SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 10/02/2015
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

TRAGEDIA NEL MEDITERRANEO. MUOIONO PER IPOTERMIA 29 MIGRANTI. FACEVANO PARTE DI UN GRUPPO DI 105 PERSONE CHE SI TROVAVANO A BORDO UN UN'IMBARCAZIONE ALLA DERIVA AL LARGO DELLE ACQUE LIBICHE.

DUE ARRESTI IN ESECUZIONE DI ORDINANZE NELL'AGRIGENTINO. UNO A SICULIANA RICONOSCIUTO COLPEVOLE DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE DI TIPO MAFIOSO, L'ALTRO PER VIOLAZIONE DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTIGLI.

AD AGRIGENTO ARRIVANO LE DIMISSIONI DEI CONSIGLIERI. PER LO SCIOGLIMENTO UFFICIALE SI ATTENDE LA DECISIONE DELL'ASSESSORE REGIONALE AGLI ENTI LOCALI.

SI PIANGE MISERIA E SI CONVOCANO RIUNIONI DI CONSIGLI COMUNALI STRAORDINARI CON TUTTI I COSTI CHE NE DERIVANO PER APPROVARE UN PUNTO RIGUARDANTE LE POCHE RISORSE ECONOMICHE A DISPOSIZIONE DEI COMUNI. IL PARADOSSO TUTTI SICILIANO.

EXPO IN VIAGGIO. L'AMBIZIOSO PROGETTO HA FATTO TAPPA IERI POMERIGGIO A FAVARA.


29 le vittime accertate dell’ennesima tragedia consumata nel Mediterraneo. Questa volta non sono morte per un naufragio ma per il freddo dopo essere rimasti alla deriva su un barcone, mentre il mare era in condizioni proibitive. Le vittime, decedute tutte per ipotermia, facevano parte di un gruppo di 105 migranti che si trovava a bordo di un'imbarcazione alla deriva al largo delle acque libiche. La richiesta di aiuto al Centro nazionale di soccorso operativo delle Capitanerie di porto di Roma è arrivata tramite un telefono satellitare nel primo pomeriggio di domenica. Le operazioni di salvataggio sono state difficilissime a causa del mare forza otto e onde alte fino a nove metri. Per il portavoce delle Capitaneria di Porto, Marini, il fatto di essere riusciti a mettere in salvo decine e decine di persone, con queste condizioni proibitive del mare, è stato un miracolo. Ed è polemica sui limiti di Triton, la missione gestita direttamente da Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere che è subentrata all’operazione Mare Nostrum. Diversi partiti di sinistra e le organizzazioni umanitarie hanno puntato l’indice sulla decisione del Premier Renzi di cancellare Mare Nostrum. Intanto la Procura della Repubblica di Agrigento avrebbe aperto un’inchiesta.


Sulla nuova strage di migranti interviene l’europarlamentare del PD, Michela Giuffrida. “Era prevedibile. La nuova strage di migranti, e il bilancio non è ancora definitivo, morti assiderati al largo di Lampedusa -dice Giuffrida- suona come una tragedia annunciata. E i dettagli che emergono lasciano senza parole. Questi profughi non sono morti annegati, né di stenti. E non sono morti a bordo dei barconi che li avevano condotti non lontano dalla Sicilia, ma sulle motovedette della Guardia costiera. Imbarcazioni non idonee –dice Giuffrida- a prestare gli adeguati soccorsi, sulle quali i migranti hanno continuato a viaggiare per ore, bagnati, e senza che avessero i soccorsi sanitari necessari. Quanto accaduto è gravissimo e al contempo prevedibile. L'Italia, da sola, ha sostenuto i costi e gli enormi sacrifici di Mare Nostrum. Con l’avvio di Triton - aggiunge Giuffrida - le imbarcazioni non hanno medici a bordo, né mezzi che possano assistere le persone con una tempestività che il più delle volte è salvavita”. Per Giuffrida occorre intervenire immediatamente. L’Europa deve farsi carico di nuovi interventi con stanziamenti economici che potenzino il pattugliamento di navi e mezzi adeguati, rivedendo l’area di internato di Triton.


