SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 18/09/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

ANZIANI E DIPENDENTI DELL'OPERA PIA DI FAVARA. SUOR ANNAMMA, SUPERIORA DEL BOCCONE DEL POVERO, CI RACCONTA LA SUA VERITA'. INTANTO I DIPENDENTI SONO IN PROTESTA.

VOTO DI SCAMBIO. CHIESTI 14 MESI DI RECLUSIONE PER L'EX PRESIDENTE DELLA REGIONE, RAFFAELE LOMBARDO.

CONTROLLI AMMINISTRATIVI DELLA POLIZIA. AD AGRIGENTO CHIUDONO UN NOTO LOCALE DELLA MOVIDA.

CALCIATORI DELL'AKRAGAS, IMBIANCHINI PER UN GIORNO, HANNO RIDIPINTO DI BIANCO GLI SPALTI DELLO STADIO ESSENETO. LEGROTTAGLIE: "DARE E' PIU' BELLO CHE AVERE".


“Io non ho nessun potere o autorità per chiudere o aprire strutture, né tanto meno mandare a casa nessuno, né anziani né dipendenti”. A parlare è Suora Annama Mathew, superiora del Boccone del Povero e presidente dell’Opera Pia di Favara. Ci apre le porte Suor Annama e ci spiega, dal suo punto di vista, come stanno le cose dopo il paventato rischio di un allontanamento forzato degli anziani ospiti e dopo la notizia del licenziamento degli attuali 10 operatori. Precisiamo subito che, tutt’oggi, i 18 anziani si trovano ancora presso la struttura della collina San Francesco e questa, di per sé, è una bellissima notizia. Come ricorderete, settimane addietro Sicilia Tv Notiziario aveva seguito la notizia dei familiari dei ricoverati che avevano ricevuto una lettera con la quale si chiedeva di spostare gli anziani in altre strutture viciniore in quanto in quella di Favara i vigili del fuoco avevano riscontrato dei danni strutturali che col passare del tempo avrebbero potuto ledere l’incolumità degli ospiti. Per questo nella lettera inviata direttamente dalla Madre Generale e firmata da Suor Annama si chiedeva di lasciare urgentemente la struttura entro fine luglio. Problemi di manutenzione al manto di copertura della terrazza erano stati confermati anche dall’ing. Alberto Avenia del Comune che, giorni dopo, aveva eseguito un sopralluogo. Insomma, prima di fermarci per la pausa estiva questa era la situazione. Gli anziani avrebbero dovuto lasciare la struttura entro fine luglio, posticipata poi a fine agosto dopo alcune mediazioni portate avanti da Calogero Cinquemani. Adesso che abbiamo ripreso col notiziario, ecco che vi raccontiamo l’evolversi della situazione. Gli anziani a metà settembre sono ancora lì, così come il problema al tetto, che si spera a breve, grazie alla collaborazione di tutti, privati e volontari in primis, di poter risolvere. Anzi invitiamo chi può a farsi avanti e contribuire, anche e soprattutto economicamente, a risolvere il problema della copertura. Ne gioverà la permanenza degli anziani che, in caso contrario, a causa delle infiltrazioni d’acqua si vedranno, con le prima piogge, costretti a lasciare la casa. “Per loro –a detta di Suor Annama- non è possibile occupare altre stanze della struttura del Barone Mendola”. Mentre la futura permanenza degli anziani nella struttura è in bilico, decretata sembra essere ormai la sorte dei 10 lavoratori che a giorni dovrebbero ricevere la lettera di licenziamento. La situazione era già stata paventata nei nostri servizi giornalistici di luglio e agosto. Lo scorso 4 agosto è stato infatti firmato un documento con il quale si dà avvio alla procedura di licenziamento collettivo. Trascorsi 45 giorni sarebbe divenuto definitivo. Per la cronaca, le motivazioni del licenziamento sono legate ai problemi strutturali della casa di riposo, a problemi economici dell’Ente (le entrate economiche non soddisfano le uscite) e