SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 21/09/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

E' STATO TROVATO MORTO E CON I PANTALONI ABBASSATI IN UN APPEZZAMENTO DI TERRENO. PARLIAMO DEL FAVARESE SALVATORE FALLEA. GLI INQUIRENTI PENSANO POSSA ESSERSI TRATTATO DI UN INCIDENTE.

NON CE L'HA FATTA GABRIELE CHIARAMONTI IL GIOVANE AGRIGENTINO CONOSCIUTO PER IL SUO LAVORO. AVEVA AVUTO UN INCIDENTE IN AUTO ED E' MORTO ALL'OSPEDALE DI PALERMO DOPO QUASI TRE SETTIMANE DI AGONIA.

ADESSO VI DICIAMO LA NOSTRA VERITA'. A SCRIVERE SONO 9 DEI 10 DIPENDENTI IN SERVIZIO ALL'OPERA PIA DI FAVARA CHE REPLICANO ALLE DICHIARAZIONI DELLA SUPERIORA.

FAVARA, RISCHIO CROLLI IN VIALE ALDO MORO. LA PAURA DEGLI ABITANTI IN UNA LETTERA.

RICORRE OGGI IL 25ESIMO ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE DEL GIUDICE ROSARIO ANGELO LIVATINO. INIZIATIVE A CANICATTì.


Tutto farebbe pensare che sia un banale incidente la causa del decesso del fabbro favarese Salvatore Fallea, di 53 anni. Il cadavere dell’uomo è stato notato nel tardo pomeriggio di ieri sotto il viadotto di c.da Misita, ad Agrigento, da un carabiniere. Intorno alle ore 19:30 il militare, libero dal servizio, ha notato una Ford Fiesta, apparentemente abbandonata, con la radio accesa, in sosta sul ciglio della strada. Insospettito ha dato un’occhiata sotto il ponte e ha fatto la macabra scoperta. Agli occhi del militare è apparso il corpo di un uomo riverso per terra e con i pantaloni abbassati. Tempestivamente allertati i soccorsi, sul posto sono giunti i carabinieri e i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Agrigento. Tra le ipotesi avanzate dagli inquirenti, quella maggiormente seguita è che possa trattarsi di un incidente, forse uno scivolone. Fallea, che ha percorso la Strada Provinciale 71 in direzione Zingarello, si sarebbe fermato sul viadotto forse per espletare un bisogno fisiologico. Perdendo l’equilibrio sarebbe poi precipitato da un’altezza di circa 6 metri, finendo con il capo su un mucchio di pietre. Sarà comunque l’autopsia, disposta dal magistrato Alessandra Vella, a chiarire le cause del decesso. Salvatore Fallea era uscito di casa la mattina. La moglie lo avrebbe sentito per l’ultima volta al telefono intorno alle ore 14:30. Resta comunque da capire cosa ci facesse l’uomo in quelle zone visto che, a detta dei familiari, quelli non erano luoghi frequentati dal 53enne. Solo in tarda serata, dopo la rimozione del corpo curata del nucleo SAF dei Vigili del Fuoco, il feretro di Salvatore Fallea è stato trasferito all’obitorio dell’Ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento. La salma sarà riconsegnata ai familiari dopo l’esecuzione dell’autopsia.


Dopo quasi tre settimane di agonia il cuore del 36enne agrigentino Gabriele Chiaramonti ha smesso di battere. La notizia è arrivata ieri dall’Ospedale “Villa Sofia” di Palermo, dove l'uomo si trovava. Chiaramonti, noto organizzatore di eventi nella città dei Templi, era stato coinvolto in un grave incidente stradale verificatosi lo scorso 31 agosto nei pressi della località balneare “Porto Palo” di Menfi. Le sue condizioni di salute erano subito state dichiarate critiche dai medici palermitani. Nelle ore successive all’incidente, il 36enne era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Da allora Gabriele Chiaramonti era stato tenuto in coma farmacologico dai medici e ieri è sopraggiunto il decesso.


