SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 21/10/2013
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

AGRIGENTO, TENTATA ESTORSIONE AL GOVERNATORE CROCETTA. GIUSEPPE ARNONE ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI. AVREBBE CERCATO DI ESTORCERE UNA CANDIDATURA ALLE SCORSE ELEZIONI REGIONALI.

SAN LEONE. OGGI L'ULTIMO SALUTO AI MIGRANTI MORTI NELLE TRAVERSATE VERSO LAMPEDUSA.

LA CITTA' DI FAVARA, PERDE L'OPPORTUNITA' DI AVERE FINO A 2 MILIONI E 650 MILA EURO PER RISTRUTTURARE LE SCUOLE COMUNALI. DEI BUONI AMMINISTRATORI AVREBBERO FATTO DI TUTTO PER ACCOGLIERE QUESTI FINANZIAMENTI.

CASO DI POVERTA' A LICATA. CARABINIERI GENEROSI PRIMA LO ARRESTANO E POI GLI FANNO LA SPESA.

FINE SETTIMANA AMARO PER PRO FAVARA E FORTITUDO MONCADA CHE OTTENGONO UN'ALTRA SCONFITTA.


Non è passato inosservato, perché preceduto da una volante della Polizia a sirene spiegate e scorta al seguito, l’arrivo ad Agrigento, inaspettato e mantenuto segreto, del presidente della regione siciliana Rosario Crocetta. Destinazione Tribunale di Agrigento, uffici della Procura della Repubblica. Da quanto si è appreso, -si legge sul giornale online Grandangolo- Crocetta è stato convocato per essere interrogato nell’ambito dell’inchiesta per tentata estorsione a carico dell’ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone che, secondo l’accusa, nel corso dell’ultima consultazione elettorale per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana, avrebbe tentato di estorcere una candidatura, nella lista de “Il Megafono”, proprio a Crocetta che in questa vicenda risulta parte offesa. Sarebbero già stati interrogati i parlamentari Davide Zoggia e Angelo Lo Maglio. La storia prende inizio da un'indagine su Arnone per altre circostanze giudiziarie, ossia un’inchiesta per corruzione in atti giudiziari. Secondo l'accusa, Giuseppe Arnone avrebbe cercato in tutti i modi con telefonate, sms ed email, di esercitare quella che viene definita la pressione politica per ottenere una candidatura. E nelle ultime ore i magistrati della Procura di Agrigento sono andati oltre le parole. Arnone, infatti, è stato iscritto nel registro degli indagati per tentata estorsione. Le sue due presunte vittime sono eccellenti: Rosario Crocetta e Giuseppe Lumia. Il governatore e il senatore sono le parti offese di un'inchiesta la cui prossima tappa sarà la loro convocazione in procura per essere ascoltati. Sull'iscrizione nel registro degli indagati, c'è innanzitutto la firma del procuratore Renato Di Natale a cui si aggiungono quella dell'aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Maggioni”.


La Città di Agrigento, 18 giorni dopo il primo dei due tragici naufragi avvenuti a Lampedusa rispettivamente il 3 e l’11 Ottobre scorsi, è pronta a dare l’estremo saluto alle 366 vittime accertate. Nessuna bara sul porticciolo di San Leone, luogo quest’ultimo scelto dal Viminale quale sede della celebrazione commemorativa. La lista dei morti si è aggiornata proprio ieri con il rinvenimento a Lampedusa del corpo di un uomo nei pressi dell’Isola dei Conigli. A tumulazioni avvenute, l’organizzazione della cerimonia in programma per le ore 16:00, ha innescato diverse polemiche. A San Leone, il governo sarà rappresentato dal Ministro degli Interni Angelino Alfano e dal Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge: assenti quindi il Premier Enrico Letta e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che a Roma, sempre oggi, incontrerà il Sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini. Proprio il sindaco Nicolini aveva subito espresso le proprie perplessità sulla scelta del Ministero di organizzare la cerimonia ad Agrigento anziché a Lampedusa e di svolgerla proprio oggi, in quanto impegnata a Roma. Sul molo turistico di San Leone dovrebbe giungere anche il Governatore della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Tra gli assenti invece il Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni della CEI nonché arcivescovo di Agrigento Mons. Franco Montenegro, impegnato a Londra per festeggiare i 150 anni della Chiesa italiana nel Regno Unito. Non ci sarà neanche il Sindaco di Agrigento Marco Zambuto che ha definito la celebrazione organizzata dal Governo una “passerella politica”. Zambuto comunque in mattinata a Palazzo dei Giganti, ha ricevuto una delegazione della Co.Re.Is. la Comunità Religiosa Islamica giunta ad Agrigento per partecipare alla celebrazione commemorativa. Tra le personalità del Co.Re.Is. presenti tra gli altri anche gli Imam Yusuf’Abd e Majid Macaluso. Il termine “passerella politica” espresso dal Sindaco Zambuto ha prodotto le reazioni dei consiglieri comunali del Patto per il Territorio che in una nota dichiarano :” E' meschino nascondersi dietro le bare dei morti, approfittando di una occasione di riflessione collettiva, per rivangare invettive politiche a discapito della solennità dell'evento. Si tratta – continuano i consiglieri Puleri, Spinnato, Gramaglia, Civiltà, Sollano, Mirotta e Patti - non solo di mancanza di sensibilità e di rispetto ma di un biasimevole gesto di indifferenza che conferma la ridottissima capacità di "visione" del sindaco Zambuto, asserragliato sul suo interesse personale, politico ed elettorale, anche – concludono - a costo di calpestare le bare".


