SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 01/10/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

UN MESE DI PROROGA DEL LICENZIAMENTO COLLETTIVO PER I 10 DIPENDENTI IN SERVIZIO ALL'OPERA PIA DI FAVARA. E' QUANTO RIUSCITO A STRAPPARE IL DELEGATO DELLA MADRE GENERALE IL SIGNOR CINQUEMANI. INTANTO IN UN PRIMO MOMENTO LA NOTIZIA NON E' STATA ACCOLTA POSITIVAMENTE DA TUTTI I LAVORATORI. PER CINQUEMANI: "NELLA POLITICA C'E' CHI REMA CONTRO".

TRAGEDIA DELLE MACCALUBE. I CONIUGI MULONE NON SI DANNO PACE E LANCIANO UN APPELLO ATTRAVERSO UNA LETTERA ALLE AUTORITA' GIUDIZIARIE.

UNIPA. ERRORI NELLE GRADUATORIE DELLE ASPIRANTI MATRICOLE IN TRE CORSI DI LAUREA.

E' UFFICIALE. DAL PROSSIMO 6 OTTOBRE IL CAPITANO TRELEANI, DA 7 ANNI ALLA GUIDA DELLA TENENZA DI FAVARA, SARA’ IN SERVIZIO AD AGRIGENTO.


Buone notizie per i 10 dipendenti che prestano servizio all’Opera Pia di Favara. Lo avevamo annunciato ieri che il delegato della Madre Generale Suor Palmira Borzellino, il Signor Lillo Cinquemani, avrebbe portato da Palermo delle notizie confortanti, e così è stato. Siamo venuti a conoscenza durante un incontro, svoltosi ieri pomeriggio alla presenza di soli due operatori, della proroga di un mese del licenziamento collettivo per tutti e 10 i lavoratori. Ieri, 30 settembre, sarebbe stato l’ultimo giorno di lavoro per questi operatori e invece, grazie alla tenacia del Signor Cinquemani, che ha affrontato le problematiche alla presenza di Madre Generale, della vicaria, dell’economa, dell’aiuto economa della Congregazione Serve dei Poveri di Palermo e della Superiora Opera Pia di Barone Mendola di Favara, tutto è stato posticipato al prossimo 31 ottobre. Verrebbe da dire: “fatti e non parole” e il delegato della Madre Generale, il Signor Cinquemani, a nostro avviso, di fatti (e scusate il bisticcio di parole) ne ha fatti tanti. Nella lettera della proroga fatta recapitare ai dipendenti si legge: “In riferimento alla Ns lettera del 21/09/2015 dove Vi veniva comunicato il licenziamento collettivo a partire dal 30/09/2015, la Congregazione Femminile Serve Dei Poveri “Boccone del Povero” di Favara, in via B. Mendola n. 118, per motivi organizzativi dovuti alla sistemazione alloggiativa degli assistiti, Vi fa presente che il licenziamento collettivo non avverrà in data 30 settembre 2015 ma bensì in data 31 ottobre 2015”. La lettera è firmata da Suor Alice Methew Procuratrice Speciale della Congregazione di Palermo. Un sospiro di sollievo quindi per questi operatori, anche se capiamo che un mese di proroga non è il lavoro sperato. Questo mese servirà per dare continuità all’attività svolta in favore degli anziani ospiti dell’Opera Pia nelle more di organizzare il Consiglio di Amministrazione e di cambiare lo statuto. In questo modo si darà continuità lavorativa a questi operatori che verrebbero assunti direttamente dall’Opera Pia e il sostentamento agli anziani ospiti. Sarebbe davvero il massimo arrivare a questa soluzione che pensiamo possa piacere ai 10 dipendenti che in questo modo non perderebbero alcun giorno di lavoro. È anche vero che si starebbero avendo delle difficoltà nella convocazione del Consiglio di Amministrazione. Dal Comune, Prefettura e Chiesa (che insieme a due Suore compongono il CdA) non starebbero partecipando alle convocazioni e questo, ovviamente, ostacola la formazione del Consiglio e quindi la modifica dello statuto e la conseguente assunzione dei dipendenti. Siamo sicuri che dal Comune, visto che si parla di salvaguardare i posti di lavoro di questi dipendenti e che loro per primi hanno battagliato in prima persona anche in sedi regionali, non faranno mancare alcun apporto e si presenteranno alle convocazioni. Medesima cosa pensiamo della Chiesa e della Prefettura. Insomma, chi potrebbe non voler il bene di questi lavoratori e dell’opera che svolgono in favore degli anziani? Raggiungere questo risultato sarebbe davvero eccellente.


