SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 03/11/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

A FUOCO A CATTOLICA ERACLEA L'AUTO DI UN COMMERCIANTE. SI INDAGA

LA POLIZIA DI VITTORIA SEQUESTRA ANCORA ARMI E MUNIZIONI E DENUNCIA IL PROPRIETARIO.

SONO STATI CONDANNATI CINQUE DEI SETTE MEDICI IN SERVIZIO ALL'OSPEDALE SAN GIOVANNI DI DIO DI AGRIGENTO IMPUTATI AL PROCESSO DOPO LA MORTE DI UNA 58ENNE.

I DIPENDENTI CHE PRESTANO SERVIZIO AL BOCCONE DEL POVERO DI FAVARA SI SENTONO LESI DALLE DICHIARAZIONI DELLA SUPERIORA SUOR ANNAMMA E INVIANO LETTERA DI DIFFIDA ALLA CONGREGAZIONE.

SI REGISTRANO VECCHI PROBLEMI AL CIMITERO DI FONTANA DEGLI ANGELI DI FAVARA. LA SEGNALAZIONE DEI CITTADINI.


Paura in via San Francesco d’Assisi a Cattolica Eraclea per l’incendio di un’auto intestata a una società di noleggio. Le fiamme sprigionate dal veicolo, un' Audi A3, si sono anche propagate agli immobili limitrofi, danneggiando i loro ingressi. Sul posto hanno lavorato i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Agrigento e i carabinieri della locale Stazione che hanno avviato le indagini. La vettura era stata noleggiata giovedì scorso da un commerciante di Ribera.


La polizia di Vittoria sequestra altre armi illegalmente detenute, a distanza di 10 giorni dal rinvenimento di un arsenale. In una casa di campagna sono stati trovati 6 fucili (alcuni con congegni di puntamento di precisione), 3 pistole e munizioni di diverso tipo. Trovato anche un poligono di tiro fai da te per esercitarsi: delle tabelle di metallo perforate, segno che qualcuno si sia esercitato nei tiri di precisione. Con l’accusa di detenzione illegale di armi e munizioni è stato denunciato un incensurato vittoriese di 61 anni, C.G., queste le iniziali del nome. Nello specifico, grazie anche alle Unità Cinofile di Catania per ricerca esplosivi gli agenti, agli ordini del dirigente Antonino Ciavola, hanno trovato nella fatiscente casa di campagna, all’interno di un vano adibito a camera da letto, una carabina illegalmente detenuta e 2 pistole a salve con canna piombata cal. 8 e ancora un fucile doppietta cal. 12 con congegni di mira di precisione. Sono stati inoltre trovati degli strumenti idonei alla modifica delle armi giocattolo, con possibilità di farle diventare perfettamente funzionanti per conflitti a fuoco, polvere da sparo e materiale per il confezionamento di munizioni. Effettuata anche una perquisizione domiciliare nel centro di Vittoria, gli agenti hanno trovato a casa del 61enne ulteriori 3 fucili e 3 pistole sia automatiche che revolver, illegalmente detenuti. Le armi sono state sequestrate. Successivamente verranno distrutte.


Sarebbero due e non uno i minori con i quali avrebbe avuto dei rapporti sessuali. Parliamo del 62enne di Sambuca di Sicilia Vito Mangiaracina, arrestato con l’accusa di prostituzione minorile e violenza sessuale. Si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice del Tribunale di Sciacca Roberta Nodari. Come ricorderete, l’uomo è stato notato dai militari in servizio perlustrativo mentre si intratteneva con un ragazzo all’interno di un esercizio pubblico per poi vederli allontanarsi e transitare a bordo di una macchina. L’uomo avrebbe già avuto precedenti.


Con l’accusa di omicidio colposo sono stati condannati dal giudice del Tribunale di Agrigento, d.ssa Tedde, cinque medici in servizio all’ospedale San Giovanni di Dio. Due invece sono stati assolti per non aver commesso il fatto. I sette erano finiti sotto processo dopo la morte di una 58enne. Il giudice Maria Alessandra Tedde condanna a 9 mesi di reclusione, pena sospesa, e al pagamento delle spese processuali: Francesco Buscaglia, 44 anni, Vincenzo Scudera, 60 anni, Pasquale Zicari, 61 anni, Carlo Fontana, 42 anni, e Fabrizio Alletto, 41 anni. La pena è sospesa. Assolti invece i medici: Antonino Maniscalco, 63 anni, e Gerlando Riolo, di 59 anni. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile.


