SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 06/02/2014
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

PER LA DDA DI PALERMO ANNA MESSINA, SORELLA DEL BOSS EMPEDOCLINO GERLANDINO,CURAVA I RAPPORTI DEL FRATELLO DURANTE LA SUA LATITANZA.ARRESTATA.

SBARCHI SENZA SOSTA A LAMPEDUSA. MILLE MIGRANTI SOCCORSI DALLA MARINA MILITARE NELLE ULTIME 36 ORE.

MORTE SOSPETTA ALL'OSPEDALE DI CALTANISSETTA SI TEME IL MORBO DELLA MUCCA PAZZA.

NUOVI CROLLI NEL CENTRO STORICO DI FAVARA. FORTUNATAMENTE NON CI SONO STATI FERITI. MA PER QUANTO TEMPO ANCORA LA SORTE SARA' BENEVOLA?

FALSI INVITI AI GRUPPI DEL MANDORLO IN FIORE? IL SINDACO DI AGRIGENTO ZAMBUTO HA SPORTO DENUNCIA AI CARABINIERI.


Un’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Agrigento unitamente ai colleghi della Compagnia friulana di Tolmezzo (UD). Il provvedimento ha interessato: il boss mafioso Gerlandino Messina, catturato a Favara il 23 Ottobre del 2010, e sua sorella Anna di 36 anni. L'ordinanza è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, Dott. Guglielmo Nicastro, su richiesta dei Sost. Proc. Rita Fulantelli e Emanuele Ravaglioli della Procura Distrettuale Antimafia. I magistrati palermitani, concordano con le risultanze investigative del Reparto Operativo di Agrigento, a seguito dei riscontri effettuati sui "pizzini" di carta manoscritti e dattiloscritti rinvenuti nel covo di Viale Stati Uniti dai quali si evince come, dopo l'arresto di Giuseppe Falsone, il comando provinciale di cosa nostra era passato allo stesso Messina. Secondo la DDA, Gerlandino gestiva la riscossione del racket delle estorsioni e controllava le attività economiche legate a opere pubbliche in corso di realizzazione, tra le quali anche quelle dei lavori per il rigassifigatore di Porto Empedocle e per l'adeguamento di un tratto della SS640 di Porto Empedocle. Secondo i magistrati palermitani la sorella Anna avrebbe concretamente contribuito, pur senza farne parte, al rafforzamento e alla realizzazione degli scopi dell’organizzazione di tipo mafioso di cosa nostra e in particolare delle articolazioni territoriali operanti nella zona di Porto Empedocle, nonché consapevolmente agito da intermediaria tra il fratello Gerlandino, all’epoca dei fatti latitante, e terze persone.


Lavoro straordinario ieri a Lampedusa per le navi della Marina Militare impiegate nell’operazione “Mare Nostrum”. Sei imbarcazioni in difficoltà, cariche di migranti, sono state individuate dal pattugliatore “Vega” e dalla nave anfibia “San Marco”, coadiuvate da elicotteri. I migranti soccorsi, di prevalente nazionalità siriana e centro africana, sono circa mille, tra cui diversi bambini e una donna incinta. A causa della chiusura del Centro di Accoglienza e Identificazione di Lampedusa, i migranti sono stati portati al Porto Militare di Augusta da dove poi verranno trasferiti nei vari centri di accoglienza presenti sul territorio nazionale. Secondo i dati diffusi ieri dal governo, nel solo mese di Gennaio i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati 2.156.


Nell’ambito dei compiti istituzionali di monitoraggio delle imprese impegnate nei lavori relativi alla realizzazione di opere pubbliche, il Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Palermo, in ottemperanza al Decreto emanato dal Prefetto di Palermo, Dott.ssa Francesca CANNIZZO, ha diretto e coordinato gli accessi ispettivi in due cantieri dell'Aeroporto Internazione Falcone – Borsellino di Palermo. Il controllo della D.I.A, volto esclusivamente ad individuare eventuali infiltrazioni mafiose, è stato effettuato in sinergia con il “Gruppo Interforze”, composto da personale di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro e Provveditorato OO.PP. coordinato da un Funzionario della Prefettura. L’accesso ai cantieri, è avvenuto in maniera tale da non ostacolare la normale attività lavorativa e ha permesso il controllo delle due ditte appaltatrici, di cinque imprese in sub-appalto, di 52 persone e di 12 mezzi.


La Procura di Agrigento ha chiesto il giudizio immediato per Khaled Bensalem, il tunisino di 36 anni ritenuto il 'capitano' del peschereccio con circa 500 migranti a bordo che lo scorso 3 ottobre 2013 naufragò nel mare di Lampedusa, causando la morte di 366 passeggeri. Al presunto scafista, il Procuratore Capo Renato di Natale, l’aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Andrea Maggioni contestano i reati di: favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio e omicidio aggravato.


