SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 15/11/2013
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

UN'ALTRA SEDUTA CONSILIARE ANDATA A VUOTO. LA MAGGIORANZA CHE SOSTIENE IL SINDACO MANGANELLA ABBANDONA L'AULA NEANCHE DOPO 10 MINUTI DALL'INIZIO DELLA SEDUTA. INTANTO LA PUBBLICA ASSISE SARA' CHIAMATA ENTRO IL 30 NOVEMBRE, QUINDI AD ANNO QUASI CONCLUSO, A VOTARE IL BILANCIO DI PREVISIONE DELL'ANNO IN CORSO. MA QUAL E' LO STATO APPARENTE DELLE COSE?.

INVERTIRE LA ROTTA SUI PROVVEDIMENTI PROPOSTI NELLA LEGGE DI STABILITA'. SCIOPERO NAZIONALE DELLA CGIL-CISL E UIL

ERA SOTTO EFFETTO DI ALCOOL E DROGA IL CONDUCENTE DELLA FORD FOCUS GIOVANNI TITONE, CHE SI E' SCONTRATA CON UN'ALTRA AUTOVETTURA PROVOCANDO LA MORTE DI 5 PERSONE.

30 ANNI DI CARCERE PER I SACCENSI CALESTE SAIEVA, NICOLA PIAZZA E PAOLO NARO, ACCUSATI DELL'OMICIDIO DI MICHELE CANGIALOSI.

NON FAVORì LA MAFIA IL MARESCIALLO DEI CARABINIERI CARMINE ANTONIO MELILLO, CHE E' STATO ASSOLTO DAL GUP DI PALERMO LUIGI PETRUCCI.


Una nuova seduta consiliare, caduta per mancanza di numero legale dopo neanche 10 minuti dall'inizio. Succede ancora una volta a Favara. Ieri in trattazione c'era il Piano triennale delle Opere Pubbliche e ad abbandonare l'aula, non è stata l'opposizione ma la maggioranza che appoggia o che dovrebbe appoggiare il sindaco Manganella del PD. A inizio seduta, erano in 19 all'appello del presidente, ma neanche dopo 10 minuti, il numero dei consiglieri è sceso a 11. A chiedere il rinvio, il consigliere Stefano Valenti. Seduta che dovrà nuovamente essere riconvocata. Per la cronaca, degli 11 consiglieri presenti, in 9 hanno rinunciato al gettone di presenza. Solo uno invece ha beneficiato della paga. A questo si aggiunge anche il compenso spettante al Presidente del consiglio comunale che si calcola, a differenza dei suoi colleghi, su base mensile e quindi non a singolo gettone di presenza.


