SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 02/12/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

OPERAZIONE ANTIMAFIA ICARO. LA POLIZIA ASSESTA UN DURO COLPO A COSA NOSTRA AGRIGENTINA.

TRASPORTAVANO 200 CHILI DI MATERIALE FERRORO. DENUNCIATE DUE PERSONE DI RAVANUSA. INTANTO LA POLFER RECUPERA A CANICATTì 1.600 KG DI MATERIALE FERROSO E DENUNCIA IL TITOLARE DI UN DEPOSITO DI ROTTAMI.

M5S:"UN'AGENZIA PER STABILIZZARE I PRECARI SICIALIANI? E' UNA COLOSSALE BUFALA. SI PENSI -DICONO- AL REDDITO DI CITTADINANZA".

ATTIVITA' DELLA POLIZIA LOCALE DI AGRIGENTO. NEL TG DI OGGI IL REPORT DEL MESE DI OTTOBRE

FAVARA. OGGI IL SALUTO ALLA SACRA SINDONE CON UNA S. MESSA NELLA CHIESA SAN VITO.


Operazione antimafia “Icaro” all’alba di oggi tra Agrigento e Porto Empedocle. Assestato dalla Polizia un duro colpo a “Cosa Nostra” agrigentina. Sono stati infatti arrestati i boss delle più importanti famiglie locali ed è stata ricostruita la mappa del pizzo imposto alle imprese e attività. 13 sono state le misure cautelari eseguite dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento e Palermo: 6 le persone finite in carcere, 3 ai domiciliari e 4 sottoposte all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Le ordinanze di arresto sono state firmate dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, Giangaspare Camerini, su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dai sostituti Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli della D.D.A. di Palermo. Per tutti l’accusa è a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione illegale di armi e detenzione di sostanze stupefacenti. In manette sono finiti quelli che gli inquirenti ritengono essere i nuovi capi delle famiglie malavitose di Agrigento e Porto Empedocle, rispettivamente Antonino Iacono, 61 anni, detto u giardinisi, poiché residente nella frazione agrigentina di Giardina Gallotti, e l’empedoclino Francesco Messina, di 58 anni. Secondo gli inquirenti Iacono e Messina operavano con metodo mafioso ed estorsivo per condizionare l’attività di ristrutturazione del rigassificatore di Porto Empodecle. Tra gli arrestati anche Giuseppe Piccillo, 53 anni, di Favara, considerato uomo di fiducia di Iacono, e che sarebbe stato l’organizzatore di alcuni summit di mafia. In carcere anche gli empedoclini Francesco Capizzi, di 50 anni, detto il milanese, Francesco Tarantino, di 29 anni, e Gioacchino Cimino, di 61 anni. Agli arresti domiciliari invece Pietro Campo, classe 1952 di Santa Margherita Belice; il suo concittadino, Giacomo La Sala, di 57 anni, ed Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale. La misura cautelare di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria è stata indirizzata a Vito Campisi e Antonino Grimaldi, rispettivamente di 45 e 58 anni, entrambi residenti a Cattolica Eraclea, e a Santo Interrante e Gaspare Nilo Secolonovo, di 34 e 57 anni, di Santa Margherita Belice. Con l’operazione “Icaro” gli investigatori hanno verificato come non si sia mai interrotto lo storico sodalizio tra “Cosa Nostra” palermitana ed agrigentina, così come dimostrato dai documentati summit andati in scena nelle campagne agrigentine tra ruderi e appezzamenti di terreno. È stata ricostruita la mappa del pizzo imposto alle imprese e come le organizzazioni mafiose tentavano di condizionare una serie di opere edili tra cui il costruendo rigassificatore di Porto Empedocle e le attività di ristrutturazione di alloggi popolari con interessi anche per i trasporti da e per l’isola di Lampedusa. Nell’indagine risultano coinvolte altre 34 persone la cui posizione è tuttora al vaglio degli inquirenti. Non si escludono ulteriori sviluppi.


