SICILIA TV NOTIZIARIO
Edizione del 28/09/2013
Direttore Responsabile: Calogero Sorce

LA DDA DI PALERMO DISPONE IL SEQUESTRO DEL CANTIERE DEL RIGASSIFICATORE DI PORTO EMPEDOCLE. CI SAREBBERO DUE INDAGATI PER FRODE NELLE PUBBLICHE FORTNITURE CON L'AGGRAVANTE DI AVER FAVORITO LA MAFIA.

MORTE DELL'OPERAIO DI MILENA. LA PROCURA AVREBBE ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI IL DIRETTORE DEL CANTIERE.

LICATA, SFIORATA LA TRAGEDIA. CADONO CALCINACCI DAL BALCONE E COLPISCONO ALLA TESTA UNA PASSANTE.

FAVARA, ANCORA SEGNALAZIONI DI PROBLEMI DA PARTE DEI CITTADINI IN VIA KENNEDY. INTANTO UNO SCIAME IN VIA IV NOVEMBRE PREOCCUPA I RESIDENTI.

GROTTE. I CONSIGLIERI COMUNALI PROTESTANO PERCHE' VENGA RISPETTATA LA LORO VOLONTA', OVVERO LA RIDUZIONE DEL 75% DELLE INDENNITA' DI CARICA.

L'ORDINE DEI GIORNALISTI DI SICILIA DIFFIDA IL COMUNE DI CANICATTì. DEVE DOTARSI DI UN REGOLARE UFFICIO STAMPA.


La Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha disposto il sequestro del cantiere del rigassificatore di Porto Empedocle. I sigilli sono stati posti poiché il capocantiere di una ditta che avrebbe avuto alcune opere in subappalto, sarebbe un esponente di cosa nostra empedoclina. A emettere il provvedimento di sequestro, eseguito dalla Polizia, i magistrati della Dda di Palermo Rita Fulantelli, Emanuele Ravaglioli e Geri Ferrara. L’area sequestrata è quella dove attualmente è conferito il materiale pietrisco. Sulla vicenda ci sarebbero anche due indagati, entrambi funzionari di Nuove Energie gruppo Enel. L’accusa è di frode nelle pubbliche forniture con l’aggravante di aver favorito la mafia. Gli inquirenti starebbero anche effettuando degli accertamenti sulla fornitura del materiale.


Avrebbe violato le norme sulla sicurezza e sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro. Il titolare della ditta "Fazio costruzioni srl" è stato iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omicidio colposo. Il 53enne, direttore del cantiere, è indagato dalla Procura dopo la morte dell'operaio di Milena Raffaele Provenzano, caduto lunedì scorso dal quarto piano di uno stabile di Via De Gasperi ad Agrigento mentre stava eseguendo dei lavori. Il sospetto è che l'operaio al momento di precipitare da un'altezza di circa 15 metri non avesse allacciata la cintura di sicurezza. Senza protezione avrebbe messo un piede su una tavola in legno posta a quanto pare tra il ponteggio e una ringhiera, causandone l'improvviso cedimento e la successiva caduta nel vuoto. A indagare e a fornire la giusta ricostruzione dei fatti, saranno i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della stazione di Agrigento. Altre risposte importanti potrebbero arrivare dall'esame autoptico e dagli esami eseguiti dal medico legale.


Tragedia sfiorata in pieno centro storico a Licata. Dei calcinacci si staccano dal balcone del primo piano di una palazzina e colpiscono una giovane passante. È successo due giorni fa in via Re Capriata a pochi metri dalla Chiesa di Sette Spade. Le urla di dolore della 16enne colpita alla testa, hanno richiamato l'attenzione dei passanti e dei gestori di un esercizio commerciale che hanno provveduto a prestare i primi soccorsi in attesa dell'arrivo del personale medico del 118. La giovane è stata subito trasportata con l'ambulanza in ospedale. Fortunatamente pare non abbia riportato gravi conseguenze. In Via Re Capriata, anche una squadra dei vigili del fuoco che ha messo in sicurezza la zona. Finora le cadute di calcinacci non avevano richiesto l'intervento dei pompieri e non avevano causato danni a persone o cose. Stavolta invece il caso ha voluto che al momento del piccolo cedimento si trovasse a passare la ragazza.