Non vi sarebbe alcun collegamento con famiglie mafiose. Avrebbero agito con metodo mafioso presentandosi come appartenenti a Cosa nostra per essere più convincenti nelle richiese estorsive. È quanto sostiene il Pubblico Ministero della DDA di Palermo Emanuele Rovaglioli che chiede la condanna di due palmesi. Si tratta di Giovanni Alotta, di 32 anni, accusato di tre episodi di estorsione; per lui sono stati chiesti 7 anni e 6 mesi di reclusione. L’altro palmese è Calogero Amato, accusato di un solo episodio; Rovaglioli chiede per lui 4 anni di reclusione. Una terza persona, Giuseppe Mulè, di 48 anni, giudicato col rito abbreviato, è stato già condannato in Appello a 5 anni e 10 mesi di carcere. La vicenda risale al 2012. Uno degli episodi riguarda la presunta richiesta di estorsione a danno del farmacista Claudio Miceli. Gli altri vedono vittime un commerciante cinese e l’amministratore di una catena di supermercati. E#8195;


“Sia noi suore, sia gli anziani, sia il paese intero siamo vittime di queste 10 persone. Sappiamo come si trovavano prima di entrare qui dentro e di come si siano arricchite con noi”. Si sono sentiti diffamati e lesi nel proprio onore e nella propria dignità di fronte all’intera collettività dopo queste dichiarazioni della Madre Superiora del Boccone del Povero di Favara,Suor Annamma Mathew, i dipendenti che prestano servizio presso l’Istituto sito in via Beneficenza Mendola. Una dichiarazione sicuramente forte quella della Madre Superiora, rilasciata sabato scorso nel corso dell’incontro avuto insieme a Lillo Cinquemani con i familiari degli anziani ospiti e che, in un certo senso, poteva provocare la giusta reazione dei dipendenti. E proprio su questa frase i dipendenti Pasqua D’Angelo, Giuseppa Vitello, Pietragrazia Giudice, Saveria Naselli, Carmen Sorce, Salvatore Sorce, Sabrina Amhezion, Lillina Messina e Maria Milioto hanno presentato stamattina, attraverso il proprio legale, l’avv. Domenico Schembri, apposita lettera di diffida alla Congregazione affinché venga emanata idonea lettera di smentita in ordine a queste dichiarazioni. Sostengono che il contenuto delle dichiarazioni di Suor Anna sia falso e pretestuoso. Gli stessi dipendenti si sono riservati il diritto di agire nelle opportune sedi giudiziarie.


Come ogni anno, in occasione della commemorazione dei defunti anche il vecchio cimitero “Fontana degli Angeli” di Favara si anima. Molte sono infatti le persone che si recano al camposanto in disuso di viale Berlinguer per visitare i propri cari estinti. Il “cimitero nuovo”, così è paradossalmente chiamato, da diversi anni è soggetto a lunghi periodi di chiusura al pubblico per via di alcune problematiche. Chiusura che, fortunatamente, non avviene in occasione del 2 novembre, dando la possibilità a quanti vogliono di poter visitare i propri cari. È anche il giorno nel quale si registra l’ingresso trionfale delle autorità cittadine in occasione delle celebrazioni di rito. I problemi del sito sono notori un po' a tutti, ovvero: mancanza di un locale per i custodi, dei servizi igienici, della fornitura idrica (che avviene solo tramite due recipienti in plastica). Inoltre i muri di recinzione sono in parte crollati. A questi, purtroppo, si aggiunge anche l’inagibilità della cappella, che presenta vistose lesioni strutturali che meriterebbero maggiore attenzione da parte degli organi competenti. Un lungo elenco di problemi non nuovi al cimitero di Fontana degli Angeli. Sono gli stessi di quelli registrati l'anno scorso. In questi giorni al cimitero “Fontana degli Angeli” hanno prestato servizio tre custodi che si sono arrangiati come meglio hanno potuto. Non avendo un riparo, i tre sono rimasti all'acqua e al vento per l’intero turno di lavoro, salvo salire nella propria macchina per ripararsi. Per non parlare della sofferenza di non poter, durante le ore di lavoro, espletare i propri bisogni fisiologici per assenza di bagni. L’assenza di bagni comunque è stato un problema anche per diversi visitatori che ce lo hanno segnalato, così come il fatto che quest'anno non era presente il registro delle sepolture. In mattinata abbiamo contattato il dirigente responsabile dei cimiteri comunali, ovvero l’Arch. Franco Criscenzo. Abbiamo chiesto lumi sugli orari di apertura del camposanto. Il dirigente ci ha risposto che prossimamente concorderà con l’amministrazione comunale i turni di lavoro dei dipendenti. Criscenzo, nella scongiurata ipotesi di una nuova chiusura, ci dice che comunque il servizio di apertura di questo camposanto deve essere garantito. Quindi, in caso i cittadini si trovassero davanti il cancello chiuso, possono recarsi al cimitero di Piana Traversa e chiedere di essere accompagnati in quello di via Berlinguer. Si dice anche disponibile a farlo personalmente. Per quanto riguarda invece i problemi del cimitero, l’architetto ci fa sapere che stanno progettando. Tutto è in progettazione quindi, sia i locali dei custodi, sia i lavori urgenti di messa in sicurezza della cappella, compresi anche i problemi alla recinzione e l’assenza di acqua e dei servizi igienici. Un grande lavoro di progettazione che probabilmente stupirà i favaresi, considerando che sono problemi che insistono da diversi anni.


