SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 08/10/2014
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

TRE CADAVERI IN UNA CASA A SAN GIOVANNI GEMINI. I CARABINIERI STAREBBERO INDAGANDO PER OMICIDIO-SUICIDIO.

I CARABINIERI DEL NUCLEO INVESTIGATIVO DI PALERMO HANNO FERMATO IL PRESUNTO REGGENTE DELLA FAMIGLIA MAFIOSA DI VILLABATE, ANTONINO MESSICATI VITALE.

IN CONTRADA TORCICUDA AD AGRIGENTO LA POLIZIA SEQUESTRA IMPIANTI DI DEPURAZIONE DI DUE NOTI CASEIFICI.

FALSI INVALIDI AD AGRIGENTO E ABUSI DELLA LEGGE 104. IL M5S PRESENTA INTERROGAZIONI ALL’ARS E ALLA CAMERA.

MENO 8 GIORNI ALLA SCADENZA DELL’ACCONTO SULLA TASI. LA LAMENTELA DEI CITTADINI RESIDENTI IN PERIFERIA.

FAVARA C’E’ TEMPO SINO AL 15 OTTOBRE PER OTTENERE LO SGRAVIO DI 50 EURO SULLA BOLLETTA DELL’ACQUA.

DA LUNEDì 13 OTTOBRE 2014 E’ OPERATIVO IL VARCO ELETTRONICO IN VIA ATENEA AD AGRIGENTO. OCCHIO ALLE MULTE!.


I cadaveri di tre persone, due donne e un uomo, sono stati scoperti in una palazzina a San Giovanni Gemini. I corpi senza vita delle donne, rispettivamente madre e figlia, erano riversi sui pavimenti del primo e secondo piano dell’edificio. I Carabinieri della Compagnia di Cammarata, una volta dentro l’immobile, al terzo piano hanno invece trovato il corpo del fidanzato della più giovane. Il cadavere era appeso ad un cappio. Questo porterebbe gli investigatori verso la pista del duplice omicidio suicidio, legato probabilmente a motivi di carattere passionale.


Sarebbe il reggente della famiglia mafiosa di Villabate, Antonino Messicati Vitale, fermato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo. Per la Dda della Procura il 42enne è il capomafia locale, e su di lui esiste il “pericolo di fuga”. Antonino Messicati Vitale era stato arrestato da latitante nel dicembre 2012 in un villaggio turistico di Bali. Un anno dopo è stato estradato in Italia e sottoposto all'obbligo di dimora a Ficarazzi.


Sono stati sequestrati dai poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine e Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica di Agrigento, unitamente ai militari dei NAS, alla Compagnia di Agrigento e personale della Polizia locale, gli impianti di depurazione di due noti caseifici operanti in contrada Torcicuda ad Agrigento. Il decreto di sequestro preventivo degli impianti è stato emesso dal Gip del Tribunale su richiesta della locale Procura. Le indagini sono partite a seguito di segnalazioni fatte nello scorso mese di settembre nelle quali venivano denunciati rilevanti sversamenti di liquidi fognari. Chiesto l’intervento di Girgenti Acque e dei tecnici dell’ARPA per la verifica e gli accertamenti, “veniva riscontrata una consistente contaminazione riconducibile –dicono gli inquirenti - alla presenza di sostanze grasse, sostanze organiche e azoto ammoniacale che attingeva una vasta porzione dell’area del vallone “Torcicuda”, risultata essere stata interessata dagli sversamenti provenienti da attività casearia." Effettuate delle verifiche presso i tre caseifici ubicati nella zona, a due sono state riscontrate delle irregolarità. I depuratori dei due caseifici infatti non funzionavano. I titolari delle due imprese in questione di 55, 53 e 25 anni sono stati quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria in quanto responsabili della violazione delle norme ambientali.