Vertenza Opera Pia Barone Mendola – Boccone del Povero di Favara. Dopo le dichiarazioni rilasciate dalla madre superiora della struttura, Suor Annamma Mathew, circa il deficit economico in cui versa l’Istituto e sul quasi certo licenziamento dei 10 dipendenti in servizio, adesso sono gli stessi lavoratori a voler raccontare la loro verità sulla situazione venutasi a creare. La lettera, inviata alla nostra redazione, è stata sottoscritta da 9 dei 10 dipendenti a rischio licenziamento. “Da 3 anni a questa parte, dall’insediamento della nuova superiora Suor Annamma Mathew e della suora del reparto delle anziane, Suor Monica, tutto è cambiato. – scrivono Saveria Naselli, Carmen Sorce, Lillina Messina, Giuseppa Vitello, Salvatore Sorce, Pasqua D’Angelo, Sabrina Amhezion, Pietragrazia Giudice e Rita Imbergamo. A causa del loro comportamento scontroso e superficiale – aggiungono- molti anziani ricoverati sono stati costretti a cercare una nuova sistemazione, perché la situazione era diventata insostenibile”. Per i dipendenti in servizio presso l’Opera Pia di Favara tantissimi ricoveri in questi anni non sono stati accettati dall’Istituto perché la retta richiesta era di mille euro, più spese per farmaci, per parrucchiera e altro, e non tutti possono permettersi una pensione così. “A poco a poco– continuano i dipendenti - ci siamo visti svuotare un reparto che un tempo faceva invidia a tante altre strutture”. Secondo gli operatori della casa di riposo, quindi, sarebbe stata la richiesta di una lauta retta da parte delle suore, oltre a quelli andati a miglior vita, a determinare la riduzione del numero di anziani ospiti con conseguente crisi economica della struttura. “La suora –scrivono- non dice che su 9 suore 7 sono ultraottantenni, tra cui 2 allettate, di cui le dipendenti si prendono cura sia per quanto riguarda la cucina che la pulizia dei locali”. Nella lettera comunque i lavoratori parlano degli sforzi da loro compiuti nel tempo per venire incontro alle esigenze della Congregazione. Tra questi ricordano anche l’accettazione nell’agosto dell’anno scorso della cassa integrazione in deroga che prevedeva la riduzione del 30 % delle ore lavorative e del salario. “Anche se le autorità competenti non hanno accettato tale proposta –dicono- loro ci hanno lasciato abusivamente l’orario e salario ridotto ma, pur di continuare a lavorare, abbiamo accettato. Ci troviamo ancora costretti a smentire quanto detto da Suor Anna per quanto riguarda i nostri contratti che a voi (il riferimento è alla nostra redazione) dichiara non essere idonei. Nel maggio la Congregazione ha cambiato già il contratto che sottolineiamo essere un normalissimo contratto nazionale, seppur con qualche modifica come l’annullamento dello scatto di anzianità che, pur di continuare a lavorare, abbiamo accettato. Per quanto riguarda i problemi di infiltrazione in alcune stanze siamo costretti a smentire nuovamente Suor Anna perché il nostro Istituto ha molti reparti adesso vuoti che in passato hanno ospitato scuole medie, superiori, extracomunitari e sfollati, di cui uno nuovo e in buone condizioni dove possono essere momentaneamente trasferite le anziane per effettuare lavori di manutenzione al tetto”. I dipendenti parlano di come sono venuti a conoscenza che in questi ultimi 3 anni sono state versate dal Comune congrue somme, circa 600 mila euro, per servizi svolti nel passato dove loro hanno contribuito con il lavoro. “Sappiamo pure –dicono ancora- di cospicue somme di denaro lasciate in donazione da ricche signore favaresi per il nostro Istituto. Purtroppo in questa brutta situazione in cui ci troviamo – scrivono i lavoratori - ci sono personaggi come il signor Aldo Bancheri, nipote della Madre Generale Suor Palmina Borzellino, che ha sempre continuato a farci proposte inutili e subito dopo smentite (come la necessità di formare una cooperativa) per arrivare a scopi a noi sconosciuti”. C’è intesa invece tra i lavoratori e suor Annamma sul ruolo degli anziani ospiti, visti come vittime della situazione. “Se manda a casa i 10 dipendenti – si interrogano i lavoratori - chi si prenderà cura delle anziane? A tal proposito, purtroppo – scrivono ancora - sappiamo che in una delle riunioni con la suora e di fronte ad altri testimoni un signore, che evitiamo di nominare, ha offerto l’ausilio di volontari del servizio civile pronti a sostituire l’operato di lavoratori onesti che negli anni si sono visti mortificati con richieste sempre più assurde pur di rimanere a lavorare". Ma ricordiamo a tutti – si legge ancora nella lettera - che i volontari del servizio civile per legge sono solo a supporto dei dipendenti e non si possono sostituire agli stessi”. Il testo integrale della lettera firmata dai dipendenti Saveria Naselli, Carmen Sorce, Lillina Messina, Giuseppa Vitello, Salvatore Sorce, Pasqua D’Angelo, Sabrina Amhezion, Pietragrazia Giudice e Rita Imbergamo è consultabile sul nostro giornale web: www.siciliatv.org. Naturalmente qualora le parti tirate in ballo nella lettera dei dipendenti volessero replicare pubblicamente la nostra redazione è a loro disposizione.