poi alla necessità di mettere le carte a posto tra la Congregazione, che ha sede a Palermo, (che attualmente risulta essere il datore di lavoro) e l’Opera Pia (che in realtà gestisce la casa di riposo). I 45 giorni sono trascorsi. I dipendi intanto a fine mese dovrebbero vedersi recapitare a casa la lettera di licenziamento. Una situazione che lascia un po’ tutti con l’amaro in bocca. Operatori che dopo anni e anni di servizio si vedono costretti ad abbandonare il posto di lavoro, lasciando anche gli affetti e le amicizie instaurati nel tempo. Da lunedì scorso i 10 lavoratori hanno iniziato una protesta pacifica proprio dinanzi alla struttura con tanto di manifesti. Sull’argomento Suor Annama tiene a precisare che a licenziare è la Congregazione di Palermo e non l’Opera Pia di cui lei è presidente, tant’è che per l’attuale statuto l’Opera Pia non può nemmeno avere dipendenti. “Le entrate -ci dice- sono minori rispetto alle uscite e quindi la Congregazione ha preso questa decisione che tutti dobbiamo rispettare. Io sono ubbidiente alla Madre Generale" –ha concluso. È chiaro: se entra 6 ed esce 10, il bilancio non pareggerà mai. Dal canto loro i lavoratori dicono di aver più volte fatto dei sacrifici, anche riducendo le ore di lavoro, per venire incontro alle esigenze della Congregazione. “Nonostante questo –dice la superiora- non si riesce ancora a coprire le spese. Nel passato sono stati fatti erroneamente dei contratti lavorativi che purtroppo, con le ristrettezze economiche di adesso, non si riesce più a rispettare. Avevamo chiesto altri sforzi ai dipendenti. Per alcuni la riduzione del salario orario del 20-25%, per altri di diminuire qualche ora di lavoro, ma i dipendenti non hanno accettato”. È per questo che si è arrivati al licenziamento. “ È stata una decisione sicuramente dolorosa, presa dopo anni di difficoltà –continua suor Annama-. È opportuno mettere le carte a posto e sanare anche i debiti accumulati. Noi abbiamo donato la vita a Dio e quindi alla Congregazione e alla povertà, e mi dispiace –dice- oltre che della protesta dei lavoratori, soprattutto della presa di posizione di alcuni politici che, anziché aiutare l’Istituto a superare le difficoltà, si presentano alla porta per chiedere l’annullamento del licenziamento senza dare soluzioni. Nessuno di loro si è invece adoperato per fornire un contributo reale per il sostentamento dei dipendenti. Le vere vittime di tutto questo – ci dice Suor Annama, rispondendo al manifesto affisso fuori dai lavoratori, sono gli anziani, poi le suore e poi i familiari degli ospiti. Pensate che nonostante nella struttura ci sia una persona che non paga la retta da 4-5 mesi, io non la mando via di certo”. In pratica, da quanto abbiamo capito, si vorrebbe azzerare tutto, soprattutto per via dei contratti di lavoro ritenuti esageratamente remunerativi. Quindi, la Congregazione licenzia mentre l’Opera Pia cambia nel frattempo lo statuto e forma il Consiglio di Amministrazione, azione che consentirà di gestire stavolta i dipendenti in proprio. Ci sembra alquanto logico e corretto che venga assicurato a questi lavoratori, qualora si decidesse di assumere, il ritorno sul posto di lavoro. Tutto nella speranza che i vertici ecclesiastici che gestiscono la struttura nel frattempo non cambino visione e, con la scusa di seguire la voce di Papa Francesco, decidano di utilizzarla, più che per assistere poveri e anziani come voluto dal Barone Mendola, per prestare la propria assistenza ad altri che potrebbero garantire introiti più congrui e sicuri.


