SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 23/05/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

A 23 ANNI DALLA STRAGE DI CAPACI PALERMO RICORDA FALCONE, LA MOGLIE E GLI AGENTI DELLA SCORTA. UN UOMO CHE PRIMA LO STATO ABBANDONO' E POI PIANSE. #PALERMOCHIAMAITALIA E' LO SLOGAN DELLA GIORNATA.

RENATO DI NATALE DOVEVA ESSERE UCCISO DALLA MAFIA. INSIEME A LUI ANCHE UN ALTRO MAGISTRATO. LO RIVELANO I SERVIZI DI SICUREZZA

SCOMPARSA DA PORTO EMPEDOCLE UNA GIOVANE DONNA. SI TRATTA DI COSTANZA VELLA, SPOSATA. DA DUE GIORNI NON SI HANNO PIU' SUE NOTIZIE

AMMINISTRATIVE DI AGRIGENTO. ALCUNI ABITANTI DI FAVARA OVEST LANCIANO UN APPELLO AI POLITICI AFFINCHE' SI AFFRONTINO SERIAMENTE I LORO PROBLEMI.

ANTONIO RUSSELLO, SCRITTORE EUROPEO. UNA GIORNATA INTENSA QUELLA TRASCORSA IERI A FAVARA: SCOPERTA TARGA E INTITOLATA UNA VIA

BALLATOIO INAGIBILE AL CASTELLO CHIARAMONTE DI FAVARA. IL CARTELLO CHE VIETA AI PEDONI IL PASSAGGIO SULLA STRUTTURA LIGNEA.


Ogni sabato, o quasi, il giudice Giovanni Falcone rientra in aereo da Roma a Palermo. In stretto collegamento con il ministro guardasigilli, il socialista Claudio Martelli, Falcone prosegue il suo incessante lavoro nonostante la bocciatura della sua candidatura a superprocuratore di Palermo, bocciatura decisiva, che finirà per isolarlo. E la solitudine, per chi lotta contro la mafia, equivale a una condanna a morte. Lo disse il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e lo aveva ribadito proprio Falcone: "Quando un uomo dello Stato, un uomo che lotta contro la mafia, viene isolato, lasciato solo, ebbene, quello è il momento in cui diventa una vittima certa della mafia". Quel sabato, il 23 maggio 1992, Falcone arriva all’aeroporto di Punta Raisi con un volo da Roma, sale su una Fiat Croma bianca in compagnia della moglie, Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e dell’autista che viene mandato sul sedile posteriore. È Falcone che vuole guidare, vuole arrivare a casa in fretta e riposare; guidare lo aiuta a scaricare la stanchezza e la tensione accumulate. Ma a casa, Falcone non ci arriverà. Qualcuno sta osservando la scena del suo arrivo all’aeroporto. Vede anche le altre due auto di scorta del giudice. Partono: davanti una Fiat Croma, colore marrone, con tre agenti di scorta. In mezzo l’auto del magistrato, ancora una Croma bianca. In coda la terza auto. In genere, dopo la partenza, le vetture si affiancano per impedire qualsiasi contatto tra il giudice e altri veicoli. Ma il pericolo non sono le auto, stavolta. Coloro i quali stanno seguendo la scena sono pronti a mandare un messaggio a chi attende il passaggio delle tre vetture. Un tratto autostradale controllato dall’alto di una collinetta, all’altezza dello svincolo per Capaci.


A Palermo presso l’aula Bunker dell’Ucciardone si è svolta una cerimonia per ricordare l’anniversario della strage di Capaci. Presente il capo dello Stato, Sergio Mattarella. #PalermochiamaItalia è lo slogan della giornata 'Per non dimenticare'. Oltre 40mila ragazzi sono giunti a Palermo, alcuni provenienti anche da Vietnam e Stati Uniti e da diversi Paesi europei. Intanto anche il Premier Renzi ricorda la giornata scrivendo un messaggio su Twitter e Facebook: "Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. Io non dimentico".