Potrebbe essere stato il morbo della “mucca pazza” a causare il decesso di un agricoltore 50enne di Palma di Montechiaro, morto lunedì scorso nel reparto di neurochirurgia dell’Ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Secondo i sanitari del nosocomio nisseno, i sintomi del paziente potrebbero essere riconducibili a una variante della MCJ, la malattia neurodegenerativa legata alla sindrome della mucca pazza. La salma dell’agricoltore è stata trasferita a Ragusa per l’esame neuroistopatologico. Per stabilire l’origine della malattia che ha ucciso l’uomo, occorreranno almeno tre settimane, il tempo necessario per avere gli esiti delle analisi.


Pericoli pubblici costanti a Favara dove le copiose piogge degli ultimi giorni hanno ulteriormente amplificato il rischio crolli dei vetusti immobili del Centro Storico. In Via Arco Cafisi, la stradina adiacente Piazza Cavour, delle grosse pietre si sono staccate dal cornicione dello storico Palazzo appartenuto all’arciprete di Favara Giuseppe Cafisi. E questo non è il primo crollo che interessa l’immobile. Già nel 2012 del materiale aveva sfondato il parabrezza dell’auto di un consigliere comunale. I nuovi crolli hanno indotto i responsabili del Comune a interdire il passaggio con del nastro monitore. Transito che è teoricamente vietato in tutta la stradina a causa della pavimentazione divelta da diversi anni. Ritornando al crollo, anche questa volta la fortuna ha assistito cittadini, amministratori, passanti e proprietari dello stabile. Ma dall’alto, e ci auguriamo di no, potrebbero anche stancarsi di intervenire costantemente sui diversi problemi che si verificano nella Città dell’Agnello Pasquale. È curioso poi come, collegandosi al sito istituzionale del Comune di Favara e aprendo la sezione “Luoghi da Visitare”, nell’elenco dei monumenti sia presente anche “Palazzo Giuseppe Cafisi”. Lo stabile, edificato intorno alla metà del XIX° secolo, rientra quindi nell’itinerario turistico che il Comune di Favara offre ai suoi visitatori. È così che a Favara si sta attenti alla pubblica incolumità? E poi è così che Favara si conferma essere città a vocazione turistica? Lo ricordate? … battaglie su battaglie furono tenute da alcuni degli attuali amministratori locali a sostegno proprio della vocazione turistica della città a differenza di altri che non la ritenevano ancora pronta. Comunque in quella lista dei siti che il Comune consiglia ai turisti e invoglia a visitare, sono presenti altri monumenti che prossimamente andremo a vedere meglio. Intanto … nell’ipotesi che qualche turista si avventuri in Via Arco Cafisi che, ricordiamo, dovrebbe essere chiusa per via della pavimentazione, noi consigliamo allora, oltre a fare ben attenzione a dove si mettono i piedi, anche a indossare un casco di protezione. Il consiglio è ovviamente valido per la sicurezza non solo in prossimità della Piazza ma in quasi tutto il Centro Storico Cittadino.


Falso medico condannato al Tribunale di Sciacca. Il Giudice Monocratico ha inflitto 3 mesi di reclusione, pena sospesa, a Angelo Sostegno, 54 anni, originario di Butera ma residente a Bologna. L’uomo, riconosciuto colpevole del reato di esercizio abusivo della professione medica, era stato denunciato nel 2009 da alcuni medici di famiglia i cui pazienti erano stati visitati e curati dal falso Dott. Sostegno, specialista in Ortopedia.


I carabinieri della Compagnia di Cammarata hanno denunciato a piede libero, alla Procura della Repubblica di Agrigento, tre persone per trasporto abusivo di rifiuti non pericolosi. Si tratta di tre pregiudicati residenti nel Comune di Mussomeli che sono stati fermati dai militari nei pressi dell’ex Miniera Italkali di Casteltermini. A bordo dell’autocarro su cui viaggiavano, trasportavano circa 20 quintali di materiale di origine prettamente ferrosa. Espletate le formalità di rito, sia il carico che il furgone sono stati sequestrati.


Un furto è stato compiuto da ignoti martedì notte in una Gioielleria di Via Licata a Sciacca. I malviventi, con un corpo contundente, hanno sfondato la vetrina del negozio. Magro il bottino con uno solo dei monili esposti portato via. Probabilmente a scoraggiare i ladri è stato il rumore provocato dagli stessi per la rottura dello spesso vetro. Sull’episodio indagano i Carabinieri della Locale Compagnia.


