SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 10/02/2014
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

UN EXTRACOMUNITARIO A FAVARA RIFIUTA IL T.S.O. E AGGREDISCE DUE VIGILI URBANI. PER SEDARE LA SUA RABBIA SONO DOVUTI INTERVENIRE I CARABINIERI CHE LO HANNO ARRESTATO.

CONTINUA IL NOSTRO VIAGGIO SUGGERITO DAL COMUNE DI FAVARA CON "I LUOGHI DA VISITARE". OGGI CONOSCIAMO IL PALAZZO CONTINO - FIFIRICHELLO.

OGGI IN ITALIA SI CELEBRA LA GIORNATA DEL RICORDO IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLE FOIBE TITINE.A FAVARA SUI E' SVOLTA UNA INIZIATIVA AL CASTELLO CHIARAMONTE DI FAVARA CON PROTAGONISTI GLI ALLIEVI DEL LICEO KING.

IL CONSIGLIERE COMUNALE DI FAVARA GIOVANNI BENNARDO PASSA A FORZA ITALIA. L'ADESIONE AL PARTITO DI SILVIO BERLUSCONI E' STATA UFFICIALIZZATA OGGI AL MUNICIPIO DI PIAZZA CAVOUR.


I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato un cittadino extracomunitario di 36anni per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato. In manette Dowa Akinkambil Eric, originario del Burkina Faso ma residente a Favara. Venerdì scorso, dopo essere stato condotto dagli agenti del locale Corpo di Polizia Municipale di Favara presso la Guardia Medica per un T.S.O disposto dalla Tenenza dei Carabinieri, l'uomo si è improvvisamente scagliato contro i vigili urbani ai quali ha riservato calci e pugni. L'extracomunitario, che ha cercato di fuggire, ha sfogato la sua rabbia anche verso alcune attrezzature del presidio sanitario, danneggiando alcune apparecchiature mediche. Giunti sul posto, i Carabinieri lo hanno immobilizzato e arrestato. L'uomo è attualmente detenuto nel Carcere Petrusa di Agrigento. Il Trattamento sanitario Obbligatorio per il 36 enne era scattato in seguito ad alcuni comportamenti anomali segnalati alla Caserma di Via Olanda. Il primo risale a giovedì scorso quando l'uomo, conosciuto in città perché aiutava gli automobilisti a rifornirsi di caburante in una stazione di servizio, ha dapprima rubato 20 euro a una signora e poi si è appropriato della sua automobile. In quella circostanza i familiari della signora erano riusciti a rimpossessarsi dell'auto. Il secondo episodio invece si è verificato a San Biagio Platani, ed è stato segnalato dagli agenti del locale corpo di Polizia Municipale. Situazione analoga è stata riscontrata anche dalla Polizia Stradale di Agrigento che ha controllato l'uomo nei pressi della rotonda Giunone. Dopo questi episodi la Tenenza di Favara, guidata da Gabriele Treleani, aveva ordinato il T.S.O.


Sei anni, quattro mesi e ventiquattro giorni: questa la pena definitiva inflitta ad Angelo Triglia, 37enne, pescatore licatese, arrestato dai Carabinieri della Radiomobile di Licata in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica di Agrigento. L’uomo è stato riconosciuto colpevole del tentato omicidio e porto di armi e oggetti atti a offendere, fatti avvenuti a Licata il giorno di ferragosto del 2010. All’epoca Triglia, per futili motivi, a seguito di una lite aveva ferito con un fendente al torace un operaio suo compaesano. Espletate le formalità di rito, il 37enne è stato trasferito nel Carcere Petrusa di Agrigento.


I carabinieri della Stazione di Villaggio Mosè di Agrigento hanno eseguito l'ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo a carico di Antonio Chiazza, 44enne, che deve espiare quattro mesi di reclusione per non avere ottemperato a un ordine di deposito di cauzione nell’ambito di procedimento di prevenzione. I fatti risalgono al novembre del 2009. Al 44enne sono stati concessi gli arresti domiciliari.


I militari della Stazione di Realmonte hanno arrestato Massimiliano Iacono, di 27 anni. Il giovane, iscritto all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, aveva a suo carico due mandati di arresto europeo, emessi entrambi in Germania per una rapina aggravata in concorso consumata nell' aprile del 2010 e per lesioni personali aggravate, vicenda quest’ultima, risalente al maggio del 2013. Iacono è stato accompagnato presso il Carcere Petrusa di Agrigento.