Tragedia sfiorata ieri pomeriggio nel quartiere Esseneto di Agrigento dove le forti raffiche di vento hanno causato la caduta da un albero di un grosso ramo che ha colpito, fortunatamente senza gravi conseguenze, due anziani seduti in una panchina sottostante. Per entrambi tanta paura e qualche piccola ferita. A scopo precauzionale, comunque, sono stati accompagnati con le ambulanze del 118 al pronto soccorso dell’Ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento .


Sono 379 i migranti tratti in salvo nel Canale di Sicilia in tre distinti eventi di soccorso dal pattugliatore della Guardia Costiera “Oreste Corsi” e sbarcati ieri a Porto Empedocle. Di questi 379, 54 sono donne e 1 minore. Le operazioni di sbarco si sono concluse intorno alle 8.30. I migranti, provenienti in prevalenza dell’Africa subsahariana, sono risultati complessivamente in buone condizioni di salute: solo per alcune persone con difficoltà di deambulazione è stato necessario l’intervento dei sanitari. A bordo anche il cadavere di una giovane donna, recuperato in mare. La salma è stata fatta sbarcare per ultima, accompagnata da alcuni familiari, e messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.


Operazione di contrasto alla pesca abusiva nell’area portuale di P. Empedocle. La Guardia Costiera sequestra attrezzi e denuncia un pescatore abusivo per violazione di norme sulla sicurezza della navigazione. Si tratta di F.F, di 29 anni, empedoclino già noto all’Autorità Marittima.