Un anno e due mesi di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Questa è stata la richiesta di condanna avanzata al Tribunale di Catania dai Pm Liguori e Trovato per l’ex governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo, accusato di voto di scambio. Nel procedimento giudiziario sono imputati anche il figlio dell’ex presidente e il deputato all’ARS Toti Lombardo. Per lui la pubblica accusa ha chiesto 10 mesi di reclusione e la sospensione dalla carica pubblica, più il divieto per sette anni di eleggibilità. 10 mesi di reclusione sono stati chiesti anche per gli altri tre imputati al processo, ovvero: Ernesto Privitera, Giuseppe Giuffrida e Angelo Marino. A far scattare le indagini furono le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Vincenzo Pettinati e Gaetano D’Aquino, che riferirono di un sostegno del clan catanese dei Cappello in favore di esponenti politici vicini all’ex governatore Lombardo. Depositate le richieste di condanna, adesso la parola passa alla difesa degli imputati. La sentenza è attesa per il prossimo 29 ottobre.


Incidente stradale autonomo ieri pomeriggio in contrada Jacano a Favara. A ribaltarsi una Seat alla cui guida c’era un 36enne favarese, M.S, queste le iniziali del nome. Il fatto è avvenuto nei pressi di una curva. Grazie al cielo ne è uscito quasi illeso. Sul posto hanno lavorato gli agenti della locale Polizia Municipale. Chiamata anche la ditta Pullara, specializzata nel ripristino post incidenti, che ha immediatamente provveduto a liberare la carreggiata.


Blitz delle Fiamme Gialle di Canicattì in un negozio di c.da Cuccavecchia, gestito da persone di nazionalità cinese. Diversi i materiali sequestrati poiché ritenuti potenzialmente pericolosi. La merce tolta dagli scaffali era priva del marchio di conformità necessario per la vendita nei Paesi dell’Unione europea. Tra i prodotti sequestrati c’erano anche articoli di cancelleria, apparecchiature elettriche, computer e tablet.


In esecuzione di un’ordinanza di carcerazione emessa dall’ufficio esecuzioni penale della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, ieri i carabinieri della Tenenza di Favara, agli ordini del Luogotenente Giuseppe Tararà, hanno arrestato Alessandro Caramanno. Il 37enne è accusato di aver nel 2011 commesso un furto aggravato e aver violato le prescrizioni impostegli di sorvegliato speciale. Caramanno è stato tradotto presso il carcere Petrusa di Agrigento.


Il questore di Agrigento ha disposto la sospensione della licenza di Polizia per 20 giorni al titolare di un noto locale notturno di Agrigento. Di fatto viene cessata la relativa attività. Nello specifico, i controlli amministrativi del personale della divisione della Polizia Amministrativa hanno permesso di evidenziare abusi del titolo di Polizia da parte del titolare della struttura il quale effettuava delle serate danzanti oltre gli orari consentiti, violando la diffida imposta dalla Questura, nonché quelle previste dalle ordinanze e dai regolamenti comunali.


I carabinieri della Stazione di Licata, in esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali Tribunale di Agrigento, hanno arrestato Giuseppe Bambino, di 32 anni. Lo stesso è stato ritenuto colpevole di estorsione in concorso e dovrà scontare 5 anni e 2 mesi di reclusione. Il fatto è stato commesso a Licata il 19 novembre 2011.


Il testimone di giustizia Ignazio Cutrò è stato assunto dalla Regione Sicilia. Il 47enne, ex imprenditore edile che nel 2008 denunciò i suoi estortori, dopo un calvario durato circa 7 anni potrà finalmente sostenere economicamente la propria famiglia. Cutrò, dal mese prossimo, lavorerà presso gli uffici del centro per l’impiego di Bivona. “Ho vinto io” - ha dichiarato in merito Ignazio Cutrò che non si è mai pentito di aver denunciato i suoi estorsori, nonostante più volte in questi anni si sia sentito abbandonato dallo Stato.


