SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 07/01/2014
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

LE STRADE DI FAVARA SONO SEMPRE PIU' IMPRATICABILI. SONO STATI ESEGUITI LAVORI DI SCARIFICAZIONE, MA DI BITUME ANCORA NEMMENO L'OMBRA. I CITTADINI ATTENDONO L'ADEMPIMENTO DELLE PROMESSE FATTE DA CHI GOVERNA

MORTI SOSPETTE ALL'OSPEDALE DI AGRIGENTO. DOPO QUELLA DEL FAVARESE RAG. SALVATORE CALZARANO, I VERTICI DELL'ASP DIFENDONO L'OPERATO DEI MEDICI

CRONACA. ALLARME INCENDI A LICATA CON DUE MEZZI A FUOCO, MENTRE A SCIACCA DUE FRATELLI SONO STATI DENUNCIATI PER OMESSA CUSTODIA DI ARMI E MUNIZIONI

CALCIO. RIPARTE MALE IL CAMPIONATO DI ECCELLENZA PER LA PRO FAVARA IMPEGNATA FUORI CASA CON LA PARMONVAL PERDE PER 2 RETI AD 1


I favaresi e chi transita per il paese continuano ad attendere che le strade cittadine vengano asfaltate. La questione ha assunto connotati quasi biblici. La manutenzione delle strade urbane non è più solo necessaria, ma indispensabile. Le arterie sono ridotte a un colabrodo mentre i cittadini continuano a ricevere promesse non mantenute da chi governa il paese. Impegni assunti che purtroppo si dimostrano invece, quanto meno essere stati presi con troppa faciloneria. L'ultimo impegno assunto in ordine di tempo dal Comune risale alla fine dello scorso mese di novembre, quando fu detto che finalmente le strade di Favara si sarebbero rifatte da subito il look, il tempo di asfaltare le strade era oramai giunto. Per il "grande evento di ordinaria amministrazione", fu indetta addirittura una conferenza stampa. Il sindaco Rosario Manganella convocò i giornalisti, facendo l'elenco delle estenuanti tappe dell’appalto, cercando di giustificare i circa due anni di ritardo e annunciando finalmente l'avvio della bitumatura dal 25 novembre. Però siamo a gennaio, è trascorso più di un mese ma a Favara di catrame non se n'è vista nemmeno l'ombra, si è visto solo scarificare alcune strade. Le somme per pagare la ditta che si è aggiudicata i lavori verranno attinte dai famosi fondi Anas arrivati al Comune quale ristoro dei disagi vissuti da tutta la popolazione favarese per i lavori di ampliamento della S.S. 640, la Agrigento-Caltanissetta, ma purtroppo per i più speranzosi c'è da dire che non tutte le strade verranno asfaltate tranne quelle individuate da criteri scelti da chi governa. Ma ad oggi, dicevamo, le strade non sono ancora asfaltate. Probabilmente la scusa sarà che ha piovuto o che per via delle rigide temperature di questi giorni è sconsigliata la posa del manto bituminoso come se in altre città italiane, magari dove il freddo e la pioggia non mancano mai, si viaggia sempre su strade scarificate e mai asfaltate, e i lavori si fanno solo d'estate. C'è invece chi pensa che tutto derivi da questioni puramente economiche e di mancata fiducia nei confronti dell'ufficio pagatore del Comune. Visto cioè che il bitume viene acquistato presso altre ditte diverse da quella che si è aggiudicato l'appalto, si preferisce attendere che da Piazza Cavour vengano erogate le prime spettanze per evitare di incorrere a un fallimento. Per quale motivo il paese si trovi a stare in questa orribile condizione, poco importa. Ciò che è evidente è che la viabilità è peggiorata rispetto a prima con strade che oltre ad essere piene di buche, costringono le ruote dei mezzi a non muoversi agevolmente nemmeno per scansare le pericolose aperture sulla via. E se la difficoltà è già per le auto figuriamoci per i motorini. La questione è divenuta ancora più preoccupante dopo la vicenda che ha visto morire la giovane 24enne agrigentina Chiara La Mendola che, in sella al suo motorino, ha perso la vita il 30 dicembre scorso su un tratto stradale di via Cavaleri Magazzeni, proprio dove era presente una buca sull'asfalto. Nell'attendere quindi che nel 2014 si riesca a effettuare la posa del manto bituminoso sui tratti di strada individuati dall'amministrazione, facciamo appello a quanti usano motorini per spostarsi per le vie di Favara affinché usino il casco e facciano particolarmente attenzione alla guida. L'appello è rivolto anche ai genitori perché continuino a ricordarlo ai propri figli.