“La vicenda dei funerali delle vittime delle due tragedie del mare poteva essere gestita meglio e le perplessità mosse dal sindaco di Lampedusa sono in parte condivisibili". A dirlo è il sindaco di Porto Empedocle, nonché deputato regionale Lillo Firetto. " Di fronte a 400 morti però ogni polemica è impropria. Io –conclude- garantisco la mia presenza alla cerimonia in rappresentanza della comunità che rappresento!”.


Questo pomeriggio alle ore 15.30, si svolgeranno i funerali dell'imprenditore agrigentino Giovanni Alessi. Le esequie si terranno presso la Chiesa del Santissimo Crocifisso. Ricordiamo che Alessi, fratello dell'attuale presidente dell'Akragas Silvio, è morto venerdì notte scalciato da un asino, all'interno del proprio agriturismo di prossima apertura a Realmonte. Giovanni Alessi da tutti definito una brava persona. Una tragica morte difficile da accettare.


Un buon amministratore della cosa pubblica fa di tutto per cogliere qualsiasi opportunità di finanziamento, e perché possa riuscirci al meglio, ci mette anima e corpo. Deve raggiungere l’obiettivo a tutti i costi per il bene dei propri cittadini. Non così a Favara, dove l’Amministrazione Manganella si lascia scappare una parte dei 16 milioni di euro che la regione siciliana poteva assegnare ai comuni dell’isola per finanziare progetti per lavori di ristrutturazione nelle scuole, grazie al “decreto del fare” legge 98/2013. L’amministrazione comunale di Favara, guidata dall’ex insegnante di scuola elementare, uomo quindi sicuramente molto attento all’istruzione, si è fatta bocciare dalla Regione Siciliana tutti e due i soli progetti inviati a Palermo, ossia il 100% del lavoro prodotto. In entrambi i progetti di ristrutturazione "manca l’approvazione tecnica e la validazione". Da come si evince negli allegati al decreto della Regione, Favara ha perso in pratica fino a 2milioni 650mila euro, più di 5 miliardi del vecchio conio, così suddiviso: 1milione e 330mila euro per i lavori di ristrutturazione degli edifici comunali adibiti a scuola elementare I° e II° circolo “Plesso via Bersagliere Urso” ed ancora 1milione 320mila euro per i lavori di ristrutturazione degli edifici comunali adibiti a scuole elementari I° e II° circolo plesso di Via Agrigento. Nessun progetto risulta essere stato presentato per il Plesso della Scuola Media "Mendola" di Via dei Mille che dopo essere stato vandalizzato continua a giacere in disuso. Il decreto con i relativi allegati “A”, “B” e “C” con i progetti ammissibili ed esclusi a finanziamento sono stati firmati a Palermo il 15 ottobre scorso ed inviati quindi al Ministero a Roma al fine di far provvedere con proprio decreto all’assegnazione delle somme agli enti locali. In provincia di Agrigento riescono ad entrare utilmente in graduatoria, progetti redatti dai comuni di Alessandria della Rocca, Santo Stefano Quisquina, Casteltermini, San Biagio Platani, Montevago, Montallegro, Cammarata e Burgio.


Era a bordo del suo nuovo Piaggio Liberty di colore bianco, quando ha avuto un violento impatto con una Golf di colore viola guidata da un Eritreo. È successo sabato pomeriggio intorno alle ore 15.30, in contrada Petrusa tra Agrigento e Favara. Ad avere la peggio il favarese 25enne che a bordo della moto, stava salendo verso Favara. N.C. queste le iniziali del suo nome, ha riportato diverse lesioni in varie parti del corpo. Le sue condizioni di salute sono apparse subito gravi, tant'è che è stato intubato sul posto. Trasportato all'Ospedale di Agrigento, i medici ne hanno disposto il trasferimento in elisoccorso al Policlinico di Messina. Avrebbe anche subito un'operazione per la rimozione di un ematoma alla testa. Sul posto si sono recati gli agenti della sezione antinfortunistica della polizia locale di Agrigento.


Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha partecipato oggi a Caltanissetta a un vertice con i prefetti della Regione, i responsabili nazionali delle forze di polizia, il procuratore nazionale antimafia, la magistratura del territorio regionale, il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e i rappresentanti di Confindustria e altre istituzioni territoriali, sulle tematiche legate alla sicurezza e al contrasto alla criminalita' organizzata. "Oggi a Caltanissetta è scesa in campo la squadra-Stato al massimo livello", ha detto Alfano arrivando in prefettura a Caltanissetta e rispondendo a chi gli chiedeva se c'è il rischio che Cosa Nostra alzi il tiro. "Non possiamo escludere - ha proseguito - che questo sia l'intendimento della mafia, noi siamo qui per fare un approfondimento tecnico, non politico, sui profili di rischio che si possono verificare o riscontrare anche in questi territori.