Quella che poteva sembrare una buona notizia per tutti i 10 dipendenti dell’Opera Pia di Favara non lo è stata, almeno in un primo momento. Ieri sera, infatti, il Signor Cinquemani li ha convocati uno a uno per affrontare con loro la situazione e comunicare l’ottenimento della proroga del licenziamento. Alcuni sono stati felici, altri non hanno assistito, poiché assenti, altri ancora non hanno creduto, stanchi forse dei continui soprusi subiti negli anni. “Noi abbiamo dei sindacati e degli avvocati- avrebbero detto- quindi non firmiamo la proroga se non su consiglio loro”. Una scelta sicuramente saggia di questi dipendenti che vogliono tutelarsi in ogni forma. Chiariti alcuni aspetti con i sindacati Uil e CGIL, nelle persone di Pecoraro e Castronovo, dovuti a mancate risposte da parte della Congregazione, si è convenuto di collaborare insieme per risolvere i problemi dei dipendenti. In pratica, ieri sera si chiedeva ai dipendenti di anticipare la firma della proroga nell’attesa che arrivasse la raccomandata ufficiale, partita da Palermo. Di questi lavoratori solo tre avrebbero firmato e quindi oggi hanno proseguito con il lavoro, mentre gli altri, per svariati motivi, non hanno firmato, perdendo di fatto questa giornata di lavoro. Ad ogni modo i sindacati si sarebbero resi disponibili a collaborare con il Signor Cinquemani, invitando i loro iscritti a firmare la lettera di proroga.


“Se mentre il Presidente del Consiglio Comunale di Favara, Salvatore Lupo, si reca a Palermo per far Commissariare la struttura, cacciando via in questo modo suore, anziani e i dipendenti, c’è chi invece si spende in silenzio, senza troppa pubblicità, e porta a casa dei risultati importanti, ovvero la proroga di un mese del licenziamento collettivo”. A parlare è il Signor Calogero Cinquemani, il delegato della Madre Generale che ha più volte chiesto un incontro pubblico ai dipendenti e in particolare al Presidente del Consiglio Salvatore Lupo. Pesanti come macigni le dichiarazioni di Cinquemani. “Il presidente Lupo –dice Cinquemani- più volte invitato al confronto, ha strumentalizzato i dipendenti sfruttando il momento di debolezza per raccontare falsità a fini prettamente personali. L’illustre Presidente ha dichiarato di non potersi confrontare con un libero cittadino che non possiede alcuna carica istituzionale. Nessuna delle autorità pubbliche che si professano interessate alla risoluzione del problema sono state in grado –continua Cinquemani- di presentarsi a un confronto pubblico per arrivare a una soluzione. Da quell’invito abbiamo assistito a un susseguirsi di autocelebrazioni e dichiarazioni mendaci –dice il Signor Cinquemani- che, oltre a non contenere alcuna proposta concreta, hanno solo procurato intralcio e ritardato la risoluzione del problema. Il Signor Lupo sappia che la Madre Generale ha incaricato me a presenziare tutti gli incontri, in suo nome e per conto della Congregazione, sia con i dipendenti che con le autorità pubbliche e civili per le varie problematiche dell’Opera Pia Barone Mendola di Favara. Io –conclude- sono pronto e disponibile a qualsiasi incontro pubblico, con carte alla mano”.


