SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 30/06/2014
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

FURTI DI CAVI DI RAME. DA GIOVEDì NOTTE I NOSTRI IMPIANTI DI CONTRADA MALVIZZO RISULTANO SPENTI. PROBLEMATICA CHE ABBRACCIA GIA' DA QUALCHE TEMPO PIU' COMUNI. E' EMERGENZA FURTI. DOMANI INCONTRO IN PREFETTURA.

DOMENICA DI FUOCO A FAVARA. INCENDIATO UN MAGAZZINO SITO IN VIA DELLE FONTI. SI INDAGA

OMICIDIO MARCO FALZONE. TROVATA L'ARMA DELL'ASSASSINIO UN COLTELLO DA PESCA. GLI INQUIRENTI DOVRANNO CAPIRE PERCHE' IL PADRE ABBIA MENTITO SUL COLTELLO.

VIALE BERLINGUER A FAVARA NELLE PRIME ORE DELLA MATTINA SI PRESENTA INDECOROSO. RIFIUTI DI OGNI GENERE SCARICATI A TERRA. OCCORRE UN NUOVO PIANO RACCOLTA.

DA OGGI POS OBBLIGATORI PER TUTTI GLI ESERCENTI. COMMERCIANTI E ARTIGIANI IN PROTESTA.


Vogliamo comunicare ai nostri telespettatori che, a causa del furto di cavi di rame dell'energia elettrica, i nostri impianti di contrada Malvizzo a Naro risultano spenti già da giovedì notte. Purtroppo dall'Enel non sono stati ancora in grado di garantire l'erogazione dell'energia. Nell'attesa, la nostra emittente si sforzerà, anche con costi economici non indifferenti, di garantire, per quanto possibile, l'informazione. Grazie a gruppi di continuità dovremmo essere nelle condizioni di accendere i nostri impianti, almeno negli orari del nostro telegiornale e fino a quando dall'Enel non provvederanno a ripristinare il danno. Oltre alla nostra emittente televisiva varie sono le attività che risultano "spente" a causa dell'assenza di energia elettrica. Diverse le contrade colpite quasi ogni notte dai ladri: Furore, Robadao, Diesi, Favarella, Sirintino, Piano Amato. Problematica che abbraccia già da qualche tempo, in alcuni casi da 40 giorni, più comuni dell'agrigentino. La raffica di furti di cavi di rame dell'energia elettrica ha infatti messo in crisi un centinaio di aziende agricole di Naro, Campobello di Licata e Palma di Montechiaro. Proprio su questo domani mattina è previsto un incontro in Prefettura e stasera invece una seduta consiliare a Naro.


Ancora una Domenica di fuoco a Favara. Un incendio ha gravemente danneggiato ieri sera un magazzino di proprietà di F.F. di 58 anni adibito a deposito di cassette di ortaggi. Il rogo è divampato intorno alle 23.00 in Via della Fonti. Pare che i vigili del fuoco abbiamo dichiarato inagibile l'abitazione attigua al locale interessato dal fuoco. Verbale che al momento non sarebbe in mano all'Ente Comune ma che per precauzione ha già predisposto l'invio di tecnici per accertare la stabilità dell'edificio. Sul posto si sono portati i Carabinieri della locale Tenenza, i Vigili del fuoco e la Polizia Municipale. Ancora da chiarire l'esatta dinamica dell'incendio. I militari agli ordini del Tenente Treleani stanno indagando per accertare se l'incendio di ieri sera possa essere collegato a quello successo Domenica scorsa nella vicina Piazza Commendator Angelo Giglia. Come ricorderete, un camion di proprietà di S.S. di 31 anni, adibito al trasporto di frutta e verdura, è stato letteralmente distrutto dalle fiamme. I Carabinieri dovranno adesso far luce sulla vicenda ed eventualmente escludere o accertare una possibile faida tra commercianti di frutta e verdura.


Ci spostiamo a Cattolica Eraclea dove i Carabinieri indagano sulla natura di un incendio che ha interessato un agriturismo di C.da Saia. Le fiamme hanno distrutto diversi alberi da frutto e annerito il prospetto dell’immobile. Da una prima stima il danno ammonterebbe a circa 50 mila euro.


C’è una svolta nelle indagini sull’omicidio dell’empedoclino Marco Falzone. È stata infatti trovata l'arma del delitto: un coltello da pesca. I Carabinieri l'hanno trovata nascosta in un vaso di terracotta all'interno dell'abitazione della famiglia Falzone. Secondo gli esperti del reparto scientifico, l'arma risulta essere compatibile con quella utilizzata nel delitto. In carcere per l’omicidio c’è il padre, Pietrino Falzone, reoconfesso dell’assassinio. Il pescatore, nella versione raccontata agli inquirenti subito dopo l’arresto, aveva indicato quale arma del delitto un coltello da cucina. Racconto che però venne smentito dall’esame autoptico compiuto sul corpo del giovane. Secondo gli esperti infatti, tra l’arma indicata da Falzone e le ferite di Marco non c’era nessuna corrispondenza. Adesso agli inquirenti resta da capire perché il pescatore abbia mentito.