Un uomo è stato arrestato a Siculiana dai carabinieri della locale Stazione in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Palermo. Si tratta di Pasquale Di Salvo, pastore 59enne già noto alle Forze dell’ordine, riconosciuto colpevole di associazione per delinquere di tipo mafioso per fatti commessi a Siculiana dall’anno 2004 al 2007. L’uomo, dopo l’arresto e l’espletamento delle preliminari formalità di legge in caserma, è stato tradotto dai militari dell’Arma presso la casa circondariale “Pagliarelli” di Palermo per poi essere avviato alla casa di lavoro di Vasto in provincia di Chieti dove dovrà scontare la misura di sicurezza di un anno inflittagli.


Un’ordinanza di arresto è stata eseguita anche a Sciacca dai carabinieri della locale Stazione nei riguardi di Giuseppe Fazio, 53enne pastore, già noto alle Forze dell’ordine, che sottoposto agli arresti domiciliari aveva violato le prescrizioni imposte. Conseguentemente l’arrestato è stato accompagnato su ordine dell’Ufficio di Sorveglianza di Agrigento presso la casa circondariale di Sciacca.


Con le dimissioni in massa dei membri di Aula Sollano, da ieri si è tecnicamente sciolto il consiglio comunale di Agrigento. Adesso spetta al commissario straordinario dell’Ente, Luciano Giammanco, comunicare alla Regione la richiesta di scioglimento che dovrà essere sottoscritta con proprio decreto dall’Assessorato Regionale delle autonomie locali e successivamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia. "Non siamo più nelle condizioni di proseguire la nostra attività, avendo verificato che non si sarebbe potuto procedere nello svolgimento dell’attività”. Con queste parole dette ai giornalisti il Presidente del Consiglio Comunale di Agrigento, Carmelo Settembrino, ha annunciato ieri a Palazzo dei Giganti le dimissioni in massa dei membri di Aula Sollano. Dopo le prime quattro dimissioni rassegnate la settimana scorsa dai consiglieri Saeva, Messina, Amato e Trupia, ieri si sono aggiunte anche quelle di altri 17 consiglieri, ovvero: Settembrino, Di Rosa, Cicero, Civiltà, Galante, Gibilaro, Galvano, Gramaglia, Mallia, Mandracchia, Pisano, Puleri, Urso, Vaccarello, Vassallo, Vita e Vullo. Ad Aula Sollano a non rinunciare alla carica sono stati solo nove membri, numero non sufficiente ad evitare lo scioglimento della pubblica assise cittadina. Lo scandalo delle 1.133 riunioni consiliari svoltesi nel 2014 ha quindi provocato, com'era prevedibile, la rinuncia a proseguire il mandato. Gli stessi agrigentini la scorsa settimana erano scesi in piazza per chiedere le dimissioni dei consiglieri. Ricordiamo che la Procura della Repubblica di Agrigento indaga sia sull’affaire gettoni di presenza, sia sul P.R.G. La città, adesso, si prepara ad una campagna elettorale che si preannuncia infuocata e c’è da scommettere che la parola chiave sarà “riduzione dei costi della politica”.


Massiccia ieri in Sicilia l’adesione dei Comuni alla terza tappa della mobilitazione indetta dall’ANCI contro i tagli alle risorse destinate agli Enti Locali. L’associazione dei 390 comuni isolani chiedeva a sindaci e rispettivi consigli comunali di approvare una delibera di adesione alle prossime azioni dimostrative indette dall’ANCI. Anche a Favara la pubblica assise cittadina ha aderito alla protesta. Ad Aula "Falcone e Borsellino" la delibera di adesione alla mobilitazione è passata nel corso di una seduta convocata in sessione straordinaria. In pratica l’associazione dei comuni evidenzia la grave situazione economica degli Enti Locali; in Sicilia su 390 Comuni 300 sarebbero quelli a rischio dissesto finanziario. Nel documento elaborato dagli amministratori nel corso del Consiglio Regionale ANCI dello scorso 23 gennaio, si evidenziano i tagli alle risorse, i ritardi nei pagamenti, l’assenza di una progettualità europea e l’aumento discriminato dei tributi locali che indubbiamente provocano malumori tra i cittadini e gli stessi amministratori comunali. Tra le richieste dei Comuni al governo nazionale la rivisitazione dell’esenzione sull’Imu agricola e le deroghe al Patto di Stabilità. Al governo Crocetta invece i sindaci siciliani chiedono il pagamento dei trasferimenti previsti per il 2014 e di mantenere inalterato il livello delle risorse anche per l’anno in corso. Una grande mobilitazione quindi quella svoltasi ieri sull’Isola, con i civici consessi riuniti per discutere della loro situazione finanziaria. Naturalmente tutto questo ha avuto un costo; basti pensare ad esempio all’apertura pomeridiana degli uffici comunali nei centri dove invece era prevista la chiusura e ancora, spese di energia elettrica, riscaldamenti e, non ultimi, gli stessi costi della politica e dei dipendenti. Sembra un po’ una contraddizione piangere miseria e poi sprecare una seduta consiliare, con tutti i costi che ne derivano, per approvare un solo punto. E se i Comuni siciliani piangono miseria…cosa dovrebbero dire i cittadini che non riescono neanche ad arrivare a fine mese e sono poi delusi da chi spreca il loro denaro?!