Rosario Mulone e Giovanna Lucchese, i genitori dei piccoli Carmelo e Laura Mulone morti il 27 settembre 2014 nella riserva naturale delle Maccalube di Aragona, chiedono giustizia per i loro figli e lanciano un appello alle autorità giudiziarie affinché giungano alla condanna dei responsabili della tragedia. La richiesta dei coniugi Mulone è affidata a una loro commovente lettera scritta il giorno dopo il compleanno del primogenito Carmelo, che mercoledì scorso avrebbe spento la sua decima candelina. “Carmelo avrebbe compiuto 10 anni – scrivono papà Rosario e mamma Giovanna. Avrebbe dovuto fare la Prima Comunione. Immaginiamo come sarebbe stato più alto, più cresciuto, un ometto! L’anno scorso - continuano i genitori - avevamo invitato i compagnetti, i regali e la torta erano pronti, ma in un attimo è finito tutto e ci chiediamo ancora perché…. È passato un anno – si legge ancora nella lettera - e ancora non riusciamo a farcene una ragione. Non si può morire così per andare a visitare quelle maledette Maccalube. Abbiamo perso due figli, tutta la nostra vita, siamo distrutti. Inutile dire – continuano - che ci mancano da impazzire. Ci manca tutto di loro, soprattutto vederli crescere giorno dopo giorno. I nostri figli – aggiungono i genitori di Carmelo e Laura - non torneranno mai più. È capitata a noi questa disgrazia, ma poteva succedere a chiunque e succederà ancora se questo maledetto posto non verrà chiuso per sempre. Andiamo avanti giorno dopo giorno per la promessa che abbiamo fatto a Laura e Carmelo, cioè che i responsabili dovranno pagare! Ci rivolgiamo – e qui l’appello dei genitori - all’Autorità Giudiziaria affinché, nell’esercizio delle funzioni attribuite, possa dare giustizia ai nostri figli con la condanna dei responsabili della nostra tragedia”. La lettera di papà Rosario e mamma Giovanna si chiude poi con i ringraziamenti a quanti gli sono stati vicini nei momenti difficili.


Occupazione di area demaniale, abusivismo edilizio e altri illeciti di natura fiscale sono le ipotesi di reato che gli uomini della Guardia di Finanza di Licata e della Guardia Costiera hanno contestato a una società che gestisce un’area portuale adibita all’ormeggio da diporto. I responsabili della ditta sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Agrigento, mentre la banchina irregolare è stata sequestrata.


Alla vigilia del nuovo anno accademico è caos all’Università di Palermo sulla stesura delle graduatorie delle aspiranti matricole del corso di laurea in Mediazione linguistica. Sotto accusa la ditta incaricata dall’Ateneo nella valutazione dei test di ammissione. Nello specifico, le graduatorie sarebbero state pubblicate più volte e con sostanziali differenze nei punteggi ottenuti dai candidati. Errori si sarebbero verificati anche nei corsi di lauree in Scienze Motorie e Biologia.


Se n’è parlato tanto nell’ultimo periodo di un suo trasferimento ad Agrigento, adesso è confermato. Il Capitano Gabriele Treleani, che ha guidato la Tenenza di Favara per 7 anni, lascia la città dell’Agnello Pasquale per trasferirsi nella vicina Agrigento per ricoprire un prestigioso incarico, ovvero quello di Capo ufficio Comando del Comando Provinciale dell’Arma Carabinieri. Originario della provincia di Udine e con pregresse esperienze operative nel settore della tutela ambientale, aveva sostituito, da sottotenente, il Tenente Roberto Di Nunzio, trasferito, a quel tempo, al Nucleo Investigativo di Agrigento. In meno di due anni arriva per Treleani la promozione a Tenente. Cinque anni dopo, il grado di Capitano. Insomma, Favara è nel cuore del Capitano Treleani; qui ha anche incontrato la sua sposa. Come non ricordare la bella cerimonia officiata da don Mimmo Zambito, ex arciprete di Favara, adesso a Lampedusa. Dopo sette anni di guida lascia, come detto, Favara. Ultimi giorni di lavoro per lui caratterizzati dal disbrigo delle ultime cose e dai saluti. Già dal giorno 6 prenderà servizio ad Agrigento. Al capitano Treleani vanno i nostri migliori auguri e soprattutto un ringraziamento per il lavoro svolto in questi sette anni nella città di Favara.


Battesimo questo pomeriggio, alle ore 16:30, nella sala Giovanni Paolo II del palazzo vescovile di Agrigento del nuovo portale internet della Curia agrigentina. Alla conferenza di presentazione del nuovo sito è prevista la partecipazione, tra gli altri, anche del cardinale Francesco Montenegro.


Oggi terminano al Collegio Di Maria di Favara i festeggiamenti in onore di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. La partecipazione massiccia dei devoti, che fin dal mattino hanno fatto visita prima alle Reliquie e ora al simulacro, dimostrano che la città di Favara è molto attaccata alla Santa. A conclusione, dalle ore 16.00 Adorazione del Santissimo Sacramento, Rosario meditato e Celebrazione Eucaristica con benedizione dei petali di rose di Santa Teresa.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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