Violenza, percosse e lesioni a pubblico ufficiale. Sono queste le ipotesi di reato che i Poliziotti della Questura di Agrigento hanno contestato a San Leone a un padre e una figlia, rispettivamente di 43 e 19 anni. Gli agenti si erano recati in un’abitazione della frazione balneare agrigentina per sedare un lite tra vicini. Alla vista dei poliziotti però, padre e figlia li hanno accolti lanciandogli contro delle sedie e altri oggetti. Per due agenti, addirittura, si sono rese necessarie le cure ospedaliere dei medici del Pronto Soccorso del San Giovanni di Dio, che hanno riscontrato ferite giudicate guaribili in otto giorni. Per i due agrigentini invece sono scattati gli arresti domiciliari.


Sono in miglioramento le condizioni di salute del sedicenne empedoclino coinvolto, mercoledì scorso, in un incidente stradale a Porto Empedocle. Il ragazzo, ricoverato all’Ospedale Civico di Palermo dove era giunto in elisoccorso, è uscito dal coma e comunica con i propri familiari. L’incidente era avvenuto lungo la Strada Statale 115. Il ragazzo viaggiava da passeggero su uno scooter quando, per cause ancora al vaglio della Polizia Stradale di Agrigento, è avvenuto lo scontro con un Land Rover Freelander. Nell'impatto il giovane alla guida del mezzo a due ruote ha riportato ferite lievi. Illeso invece il conducente del Suv.


A Caltanissetta l’elevata velocità di percorrenza di un’automobile in Viale Sicilia insospettisce gli agenti della sezione Volanti che decidono di fermare il mezzo. Alla guida c'era un ventunenne del luogo. Fatta una perquisizione personale, i poliziotti hanno scoperto, nascosti nello slip del giovane, sette involucri contenenti marijuana, per un peso complessivo di 31 grammi circa. Scattato l’arresto, il ventunenne è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.


Spettacolo indecoroso la mattina in un tratto di Viale Berlinguer a Favara. Da qualche tempo il marciapiede antistante alla sede dell'Anffas si è letteralmente trasformato in una discarica. Il luogo scelto dai cittadini per depositare i rifiuti coincide con il punto di raccolta utilizzato dalle ditte che effettuano il servizio. Praticamente da quando a Favara si è adottato il servizio di raccolta porta a porta, gli operatori ecologici che ritirano i sacchetti li trasportano con dei piccoli mezzi nei punti di raccolta dove staziona un'autocompattatore. La presenza della spazzatura in Via Berlinguer farebbe pensare al deposito effettuato da persone che abitano nelle zone non servite dalla raccolta porta a porta: alcune vie del centro cittadino o contrade periferiche dove i favaresi hanno le case di villeggiatura. Vista l'indecorosa situazione, sarebbe opportuno riorganizzare il servizio collocando nuovi contenitori in Viale Berlinguer o nelle strade non servite dal ritiro porta a porta, oppure comunicare un posto alternativo dove depositare la spazzatura. Un esempio potrebbe essere lo spiazzo adiacente alla Villa Ambrosini, così com'era una volta. I rifiuti in questa maniera verrebbero depositati in modo corretto, con benefici sia per il decoro urbano che per la salute pubblica, specie adesso che siamo in piena estate.


Da oggi tutti gli esercizi commerciali e tutti i professionisti dovranno essere in grado di ricevere dai clienti un pagamento superiore a 30 euro tramite bancomat o carta di credito e non potranno rifiutarsi. In altre parole, dovranno dotarsi di un apparecchio ampiamente utilizzato già nei supermercati e nei ristoranti, denominato Pos (Point Of Sale – Punto di Vendita). La ragione di questa norma è quella di ridurre drasticamente l’uso del contante e soprattutto permettere allo Stato di far emergere l’economia sommersa che in Italia rappresenta il 17% del Prodotto Interno Lordo (PIL) con il recupero delle relative tasse finora evase e che dovrebbero essere utilizzate per ridurre il cuneo fiscale e per pagare 80 miliardi all’anno del debito pubblico. Mentre i cittadini vedono la possibilità di pagare col bancomat tanto il taxi quanto l’idraulico che viene a casa come una bella agevolazione, dall’altra parte ci sono ovviamente loro, i commercianti e gli artigiani, che protestano. Lamentano, nemmeno tanto a torto, il rischio stangata. Confesercenti parla di una «batosta» da 5 miliardi l’anno per le imprese, tra costi di esercizio e commissioni, e di novità che «rischia anche di essere inutile» visto che «la grande maggioranza degli italiani (il 69%) non ha intenzione di cambiare le proprie abitudini di pagamento». Non si tratta infatti di un obbligo per i cittadini ma solo di una possibilità. L’obbligo è e rimane solo per gli esercenti che non potranno rifiutarsi di accettare un pagamento con pos se la cifra supera le 30 euro. Inoltre, «così com’è configurato, l’intervento per favorire la moneta elettronica è squilibrato, poiché sposta l’intero onere dell’operazione sugli esercenti, mentre banche, poste e uffici della pubblica amministrazione continuano ad essere restii ad accettare le transazioni elettroniche». C’è da sottolineare inoltre che i costi per l’acquisto o per il leasing dell’apparecchio POS, oltre a quello per le singole operazioni transattive, in Italia sono maggiori rispetto a quelli registrati nei maggiori Paesi occidentali. «È il solito pasticcio all’italiana, una vera e propria buffonata – attacca il presidente del Codacons, Carlo Rienzi -. Nonostante vi sia un obbligo, lo Stato non è in grado di farlo rispettare visto che non sono previste sanzioni, e i commercianti che non sono dotati di Pos, non rischieranno nulla, e potranno comportarsi come meglio credono». Per l’Abusbef la nuova norma «non serve a combattere l’evasione fiscale ma soltanto a favorire gli interessi di banche e società esercenti le carte di credito» per questo l’associazione invita «alla disobbedienza».