Il prossimo 26 febbraio a Favara si svolgerà l’iniziativa “Nous sommes”, una marcia interreligiosa. Prenderanno parte cristiani e musulmani. A promuovere la marcia la locale comunità dei frati francescani, da anni impegnata nell’accoglienza di migranti. E allora chi meglio di fra’ Giuseppe Maggiore, responsabile della comunità “La Tenda di Padre Abramo”, avrebbe potuto organizzarla? L’iniziativa nasce alla luce di quanto successo in Francia e sta succedendo in Nigeria e in Niger. “Riflettendo sul carisma francescano –dice fra’ Giuseppe- mi sono accorto che sarebbe stato opportuno fare qualcosa. Ho quindi scritto una lettera all’imam di Agrigento invitandolo a marciare insieme nella vita, dialogare, educare gli altri ragazzi cristiani e musulmani che arrivano dall’Africa alla libertà di pensiero, di espressione e di parola. Invito che è stato accolto”.


Ha fatto tappa ieri ad Agrigento e poi a Favara il tour di “Expo in Viaggio”, il progetto itinerante di comunicazione ideato dal Social Media Team di Expo Milano 2015, che racconta dell’Esposizione Internazionale e delle sue potenzialità di sviluppo per il territorio. Al castello Chiaramonte di Favara diversi imprenditori locali hanno messo in mostra le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio. Dai dolci, con l’immancabile Agnello Pasquale di Favara, alle paste di mandorla e i cannoli. Presenti anche i formaggi, i vini, il pane e le produzioni ortofrutticole rigorosamente bio. Ad allietare la serata gli allievi favaresi del Liceo Musicale Arturo Toscanini di Ribera, istituto che purtroppo rischia seriamente di chiudere i battenti. Nella sala del Telone Rosso il workshop tematico è stato curato da Stefano Mirti, Responsabile del Social Media team di Expo Milano 2015. A fare gli onori di casa, tra gli altri, la consulente Expo del Comune di Favara, Elsa Sanfilippo.


Com’era facilmente prevedibile, viste le abbondanti piogge cadute in questi giorni, la gara di calcio tra Serradifalco e Pro Favara in programma domenica scorsa, valevole per la ventiduesima giornata del campionato di Eccellenza girone A, è stata rinviata per impraticabilità di campo. Il ”Carlotta Bordonaro” di Canicattì, teatro della sfida tra le due compagini, era ridotto a un pantano; il direttore di gara con i due capitani, come da regolamento, è sceso in campo e, constatata l’impossibilità di poter disputare l’incontro, ha deciso per il rinvio. Intanto la squadra di Mister Longo pensa alla partita di domenica prossima in casa contro il Ribera, squadra che occupa la decima posizione in classifica. Il match al Bruccoleri avrà inizio alle ore 15.00.


Dopo quattro rappresentazioni, su otto totali, la stagione del Teatro Luigi Pirandello di Agrigento ha già raggiunto il pareggio di spesa. 95 mila euro erano i soldi disponibili per l’organizzazione degli spettacoli e, ad oggi, i proventi degli abbonamenti e degli sbigliettamenti ammontano a 95 mila e 400 euro. Ad annunciare il raggiungimento dell’obiettivo è il consulente artistico a titolo gratuito del Teatro Luigi Pirandello, Mario Gaziano, che ringrazia il commissario straordinario del Comune di Agrigento, Luciana Giammanco, per la fiducia e il sostegno culturale. “Con i prossimi incassi –scrive Gaziano- si conta di coprire le spese collaterali, tecniche e di assistenza”.


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