SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 17/07/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

TUTINO-CROCETTA. SE VERA, E' STATA SCRITTA UN'ALTRA BRUTTA PAGINA NELLA STORIA SICILIANA.

ACQUA PUBBLICA. APPROVATO L'EMENDAMENTO IN COMMISSIONE TERRITORIO E AMBIENTE ALL'ARS. LA PAROLA ADESSO SPETTA ALL'AULA.

SCIACCA. TENTO' DI UCCIDERE LA SUA EX MOGLIE. IL GIUDICE DEL TRIBUNALE DI SCIACCA CONDANNA 34ENNE RIBERESE A 10 ANNI E 4 MESI DI RECLUSIONE.

CONCORSI PUBBLICI. IERI IN AULA E' STATO VOTATO L'EMENDAMENTO CHE ABOLISCE IL VOTO DI LAUREA COME IL CRITERIO DI ACCESSO AI CONCORSI PUBBLICI. SOPPRESSO ANCHE CRITERIO DEL PUNTEGGIO IN BASE ALL'UNIVERSITA' FREQUENTATA.

SPORT, CALCIO. LEGROTTAGLIE E' IL NUOVO TECNICO DELL'AKRAGAS. LUNEDì CON MOLTA PROBABILITA' LA FIRMA DEL CONTRATTO.


Un articolo del giornalista de “L’Espresso”, Piero Messina, che tra le righe ha riportato un brano di una presunta intercettazione telefonica tra il medico Matteo Tutino e il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha letteralmente messo in TILT il sistema politico regionale e scosso l’opinione pubblica. Secondo quanto riportato da Messina al telefono il medico personale di Crocetta, dirigente sanitario all’Ospedale Villa Sofia di Palermo, avrebbe detto su Lucia Borsellino, ex assessore regionale alla Sanità: ”Va fatta fuori. Come suo padre”. Dall’altra parte della cornetta ci sarebbe stato il presidente Crocetta, che non avrebbe replicato alle frasi di Tutino. Ricordiamo che la figlia del magistrato Paolo, ucciso dalla mafia, pochi giorni fa aveva lasciato il governo proprio in seguito allo scandalo che ha coinvolto Tutino, indagato per truffa, peculato, abuso d'ufficio e falso. Dalla pubblicazione dell’intercettazione telefonica, unanime è stato il coro di condanna. Le più alte cariche dello Stato, dal presidente Mattarella al Premier Renzi, si sono strette attorno alla famiglia Borsellino. La stessa Lucia, dopo aver letto l’articolo de “L’Espresso” , aveva dichiarato di provare vergogna per Crocetta e Tutino. Immediata la reazione di Crocetta: "Se avessi sentito quella frase, non so... avrei provato a raggiungere Tutino per massacrarlo di botte. Provo un orrore profondo – ha aggiunto l’ex sindaco di Gela. Ora capisco la reazione di Lucia e la colgo. Ma io – ha aggiunto il presidente - quella frase al telefono pronunciata da Tutino non l'ho sentita". Intanto Rosario Crocetta in un primo momento aveva deciso di autosospendersi dalla carica di governatore, lasciando le redini del Palazzo al neo assessore alla Sanità Baldo Gucciardi. E mentre su Palazzo D’Orleans e sull’intera Sicilia calava una ventata di veleni alimentata dai dubbi sul ruolo morale nella lotta alla mafia delle Istituzioni e si chiedevano le dimissioni di Crocetta, dalla Procura della Repubblica di Palermo arrivava la smentita sulle intercettazioni. Così alle ore 17:30 il Procuratore Capo, Francesco Lo Voi, liquidava la vicenda: “Con riferimento a notizie giornalistiche diffuse nella giornata di oggi secondo le quali nel corso di una telefonata intercettata tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il dottor Matteo Tutino, quest'ultimo avrebbe affermato che la dottoressa Lucia Borsellino, all'epoca assessore alla Sanità della Regione Siciliana: "Va fatta fuori. Come suo padre", ritengo necessario precisare che agli atti di questo ufficio - e in particolare nell'ambito del procedimento nel quale è stata emessa ordinanza di arresti domiciliari nei confronti del Tutino- non risulta trascritta alcuna telefonata tra il Tutino e il Crocetta del tenore sopra indicato. Analogamente, i carabinieri del Nas, che hanno condotto le indagini nel suindicato procedimento, hanno escluso che una conversazione del suddetto tenore, tra i predetti, sia contenuta tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti del Tutino". Le parole del Procuratore Lo Voi quindi avrebbero in qualche modo salvato Crocetta dallo scandalo e chiarito una incresciosa situazione. Poco dopo, però, “L’Espresso” ribadisce l’esistenza della telefonata la cui trascrizione sarebbe stata secretata. Intanto della possibile fuga di notizie, con molta probabilità, se ne occuperà anche il Consiglio Superiore della Magistratura. Le parole “messe in bocca” al medico palermitano fanno un certo senso, specie se pubblicate tre giorni prima del ventitreesimo anniversario della strage di via D’Amelio. La scorsa settimana la stessa Lucia Borsellino aveva annunciato la sua assenza alle commemorazioni organizzate nella sua città in ricordo del padre e degli agenti di scorta morti nell’attentato. L’ex assessore alla Sanità aveva detto che queste manifestazioni erano solo “antimafia di facciata”. Adesso i siciliani onesti attendono la verità dei fatti. Il medico ha o non ha pronunciato quelle parole? E Crocetta che ruolo ha in tutto ciò? E durante l’attesa, il presidente della Regione, che da sindaco di Gela ha constatato in prima persona il significato di mettersi contro la criminalità organizzata, resterà su quella poltrona o farà un passo indietro dimettendosi? Certamente ieri si è scritta un’altra brutta pagina della storia siciliana, e francamente, crediamo che l’isola non ne avesse bisogno.