Allenatore, giocatori e dirigenti dell’Akragas ieri hanno indossato i panni di imbianchini. Armati di pennelli e vernice, mister Legrottaglie e company hanno ridipinto di bianco gli spalti dello Stadio Esseneto. In attesa che l’impianto torni agibile per la disputa delle gare casalinghe dei biancazzurri, squadra momentaneamente trasferitasi allo stadio “Provinciale” di Trapani, il tecnico ha invitato i suoi giocatori a dare l’esempio, prendendosi cura della propria casa. “Voglio far capire ai miei giocatori – ha detto Legrottaglie -che dare è più bello di avere. Tutti uniti – ha aggiunto l’ex difensore della Juventus – si possono cambiare famiglie, paesi, città e nazioni”. Intanto la squadra, tra una mano di vernice e l’altra, si prepara alla trasferta di domenica prossima a Cosenza. Dopo la sconfitta a Matera nella gara d’esordio in Lega Pro, i biancazzurri cercheranno di non deludere i propri supporter. La Lega in mattinata ha anche comunicato a tutte le squadre di aver anticipato a sabato 26 settembre la quarta giornata di campionato. L’unico match che si disputerà domenica 27 settembre sarà solo quello di Akragas – Catanzaro, che probabilmente si giocherà ancora a Trapani.


Compiacimento è stato espresso dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto e dalla sua Amministrazione per la pubblica dimostrazione effettuata ieri dall’allenatore e dai giocatori dell'Akragas che hanno ridipinto le scalinate dello stadio. "Un bel segnale pedagogico che va oltre le mura dello stadio - ha commentato il sindaco Firetto. Ciascuno di noi deve fare qualcosa per far crescere la città. L'iniziativa raccolta da Nicola Legrottaglie è in perfetta sintonia con l'appello lanciato nelle ultime ore dall'Amministrazione Comunale, d'intesa con l'assessore Giovanni Amico e con il dirigente della società Peppino Tirri, per una chiamata all'appello di tutti".


Il giovane cantante favarese Giovanni Sutera Sardo può ancora essere l’artista italiano concorrente allo Junior Eurovision Contest. Dopo il clamoroso errore commesso sabato scorso nel corso della puntata di “Ti lascio Una Canzone”, la Rai ha deciso di annullare il verdetto viziato e ripetere la finale, che si svolgerà domani, sabato, dalle ore 21:20 su Rai 1. In pratica, al momento di decretare il finalista della gara canora sul ledwall dello studio era apparso il nominativo di un altro giovane cantante. Successivamente, accortisi dell’errore, la stessa conduttrice del programma, Antonella Clerici, scusandosi dell’accaduto, aveva comunicato che il finalista era Giovanni Sutera Sardo. Giovanni Sutera Sardo domani sera ha ancora una chance di vittoria e quindi di arrivare sul prestigioso palco dello Junior Eurovision Contest. L’accesso all’Eurofestival di Giovanni passa attraverso la sfida canora che dovrà disputare con le sorelle Scarpari. Per questo motivo, il giovane talento favarese chiede ai suoi concittadini, e non solo, di sostenerlo al televoto, il cui esito decreterà il vincitore. A fare da cornice alla serata finale ci saranno anche le performance del cantante narese Davide Puleri e di Giovanni La Corte di Caccamo. Entrambi concorrono nella sezione Big che vede sul palco gli artisti che hanno fatto la storia del talent show. Per loro ci sarà l’opportunità di pubblicare un CD, aggiudicandosi un contratto con una prestigiosa casa discografica.


Domani sera, nell’ambito del cartellone degli eventi della "Notte di fine anno sul colle di Girgenti", ci sarà la presentazione del libro “Vescovi e cardinali di Agrigento. Note storiografiche” di Vincenzo Lombino. La presentazione avverrà alle ore 20.00 nella sala "Giovanni Paolo II" del Palazzo Vescovile di Agrigento.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
Visiona un altro tg
Pubblicità
Stampa
Home Page
Le edizioni del Notiziario sono curate dalla redazione giornalistica di Sicilia TV