Gli abitanti di viale Aldo Moro a Favara, stanchi e stufi dell’inerzia amministrativa e, soprattutto, seriamente preoccupati per la loro salute e quella dei loro figli, stanno monitorando e denunciando alle autorità competenti lo stato di dissesto in cui versa la sovrastante via Piersanti Mattarella. Come ricorderete, nello scorso febbraio la strada era stata chiusa al traffico per un parziale cedimento della carreggiata. Problema che di giorno in giorno è divenuto sempre più grave, fino ad arrivare a un definitivo crollo della strada, tra l’altro indicata nel piano di emergenza del Comune quale via di fuga. “Che via Piersanti Mattarella sia a rischio crollo –scrivono gli abitanti di viale Aldo Moro- non è una novità, è da almeno 7 anni che con alterne vicende è chiusa al traffico per disservizi, così come non lo è che la collina da almeno 20 anni sia interessata da un movimento franoso. Puntualmente i tecnici dei vari uffici –dicono ancora gli abitanti di viale Aldo Moro- si premurano di fare sopralluoghi ai quali, purtroppo, non seguono provvedimenti concreti”. Insomma gli abitanti sono preoccupati per la loro incolumità e, in vista della stagione autunnale con raffiche di vento e piogge, intendono far sentire il loro grido d'allarme prima ancora che il serio problema si trasformi in vera emergenza. La novità vera in questo racconto sta nel fatto che i cittadini di via Aldo Moro, nel caso in cui succedano danni, sono pronti ad agire per vie legali, denunciando non più il rischio ma i diretti responsabili dei vari uffici competenti i quali si vedranno probabilmente costretti a risarcire eventuali danni morali e materiali. Gli abitanti auspicano che questa novità diventi una regola per Favara e che la cittadinanza attiva sia una pratica quotidiana e non solo una questione di emergenza.


21 settembre 1990 – 21 settembre 2015 Esattamente 25 anni fa veniva assassinato il giudice canicattinese Rosario Angelo Livatino. Affidiamo alle sole immagini il nostro tributo alla memoria del compianto magistrato.


In occasione delle celebrazioni promosse a Canicattì per il 25° anniversario dell’omicidio del giudice Rosario Livatino, la Presidenza della Repubblica ha assegnato la Medaglia d’oro alle associazioni “Tecnopolis” e “Amici del giudice Rosario Livatino”, organizzatrici della “Settimana della Legalità Giudici Saetta e Livatino”. Nella città dell’uva Italia, in mattinata, il “giudice ragazzino” è stato ricordato con un corteo sviluppatosi lungo le vie del centro a cui ha partecipato anche don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione antimafia “Libera”. Subito dopo nella Chiesa Madre di Canicattì il card. Francesco Montenegro, alla presenza delle autorità, ha celebrato una S. Messa di suffragio. La giornata commemorativa poi è continuata con la deposizione dei fiori in c.da Gasena, luogo dell’assassinio. Nel pomeriggio, invece, al Teatro Sociale di Canicattì convegno dal titolo “Liberi….con scorta”. Tra i relatori, prevista la partecipazione dei magistrati Asaro e Morosini. Intanto per venerdì prossimo a Caltanissetta è atteso l’arrivo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La visita del Capo dello Stato giunge in occasione del 27esimo anniversario dell’omicidio del giudice Antonino Saetta. Nel capoluogo nisseno quindi saranno ricordati i due magistrati vittime della mafia.


Pareggio a Cosenza per l’Akragas che ottiene così il suo primo punto in campionato. Ricordiamo che i biancazzurri giocano in Lega Pro. Un pari a reti inviolate; giusto risultato tra due squadre che si sono affrontate a viso aperto. Sconfitta invece per la Pro Favara Calcio che milita nel campionato di Eccellenza. Con il risultato di 2 a 0 ad aggiudicarsi la partita è stato il C.U.S. Palermo. Anche la prima partita di campionato contro la Libertas Racalmuto è stata persa dai gialloblu col risultato di 1 a 0. Domenica prossima, 27 settembre, la Pro Favara sfiderà in casa il Raffadali.


La Fortitudo Moncada Agrigento vince il Memorial Matteo Ancione a Ragusa, prevalendo in finale per 79-70 contro il Basket Barcellona. Kelvin Martin è stato eletto miglior giocatore del torneo: ha chiuso con una media di 24 punti e 27 di valutazione. Questo il commento di Franco Ciani: “Come in semifinale, abbiamo giocato un primo quarto eccellente, poi abbiamo perso intensità difensiva e questo ci porta anche a uscire dai nostri ritmi offensivi. Non abbiamo ancora gli equilibri giusti per attaccare. –conclude Ciani- Loro sono stati molto bravi a rientrare, anche se non sono mai arrivati ad avere un tiro per superarci”.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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