Entro il prossimo 30 novembre, il Consiglio Comunale di Favara è chiamato ad approvare il bilancio di previsione 2013, uno strumento finanziario che giunge in aula quando l’anno di esercizio è già praticamente finito; si tratta di “previsione” dell’anno 2013. La preziosa proposta è stata trasmessa alla Presidenza del Consiglio Comunale per l'approvazione definitiva d’aula solo in questi giorni, non prima però per l’amministrazione guidata dal sindaco Manganella di essersi presa il tempo di operare, seppur all’ultimo momento, un piccolo ritocco al bilancio con lo stanziamento di 90mila euro, per soli 2 mesi di lavoro, in favore della solidarietà sociale per due asili nido. Da parte nostra resta ferma la convinzione che gli asili nido, seppur privati, vadano tutelati e curati, soprattutto per le famiglie in bisogno. Ma vogliamo riportarvi i pensieri e le domande che in tanti si sono fatti in considerazione di chi politicamente ruota attorno ai due asili. Come mai, ci si è chiesto, questo spostamento di denaro pubblico solo all’ultimo momento? Da quale cilindro sono stati tirati fuori questi soldi? O da quali voci sono stati prelevati? Che il Sindaco e i dirigenti si siano resi conto solo dopo 10 mesi di duro lavoro preparatorio, proprio al momento della presentazione del bilancio, che mancavano giusto quelle somme in favore degli asili? Che il Sindaco abbia voluto semplicemente tenere ferme quelle somme su altre voci fino a quando non è riuscito ad entrare nel PD? Che questi 90mila euro per due mesi di servizio siano un dazio che il primo cittadino abbia pagato per essere accettato nel partito? Ognuno si è fatto la sua idea, che per carità … magari la verità non è contemplata nemmeno in questo elenco! Intanto, come dicevamo, l’assise cittadina avrà tempo fino a sabato 30 novembre per procedere all’approvazione e alle determinazioni di eventuali emendamenti al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2013. I 30 inquilini di aula “Falcone-Borsellino” sono chiamati a votare anche il bilancio triennale di previsione, lo strumento che prevede per i tre esercizi successivi, obiettivi e mezzi con i quali opererà l’amministrazione comunale. In ogni caso tutto dovrebbe filare liscio per il “re Manganella”. Da buon “monarca” sa che può permettersi di fare e disfare quel che vuole, tanto alla fine non verrà mai contestato dalla maggior parte dei consiglieri che generalmente si limitano a commentare o ad abbandonare l’aula consiliare. C’è quindi da scommettere che anche questo bilancio di previsione 2013 alla fine verrà approvato, e forse seguirà anche il consueto comunicato di “soddisfazione”. Approvare il bilancio così, a sacco d’ossa o con tutte le variazioni del mondo, non importa (anche se a Novembre poco si potrà variare). Se la maggioranza vive in stato di malessere o è a cuore lieto, per l’approvazione di questo atto non c’è reale preoccupazione, al massimo si faranno più emendamenti. L’importante si sa (almeno questa è l’impressione che, fatte le dovute eccezioni, i consiglieri comunali danno alla città), è che comunque il bilancio “passi” anche se solo a maggioranza ma al fine di conservare “il posto in aula” per un altro anno, magari con la promessa di impegnarsi di più per il bene collettivo fin da subito. “Mors tua vita mea” … Perché perdere la possibilità di lavorare per il paese e di continuare a percepire i gettoni di presenza? Se il bilancio di previsione non dovesse venire approvato dal consiglio comunale nei tempi previsti dalla legge, infatti, la pubblica assise sarà sottoposta a procedimento di scioglimento ed il Comune sottoposto a gestione provvisoria, nei limiti dei corrispondenti stanziamenti di spesa dell'ultimo bilancio approvato. In altre parole, se i consiglieri non approvano il bilancio entro il 30 novembre, vanno tutti a casa. E allora meglio approvare. Ma potrebbe chiedersi qualcuno … che cosa ci sta a fare il consiglio comunale se non riesce a proporre ed indirizzare l’amministrazione e deve solo ratificare l’operato del capo dell’amministrazione? La mozione di sfiducia al sindaco si può al massimo immaginare, che altrimenti si va tutti a casa. Il bilancio non si può bocciare perché se no … si va tutti a casa. Se il sindaco già dopo 6 mesi di legislatura etichetta i consiglieri quali “amici di amici” o dopo poco tempo li paragona ad un “circo equestre” poco importa, meglio far finta di nulla o addirittura votare che non si tratta nemmeno di offesa! Ciò che occorre fare, per bisogno, per voglia o per necessità è “godersi” questi 5 anni di legislatura, al massimo quando si va in giro, vero o non vero, trovandosi a parlare a tu per tu con la gente si potrà sempre dire di stare in opposizione al sindaco. Qualcuno chissà, potrebbe spingersi un può più in la, dicendo che la colpa è solo degli altri. Ma i fatti sono differenti! A poco varrà una mozione di sfiducia presentata magari alla fine della legislatura quando, guarda caso, non sarà forse nemmeno utile ad anticipare i tempi elettorali. I cittadini già nel 2013 hanno reputato e apertamente dichiarato fallimentare l’attuale gestione politico-amministrativa favarese e vorrebbero un “reale cambiamento”, ma considerato lo stato delle cose ci si rassegna a registrare i fatti e ad attendere la fine del mandato elettorale per poi tornare al voto, per eleggere come sempre, chi promette di cambiare le sorti del paese. Le urne sanno premiare ma sanno anche abbattere. Ai partiti, che così perdurando le cose rischiano di far allontanare sempre più i cittadini dalla politica, occorrerebbe invece un sussulto di umiltà nel chiedere scusa alla città per averla portata in questo stato. Sarebbe utile inoltre un pizzico di orgoglio nel chiedere, per il bene comune, le dimissioni alla classe politica comunale. Speriamo di sbagliarci … ma vuoi scommettere che la realtà delle cose porterà probabilmente in ben altra direzione? Ai posteri l’ardua sentenza.


E intanto per domani alle ore 10.30, è stata convocata una conferenza del sindaco di Favara presso il Palazzo Comunale di Piazza Cavour dove si presenterà il Bilancio di previsione per l'anno 2013.


Univoco è stato il coro di voci che oggi in Italia ha chiesto alla classe politica italiana di invertire la rotta sui provvedimenti proposti nella Legge di Stabilità. In tutta Italia migliaia i lavoratori scesi in strada in occasione dello Sciopero Nazione indetto da CGIL – CISL – e UIL. Anche nella Città dei Templi, la manifestazione si è svolta. A causa del maltempo si è spostata nei locali interni alla commissariata provincia. Per l’occasione, Aldo Broccio, segretario provinciale dell’Unione Italiana del Lavoro, ha ribadito come in un Paese sempre più povero, sia fondamentale che la classe politica dia un forte segnale di cambiamento che parta proprio dalla riduzione dei costi della politica. Sulla scelta della CISL di non aderire in Sicilia allo sciopero, Broccio ha ritenuto inopportuna tale decisione che, secondo il segretario provinciale della UIL di Agrigento, ha portato solo confusione.


