SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 10/11/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

SICULIANA. ARRESTATO IMPRENDITORE 48ENNE PER ESTORSIONE AGGRAVATA DALLA MODALITA' MAFIOSA. INTANTO STAMATTINA ALTRI TRE ARRESTI PER RAPINA IN CONCORSO E TENTATA ESTORSIONE AI DANNI DI UN FAVARESE.

MORTE LORIS STIVAL. LA MADRE VERONICA AL MARITO: "QUELLA MATTINA NON L'HO ACCOMPAGNATO A SCUOLA".

SIMIT- FLUSSI MIGRATORI IN SICILIA: TORNANO LE VECCHIE MALATTIE INFETTIVE. A CATANIA IL XIV° CONGRESSO NAZIONALE.

ANCORA UN'ALTRA ASSUNZIONE IN PROVINCIA DI AGRIGENTO DI UN CENTRALINISTA TELEFONICO NON VEDENTE. SONO ANCHE QUESTE LE BELLE NOTIZIE CHE CI PIACE CONDIVIDERE.


È stato arrestato con l’accusa di estorsioni aggravate dalla modalità mafiosa il siculianese Antonino Gagliano, di 48 anni. L’uomo, proprietario dell’omonima ditta di calcestruzzo, avrebbe, mediante la fornitura del cemento, commesso una serie di estorsioni a un imprenditore della zona che, nel luglio 2014, aveva anche subito un atto intimidatorio. Le indagini dei carabinieri del NOR della Compagnia di Agrigento e quelli della Stazione di Siculiana partirono proprio dopo questo atto intimidatorio, culminate oggi con l’arresto del 48enne su richiesta della DDA di Palermo. Mediante le dichiarazioni della vittima i militari, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno potuto accertare che il Gagliano, mediante delle fatture “gonfiate” di calcestruzzo mai consegnato, aveva estorto diverse migliaia di euro. Decisiva è stata la collaborazione fornita dall’imprenditore locale, che non si è piegato al racket del pizzo e ha denunciato il proprio estorsore, che era già stato coinvolto e arrestato a seguito dell’operazione “Nuova cupola” nella quale era finito in manette anche l’omonimo cugino Antonino Gagliano, cl 73, considerato il capofamiglia di Siculiana, tuttora sottoposto al regime carcerario del 41 bis.


Sono ritenuti responsabili di rapina in concorso e tentata estorsione. Parliamo del 38enne Walter Bosco e del 41enne Alessandro Sguali, entrambi residenti ad Agrigento, e Antonio Sanfilippo, di 21 anni, residente a Favara. Un quarto, B.G., di 22 anni, favarese, è stato invece sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Una quinta persona risulta indagata. Nello specifico, gli arrestati sono accusati di una rapina aggravata in concorso commessa il 31 luglio scorso ad Agrigento e di una estorsione in concorso commessa l’11 agosto, sempre di quest’anno, a Favara. Ad eseguire gli arresti questa mattina la Squadra Mobile di Agrigento diretta dal dott. Giovanni Minardi, su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto. A richiederlo la Procura della Repubblica di Agrigento e il P.M. Brunella Sardoni. Secondo quanto ricostruito dagli agenti la vittima, un 30enne favarese, avrebbe concordato la vendita della propria moto, un Honda CBR 600, ad Antonio Sanfilippo per 4 mila euro. Somma che è stata ritenuta troppo esosa dagli odierni arrestati, i quali hanno raggiunto la vittima al Villaggio Mosè e l' hanno rapinata della moto, senza versare alcuna somma di denaro per poi, nel mese di agosto, fare il passaggio di proprietà. La moto oggetto del contendere comunque, era gia’ stata rimessa in vendita ed è stata recuperata dai poliziotti in una concessionaria di Favara. Gli arrestati si trovano tutti in regime di arresti domiciliari.


Avrebbe picchiato la figlia con schiaffi e calci. Arrestato dai carabinieri della Stazione di Racalmuto un 42enne di origini nordafricane. Ad accorgersi del fatto alcuni passanti, che hanno chiamato i carabinieri. Quando i militari sono giunti sul posto il magrebino si è scagliato anche contro di loro. Da qui l’arresto del 42enne con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.