La commissione Ambiente e Territorio all’ARS ha dato l’ok al ddl sull’acqua pubblica. Favorevoli al disegno di legge in commissione tutti i membri ad eccezione del deputato di Forza Italia Giorgio Assenza. “Nonostante il parere negativo da parte degli uffici del dipartimento regionale, - ha dichiarato la parlamentare del Movimento 5 stelle Angela Foti, membro della commissione - questo ddl contiene uno dei principi su cui non intendiamo derogare: fuori il lucro. No alla mercificazione dell’acqua”. Soddisfazioni in merito arrivano anche dal deputato PD Giovanni Panepinto, che dichiara: “Sono molto soddisfatto per l’approvazione in quarta commissione del disegno di legge sull’acqua pubblica. Ora spetta all’aula di palazzo dei Normanni avviare un iter veloce per giungere in breve tempo all’approvazione della legge”. Per l’altra parlamentare pentastellata in commissione, Valentina Palmeri, occorrono “tariffe uniche e garantire alla collettività il quantitativo minimo vitale di acqua e poi creare una disciplina agevolata per i meno abbienti”. Adesso, quindi, dopo l’approvazione in commissione, la parola sulla legge che prevede il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua passa all’Aula di Palazzo dei Normanni.


È stato condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione il riberese Alessandro Tavormina, il 34enne accusato di aver tentato di uccidere la sua ex moglie. A deciderlo il giudice del Tribunale di Sciacca, Luisa Intini. I fatti risalgono al maggio dell’anno scorso. Secondo l’accusa l’uomo a bordo di una Fiat Punto avrebbe sparato diversi colpi di pistola contro l’auto sulla quale viaggiava la sua ex moglie. La sparatoria si consumò in via Marco Paolo, a Sciacca. Fortuitamente la donna non venne raggiunta dai colpi. Recatasi dai carabinieri denunciò il fatto.


È stato votato ieri in Aula l’emendamento che abolisce il voto di laurea come criterio per l’accesso ai concorsi pubblici. Inoltre è stata soppressa la stortura che attribuiva differenze di punteggio in base all'università frequentata. In questi giorni, infatti, alla Camera è in discussione il provvedimento sulla Pubblica Amministrazione. Giorni fa, appresa la notizia, il deputato nazionale del PD Tonino Moscatt, insieme ad altri colleghi, aveva manifestato l’immediata contrarietà a quell’idea che considerava “ingiusta e dannosa”. "Oggi - spiega l'esponente Pd - con soddisfazione possiamo dire che il pericolo è stato scongiurato. Inoltre abbiamo inserito un nuovo principio di equità, ovvero l'accesso ai concorsi a prescindere dal voto di laurea".