Vivo apprezzamento per il lavoro della Direzione Distrettuale Antimafia e delle Squadre Mobili di Agrigento e Palermo esprime il sindaco di Agrigento Calogero Firetto. “L'azione di contrasto alla mafia –dice- rimane una priorità in una terra che vuole e deve crescere. Un’operazione che colpisce il parassitismo mafioso con la pratica antistorica del pizzo!" E#8195;


Marito e moglie sono stati denunciati dai carabinieri della Stazione di Campobello di Licata in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Agrigento poiché trasportavano rifiuti speciali senza la prescritta autorizzazione. In particolare i due ravanusani sono stati fermati a bordo di un furgone Fiat Fiorino condotto dal 64enne. All’interno del mezzo i militari hanno trovato 200 chili di materiale ferroso, di dubbia provenienza. Il tutto è stato posto sotto sequestro, ivi compreso il furgone, poiché privo di copertura assicurativa.


Circa 1.600 kg di materiale ferroso di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana sono stati recuperati dalla Polizia Ferroviaria di Canicattì che ha denunciato a piede libero per ricettazione un 67enne del luogo, titolare di un deposito di rottami. La refurtiva deriva da diversi furti denunciati alle Forze dell’ordine da RFI e verificatisi nel cantiere dei lavori per il rinnovo della tratta Canicattì-Comiso. Il materiale recuperato è stato restituito all’azienda titolare.


Incidente stradale autonomo stamattina sulla strada statale 122 Canicattì-Castrofilippo. Una Dacia Sandero, per cause ancora in corso di accertamento, avrebbe perso il controllo del mezzo in prossimità di una curva. Fortunatamente non si sono registrati danni a persone. Sul posto si sono portati i carabinieri di Castrofilippo e la ditta Pullara di Favara, che ha effettuato l’intervento post-ripristino.


Sull’emendamento alla Legge di Stabilità che prevedrebbe la stabilizzazione dei precari siciliani, proposta questa del sottosegretario Davide Faraone, intervengono i deputati del M5S Riccardo Nuti, alla Camera, e Giorgio Ciaccia, capogruppo all’ARS, che replicano alla “grossolana sparata –dicono- di Faraone”. “È una proposta anticostituzionale –scrivono. La proposta di Faraone ad oggi non esiste nella legge di stabilità e va letta come l'ennesima sparata di chi ormai non sa più come prendere in giro alcuni lavoratori. Probabilmente -proseguono Nuti e Ciaccio - quella di Faraone era una battuta, o qualcuno nel governo ha alzato troppo il gomito, non si spiega in altro modo questa grossolana sparata. Nella pubblica amministrazione si entra per concorso. Se il governo ritiene ci siano dei posti vacanti –concludono- si investa subito nei concorsi pubblici (non truccati), dando un riconoscimento di punteggio a chi ha svolto nel tempo determinate mansioni, ma è evidente che in ogni caso va istituito subito, senza esitazione, il reddito di cittadinanza, come proposto dal M5S, che comprende, fra le tante misure, anche un serio investimento nei centri per l' impiego”.


Grazie a un finanziamento è stato possibile dotare l’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento della Pec/Tac e dell’acceleratore lineare. Questo ovviamente comporterà meno spostamenti per i pazienti. Gli agrigentini infatti potranno curarsi dalle patologie tumorali senza dover per forza spostarsi altrove. A esprimere soddisfazione è il vicepresidente della Commissione Sanità all’ARS Vincenzo Fontana, che dice: “Se oggi queste nuove opportunità si sono materializzate all’ospedale di Agrigento nel segno di un sempre più compiuto diritto alla salute - afferma Fontana - è perché grazie al nostro impegno siamo riusciti a non perdere il finanziamento che stava già prendendo il volo verso altre destinazioni”.