Veronica Panarello, la donna ventisettenne accusata di aver ucciso e gettato in un canalone suo figlio Loris, di 8 anni, lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina, quella mattina non avrebbe accompagnato il bambino a scuola. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano La Sicilia qualche giorno fa sarebbe stata la stessa donna ad averlo detto al marito Davide Stival nel corso di un colloquio avvenuto nel carcere Petrusa di Agrigento, dove Veronica Panarello è detenuta per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. "Ho un buco, mi ricordo solo questo – avrebbe aggiunto la donna - non ti basta? Ora stammi vicino...". Il colloquio era stato richiesto direttamente dalla moglie. Secondo quanto ricostruisce il quotidiano La Sicilia Veronica avrebbe detto: "Quella mattina il bambino io non l' ho accompagnato a scuola", Loris "è salito a casa da solo, usando il portachiavi con l'orsacchiotto" che la donna aveva detto di avere lasciato a casa. Poi spiega così perché è tornata a casa: "Dovevo prendere un passeggino da regalare a un'amica". Ma cosa abbia fatto dentro casa dice di "non ricordarlo, di avere un buco" nella memoria. "Sono confusa - ripete - ho tante cose che mi girano per la testa". E alla domanda del marito se l'ha ucciso lei Loris, torna alle sue certezze: "No, non sono stata io –ha detto Veronica-. Non avevo nessun motivo per farlo". Per l'uccisione di Loris la Procura di Ragusa ha chiesto il rinvio a giudizio della donna. L'udienza preliminare davanti al Gup è fissata per il prossimo 19 novembre.


Sarebbero almeno tre i colpi di arma da fuoco che avrebbero raggiunto alla schiena Enrico Rallo, di 39 anni. L’uomo, già noto alle Forze dell’ordine, sarebbe riuscito da solo a raggiungere l’ospedale "San Giacomo d’Altopasso" di Licata dove i medici, riservandosi la prognosi sulla vita, lo hanno trasferito a Palermo. Il fatto è avvenuto nella tarda serata di ieri in piazza Aquilina, a Palma di Montechiaro. Sulla vicenda indagano i carabinieri.


Un 33enne del Bangladesh che lavorava in campagna al confine fra Licata (Ag) e Butera (Cl) si trova ricoverato, in gravi condizioni, all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento per aver bevuto per errore, acido nitrico. Durante una pausa di lavoro nei campi, secondo la ricostruzione dei carabinieri, l’immigrato, anziché prendere la bottiglia dell’acqua minerale, ha preso e ha bevuto da quella che conteneva acido nitrico. Il giovane, ospite di un centro Sprar, è stato prima portato all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata e poi trasferito ad Agrigento.


La mancata raccolta dei rifiuti sulle Isole Pelagie causa problemi di carattere igienico-sanitari nel centro di primo soccorso di Lampedusa. Il sindaco Giusi Nicolini ha chiesto la chiusura momentanea della struttura e il relativo trasferimento dei 422 migranti ospiti. "All'interno di quell'esiguo perimetro - spiega Giusi Nicolini - risiede una popolazione attualmente superiore a quella di Linosa, e non posso consentire che queste persone convivano a così stretto contatto con quella quantità di rifiuti”. L’amministrazione comunale ha inoltre esposto al prefetto la gravità del fatto che sia stata impedita l'esecuzione dell'ordinanza contingibile e urgente per ripristinare minime condizioni di vivibilità per i cittadini.