Il Comune di Agrigento ha avviato le procedure per recuperare le somme dovute dall’ex Sindaco della città Calogero Sodano. Si tratta di una condanna di risarcimento di oltre 120 mila euro nei confronti dell’Ente, per danni all'immagine in quanto Sodano, quando ricopriva la carica di primo cittadino, non aveva provveduto a far abbattere gli edifici abusivi in zona A. Dopo i vari ricorsi presentati da Sodano e poi rigettati, il Comune ha così agito con un pignoramento verso terzi notificato all’Inps, a Poste italiane e ad alcuni istituti di credito, riuscendo solo ad ottenere 320 euro mensili come quinto dell’ammontare di entrambe le pensioni percepite da Sodano e rintracciando solo 3mila euro provenienti da conti correnti a lui intestati. Gli altri conti sono stati trovati quasi vuoti. L’ex primo cittadino di Agrigento, nel frattempo, ha presentato un nuovo ricorso.


È stata danneggiata gravemente l'altra notte a Licata un'Alfa Romeo 147 di proprietà di un'impiegata del luogo. Secondo una prima ricostruzione le fiamme, partite dall'auto della donna, si sarebbero estese poi a una Fiat punto parcheggiata accanto. Sul posto si sono portati i Vigili del Fuoco che hanno spento le fiamme. Ad indagare sono i Carabinieri della locale Compagnia.


Dovrà restare in carcere sino a luglio prossimo, il boss di Cosa Nostra agrigentina Cesare Calogero Lombardozzi. A disporlo, il Tribunale di Agrigento che ha rigettato il ricorso presentato dai legali difensori dell'uomo. Il 70enne, condannato per mafia nell'ambito dell'operazione "Camaleonte", avrebbe dovuto uscire dal carcere il prossimo Novembre. Nel frattempo però, è arrivata un'altra condanna di 8 mesi di reclusione per violazione della sorveglianza speciale.


Rinvio a giudizio per il dirigente scolastico Francesco Provenzano e per l'insegnante Davide Cammilleri. A disporlo, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento Alberto Davico. I due sono accusati di abuso in atti d'ufficio. Avrebbero assegnato degli incarichi a tempo determinato a insegnanti non inseriti nelle apposite graduatorie dell'Istituto e/o senza titolo di studio richiesto. Il processo comincerà il prossimo 20 febbraio. Un terzo imputato, un altro insegnante Alfonso Cimino invece, ha scelto il rito abbreviato.


Oggi la nostra rubrica “la voce del cittadino” si occupa nuovamente della Via Kennedy a Favara. Delle carenze igieniche e dei pericoli presenti nella principale arteria urbana, ne avevamo già parlato giovedì scorso. In mattinata sono arrivate in redazione nuove chiamate di cittadini che hanno aggiunto altri problemi esistenti nella centrale Via. Ad esempio, i favaresi lamentano la presenza notturna di ratti e l’invasione sul marciapiede di mezzi a due ruote: biciclette e ciclomotori. Per quanto riguarda l’albero che necessiterebbe di lavori di potatura, i cittadini dicono di aver segnalato il problema già all'Ente Comune circa due settimane fa.


Cittadini di Favara segnalano la presenza di un alveare in Via IV Novembre a Favara, in pieno centro cittadino. Le api hanno scelto una fioriera per costruirci sopra. Secondo quanto riferitoci dagli abitanti della zona, l'allarme api è scattato ieri pomeriggio. Fino a quel momento non ci si era probabilmente accorti della presenza dell'alveare. Sul posto, dopo la segnalazione, si sono recati gli agenti del locale corpo di Polizia Municipale che grazie alla collaborazione di un commerciante della zona, hanno delimitato l'area pedonale con del nastro monitore. La segnalazione del pericolo, fino a questa mattina, era però ancora affidata ad un solo foglietto di carta. Nessun intervento di rimozione dell'alveare era stato eseguito, con gran rischio dei passanti nella zona. I commercianti e gli abitanti di Via IV Novembre, a microfoni spenti, si sono detti preoccupati. Timori pienamente giustificati in quanto detta Via è una strada densamente trafficata e l’attacco di api a persone non è una ipotesi remota.