Il deputato regionale all’ARS del M5s, Matteo Mangiacavallo, ha presentato un’interrogazione parlamentare nella quale chiede al Governo Crocetta di eseguire controlli a tappeto nelle ASP della Regione per accertare eventuali abusi alla legge 104. L’istanza dell’On. Mangiacavallo segue la brillante operazione “la carica delle 104” condotta dalla Digos di Agrigento. Anche il M5s alla Camera interviene con un’interrogazione ad hoc che la prima firmataria, Giulia Di Vita, definisce “di fuoco”. Ironicamente la parlamentare Cinquestelle chiede “a cosa serva il piano Inps se poi accadono questi fatti sotto gli occhi di tutti e ci devono pensare la magistratura, la polizia e gli stessi cittadini." “L'interesse generale – afferma Giulia Di Vita - non è certo quello di contrastare l'individuazione dei «falsi invalidi», ma di fare in modo che siano rispettati i diritti fondamentali delle vere persone con disabilità e che i controlli siano condotti evitando inutili disagi e vessazioni." La Di Vita chiede al Ministro del Lavoro e al Ministro della Salute di indicare con esattezza il numero dei controlli relativi al piano di verifiche straordinarie Inps sui così detti “falsi invalidi” effettuati presso la Asp di Agrigento e, in generale, nelle Asp siciliane.


Si avvicina la temuta scadenza del 16 ottobre prossimo entro la quale milioni di contribuenti italiani dovranno versare ai comuni l’acconto della TASI, ovvero la Tassa sui Servizi Indivisibili. L’importo da pagare, com' è noto, varia da città in città per effetto dei singoli regolamenti approvati dai consigli comunali. A Favara, ad esempio, il comune ha applicato l’aliquota massima prevista dalla Legge. Giorno 16 i contribuenti dovranno versare il 50% della tassa; il saldo è previsto per il 16 dicembre prossimo. I soldi che i comuni introiteranno dal tributo dovranno essere spesi per i servizi indivisibili ovvero: illuminazione pubblica, manutenzione sia stradale che delle aree verdi, istruzione, anagrafe e ancora la gestione della Polizia Municipale. Una parte del ricavato dovrà essere anche destinato ai servizi sociali. Il 16 ottobre, a Favara, a pagare la prima rata della TASI non saranno solo i proprietari e/o possessori di immobili. Lo dovrà fare anche chi possiede aree edificabili. Quindi anche i proprietari dei soli terreni devono pagare la tassa. In questi giorni in redazione ci sono giunte diverse lamentele di cittadini che abitano nelle zone periferiche di Favara. Secondo loro il comune avrebbe dovuto non far pagare la tassa in queste zone perché alcuni dei “servizi indivisibili” non vengono erogati. L’esempio lampante è dato dalla mancanza di illuminazione pubblica, di spazi verdi e in alcuni casi anche delle stesse strade. Negli anni la morfologia urbana di Favara è notevolmente mutata e tanti sono i quartieri sorti in zone dove fino a qualche anno fa c’erano solo campi destinati all’agricoltura. “Il comune di Favara – hanno detto alcuni - non riesce a garantire i servizi indispensabili nel centro cittadino, figuriamoci nelle periferie a cui chiede di pagare il tributo." In effetti le rimostranze pervenuteci meritano un’approfondita riflessione. L’amministrazione comunale, con in testa il sindaco, seppur in applicazione di una normativa nazionale, avrebbe potuto applicare delle aliquote più basse e anche sgravare in parte il costo ai quei cittadini che risiedono in periferia e/o all’estero. Invece ha preferito tassate tutti, indistintamente. È un’ingiustizia per i cittadini che non hanno strade, né illuminazione, né verde pubblico. Perché il Comune di Favara deve far pagare la TASI ai cittadini che non godono appieno dei “servizi indivisibili”? Perché la “Tassa sui servizi indivisibili” è stata applicata anche sui terreni edificabili? E pensare che il Comune di Favara, se avesse voluto, avrebbe potuto prendere esempio dal vicino comune di Realmonte dove l’amministrazione Puccio ha addirittura deciso di non far pagare la tassa ai suoi concittadini. Ogni comune agisce in autonomia. E Favara è gestita da un ex capopopolo.


Per quanti non hanno avuto modo di seguire il notiziario di ieri vi comunichiamo che c’è tempo sino al prossimo 15 ottobre per poter chiedere uno sgravio sulla bolletta idrica di 50 euro. L'ATO idrico ha infatti previsto un fondo destinato agli investimenti a cui i comuni consorziati, tra questi anche il Comune di Favara, possono attingere. Una parte di questo fondo si è deciso di stornarlo ai comuni che potranno aiutare le cosiddette “utenze deboli”. Come “utenze deboli” rientrano le famiglie indigenti, quelle numerose, quelle residenti all’estero e ancora portatori di determinate patologie. I soldi destinati agli utenti favaresi sono circa 70 mila euro e dovrebbero bastare per circa 1.400 utenze. Per qualsiasi informazione contattate l’ufficio idrico del Comune. Ci preme sottolineare che c’è questa possibilità visto che dall’Ente Comune di Favara non hanno provveduto a renderlo noto attraverso i mezzi più diffusi e sentiti dai cittadini. Anche perché se questi fondi messi a disposizione per aiutare le utenze deboli non verranno spesi per tale scopo, ritornerebbero probabilmente alla loro origine, ovvero destinati agli investimenti.