Nuova seduta del Consiglio Comunale di Favara oggi pomeriggio alle ore 18:30. Tra i punti all’ordine del giorno c’è anche la modifica al regolamento di polizia mortuaria che nella Città dell’Agnello Pasquale disciplina le sepolture. Ricordiamo che con la normativa vigente, al Cimitero di Piana Traversa le salme dei defunti che non sono nati o che al momento del decesso non erano più residenti nella Città dell’Agnello Pasquale, non hanno il diritto di essere tumulati nei loculi pubblici. Il loro accoglimento al Camposanto è riservato esclusivamente alle Cappelle Gentilizie da cui, una volta tumulati, non possono più essere trasferiti. Con l’approvazione del nuovo regolamento al vaglio dell’Aula Falcone e Borsellino invece, tutte le persone di origine chiaramente favarese potranno trovarvi sepoltura. In merito, il deputato nazionale del PD, Tonino Moscatt, ha scritto una lettera ai Consiglieri Comunali di Favara, missiva di cui vi proponiamo qualche brano. “In modo forse inusuale, ho sentito forte l'esigenza di scrivervi per condividere con voi una preoccupazione, uno stato d'animo, una sensazione di profonda inquietudine. In ogni epoca – scrive il giovane parlamentare - la società ha misurato il suo grado di umanità, di civiltà e in molti casi di grandezza, dal rispetto, dal culto e dalla sepoltura dei propri defunti. I cimiteri –scrive ancora Moscatt - sono i luoghi della nostra memoria. La sepoltura - continua la lettera - è un aspetto molto delicato della nostra società, che coinvolge la sfera intima e personale di ognuno e allo stesso tempo il legame necessario, tra passato e presente, del vivere comune. Sono consapevole che la politica, in questi giorni, in queste ore, deve affrontare le tante questioni e le numerose necessità della Città, ma - si legge nella lettera – malgrado tutto e oltre tutto sono altrettanto convinto che il primo passo non può che essere quello di partire dal rispetto e dall'inviolabilità della persona umana. Capisco – continua l’Onorevole Moscatt - che il dibattito politico possa portare a eccessi e a contrapposizioni forti. Con questa lettera - in punta di piedi – si legge ancora - mi permetto di intervenire, senza voler entrare nelle questioni di merito, che hanno visto il Consiglio Comunale di Favara mancare l'approvazione del nuovo regolamento cimiteriale, perché la sepoltura non è una questione politica, ma è un fatto di umanità e di civiltà. Un aspetto – precisa Moscatt - che coinvolge ogni cittadino, indipendentemente dal ruolo che riveste in questa società. La mia – continua Moscatt - non vuole essere un'ingerenza, ma un appello, una semplice preghiera rivolta a chi, per competenza, ha il compito di intervenire senza indugio. Per dare finalmente risposta a coloro che in questo momento, col dolore di una perdita, attendono un luogo dove dare l'eterno riposo a un proprio caro. Pertanto – aggiunge l’On. Tonino Moscatt - chiedo a tutti e a ciascuno di voi, su questo punto, di superare per un momento le diverse contrapposizioni politiche, apportare le dovute e giuste modifiche e ad approvare prima possibile il nuovo regolamento cimiteriale. Lo dobbiamo – conclude Moscatt - alle famiglie, ma soprattutto alle nostre coscienze”.


65 grammi di marjuana e 14 grammi di hashish è il bilancio di due operazioni antidroga eseguite dai poliziotti del commissariato di Licata. Nel corso di un controllo, gli agenti guidati dal dirigente Giovanni Minardi, hanno fermato S.O. 25enne del luogo. Il giovane è stato trovato in possesso di 14 grammi di hashish e 2 grammi di marijuana. Per lui è scattata una denuncia per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sempre a Licata invece, in Via Monfalcone, sono stati recuperati 38 involucri contenenti complessivamente 63 grammi di marijuana che erano stati abbandonati da un pusher che è riuscito a sfuggire all’arresto.


Sarà un’indagine di polizia giudiziaria a chiarire la dinamica dell’arrivo anticipato ad Agrigento di alcuni gruppi folk chiamati a partecipare alla 69^ Sagra del Mandorlo in Fiore. Acquisiti dagli inquirenti sono stati gli inviti giunti ai gruppi internazionali. Le richieste di partecipazione incriminate sono prodotte su carta intestata del Comune di Agrigento e in calce portano la firma del Sindaco Marco Zambuto. Nel caso dell’invito recapitato al gruppo della Bulgaria, la data che si legge è del 27 Dicembre scorso e si specifica che il 59° Festival Internazionale del Folklore si svolgerà nella Città dei Templi dal 4 al 9 Febbraio 2014. Secondo quanto dichiarato dal Sindaco Zambuto, gli inviti ufficiali da lui siglati, da Palazzo dei Giganti sono partiti il 31 Gennaio. Inoltre il primo cittadino ha definito “falsificata” la sua firma riportata. Per questo motivo, Zambuto ha sporto denuncia ai Carabinieri per accertare le responsabilità penali di chi ha prodotto gli inviti. Se le indagini dei Carabinieri porteranno a una vertenza giudiziaria, il Sindaco ha annunciato che nelle aule del Tribunale il Comune si costituirà parte civile per chiedere il danno d’immagine che la vicenda sta causando alla Città dei Templi.


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