Anche quest’anno il Teatro Pirandello di Agrigento ospita il Convegno Regionale di Cure Palliative e Terapia del Dolore. Due le giornate in programma. Venerdì e sabato prossimi si vedranno medici specialisti confrontarsi sulla delicata tematica. L’iniziativa, giunta alla sua terza edizione, ospita anche il concorso premio “il Mantello”, dedicato agli studenti che frequentano l’ultimo anno degli Istituti secondari di secondo grado. L’evento, che è stato fortemente voluto dai dottori Geraldo Alongi, Carmelinda Scalia e dall’intera equipe del reparto Hospice di Agrigento, gode di diversi patrocini tra i quali anche quello della Regione Siciliana.


Nel solo mese di ottobre ad Agrigento sono stati elevati 730 verbali per accesso in ztl in via Atenea. È questo uno dei numeri delle attività svolte a tutela della legalità stradale da parte della Polizia Locale agli ordini del Comandante Cosimo Antonica. Le pattuglie del nucleo “mobilità urbana”, oltre a garantire il presidio giornaliero dinanzi ai tredici istituti scolastici della città, hanno anche assicurato la regolazione del traffico stradale. Gli agenti della Polizia Urbana si sono occupati tra l’altro anche di doppie e triple file in viale della Vittoria, soste vietate in piazza Pirandello dinanzi al Palazzo comunale, intralci alla circolazione veicolare in via Imera, via XXV aprile, via Manzoni, via Dante e nell’area intorno allo stadio. 630 i verbali elevati per violazioni varie al codice della strada. La Polizia Locale si è occupata anche della gestione del traffico caotico in piazza Rosselli e del mancato rispetto del divieto di transito per auto e motoveicoli all’interno della stazione degli autobus e delle soste pericolose in prossimità di intersezioni. Diversi anche gli interventi effettuati dal nucleo “infortunistica stradale” che ha operato su diversi sinistri, procedendo a ritiro di patenti e fermi amministrativi dei veicoli. 30 in totale i sinistri, di cui 7 con feriti e 11 con contestazioni amichevoli. 6 le patenti sospese.


Ultimo giorno a Favara per la Sacra Sindone che da domenica scorsa è stata accolta dalla comunità parrocchiale della Chiesa San Vito. Molti sono stati i fedeli che in questi tre giorni hanno pregato dinanzi alla copia del lenzuolo in lino che secondo la tradizione cattolica avrebbe avvolto il corpo del Cristo morto e sul quale sarebbe rimasta impressa la sua immagine. A volere per la prima volta a Favara la presenza della Sindone è stata la Confraternita della Santa Croce, che quest’anno celebra i dieci anni di fondazione. Questa sera, alle ore 18:30, il dogmatico lenzuolo sarà portato in processione dalla Cappella del Calvario alla vicina Chiesa dedicata a S. Vito e alla Madonna della Neve dove l’arciprete di Favara, don Giuseppe D’Oriente, presiederà la celebrazione eucaristica di commiato. Un evento religioso quello promosso dalla Confraternita della Santa Croce che ha richiamato moltissimi fedeli provenienti anche dai centri limitrofi e che è coinciso con un momento storico particolare per l’umanità, in cui la serenità dei popoli è purtroppo fortemente compromessa dal fanatismo.


Per la gioia soprattutto di mamma Carolina e papà Antonio, Manuela Baldo, giovane cantante di Favara e allieva della scuola di canto Arcadia, ha superato brillantemente i casting del nuovo talent show di Mediaset “Tra sogno e realtà”. Manuela non è nuova ai palchi. È stata anche ospite, in diretta, della nostra emittente nella 17esima puntata di "Buonasera 287". Particolarmente soddisfatta per il prestigioso obiettivo raggiunto da Manuela si dice la responsabile della scuola di canto Angela Maniglia che a “Tra sogno e realtà” avrà anche altri allievi come Gaia Lipani di Caltanissetta. Probabilmente ci saranno anche i giovani artisti che hanno già superato le fasi preliminari dei casting, ovvero le gemelle Serena e Chiara Lana di Favara, Monica Polizzi di Palma di Montechiaro, Gioele Amato di Agrigento, Michela Muzio di Catania e Fabiana Ciulla di Porto Empedocle.


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