Una nota dell’intelligence parlerebbe di un piano ordito da “Cosa Nostra” e “Stiddra” per uccidere due magistrati siciliani, ovvero: l’attuale Procuratore Capo di Agrigento, Renato Di Natale, e il presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto. I servizi di sicurezza sarebbero venuti a conoscenza nel 2012 della condanna a morte dei due magistrati in seguito a un’intercettazione ambientale svoltasi durante le inchieste sulle cosche mafiose di Gela. Renato Di Natale, quando era a capo della Procura della Repubblica di Caltanissetta, ha coordinato le inchieste contro il clan degli Emmanuello, il cui boss latitante Daniele Emmanuello venne assassinato nel 2007 durante un blitz della polizia nel suo covo in provincia di Enna. Alla dott.ssa Saguto, invece, la malavita non avrebbe perdonato diversi provvedimenti di sequestri di beni riconducibili a esponenti mafiosi. Secondo i servizi di sicurezza, i palermitani si sarebbero dovuti occupare di Di Natale mentre l’attentato alla Saguto doveva essere curato dai gelesi.


“Nel giorno del 23° anniversario della strage di Capaci, del barbaro assassinio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, leggere che la mafia avrebbe progettato l’uccisione di due magistrati siciliani ci rattrista e inquieta”. A scriverlo Massimo Raso, della segreteria provinciale della CGIL, che esprime solidarietà e vicinanza ai due magistrati. “Ora come allora –scrive- la principale emergenza di questa terra è liberarsi dai poteri criminali che insanguinano e condizionano il nostro presente e il nostro futuro. Se non ci liberiamo da questa cappa opprimente, non potremmo mai aspirare ad avere una Sicilia e un Paese. Occorre una mobilitazione delle coscienze libere”.


Non si hanno ancora notizie della 32enne empedoclina Costanza Vella, scomparsa da due giorni. Giovedì era andata al mercato settimanale ma non ha fatto più rientro a casa. A lanciare l’allarme è stato il marito. Al momento della scomparsa Costanza indossava un paio di jeans, scarpe da ginnastica e una maglia nera con la stampa di una rosa. È alta 1 metro e 50 centimetri, di corporatura robusta, ha capelli ricci e occhi verdi. A indagare i poliziotti del locale Commissariato agli ordini del vicequestore aggiunto Cesare Castelli.


A fuoco nella notte tra giovedì e venerdì l’autovettura di proprietà di un giovane palmese. L’auto, una Lancia Y, si trovava parcheggiata in via Cangiamila. Sul posto per spegnere le fiamme hanno lavorato i vigili del fuoco. A indagare sull’accaduto i poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza.


Questa mattina nella popolosa frazione di Favara Ovest, territorio agrigentino da qualche tempo, una minuta rappresentanza delle 400 famiglie interessate (erano presenti al massimo una trentina di persone) ha incontrato la stampa perché venisse diffusa la loro voce e i loro bisogni di cittadini. La voce era diretta soprattutto ai prossimi amministratori comunali che saranno scelti tra gli attuali candidati al Palazzo dei Giganti. I neo agrigentini non voglio essere dimenticati, vogliono tornare a essere cittadini favaresi e, fino a quando ciò non accadrà, vogliono godere di tutti i diritti per i quali pagano le tasse. Nel frattempo segnalano come ci sia ancora da risolvere qualche problema burocratico su asili e defunti. All'incontro aperto era presente anche uno dei due onorevoli locali, Tonino Moscatt. C'erano anche, seppur non invitati espressamente (così come specificato da qualcuno degli abitanti), alcuni dei 7 candidati a sindaco: Giuseppe Arnone e Giuseppe Di Rosa. Durante la riunione ci sono stati anche dei momenti di alta tensione tra Arnone e uno degli abitanti di Favara Ovest. Quale migliore momento per realizzare un incontro per parlare dei problemi se non quello della campagna elettorale, quando tutti si danno un gran da fare per promuovere la propria candidatura. La speranza di tutti è quella però che, terminate le elezioni, le eventuali promesse fatte non rimangano soltanto tali ma che soprattutto il senso civico e di uguaglianza che dovrebbe caratterizzare e distinguere ogni amministratore sia presente e rimanga vivo e attivo durante tutto il tempo del mandato elettorale.