Emergono nuovi particolari del tragico scontro costato la vita a cinque persone sulla Palermo-Sciacca. Giovanni Titone era sotto l’effetto di alcol e droga quando si è scontrato con la sua auto all’altezza del bivio per Giacalone, sterminando la sua famiglia e uccidendo due coniugi anziani. La conferma è arrivata dai primi esami medici eseguiti nell’ospedale di Villa Sofia subito dopo il ricovero del conducente della Ford Focus, attualmente in coma. Il colpo di scena nelle indagini dei carabinieri di Monreale, coordinate dalla Procura, cambia totalmente lo scenario della disgrazia sulla statale. In un primo momento sott’accusa, oltre a una manovra azzardata di Titone, era finita anche la pericolosità della Palermo-Sciacca che già, dall’inizio dell’anno conta 12 vittime. Nello scontro sono morti il bambino più piccolo di Titone, Alberto, 2 anni, la moglie Maria Luisa Mergola, 25, la madre di Titone, Rosa Pilo di 51 anni e i due coniugi di Roccamena che si trovavano sull’altra vettura, una Fiat Punto: Maria Ciaccio, 71 anni, e Rosario Lo Re, 73. Il figlio di quattro anni di Giovanni Titone, è sopravvissuto alla strage ed è sotto choc. E' sulla pericolosità della guida del conducente, ancora in coma e quindi non in grado di essere ascoltato, che adesso si spostano le indagini. Il fascicolo aperto dal sostituto procuratore Annamaria Picozzi riportava l'ipotesi di reato di omicidio colposo ma fino a ieri mattina era contro ignoti. Intanto l'uomo, pregiudicato per spaccio di stupefacenti e altri reati, è solo in una sala del Trauma center di Villa Sofia, reparto guidato dal primario Antonio Iacono. Nessuno dei parenti sarebbe arrivato dietro quella porta per chiedere sue notizie.


30 anni di carcere per i saccensi Celeste Saieva, Nicola Piazza e Paolo Naro accusati dell'omicidio di Michele Cangialosi. È divenuta definitiva quindi la condanna emessa dalla Corte di Appello. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso avverso alla sentenza di condanna. Oltre al carcere, diventa definitiva anche la condanna al risarcimento del danno: 100 mila euro complessivi per i genitori della vittima e 25 mila euro a ciascuno dei tre fratelli. Condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione anche il minore G.B. che è stato giudicato dal tribunale dei minori con il rito abbreviato. Lo stesso infatti ebbe il coraggio di rivelare quanto successe nella notte tra il 20 e 21 aprile del 2009. Celeste Saieva, moglie di Michele Cangiatosi, denunciò la scomparsa del marito solo i primi giorni di maggio. Dopo 6 mesi dalla sua scomparsa, l'operaio venne trovato cadavere e interrato nella campagna dell'amante della donna Piazza.


Condannata dalla Corte d'Appello di Palermo a due anni di reclusione e 500 euro di multa, la badante Santa Mulone di Cattolica Eraclea. La donna è accusata di aver colpito alla testa l'85enne Anna Fasulo, di cui si occupava, che morì dopo alcune settimane in ospedale. Il Tribunale di Agrigento in primo grado aveva assolto l'imputata disponendo l'immediata scarcerazione. La corte d'Appello ha però riqualificato il reato da rapina a furto, escludendo che la Mulone possa avere percosso la vittima.


Si è presentato davanti al Giudici del Tribunale di Agrigento il marocchino 22enne Soufiene Mouzhair, accusato di aver preso parte alla rapina in cui perse la vita la colombiana Cindy Vanessa Candelo Arroyo. A interrogarlo, il giudice Provenzano e il PM Pandolfi. A difendere l'uomo è l'avv. Enrico Quattrocchi. Il marocchino ha detto che la sera del 19 Ottobre dello scorso anno si trovava a casa. Ma a inchiodarlo ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche. Secondo la Procura il marocchino ha raccontato a un suo amico della rapina e insultato la donna morta.


È stato assolto perché non ha commesso il fatto il maresciallo dei carabinieri Carmine Antonio Melillo, accusato di aver rivelato indagini e intercettazioni di un'inchiesta antimafia sulle cosche di Sciacca. Ad assolvere il 52enne dall'accusa di favoreggiamento personale aggravato e dall'avere favorito l'associazione mafiosa, il Gup di Palermo Luigi Petrucci. L’inchiesta sul maresciallo Melillo è scaturita dalle dichiarazioni del pentito di mafia Calogero Rizzuto di Sambuca di Sicilia, alle cui orecchie sarebbe arrivata la soffiata.