Rivoluzione del traffico veicolare in vista ad Agrigento, dove da lunedì prossimo entra in vigore il varco elettronico di Via Atenea. Delle telecamere vigileranno sul flusso veicolare in transito durante le fasce orarie previste dalla zona a traffico limitato, ovvero dal lunedì al venerdì dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 17:00 alle ore 20:30. Il sabato invece il divieto di transito si estende fino alle ore 02:00. Il varco elettronico è disciplinato dal regolamento sulla relativa ZTL che presto sarà pubblicato sul sito web istituzionale del comune di Agrigento. I cittadini dovranno attenersi alle prescrizioni imposte, pena la sanzione prevista dalle norme del codice della strada che sarà recapitata direttamente a casa grazie al rilevamento del numero di targa immortalato dalle telecamere. Diversi sono i soggetti che hanno diritto a un pass e che ne dovranno fare richiesta agli uffici comunali competenti. Quindi anche Agrigento, così come Palermo e le maggiori città italiane, si dota di un varco elettronico che faciliterà il lavoro degli agenti di Polizia Municipale.


È stato ritenuto responsabile di due distinte rapine consumate in due istituti di credito di Agrigento e Licata il 02 luglio 2013 e il 02 dicembre dello stesso anno. Parliamo del pluripregiudicato catanese Salvatore Cavallaro di 22 anni. Nella giornata di ieri è stata data esecuzione da parte della Polizia di Agrigento all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento, su richiesta della locale Procura. Grazie alle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza e alle attività di indagine svolte dagli agenti della squadra mobile di Agrigento e del commissariato di Licata che hanno preso visione di alcuni rapinatori già arrestati dal Commissariato di Palma di Montechiaro per stessi reati è stato possibile risalire a Cavallaio. Inoltre la polizia scientifica aveva anche rilevato le impronte lasciate dal 22enne.


La IV sezione Penale della Corte di Appello di Palermo ha condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, per il reato di truffa, il commerciante ambulante Alessandro Cannizzo, originario della Provincia di Messina. L’uomo, venditore di corredi e biancheria con il metodo porta a porta, da diversi anni si era fatto conoscere nell’agrigentino. Sfruttando la fiducia acquisita dai clienti, però, il commerciante si è reso responsabile di diverse truffe. Tra le persone incappate nel sedicente venditore anche una casalinga favarese, che però si è rivolta alle forze dell’ordine. La donna, assistita dall’avvocato Gerlando Vella, adesso ha ottenuto dai giudici palermitani il pagamento dei danni materiali e morali che sono in corso di quantificazione. Cannizzo è stato anche condannato al pagamento delle spese legali.


Controlli a tappeto dei carabinieri della compagnia di Mussomeli nel mercato settimanale del centro nisseno. Scopo delle attività è stato quello di prevenire e contrastare i raggiri di cui recentemente sono stati vittime diversi anziani del luogo. 25 sono stati i militari impiegati; 65 le persone controllate e 6 le contestazioni per violazioni al codice della strada eseguite. Inoltre i carabinieri di Mussomeli hanno altresì sequestrato un furgone utilizzato per il trasporto di animali in violazione delle disposizioni della normativa europea vigente. Al proprietario è stata elevata una sanzione pecuniaria di 1.330 euro.


Si è insediato questa mattina l’ingegnere Duilio Alongi, nuovo capo dell’Ufficio del Genio Civile di Agrigento. Succede all’ingegnere Domenico Armenio, nominato nei giorni scorsi direttore del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti. Alongi, 57 anni, dal 1989 è dirigente dell’Ufficio del Genio Civile di Agrigento, dove ha ricoperto vari incarichi tra i quali quello di Capo sezione di unità operative complesse nei settori dell’ Edilizia Privata, delle Acque ed impianti elettrici, Infrastrutture e Trasporti. Il neo ingegnere capo ha inoltre ricoperto l’incarico di direttore generale Agenzia provinciale Energia ed Ambiente, nonché di componente Commissione edilizia ed urbanistica dei comuni di Acireale e Agrigento.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
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