SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 31/10/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

AUTO IN FIAMME STANOTTE A FAVARA. INDAGANO I CARABINIERI DELLA TENENZA.

GIALLO DI PORDENONE. UN'IMPRONTA PARZIALE E' STATA TROVATA NEL PROIETTILE NON ESPLOSO.

ARRESTI PER ESTORSIONE, DROGA E MALTRATTAMENTI NELL'AGRIGENTINO. LE ATTIVITA' DEI CARABINIERI.

MOBILITAZIONE REGIONALE DI CGIL, CISL E UIL PER CHIEDERE RISPOSTE AI GOVERNI AI TANTI PROBLEMI CHE ATTANAGLIANO L'ISOLA. MANIFESTAZIONE ANCHE AD AGRIGENTO.

RECLAMIAMO GLI STIPENDI E IL RISPETTO DEGLI ORARI DI LAVORO PREVISTI DAL CONTRATTO. A PARLARE OGGI SONO I LAVORATORI DELLA SICULA CICLAT.


Incendio doloso stanotte in via San Bartolomeo, a Favara. Ad andare a fuoco una Peugeot 206 di proprietà di una donna, M.E, ma in uso al proprio convivente, L.A. Il fatto è successo intorno all’1:00. Le fiamme hanno bruciato parzialmente l’auto: incendiata la parte anteriore della vettura. Sul posto si sono portati i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme, e i carabinieri della locale Tenenza, che hanno avviato le indagini.


Proseguono senza sosta le indagini sul duplice delitto di Pordenone. Nel proiettile rimasto incastrato nella pistola che ha ucciso i fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza è stata trovata un’impronta parziale. Al vaglio dei RIS di Parma adesso l’analisi della traccia che, comunque, secondo gli esperti, non sarà di facile interpretazione. Nei giorni scorsi i carabinieri del Reparto Investigativo Scientifico avevano prelevato le impronte digitali dell’unico indagato per il duplice omicidio, ovvero il caporalmaggiore Giosuè Ruotolo. Intanto l’appartamento dove viveva lo stesso Ruotolo e altri suoi commilitoni è stato dissequestrato. Sul fronte dell’identificazione dell’automobile a incastrare Ruotolo sarebbe stato un piccolo peluche posizionato sul cruscotto dell’auto. Infatti le telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso l'Audi A3 di colore grigio con un peluche a bordo.


Con l’accusa di tentata estorsione i carabinieri della Compagnia di Agrigento hanno arrestato Ignazio Natalello, 60 anni, volto noto in città in quanto da diversi anni esercita la professione di parcheggiatore nella Valle dei Templi. Il 60enne, figura storica dei tamburinara di San Calò e a cui sono stati concessi gli arresti domiciliari, avrebbe chiesto il pagamento del pizzo in quattro esercizi commerciali di Villaggio Mosè. Natalello avrebbe detto ai commercianti di riscuotere i soldi per conto del boss empedoclino Gerlandino Messina. Dalle testimonianze fornite agli inquirenti dalle stesse vittime, il 60enne avrebbe anticipato le richieste dei soldi con atti intimidatori. Ai quattro negozi presi di mira, infatti, sarebbe stata applicata nel mese di giugno della colla nei lucchetti delle saracinesche. Dopo circa 4 mesi di silenzio, il parcheggiatore è tornato nuovamente a chiedere i soldi, fissando con i commercianti il primo appuntamento per la riscossione. Ma ieri sera, nel luogo dell'incontro, oltre a una persona incaricata di consegnare i soldi di tutte e 4 le attività commerciali, si sono presentati anche i carabinieri. Al momento della consegna della busta con il denaro ecco scattare l'operazione. Il 60enne è stato dapprima portato in caserma per i rilievi di rito e successivamente accompagnato nella propria abitazione per gli arresti domiciliari.


Giornata di mobilitazione regionale oggi voluta dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL per chiedere al governo risposte concrete ai tanti problemi che attanagliano la Sicilia. Disoccupazione, infrastrutture viarie e collegamenti, gestione dei servizi relativi a rifiuti e acqua e formazione professionale sono solo alcuni dei temi che hanno indotto i maggiori sindacati italiani a organizzare lo sciopero. Il corteo, partito dalla Camera di Commercio di Agrigento, si è snodato in via Atenea per poi arrivare negli Spazi culturali Temenos della chiesa sconsacrata di S. Pietro con gli interventi dei segretari generali di CGIL, CISL e UIL di Agrigento.


Non ci stanno che passi un messaggio diverso dalla realtà. Parliamo dei lavoratori in stato di agitazione della Sicula Ciclat. Ieri, come ricorderete, gli alunni della scuola M.L.K. di Favara hanno protestato per la carenza di pulizia nelle aule. Dalla scuola hanno tenuto a precisare che i pagamenti alla ditta sono regolari e che pretendono, giustamente, il servizio. Dal canto suo la ditta ci aveva fatto sapere di aver versato le somme del mese di settembre ai lavoratori per quanto riguarda la pulizia e che avrebbe preso dei provvedimenti nei confronti dei propri dipendenti. È qui che i lavoratori non ci stanno. Preme loro sottolineare che gli stessi svolgono regolarmente servizio negli istituti. “Lavoriamo il pomeriggio –ci dicono. Non vogliamo passi un messaggio sbagliato che non lavoriamo o che non vogliamo lavorare”. A dare manforte al loro stato di agitazione c’è il rappresentante dell’Unione Sindacato di Base Aldo Mucci. “Lo stato di agitazione –ci dice- è stato avviato, in quanto i lavoratori reclamano mesi di stipendi. La ditta non rispetta l’accordo di 35 ore settimanali. Per di più –dice Mucci- non ha ancora dato la cassa integrazione del mese di agosto e parte degli stipendi di giugno, luglio, agosto e settembre”.