Dopo le numerose sollecitazioni dei dipendenti del Centro per l'impiego di Favara, il deputato agrigentino della città, Tonino Moscatt, ha visitato il centro e incontrato i lavoratori. A causa della spending-review, il centro potrebbe trasferirsi ad Agrigento o addirittura essere chiuso. Per rivendicare l'importanza del servizio che gli uffici offrono e farsi carico delle problematiche dei lavoratori, l'esponente del Partito democratico, insieme agli amministratori, ai dirigenti e ai responsabili del centro dell'impiego presso il Comune di Favara, ha affrontato il problema rimarcando l'indiscussa utilità che ha il centro per la città. "Anche se la spending-review ci impone certi obblighi, noi siamo nelle condizioni di potere riconvertire la funzione dell'ufficio in questione. Il centro per l'impiego - sostiene Moscatt - non può staccarsi da Favara, ma allo stesso tempo vi è la necessità di riorganizzare e riqualificare i servizi per il lavoro. Per questo - continua - ho proposto la creazione di un nuovo servizio, il 'centro polifunzionale per il lavoro, le persone e la legalità', che dovrebbe attuarsi attraverso un protocollo d'intesa tra servizi sociali del Comune, centro dell'impiego, Sviluppo Italia Sicilia e sportelli Europa per l'offerta di servizi aggiuntivi. In questo modo - conclude Moscatt - salveremo il centro per l'impiego ed offriremo alla città un nuovo e moderno spazio di cittadinanza".


Deposizione di un mazzo di fiori oggi a Naro sulla tomba del sottoufficiale dell'Arma Calogero Vaccaro. Proprio oggi ricorre il 51esimo anniversario della scomparsa del Maresciallo Capo originario della città Barocca. Lo stesso è deceduto nella strage di Ciaculli il 30 Giugno 1963. Subito dopo la deposizione del mezzo di fiori, presso la Chiesa San Francesco si è celebrata una Santa Messa alla presenza dei familiari e delle autorità locali.


Si svolgerà ad Agrigento dal 2 al 5 luglio prossimi il XXV Congresso Nazionale dell’Associazione Teologica Italiana per lo Studio della Morale (Atism). Il tema del congresso verte sul rapporto che nell’etica contemporanea c’è tra il pensiero del popolo di Dio e il magistero gerarchico sui temi della morale. Per affrontare questo tema sono stati coinvolti importanti studiosi che, nel corso di quattro sessioni, dopo l’apertura del 2 luglio alle 17.30 presso la sala Zeus del Museo archeologico, affronteranno le diverse tematiche in un dialogo aperto tra varie discipline e orientamenti di pensiero.


Con le festività in onore del Santo Nero ad Agrigento, torna il Premio “Fotografa la festa di San Calogero”. L’iniziativa ideata dal giornale internet "Agrigento Oggi.it”, in collaborazione con Federalberghi, è giunta alla sua terza edizione e anche quest’anno si arricchisce della collaborazione dell’Associazione “Din24″ fotografi della città dei templi. Le foto, così come previsto dal regolamento del concorso, verranno utilizzate per scopi di promozione turistica e tutte pubblicate su www.agrigentooggi.it attraverso un apposita gallery. L’indirizzo email a cui inviare gli scatti è redazione@agrigentooggi.it Gli organizzatori raccomandano di allegare all’email una scheda identificativa con nome cognome e numero di telefono. È inoltre necessario che ogni foto sia marchiata con il nome del fotografo. Le foto dovranno raccontare la settimana della Festa di San Calogero 2014 attraverso gli occhi del pubblico


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