cambio, a decidere se lo schema dei nuovi confini territoriali proposto dalle amministrazioni va bene o meno. Intanto la presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Daniela Catalano, l’unica presidente di consiglio a essere presente al momento della firma, viste le convocazioni consiliari già fatte ad Agrigento, ha annunciato che contatterà i colleghi per convocare i consigli presumibilmente per martedì 2 febbraio. A suggerire di chiedere una convocazione in data più ravvicinata è stato invece il sindaco dell’unico comune interessato al voto di primavera, Favara.


“Salvate la piscina comunale di Favara”: questo è l’appello che la nostra redazione lancia alle competenti autorità titolari del bene pubblico. Il nostro grido d’allarme nasce da un sopralluogo effettuato nell’impianto natatorio di c.da Pioppo. L’amministrazione comunale di Favara dopo la chiusura stagionale dell’impianto, cioè dallo scorso mese di giugno, ha disposto la chiusura al pubblico dello stesso, negando così la fruizione sia agli sportivi sia alle tante persone che si recavano in piscina per scopi prettamente terapeutici. Ed è stato proprio l’imput pervenutoci dalla gente di Favara, costretta a cercare altre strutture per poter fare la terapia, a spingerci a effettuare un sopralluogo in c.da Pioppo. Secondo l'assessore comunale Davide Lumia "la piscina comunale è chiusa perché l'Ente Comune di Favara non può permettersi di tenere un servizio aperto che ha dei costi elevati. La normativa è chiara: tu per sostenere un servizio a domanda individuale -ci dice Lumia- devi raggiungere almeno il 36% dei costi complessivi. Noi con la piscina non ricavavamo nemmeno la metà del 36%. Per motivi finanziari -ci dice- abbiamo dovuto chiuderla". Decisione che potrebbe in parte essere capita e condivisa visto che l’Ente è a rischio default. Ma proprio il sindaco Manganella in pompa magna sul quotidiano online del "Giornale di Sicilia" aveva annunciato importanti novità. In un articolo apparso il 19 giugno del 2014, dopo un lungo periodo di chiusura della struttura, Manganella diceva: “Adesso ci sono buone novità, essendosi completati dei lavori che hanno permesso l’installazione di un fotosolare sul tetto del palazzetto dello sport in grado di produrre quasi 13 mila litri di acqua calda”. Come sappiamo, tra le voci più consistenti nella gestione di spesa della piscina c’era sicuramente quella relativa all’acquisto del gasolio per il riscaldamento dell’acqua. L’aver dotato nel 2014 le due strutture sportive, palazzetto e piscina, di un impianto solare termico che è stato finanziato dal Ministero dell’Ambiente, ha praticamente azzerato i costi del carburante, visto che adesso le caldaie sono alimentate in buona parte dai raggi del sole. Momentaneamente la piscina comunale è giustamente presidiata dai custodi per evitare che la struttura possa diventare facile preda dei vandali. Recandoci sul posto però abbiamo potuto notare come la struttura presenta alcune emergenze che necessitano di interventi urgenti. La presenza sul pavimento di diversi secchi per raccogliere l’acqua piovana che gocciola dalla splendida copertura in legno lamellare della piscina ci conferma come i problemi di infiltrazione alla copertura da noi documentate nel lontano ottobre 2011 non solo non si sono risolti ma, con il trascorrere del tempo, si sono ulteriormente intensificati. La manutenzione non dovrebbe essere conseguenza diretta della normale fruizione pubblica ma, invece, correntemente eseguita per evitare, nel futuro, dei veri e propri disastri. Per scongiurare danni irrimediabili al tetto ligneo, i competenti uffici comunali dovrebbero quindi intervenire, e anche con una certa urgenza. Un altro problema che abbiamo riscontrato è quello relativo all’assenza di acqua nelle due vasche. Da quello che abbiamo appreso, le due piscine, quella piccola e la semiolimpionica, dallo scorso mese di giugno sarebbero state svuotate e mai più riempite, con grave rischio che le due vasche possano subire consistenti danni non più recuperabili. Sull’argomento abbiamo sentito l'assessore Lumia che ci ha riferito che al momento non si registrano di questi rischi. Di parere opposto invece un tecnico esperto del settore che, da noi contattato, ci ha spiegato che nei periodi di inattività le piscine non devono mai essere svuotate. L’assenza prolungata di acqua, infatti, porta inevitabilmente a degli scompensi di carico nella struttura; variazioni statiche che a lungo andare provocano danni irrimediabili. Il fatto che la piscina è senz'acqua da 7 mesi e già un grosso rischio. Volendo essere fiduciosi su una probabile riapertura al pubblico dell’impianto, ottimismo dovuto alle imminenti elezioni amministrative, chiediamo al Comune perché quelle vasche sono state svuotate? Perché la copertura della struttura fa acqua da tutte le parti? Sappiamo dell'intenzione dell'amministrazione comunale di voler affidare a terzi l'impianto natatorio. Probabilmente a fine febbraio potrebbe già essere pronto il bando. In attesa, ribadiamo il nostro grido d’allarme: “Salvate la piscina comunale di Favara”.