Il compianto scrittore favarese Antonio Russello resterà per sempre nella memoria della sua città natale grazie all’intitolazione di una strada. Un tratto della ex via De Gasperi, nel quartiere Luna, da ieri porta il nome di Antonio Russello. Alla cerimonia di scopertura del toponimo era presente, tra gli altri, anche il figlio Alessandro, che dal padre ha ereditato la passione per la scrittura: è infatti direttore del quotidiano “Il Corriere del Veneto”. In via Antonio Russello anche alcuni familiari che, non a caso, vivono proprio in quel quartiere e che hanno dato ospitalità allo scrittore e ai suoi cari, che vivevano in Veneto, in estate quando tornavano in Sicilia per le vacanze estive. L’intensa giornata promossa ieri a Favara dal “Centro Studi Antonio Russello” ha visto anche altri momenti significativi, come la collocazione in piazza Cavour del busto bronzeo raffigurante lo scrittore, l’inaugurazione al castello Chiaramonte di una mostra di pittura e, ancora, la scopertura di una targa nella sua casa natale. Si tratta di un edificio ubicato in via Fratelli Bandiera, nel centro storico di Favara, a due passi dalla chiesa San Giuseppe Artigiano, attualmente abitato dalla famiglia D’Anna che ha acconsentito alla collocazione dell’epigrafe. A chiudere le celebrazioni il IV convegno “Antonio Russello, scrittore europeo” svoltosi al castello Chiaramonte. Tra i relatori segnaliamo la presenza del saggista Salvatore Ferlita, professore associato di Letteratura italiana all’Università “Kore” di Enna.


“Ballatoio Inagibile” è quanto si legge in un foglietto attaccato a una fioriera collocata al castello Chiaramonte di Favara. Il provvedimento di interdizione del passaggio al pubblico sulla struttura lignea è stato disposto dal neo dirigente responsabile, arch. Giacomo Sorce. La chiusura al pubblico del ballatoio, che si affaccia sul cortile del prestigioso palazzo medioevale, non è una novità. In passato infatti provvedimenti analoghi sono stati adottati anche da altri dirigenti comunali. A cosa si deve allora questa fruizione alterna del ballatoio? Forse a una carente programmazione delle opere di manutenzione? La collocazione dell’attuale ballatoio in legno è stata una scelta progettuale degli autori dell’ultimo restauro conclusosi 14 anni fa, nel 2001. Originariamente era in pietra. L’aver scelto il legno per la realizzazione del nuovo ballatoio ha avuto i suoi pro e i suoi contro. La pietra, ad esempio, avrebbe avuto maggiori costi iniziali ma non avrebbe necessitato di periodiche opere di manutenzione. Il legno, invece, sicuramente più economico e leggero, per sua natura non è eterno, soprattutto se esposto alle intemperie. L’Ente Comune, a cui è affidata la custodia dello storico immobile, avrebbe dovuto occuparsi di garantire la salvaguardia del bene culturale. Evidente è il deterioramento della struttura che lo rende quindi inagibile. E siccome dal Comune si è voluta probabilmente evidenziare maggiormente l’inagibilità del ballatoio, si è preferito raddoppiare la “g” di inagibile, in modo da rendere meglio l’idea della pericolosità che insiste nel sito culturale. A proposito, visto che Favara è città turistica, si invita a scrivere l’avviso anche in altre lingue, magari evitando i rafforzativi. Attendiamo fiduciosi una pronta risoluzione del problema “sicurezza”, affinché il castello Chiaramonte, patrimonio della collettività, possa tornare presto al suo completo splendore.


Sono iniziati i lavori per la manutenzione straordinaria delle strade cittadine di Naro. L’inizio degli interventi sta interessando via Vittorio Emanuele nel tratto compreso tra via Gran Priorato e piazza Garibaldi; in questo tratto sono stati demoliti i riquadri in calcestruzzo, sostituendoli con acciottolato. Molte vie saranno scarificate e ripavimentate con conglomerato bituminoso, con lo svellimento e la ricollocazione dei chiusini fognari e delle caditoie. In piazza Gaetani e nelle vie Porta Vecchia e Matteotti saranno inoltre ricollocate, rispettivamente, le ringhiere divelte e le barriere stradali. Insomma, a Naro si cerca di rifare il look alle strade e piazze.


Per consentire alla cittadinanza aragonese di donare con generosità il proprio sangue, l’A.D.A.S. di Agrigento ha organizzato per la mattinata di domani una raccolta sangue. Volontari saranno presenti davanti alla Chiesa Madre dalle ore 8.00 alle ore 12.15. A tutti i donatori saranno inviate a cura della stessa associazione le analisi cliniche effettuate in occasione della donazione.


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