Nuove adesioni di ex consiglieri comunali di Agrigento al movimento politico “Noi con Salvini”. Dopo Giuseppe Di Rosa anche Michele Mallia passa nelle file del partito diretto dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini. "Con Salvini assieme all’amico Di Rosa -scrive Mallia- per fare finalmente chiarezza sulle questioni mai risolte di questa città, per dissolvere le ombre, spesso artificiali, create per nascondere la Verità".


Scadono il prossimo 12 novembre i termini di partecipazione al bando di reclutamento dei Volontari in Ferma Prefissata di 1 anno indetto da Marina Militare e Corpo delle Capitanerie di Porto. 2.500 sono i posti disponibili. Il reclutamento dei Volontari avviene a mezzo di un concorso per soli titoli. Tra i requisiti richiesti figurano: il possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado, ovvero quello di scuola media inferiore; avere un’età compresa tra 18 e 25 anni; idoneità psico-fisico e attitudinale per l’impiego nelle Forze armate; non essere incorsi in condanne per delitti non colposi o non avere a proprio carico procedimenti penali pendenti per lo stesso motivo. Ai vincitori del concorso verrà riconosciuto un indennizzo mensile di 850€. Per maggiori informazioni gli interessati possono chiamare Maridirselez Taranto ai numeri 099/7757411 - 099/7757485 dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 12:00, oppure contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico al numero verde: 800 862 032.


Domani 4 novembre ricorre la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. A Favara l’amministrazione comunale, la Società agrigentina di Storia Patria e l’associazione Penna Sottile hanno organizzato una manifestazione. Il programma prevede alle ore 9.45 il raduno in piazza Cavour; a seguire onore ai caduti con la deposizione di una corona di fiori. Al castello Chiaramonte poi si svolgerà un incontro, preceduto dall’Inno Nazionale, dove relazionerà il prof. Attilio Dalli Cardillo, presidente della Società Agrigentina di Storia Patria.


Domani a Ribera, in occasione del “Giorno dell’Unità Nazionale e la Festa delle Forze Armate”, si svolgerà alla presenza delle più alte cariche istituzionali civili, religiose e militari della provincia di Agrigento una solenne cerimonia. L’appuntamento è alle ore 10.00 presso la piazza Giovanni XXIII. Alla cerimonia parteciperanno anche studenti degli Istituti Superiori “Arturo Toscanini” e “Francesco Crispi” dell’Istituto Comprensivo “Navarro” di Ribera e la Banda “The Washington Navel”. A seguire, presso il Cine Teatro “Lupo”, verranno consegnate le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.


Al via nel Ragusano le riprese della nuova serie televisiva 'Donne' ispirata all'omonimo libro di Andrea Camilleri e composta da dieci episodi di circa dieci minuti l'uno che andrà in onda su Rai1 durante la prossima stagione. Il libro di Camilleri racconta quali sono state le 39 donne più importanti nella vita nello scrittore. Le riprese sono iniziate a Chiaramonte Gulfi e proseguiranno a Comiso e Ragusa. Nel cast ci sono Nicole Grimaudo, Carolina Crescentini, Lucia Sardo e Anita Kravos.


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