Dovrà scontare un anno e quattro mesi di reclusione domiciliare il sambucese Pellegrino Grisafi, in quanto accusato del reato usura, fatto commesso nel 2011. Adesso il Tribunale di Sorveglianza di Palermo ha emesso l'ordine di carcerazione che è stato eseguito dai Carabinieri della locale stazione. Il 49enne, espletate le preliminari formalità di rito nella Caserma di Sambuca di Sicilia, è stato riaccompagnato a casa in regime di arresti domiciliari.


Dopo il colpo fatto alla banca San Francesco, ancora malviventi in azione a Canicattì. Questa volta è stata fatta un'incursione notturna negli uffici comunali dell’Anagrafe e Stato Civile di via Allende. I ladri, calandosi dal tetto, sono entrati all’interno dei locali ed hanno forzato diverse porte. Alla fine sono riusciti a portare via due monitor e qualche spicciolo presente all’interno dei distributori automatici di merendine e bevande. I malviventi avrebbero anche tentato, invano, di forzare le porte di altri uffici. Sul posto i poliziotti del locale commissariato che hanno avviato le indagini.


Prossimamente sarà al vaglio dell’Assemblea Regionale Siciliana il disegno di legge sull’editoria che dovrebbe regolamentare i contributi da destinare a televisioni, radio, portali web e giornali. Al testo, il gruppo parlamentare della “Lista Musumeci” ha proposto decine di emendamenti. “In questo disegno di legge – si legge in una nota della Lista Musumeci - bisogna riaffermare il principio fondamentale della salvaguardia della pluralità dell’informazione. In Sicilia – continua la nota - esistono un centinaio di emittenti televisive, radiofoniche e via web, testate che giornalmente diffondono notizie spesso utilissime per la specificità territoriale. Per questo – concludono i deputati della “Lista Musumeci” – abbiamo presentato emendamenti finalizzati a riconoscere i benefici di legge tanto alle grandi quanto alle medie e piccole imprese che da un lato garantiscano la vera democrazia e pluralità dell’informazione locale, dall’altro che osservino le regole in materia di contratti di lavoro, di doveri fiscali e di qualità del prodotto informativo”.


Due anni fa, nel mese di novembre 2011, i Frati Minori di Sicilia, in comunione con la Chiesa Agrigentina, aprivano le porte del convento francescano di Favara ai fratelli venuti da altri paesi, creando condivisione, dialogo, amicizia e famiglia, non dimenticando le famiglie povere del luogo. L’esperienza chiamata “La Tenda del Padre Abramo” ormai è una realtà conosciuta sia dal mondo cattolico, dalle varie istituzioni e sia da varie associazioni che si appoggiano a essa. "Fedeli allo spirito del Vangelo e a quello francescano, - ci dice Fra Giuseppe Maggiore - la fraternità interculturale e interreligiosa della Tenda si affida totalmente a Dio Padre, datore di ogni dono che, grazie alla generosità dei fratelli favaresi e di altri fratelli di altri luoghi, non fa mancare nulla a coloro che ricorrono a lui. Ringrazieremo il Signore – scrive Fra Giuseppe- il 17 novembre alle ore 19:00, per pregare insieme durante la celebrazione Eucaristica per i due anni della nascita della Tenda del Padre Abramo.


La nomina di Stefano Terrasi a coordinatore cittadino del PdL di Aragona è stata definita grottesca dal parlamentare favarese Bosco. Quest’ultimo che considera quella di Terrasi un'autoproclamazione, ricorda che la scorsa settimana il suo Partito ha azzerato d’ufficio tutte le cariche.


La pulizia straordinaria della Biblioteca comunale, il supporto igienico-sanitario agli studenti che ne hanno bisogno, la collocazione della segnaletica stradale nelle vie interne del centro abitato e nella cinta periferica, il riordino dell’archivio comunale, la pittura delle panchine posizionate in vari punti del paese: sono questi i primi obiettivi raggiunti con le otto borse-lavoro avviate nel Comune di Castrofilippo. E in un futuro prossimo, c’è in progetto la cura del verde pubblico, dalla potatura degli alberi presenti nel centro abitato alla pulizia straordinaria della villa comunale di contrada Fosse, passando da quella ordinaria della villa comunale di via Crocifisso. Le borse-lavoro, della durata di tre mesi, hanno l’obiettivo di valorizzare le competenze professionali possedute dai beneficiari e di far loro acquisire coscienza delle proprie potenzialità. Cinque le unità lavorative che sono state assegnate al Settore Affari generali e tre quelle, al Settore Pianificazione territoriale che si avvarranno degli otto beneficiari per migliorare i servizi garantiti alla collettività.


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