I familiari del Rag. Salvatore Calzarano 65 anni di Favara, deceduto venerdì notte all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, attendono le autorizzazioni a poter svolgere le esequie funebri nel Cimitero di Piana Traversa. Sulla morte dell’uomo causata da un aneurisma all' aorta toracica, sono state aperte due inchieste, una interna dell’Azienda Ospedaliera e una della procura della Repubblica di Agrigento. Calzarano era giunto al Pronto soccorso del nosocomio agrigentino lamentando dei dolori al torace. Un' ecografia eseguita dai sanitari aveva evidenziato la gravità del caso. Per il 65enne era stato disposto il trasferimento in elisoccorso a Palermo. Salvatore Calzarano però è morto prima del decollo. Per i familiari che hanno denunciato alle autorità giudiziarie il presunto caso di malasanità, occorre fare chiarezza sugli eventuali ritardi dovuti al non funzionamento della TAC. Accuse respinte dal Direttore Sanitario dell’Ospedale San Giovanni di Dio Alfredo Zambuto che sabato scorso, unitamente al direttore sanitario Antonello Seminerio, nel corso di una conferenza stampa, ha difeso l’operato dei medici. I vertici dell’Ospedale comunque hanno ugualmente avviato due inchieste interne, la prima oltre che sulla morte del 65enne favarese mira a far luce anche sul caso relativo alle conseguenze post parto della 29enne agrigentina Maria Grazia Palumbo in coma al reparto di rianimazione dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dallo scorso 30 Dicembre. La seconda inchiesta dell’Azienda Ospedaliera invece riguarda il guasto alla TAC. Intanto nel nosocomio di C.da Consolida i lavori di manutenzione dello strumento diagnostico dovrebbero concludersi in giornata.


“La giustificazione del Direttore sanitario aziendale del "San Giovanni di Dio", Alfredo Zambuto secondo cui, in relazione alla mancanza della Tac non sarebbe un disservizio rivolgersi a ospedali vicini, è gravissima”. A dirlo in una nota è l’On. Lillo Firetto, componente della Commissione Sanità dell’Ars, che aggiunge: - “Per un esame ormai banale di Tac, un ospedale provinciale come il "San Giovanni di Dio" di Agrigento non può caricare i pazienti su un'ambulanza e trasferirli a 30 chilometri di distanza per effettuare l'esame; nell'anno 2014 – dichiara ancora Firetto - non può non avere il servizio di Risonanza magnetica. Il Direttore Zambuto – conclude il sindaco di Porto Empedocle - chiarisca dunque urgentemente le sue dichiarazioni”.


Si svolgono oggi pomeriggio alle 15,30 nella Basilica dell’Immacolata di Agrigento i funerali dell’ingegnere agrigentino Giuseppe Rizzo Pinna, 69 anni, morto in un incidente stradale avvenuto lo scorso 2 gennaio sull’autostrada A18 Messina-Catania. Intanto sono stazionarie le condizioni della moglie, la docente agrigentina Donatella Cassaro, ferita nell’incidente. La donna è ancora ricoverata al Policlinico di Messina. Subito dopo la celebrazione delle esequie la salma dell’Ing. Rizzo Pinna sarà tumulata nel Cimitero Comunale di Aragona.


Ancora incendi di automezzi a Licata. Nelle ultime due settimane sono 11 gli episodi al vaglio degli inquirenti. Nella notte tra sabato e domenica scorsa, in Via Silvio Pellico il fuoco ha interessato una Fiat Punto e un Furgone di proprietà rispettivamente di un pensionato 76enne e di un bracciante agricolo di 48 anni. Secondo quanto rilevato dai Vigili del fuoco, l’incendio sarebbe partito dall' utilitaria. Sull’episodio indagano i Carabinieri.


Due fratelli saccensi B.L. e B.C. queste le iniziali dei loro nomi, rispettivamente di 80 e 77 anni, sono stati denunciati dai poliziotti del locale commissariato per omessa custodia di armi e munizioni. Nell’abitazione dei due anziani sono stati trovati 9 fucili, 2 pistole e circa 2.000 cartucce di vario calibro, armi e munizioni in passato utilizzate dai due fratelli per attività venatorie.