Cerca di fare chiarezza il Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, in merito alle notizie che vedono riportare la poca qualità dei corsi di studio al CUPA di Agrigento in riferimento alla critica situazione economica che si sta delineando. “La recente nomina del Presidente del Polo Universitario di Agrigento, con delega a essere autorevole rappresentante dell’Ateneo di Palermo presso la sede di Agrigento –dice Micari- è un chiaro segnale di attenzione e volontà di rafforzamento del Polo. Negli anni è stato anche istituito un tavolo tecnico permanente che non solo ha lavorato al superamento delle criticità emergenti –continua ancora il Rettore- ma ha proficuamente agito per una migliore specializzazione dell’offerta formativa”. Per quanto riguarda la compartecipazione economica ai costi diretti del decentramento, il rettore dell’Università di Palermo afferma: “È opportuno precisare che non solo è stata aggiornata la Convenzione Quadro per ridurre al 35% il contributo del CUPA ai costi dei docenti di riferimento obbligatori per poter attivare un corso di studi, ma l’Università si è fatta carico interamente dei costi stipendiali degli altri docenti di ruolo, portando la reale contribuzione finanziaria del CUPA a una cifra che oscilla tra il 15 e il 18% dei costi reali. Ritengo alquanto ingenerose –conclude- le critiche all’Università di Palermo e il sospetto che essa non sia impegnata in maniera forte, evidente e concreta nella qualità ed economicità dei corsi di studio di Agrigento. Sono certo che si potrà arrivare a una soluzione di qualità delle attuali criticità economiche di cui soffre il CUPA per alcune decisioni dei Soci e per l’incertezza contributiva da parte della Regione”.


“Sui Consorzi di bonifica è il tempo di una riforma strutturale, dando attuazione alla riduzione del loro numero e rilanciando la funzione strategica dell’economia agricola siciliana”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici dopo aver incontrato i rappresentanti sindacali dei lavoratori dei Consorzi di bonifica presso la sede dell’Assessorato. Va separata la gestione futura dalla situazione debitoria che in atto grava sugli attuali 11 Consorzi di bonifica. “Non può esserci una vera riforma –dice- senza trasparenza e responsabilità da parte di tutti gli attori in campo. La stagione dei commissariamenti va chiusa definitivamente per tornare a una gestione democratica delle acque, mentre ai lavoratori dei consorzi va ridata la dignità che meritano, perché il loro ruolo è indispensabile per la nostra agricoltura. Occorre superare la stagione dei contributi erogati dalla Regione ai consorzi per passare a un modello di soggetti che vendono servizi sia alla Regione che agli utenti dell’irrigazione. I consorzi costituiscono un bacino essenziale per gli interventi nel settore idrogeologico e questo è l’ulteriore campo nel quale occorrerà sempre di più specializzarne la loro funzione. Ma va in ogni caso garantita la certezza finanziaria, al fine di rendere sostenibile il costo dell’acqua da parte degli agricoltori”.


Anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, nel giorno della memoria, ricorderà il prossimo 27 gennaio l’Olocausto della Seconda Guerra Mondiale. L’iniziativa, che coinvolgerà le scuole, prevede la proiezione nell’aula consiliare “Giglia” del Palazzo della Provincia di filmati d’epoca nei quali vengono ricostruiti i fatti di quel periodo. Alla proiezione seguiranno anche alcune testimonianze storiche.


Sarà illustrato domani, nel corso di una conferenza, ai rappresentanti dei genitori il progetto per la realizzazione del campetto polivalente nell'area interna all’Istituto Comprensivo "Falcone Borsellino" di Favara. Il progetto, già andato in gara, è prossimo all’avvio dei lavori. Come dicevamo, domani negli uffici della Presidenza della scuola di via Rag. Angela D’Oro verrà illustrato il progetto ai genitori. L’incontro è fissato per le ore 11.00.


Da oggi e sino al prossimo 13 febbraio operatori di Girgenti Acque si occuperanno di svolgere le attività di foto-rilevazione dei consumi idrici in tutto il territorio di Licata. Gli incaricati saranno muniti di apposito tesserino e di idoneo documento di riconoscimento. Sono autorizzati a eseguire la rilevazione dei consumi idrici con foto lettura dei contatori e non sono in alcun modo autorizzati a richiedere somme di denaro. Girgenti Acque ricorda che è obbligo degli utenti, nel loro preciso interesse e onde consentire il reale conteggio dei consumi, lasciare il contatore libero da impedimenti per un’agevole lettura dello stesso.


Simposio sulla videografia domani al castello Chiaramonte di Favara. A organizzarlo è Andrea Barba, socio dell’Associazione Nazionale Videografi. L’ANV è un'associazione con fini culturali e senza scopo di lucro. Si propone di divulgare la figura del Videografo, sia esso professionista o artista, sotto tutti i suoi aspetti. Diversi sono i mezzi che oggi il Videografo utilizza con disinvoltura per trasmutare e plasmare le immagini in forma digitale e il grande fascino che su molti esercita quest’arte non lascia spazio alle improvvisazioni; il concetto stesso di videografia non ammette errori. Un Videografo deve essere qualificato e sentirsi parte integrante di un’ intera categoria. È per far fronte a questa che ormai è una vera e propria necessità e per promuovere la figura del Videografo a tutto campo che nel 2012 si è costituita l'Associazione Nazionale Videografi. L'evento di domani sarà suddiviso in due momenti: la mattina dalle 10 alle 13 è indirizzata alle scuole; il pomeriggio, invece, dalle 15 alle 19 ai professionisti e agli appassionati. Sono previsti gli interventi del Presidente nazionale dell’Associazione, Demetrio Caracciolo, e del Segretario dell’Associazione nazionale Vito D’Agostino.


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