Ha preso il via il Piano nazionale dei controlli a tutela dei consumatori del 2014 del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, che prevede verifiche straordinarie in tutto il territorio nazionale sulla filiera agroalimentare e che si inserisce nella strategia di lotta alla contraffazione e alla repressione delle frodi. Dall’inizio dell’anno, in Italia sono state 87 le aziende controllate e sono stati effettuati sequestri di prodotti risultati privi della tracciabilità, contraffatti e con illecite evocazioni di importanti marchi Dop/Igp/Stg e biologico. Grazie a specifiche attività di riscontro effettuate sulla rintracciabilità dei lotti di produzione e con analisi di laboratorio, i Nuclei Antifrodi Carabinieri hanno sequestrato 17.254 kg di prodotti agroalimentari costituiti da vini adulterati, formaggi falsamente evocanti marchi Dop, olio presentato come extravergine d’oliva risultato invece miscelato con olio di semi, e tonno commercializzato come tonno nazionale, lavorato fresco e conservato in olio extravergine, risultato invece importato, congelato e conservato in olio raffinato. I sequestri hanno riguardato anche 219.300 etichette irregolari con indebite evocazioni di importanti marchi Dop/Igp e biologico che avrebbero potuto trarre in inganno i consumatori.


Le recenti piogge hanno messo a dura prova il manto stradale di diverse vie e piazze cittadine. Il sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto per fronteggiare la situazione nelle scorse settimane ha chiesto al Comando dei Vigili Urbani una mappatura completa dei tratti dissestati e delle "buche" presenti nella rete viaria comunale per individuare i tratti a rischio. L'Amministrazione Comunale ha quindi deliberato la messa in sicurezza della rete stradale empedoclina demandando all'Ufficio Tecnico il compito di provvedere alla risistemazione urgente del manto stradale al fine di effettuare la copertura delle buche prodotte dalle piogge mettendo così in sicurezza le vie, sia centrali che periferiche, del Comune di Porto Empedocle.


Seguendo i consigli che il Comune di Favara dà sul suo sito internet istituzionale nella sezione “Luoghi da Visitare”, oggi torniamo in Via Arco Cafisi per farvi conoscere il Palazzo Contino – Fidirichello. Prima però vogliamo fare una correzione a un servizio andato in onda nei giorni scorsi. Come ricorderete, in Via Arco Cafisi dei grossi blocchi di pietra si erano staccati dal cornicione di uno storico Palazzo. Fortunatamente il crollo non ha provocato feriti. Erroneamente a quanto da noi detto, la paternità di quello Stabile non è da attribuire a Giuseppe Cafisi, arciprete di Favara, ma a un nipote di suo fratello. Lo stabile infatti, fu fatto costruire dal Marchese Giuseppe Cafisi, Deputato alla Camera del Regno D’Italia nella X^ e XI^ legislatura. Fatte le dovute precisazioni storiche, ci occupiamo adesso di Palazzo Contino – Fidirichello o di quello che resta del neoclassico immobile settecentesco. L’ingresso principale del Palazzo si affaccia sulla divelta Via Arco Cafisi, la stradina chiusa al transito dal Comune per problemi di pubblica sicurezza ma della quale paradossalmente lo stesso Ente promuove i due storici Palazzi che vi sono ubicati. L’immobile, disabitato da tempo, non è visitabile ma è possibile tuttavia intravedere gli interni da uno squarcio del portone. Ciò che rimane della pregevole facciata si integra bene nel degradato contesto. Se i lati del Palazzo che si affacciano su via Arco Cafisi e Via Giuseppe Cafisi mostrano alcune criticità che potrebbero mettere a rischio l’incolumità pubblica, apparentemente più affidabile sembra il prospetto dal lato di Piazza Cavour. Chiudiamo anche questo servizio consigliando cautela a quanti intendono seguire i consigli del sito istituzionale del Comune di Favara sui luoghi da visitare. Nell’ipotesi quindi che qualche turista si avventuri in Via Arco Cafisi, diciamo di fare bene attenzione a dove si mettono i piedi e se è possibile, indossate un casco per proteggervi da eventuali crolli leggeri. Il consiglio è ovviamente esteso anche alle restanti parti del centro storico cittadino perché, se è vero che la Città di Favara si candida a essere un centro turistico, è altrettanto vero che quando dominano abbandono e indifferenza i pericoli sono sempre dietro l’angolo. Il nostro viaggio sui “Luoghi da Visitare a Favara” consigliati dal Comune non finisce qui…