Da più di sei mesi, gli abitanti di Zingarello, frazione balneare di Agrigento, pagano la tarsu senza usufluire del servizio di raccolta e sono costretti a percorrere più di 5 chilometri per depositare negli appositi cassonetti i propri rifiuti. Questa è la segnalazione di Mareamico Agrigento giuntaci in redazione. Secondo quanto scritto in una nota dall’Associazione ambientalista, nel suggestivo borgo marinaro, dalla scorsa estate sono spariti, arbitrariamente e senza alcuna autorizzazione né da parte del Comune di Agrigento né da parte dell'ATO GESA AG2, tutti i cassonetti della spazzatura. "L’operazione di rimozione dei contenitori -scrive Mareamico- è stata effettuata per protesta da alcuni abitanti della zona per evitare la formazione di discariche abusive". Sulla mancanza di cassonetti, l'associazione Mareamico nei mesi scorsi aveva interessato i responsabili dell'ATO GESA AG concordando con loro l'individuazione di 3 nuovi siti dove ubicare i cassonetti per una migliore e più capillare raccolta ma – dicono dall’associazione - "questa soluzione non ha trovato il gradimento di tutti gli abitanti e quindi non se ne è fatto nulla".


Novità per i forestali siciliani. Da Palermo il Presidente Crocetta annuncia che saranno ridotte le indennità chilometriche, che costano non 20 milioni di euro ma ben 30. Obiettivo del governo regionale è di riportarli a 20 milioni l'anno. Secondo Crocetta per fare ciò i forestali dovranno lavorare nelle zone di residenza e non potranno più spostarsi oltre un raggio di 15 km.


Inizia male l’anno per il Pro Favara sconfitto ieri in trasferta 2-1 dal Parmonval. A interrompere la lunga scia di risultati utili consecutivi dei gialloblù, un autogol di Grillo che all’87esimo minuto di gioco regala la vittoria agli avversari. Un match equilibrato quello giocato a Palermo da entrambe le formazioni. Probabilmente il pareggio sarebbe stato il risultato giusto anche se la tifoseria favarese recrimina su alcuni episodi dubbi avvenuti nell’area piccola del Parmonval e non rilevati dal direttore di gara il Sig. Leotta di Acireale. Per la cronaca, le reti di Parmonval – Pro Favara sono state realizzate al quinto minuto del primo tempo da Nwingwe per i palermitani, al ventisettesimo pareggio di Cordaro. A Tre minuti dal novantesimo poi l’autogol di Grillo fissa il risultato finale sul 2-1 per la Parmonval. In virtù della sconfitta rimediata a Palermo, il Pro Favara attualmente occupa con 22 punti la decima posizione in classifica. Domenica prossima allo Stadio Comunale Giovanni Bruccoleri di Favara arriva la corazzata Alacamo. Un incontro quindi che si prospetta impegnativo per gli uomini di Mr. Romano.


La Fortitudo Moncada Agrigento Basket parteciperà per il terzo anno consecutivo alle finali di Coppa Italia. A sancirlo è stata la vittoria della formazione biancazzurra che, al PalaMoncada di Porto Empedocle, ha battuto la Dinamica Mantova con il punteggio di 78 a 71. La Fortitudo si trova adesso solitaria al secondo posto della classifica Adecco Silver con 20 punti. Una vittoria importantissima, sia per la regular season che per la Coppa Italia, che la squadra del presidente Salvatore Moncada ha voluto dedicare a Chiara La Mendola, la 24enne agrigentina vittima di un incidente stradale avvenuto lo scorso 30 dicembre ad Agrigento. "Sono contento che la squadra abbia dedicato la partita a Chiara – ha detto il presidente Moncada al termine della partita - . Purtroppo – ha aggiunto Moncada - queste cose addolorano e fanno stare male, ma lo sport – ha concluso - serve anche a questo: dobbiamo stare vicini alla famiglia di Chiara e dare un forte segnale”.


C’è l’azzurro del mar Mediterraneo, il bianco della marna della Scala dei Turchi, gli odori e profumi della costa agrigentina, la storia di Realmonte nel libro dello scrittore Pascal Schembri “Crepuscolo nel sole”, edito da Dina Edizioni. Il romanzo storico si presenta domani, mercoledì 8 gennaio 2014, alle ore 18:00 nella libreria “Il Papiro” di Favara. A introdurre l’opera dello scrittore originario di Realmonte, lo storico Gaetano Allotta e il giornalista Lorenzo Rosso. All’incontro è prevista tra gli altri anche la presenza del Sindaco di Realmonte Piero Puccio e del cantastorie Nenè Sciortino.


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