Attività di contrasto al lavoro irregolare sono state compiute nei giorni scorsi a San Giovanni Gemini dai carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro, unitamente al personale militare del Comando provinciale di Agrigento e agli ispettori civili della direzione territoriale del lavoro e dell’INPS. Nello specifico, i controlli hanno interessato una fabbrica di salotti. Subito dopo le verifiche delle posizioni lavorative dei 23 dipendenti dell’azienda, sarebbe emerso che solo uno di loro sarebbe stato in regola con i documenti. I restanti 22 invece erano in “nero”. Gli ispettori hanno immediatamente disposto la sospensione dell’attività imprenditoriale. Ai responsabili sono state applicate sanzioni per quasi 112 mila euro.


Domani mattina alle ore 10:00 si terrà presso il Collegio dei Filippini in via Atenea, ad Agrigento, l'incontro organizzato dalla Confartigianato e dal Comune di Agrigento sulla possibilità di "Ristrutturare a costo zero nel Centro Storico, opportunità per famiglie e imprese" grazie al recente bando della Regione Siciliana. Interverranno il Sindaco Calogero Firetto, l'Assessore del Centro Storico Beniamino Biondi, il Presidente di Confartigianato Francesco Giambrone e il Vicepresidente di Confartigianato Alfonso Russo insieme ad alcuni tecnici. Si spiegherà come accedere al Bando Regionale recentemente attivato.


L'ex difensore di Juventus, Milan e Catania, Nicola Legrottaglie, sarebbe il nuovo allenatore dell'Akragas nel prossimo campionato di Lega Pro, la vecchia serie C1. A confermare l'indiscrezione è stato ieri sera, nel corso di una trasmissione televisiva, lo stesso presidente onorario Marcello Giavarini, confermando quindi l'esito positivo dell'incontro avuto con il pugliese ieri pomeriggio alla presenza anche di Silvio Alessi. Per Legrottaglie, che compirà 39 anni a ottobre e ha appeso le scarpette al chiodo nel 2014 alle pendici dell'Etna, si tratterebbe della prima esperienza su una panchina professionistica, dopo aver allenato la scorsa annata gli Allievi Nazionali del Bari. Per i tifosi biancazzurri finisce così il tormentone su chi sarebbe stato il timoniere per l'attesa stagione dopo il non accordo per la riconferma di mister Vincenzo Feola, che ha portato l'Akragas alla vittoria del campionato di serie D. L'ufficialità di Legrottaglie nelle prossime ore, probabilmente lunedì prossimo. Una volta trovato il mister, la dirigenza akragantina penserà ad allestire l'organico in vista del ritiro precampionato che inizierà il prossimo 25 luglio.


Altra importante conferma ad Agrigento per la Fortitudo Moncada. Rimane anche per la prossima stagione in A2 l’esterno Marco Evangelisti. Prosegue quindi la sua strada della continuità, fortemente voluta dalla società e dal coach Franco Ciani. Con questa nuova conferma il roster della Fortitudo 2015-16 è quasi al completo, potendo contare sul playmaker AlessandroPiazza, gli esterni Andrea Saccaggi, Federico Vai, Kelvin Martin e Marco Evangelisti, i lunghi Albano Chiarastella, Vittorio Visentin e Rino De Laurentiis.


Ricorre il prossimo 30 luglio il 110° anniversario della morte di Padre Gioacchino La Lomia. Nato a Canicattì il 3 marzo 1831, morì sempre nella stessa città natale il 30 luglio 1905, all’età di 74 anni. E in questi giorni a Canicattì, nel Santuario della Madonna della Rocca, fervono i preparativi per ricordare il suo transito da questo mondo alla Casa del Padre. Tantissimi i devoti che continuano ancora a visitare l’artistico mausoleo collocato all’ingresso della Chiesa della Madonna della Rocca che conserva le sue spoglie mortali. Il prossimo 29 luglio è in programma una solenne celebrazione dell’ultimo giorno del triduo di preparazione. Ad animare la liturgia sarà la corale favarese “Pino Russello” diretta dal Maestro Salvatore Lentini. E#8195;


Raccolta di sangue domani, sabato, e dopodomani, domenica, dell’A.D.A.S. di Agrigento. Nello specifico, volontari saranno presenti domani mattina a Grotte in via Ingrao mentre domenica a Naro in piazza Garibaldi e a Palma di Montechiaro in piazza Bonfiglio. A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.


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