È stato trovato in possesso di circa 75 grammi di hashish. Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti è stato arrestato ieri sera dai carabinieri della Tenenza di Favara un 35enne. Si tratta di Alessandro Terranova. I militari agli ordini del Luogotenente Giuseppe Tararà hanno fermato l’uomo e, da una successiva perquisizione domiciliare, trovato in possesso di alcuni dosi di hashish, di materiale per il confezionamento e della somma in contante di 130 euro. Il 35enne avrebbe anche opposto resistenza ai militari operanti. Nel contesto della stessa operazione è stato segnalato alla Prefettura e all’Autorità Giudiziaria per detenzione di sostanza stupefacente per uso personale C.D, di 35 anni. I militari della Tenenza hanno intensificato i controlli del territorio al fine di contrastare attività illecite.


Deteneva in casa della marijuana, circa 100 grammi, suddivisa in dosi, che per i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Licata aveva il fine dello spaccio. In manette è finito Alessio Gueli, di 29 anni, già noto alle Forze dell’ordine. In particolare i militari hanno effettuato una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del giovane. Alla vista dei carabinieri ha spontaneamente consegnato la busta in plastica contenente la droga. L’arrestato, espletate le formalità di rito, veniva accompagnato presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare, in attesa dell’udienza di convalida, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.


Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Agrigento un 58enne. L’uomo, di origini marocchine, avrebbe, davanti alle proprie figlie e per futili motivi, picchiato con calci, pugni e colpito con una sedia la moglie. La 48enne avrebbe riportato delle lesioni giudicate guaribili in 10 giorni. Il 58enne si trova adesso rinchiuso presso la casa circondariale di Agrigento.


Gli uomini della Polizia Provinciale di Agrigento, coordinati dal comandante Enzo Giglio e dal vicecomandante Salvatore Lombardo, durante un controllo congiunto con tecnici dell’ARPA hanno provveduto a porre sotto sequestro giudiziario i silos e l’area circostante dove erano stoccate le acque di vegetazione provenienti dal ciclo produttivo di un oleificio in territorio di Ribera. Tali silos, in pessime condizioni, straripavano da alcuni fori acqua di vegetazione all’interno di un limitrofo vallone. Il reato per violazioni alle leggi in materia di tutela ambientale è stata notiziato alla competente Procura della Repubblica di Sciacca. L’operazione di Polizia Ambientale nasce da un controllo finalizzato ad accertare l’eventuale illegale sversamento delle acque di vegetazione nel fiume Magazzolo, che in questo particolare periodo assume una colorazione nero/violacea. A segnalare il problema era stata l’associazione ambientalista “MareAmico” di Agrigento. Presente anche Giulio Golia, inviato della trasmissione “Le Iene”, che casualmente stava effettuando un servizio.


Con 37 voti favorevoli, 9 astenuti e nessun contrario, l'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato ieri il ddl salva forestali. In pratica, per la ripresa delle attività dei circa 24 mila lavoratori è stata stanziata la somma di 16 milioni di euro. L’importo deciso dall’ARS deriva in gran parte dal prelievo di 10 milioni di euro dal fondo sui rischi della Sanità e i restanti 6 milioni sono stati invece presi dai fondi residui dell’Assessorato all’Agricoltura. Al Dipartimento Forestale della Regione Sicilia, comunque, dovrebbero arrivare dal CIPE anche altri 88 milioni di euro che, secondo il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, potrebbero giungere già la prossima settimana.


Lunedì 2 novembre si commemorano i defunti. Ogni anno, per questa occasione, a Favara si svolgono delle celebrazioni di cui noi abbiamo prontamente dato comunicazione. Ci scusiamo se, a distanza di due giorni, non vi abbiamo ancora dato informazioni in merito ma dal Comune di Favara, a differenza degli altri anni, non ci è pervenuta alcuna comunicazione. Da una ricerca effettuata sul sito internet istituzionale del Comune di Favara non c'è alcuna informazione. Ci sono solo due determine: una dirigenziale che regolamenta il traffico veicolare nei pressi dei due cimiteri proprio per il giorno 2 e una sindacale che istituisce la fiera dei fiori. Quindi, presa visione dei due documenti, riteniamo che anche per quest’anno il Comune abbia organizzato delle iniziative per il 2 novembre ma che non possiamo confermarvi. Abbiamo provato a contattare telefonicamente l'ufficio gabinetto del sindaco ma oggi, essendo sabato, ovviamente non abbiamo avuto nessuna risposta. Abbiamo anche provato a chiamare al cellulare il dirigente responsabile dei cimiteri, ovvero l'Arch. Criscenzo, ma è risultato essere irraggiungibile. Nostro malgrado, dobbiamo dire a quanti ci hanno chiesto notizie in merito che purtroppo ne sappiamo quanto loro, ovvero niente.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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