Tra 10 e 15 mila persone perlopiù di nazionalità italiana, furono barbaramente uccise dai soldati dall’esercito comunista Jugoslavo di Tito. Per circa mezzo secolo la storia moderna ha cercato di nascondere il più possibile l’atroce massacro. Solo nel marzo del 2004, lo Stato Italiano ha istituito, con un’apposita legge, la giornata nazionale del ricordo, che si celebra proprio oggi 10 febbraio. La legge entrata in vigore 10 anni fa. riconosce la giornata del ricordo come portatrice alle generazioni future, della storica in onore alle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende legate al confine orientale della penisola. l Fatti avvennero nell’estremo nord est dell’Italia, dove nell’autunno del 1943, subito dopo l’armistizio che sanciva la fine della seconda guerra mondiale e fino al 1947, migliaia di persone furono rastrellate, deportate e uccise, dai soldati dell'esercito comunista del Generale Tito. Nell'Istria abbandonata dai soldati italiani e non ancora controllata dai tedeschi, i partigiani slavi gettarono nelle foibe centinaia di cittadini italiani vivi, la loro colpa era semplicemente di essere cittadini italiani. Ricordiamo che le foibe sono delle fosse carsiche nel terreno roccioso, profonde spesso anche oltre i 200 metri. Nel 1945, la carneficina delle foibe raggiunse l'apice dell'orrore. Lo sterminio fu condotto senza nessuna distinzione politica, razziale o economica , per ordine del Tiranno comunista, Tito furono uccisi tutti coloro che erano ingiustamente considerati i fautori del nazionalismo. Furono arrestati fascisti, anti-fascisti e partigiani, cattolici ed ebrei, uomini, donne, vecchi e bambini, industriali, agricoltori, pescatori, poliziotti e carabinieri, militari e civili, secondo un disegno che prevedeva l'epurazione attraverso torture, fucilazioni e infoibamenti. La persecuzione, soprattutto in quella che era considerata la terra di nessuno, vicina al confine è sottoposta all'amministrazione jugoslava, la violenza e l'efferatezza delle esecuzioni, precedute spesso da processi sommari, torture e linciaggi, determinarono l'esodo che nel dopoguerra allontanò quasi tutta la popolazione italiana dall'Istria.Ancora oggi, dopo oltre sessant'anni, non ci sono le cifre ufficiali relative ai deportati, agli italiani uccisi durante la prigionia e, soprattutto, agli infoibati. Non importa oggi conoscere il numero esatto l’importante è che il ricordo sia vivo nella gente per evitare che in futuro qualunque essere umano si possa ritrovare protagonista, vittima o carnefice, di una storia di persecuzione.


La Giornata del ricordo è stata celebrata anche a Favara dagli allievi del Liceo Martin Luther King. Un incontro, promosso in collaborazione con l’Associazione “Penna Sottile” si è svolto in mattinata al Castello Chiaramonte di Favara. I ragazzi hanno voluto ricordare le tante vittime barbaramente uccise dall’esercito jugoslavo di Tito. Per l’occasione sono stati letti alcuni brani tratti dal Libro, “L’istria di Gina”. il testo scritto dal prof. Giuseppe Crapanzano che racconta l’esodo del popolo Giuliano – Dalmata.


Il Consigliere Comunale di Favara Giovanni Bennardo ha ufficializzato oggi al Municipio di Favara il suo passaggio a Forza Italia. Alla conferenza era presente tra gli altri anche l'europarlamentare del PPE Salvatore Iacolino che di Forza Italia è il riferimento politico locale. Bennardo, nonostante la sua adesione al partito di Berlusconi conferma che la sua posizione ad Aula Falcone e Borsellino rimane di opposizione alla Giunta Manganella. Sul passaggio di Giovanni Bennardo a Forza Italia abbiamo sentito anche il portavoce locale dei Socialisti Riformisti, Giuseppe Lentini. Le interviste nel TG DI OGGI


La Provincia Regionale di Agrigento procederà alla dismissione di parte del suo patrimonio immobiliare. Il Settore “Edilizia e Gestione Patrimoniale” ha pubblicato il bando per la vendita di tre relitti stradali già inseriti nel piano delle alienazioni dell'Ente. Nello specifico si tratta del relitto stradale presente lungo la SP. n° 38, al Km. 3+300 nel tratto "Licata - c/da Cascino - Montesole – S.S. 115" in territorio di Licata. Il secondo relitto in vendita invece, si trova lungo la SP. n° 18 tratto Joppolo. Terzo e ultimo relitto stradale in vendita è quello della ex SP. n° 17, tratto "Raffadali - Santa Elisabetta al Km. 0+700", prezzo stimato 3 mila euro. La documentazione per partecipare alla vendita degli immobili si trova nell'albo pretorio dell'Ente all'indirizzo www.provincia.agrigento.it.


L'Anas ha riaperto oggi al traffico veicolare la strada statale 189 “Della Valle del Platani”. Fino al prossimo 21 marzo, tra il km 30,366 e il km 30,432 ricadente nel territorio compreso tra i Comuni di Cammarata e Floridia, è in vigore il senso unico alternato per lavori di manutenzione ai giunti di dilatazione del viadotto Acquaviva III. Nel tratto di strada interessato è stato disposto il divieto di sorpasso e il limite di velocità massimo è stato fissato a 40 km/h.


Fine di questa edizione di SICILIA TV NOTIZIARIO
Visiona un altro tg
Pubblicità
Stampa
Home Page
Le edizioni del Notiziario sono curate dalla redazione giornalistica di Sicilia TV