Evade volontariamente dai “domiciliari”, e giunto in strada si consegna ai carabinieri, ai quali confessa «non possiedo un euro, ho fame, mandatemi in carcere, almeno lì mi danno da mangiare due volte al giorno». Protagonista della vicenda Calogero De Caro, 41 anni, di Licata, che negli anni è passato da incensurato con un lavoro stabile di bracciante agricolo, a disoccupato, fino a procurarsi una serie di guai giudiziari. Tutto quanto iniziò alcuni mesi fa quando il rapporto con la moglie si è incrinato, forse perché lui, soffriva la grave situazione economica. Sembra la maltrattasse, non solo verbalmente e che la rabbia, a volte, si sia rivolta anche verso la donna. Fatto sta che la moglie ha denunciato il marito e poi chiesto la separazione. E’ in corso il processo. Il giudice gli aveva dato gli arresti domiciliari, ma la mancanza di entrate di denaro ha causato il distacco di servizi essenziali. La sua abitazione è senza luce, né acqua, né riscaldamento. Giovedì scorso, De Caro a digiuno da due giorni, ha pensato bene di ‘evadere’ da casa e farsi arrestare. Non c’è voluto molto, una volta riconosciuto dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Licata, i quali conoscendo la reale condizione di disagio del quarantunenne, loro malgrado hanno dovuto procedere con l’arresto. «Sono evaso, arrestatemi, in carcere posso nutrirmi e mi posso lavare», ha detto ai militari dell’Arma. E’ stato accontentato, poiché rinchiuso in una delle celle di sicurezza della caserma dei carabinieri di Licata, ha ricevuto il pranzo e la cena. Venerdì mattina poi è comparso davanti al Tribunale di Agrigento, per il rito per direttissima. Il giudice lo ha immediatamente scarcerato, ed ha disposto nuovamente gli arresti domiciliari. Caduta a vuoto quindi la richiesta del licatese di essere portato in carcere. E’ stato accompagnato a casa da una gazzella dell’Arma, ma è stato un ritorno diverso dal solito. I militari della Radiomobile, infatti, alla luce della grave situazione economica dell’uomo, hanno organizzato una colletta. Soldi che sono serviti a fare la spesa in un vicino supermercato che è stata consegnata al licatese, il quale ha sorriso e ringraziato gli uomini in divisa.


Una bella partita quella disputata ieri a Cammarata tra la squadra locale e il Pro Favara. Match che però ha premiato il Kamarat per una rete a zero. Pro Favara che fin dai primi minuti di gioco ha avuto l'occasione per portarsi in vantaggio con Scopelliti che ha colpito la parte interna della traversa. Al 20° del primo tempo a segnare è Carioto per il Kamarat. Pro Favara, nel frattempo rimasta in dieci per l’espulsione di Fallea, cerca di accorciare le distanze e sul finire del tempo, sfiora il pari con Ciancimino che di testa manda di poco alto sulla traversa. Nel secondo tempo il risultato resta invariato. Pro Favara che, nonostante abbia fatto un'ottima prestazione, incassa un'altra brutta sconfitta.


Parliamo adesso di Basket. Anche in casa Fortitudo Moncada Agrigento si registra un'altra sconfitta. Cade infatti in casa contro la Basket Nord Barese per 88 a 92. Dopo aver osservato un minuto di silenzio in memoria dell'imprenditore agrigentino Giovanni Alessi, scomparso tragicamente la sera di venerdì, già vice allenatore della Fortitudo nei primi anni '90, i ragazzi di coach Franco Ciani sono scesi al Pala Moncada di Porto Empedocle per cercare di rimediare alla sconfitta della scorsa settimana contro Reggio Calabria.


Il marocchino Abdelkrim Boumalik (Cinque Torri Trapani) e l’agrigentina Edna Caponnetto (GS Valle dei Templi) sono i vincitori della prima edizione del trofeo podistico “Città di Favara - Favara Run”, organizzato dalla Olimpus Kerkent Runners Agrigento e dalla ASD Vita Favara Runners in collaborazione con la FIDAL di Agrigento. Circa 150 gli iscritti, un buon numero, considerata la novità dell’evento, valido come ultima prova del Grand Prix Provinciale FIDAL di corsa su strada. Dalla linea di partenza di Piazza Cavour, il percorso si è snodato lungo via Roma con il suggestivo passaggio, per tutti e 4 i giri, davanti alla Chiesa Madre e al Castello Chiaramonte che ha poi ospitato le premiazioni. Chiuso il Grand Prix Provinciale FIDAL, si riaprirà tra qualche giorno quello relativo alle mezze maratone. Si inizierà domenica prossima, 27 ottobre, con la mezza maratona di S. Agata Militello, che assegnerà anche i titoli regionali individuali e a squadre sulla distanza di poco più di 21 km.


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