I continui flussi migratori che da diversi anni investono la Sicilia hanno riacceso i riflettori su alcune malattie infettive che erano state considerate quasi del tutto scomparse. Ed è questo il tema del XIV° Congresso Nazionale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali che domani si chiude a Catania. Tra gli argomenti trattati dagli oltre mille specialisti provenienti da tutta la Penisola, l’impatto sul sistema sanitario nazionale di nuove molecole per la terapia delle epatiti virali e dell’HIV e ancora gli effetti della semplificazione terapeutica nel trattamento antiretrovirale. Al Centro fieristico “Le Ciminiere” si è discusso anche delle conseguenze delle resistenze microbiche sulla evoluzione clinica delle malattie infettive; le difficoltà gestionali delle patologie ad etiologia batterica legate a situazioni “complesse”, con particolare riferimento al paziente “fragile” o affetto da temibili comorbidità; la riemergenza di patologie neglette nel paziente immunocompromesso, nel migrante e nel viaggiatore.


Venerdì 13 novembre prossimo dovrebbe aprire la bretella che ridurrà le conseguenze dell’interruzione sull’autostrada A19 dopo il cedimento, lo scorso 10 aprile, di alcuni piloni del viadotto Himera. All’inaugurazione dell’arteria è prevista la presenza del ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio. Grazie a questa bretella – in attesa che siano realizzati i lavori di ricostruzione del viadotto – gli automobilisti eviteranno di inoltrarsi per 38 chilometri sulle strade delle Madonie. C’è stato uno slittamento di quasi 7 giorni rispetto alle date previste dal capo della Protezione civile, Calogero Foti, per dare l’ok al transito dei veicoli. Un ritardo che è stato motivato dal maltempo che ha caratterizzato diverse giornate lavorative in ottobre e in questi 10 giorni di novembre. I tecnici stanno completando il collaudo dei 38 chilometri della strada provinciale 24 che, dal 10 agosto scorso, giorno in cui sono cominciati i lavori per la realizzazione del by–pass, ha subìto minuziosi lavori di manutenzione e rifacimento. In azione le maestranze della ditta di Caltanissetta, che si è aggiudicata la gara d’appalto con un ribasso di quasi il 20% su una base d’asta di quasi 1mln e 900mila euro. L’Anas sta intanto mettendo a punto le ultime opere come l’adeguamento della sede stradale, le opere laterali di contenimento e la segnaletica orizzontale e verticale.


Sarà un Natale di gioia per un giovane palermitano, disabile della vista, che lunedì prossimo prenderà ufficialmente servizio presso l’ufficio di sorveglianza di Agrigento. Si tratta di Giuseppe Lipari, di 24 anni, di Campo Reale che ieri ha firmato il contratto di lavoro a tempo indeterminato. Un piccolo passo per un ente così prestigioso qual è il Tribunale, ma una grande conquista per un ragazzo disabile della vista. Anche questa volta il tutto è stato possibile grazie all’Unione Ciechi d’Europa, nella persona del Presidente Provinciale Lillo Cinquemani. A dircelo è lo stesso dipendente. “Ancora non ci credo" –ci ha detto telefonicamente. "Ho conosciuto Lillo l’11 novembre del 2014 e dal primo colloquio mi sono subito accorto che mi trovavo di fronte ad una persona con un grande cuore. A un anno esatto ho firmato il contratto”. Le parole del ragazzo sicuramente suscitano riflessioni: in un momento di crisi generale in cui una prospettiva di lavoro è divenuta un’utopia, episodi come questo ci dimostrano che esistono ancora persone che mettono il proprio sapere a favore degli altri, regalandogli sorrisi e sopratutto facendoli sentire importanti per la comunità.


Una riproduzione della sacra Sindone sarà esposta a Favara dal 29 novembre al 2 dicembre prossimi. L’ostensione, anticipata dalla presentazione dell’esperto sindonologo don Marco, sacerdote del GAM, avverrà nella cappella del Calvario alle ore 18:00. A seguire Adorazione Eucaristica e solenne benedizione. I vari momenti della spiegazione, ostensione e adorazione saranno curati da un Gruppo Giovanile del GAM, accompagnato dai sacerdoti del GAM don Marco e don Biagio. “L’ostensione della Sindone a Favara -ci dicono il Decano Rosario Sutera Sardo e l’assistente spirituale sac. Diego Acquisto- rappresenta l’iniziativa più importante e significativa della Confraternita della Santa Croce del Calvario, per ringraziare il Signore del dono di questo primo decennio di servizio.


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