Avevano deciso nella prima seduta consiliare dello scorso Giugno di dare seguito a quanto promesso in campagna elettorale, ovvero di ridursi le indennità di carica del 75%. Decisione a cui però non era stata data immediata esecutività da parte dei funzionari comunali e allora giovedì scorso tutti i consiglieri, di opposizione e maggioranza, si sono ritrovati in una seduta di consiglio, convocata dal suo presidente in via straordinaria e urgente, per ribadire la loro volontà. Una seduta che per non farla gravare sulle spese dell'Ente, è stata interamente finanziata dal Presidente del consiglio. E' quanto succede nella vicina Grotte. In pratica, a causa delle lungaggini burocratiche, la loro riduzione del gettone di presenza anziché partire dal primo mese di insediamento, ovvero Giugno, sarebbe partita dal 26 Agosto, quindi circa due mesi dopo. E apriti cielo! Questi due mesi di ritardo che dovevano far sborsare molti più euro al Comune di Grotte hanno fatto irritare gli stessi consiglieri comunali che assolutamente non vogliono percepire l'indennità piena. "Finalmente –scrive il Presidente del consiglio Antonio Carlisi- è stata ripristinata la verità e la volontà di tutto il consiglio comunale che nell’atto della prima seduta consiliare aveva deliberato di ridursi l’indennità del 75%. Purtroppo a causa di una svista, non si era deliberata l’immediata esecutività. Ho convocato un consiglio comunale straordinario-urgente –dice ancora- perchè non vorrei che passasse il messaggio che noi non abbiamo tenuto fede a quanto detto con grandissima convinzione in campagna elettorale". Adesso non ci sono più dubbi, il presidente del consiglio prenderà al mese all'incirca 160euro. La sua indennità sarebbe stata di circa 1.300,00 euro, ma essendo un dipendente pubblico gli viene già sottratto il 50% dell'indennità. In più ha deciso, insieme a tutto il consiglio, di ridurre la spesa dell'Ente di un ulteriore 75%. I consiglieri comunali invece prenderanno all'incirca 25 euro a gettone di presenza.


Pugno duro dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia nei confronti delle Amministrazioni Comunali che non rispettano la Legge 150/2000 che disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. I giornalisti siciliani denunciano quella che sembra essere diventata una prassi in molti Comuni, ovvero la formazione di uffici stampa curati a titolo gratuito da personale non iscritto all’albo e che quindi svolge abusivamente la professione, seguendo regole dettate dagli amministratori. Tra i Comuni con gli uffici stampa irregolari anche quelli di Canicattì e Casteldaccia che per questo motivo sono stati diffidati dall’Ordine dei Giornalisti che ha anche presentato esposto alla Procura della Repubblica di Palermo per esercizio abusivo della professione e svolgimento a titolo gratuito di attività giornalistica. “Siamo da tempo impegnati, assieme all’Associazione della Stampa – dichiara in merito il presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Riccardo Arena – in un’azione che per adesso riguarda soprattutto la Regione Sicilia, ma che si sta rapidamente estendendo alle altre amministrazioni pubbliche dell’Isola. Sulla Regione, un dettagliato esposto è stato presentato alla Procura di Palermo, che ha avviato gli accertamenti”. I Giornalisti siciliani quindi, a tutela della categoria, chiedono alla magistratura di intervenire affinché i Comuni rispettino la normativa vigente. Ricordiamo che i comunicati stampa dei Comuni devono essere redatti da giornalisti regolarmente iscritti all’albo e le cui prestazioni, per legge, non possono essere a titolo gratuito. La retribuzione degli addetti stampa delle pubbliche amministrazioni infatti, deve essere prevista in un apposito fondo. L’irregolarità segnalate dall’Ordine professionale, penalizzano un settore già fortemente in crisi, con Comuni che a titolo gratuito impiegano negli uffici stampa, personale non qualificato, commettendo quindi lo ripetiamo ancora, un abuso. Canicattì e Casteldaccia comunque non sono gli unici Comuni finiti nel mirino dell’Ordine dei Giornalisti e dell’Associazione della Stampa. Segnalazioni di irregolarità interessano anche i Comuni di Trapani, Castelvetrano, Erice, Modica e Castellammare del Golfo. Sulla questione uffici stampa, lo scorso 14 settembre il Presidente della sezione agrigentina di Assostampa Stelio Zaccaria era intervenuto sulle irregolarità del Comune di Favara che nonostante i solleciti della stessa associazione, non si è ancora dotato di un regolare Ufficio Stampa. Dal Municipio di Piazza Cavour infatti si continua a diffondere “comunicati stampa” redatti da proprio personale non iscritto all’albo dei giornalisti. In quella occasione, Zaccaria era intervenuto anche in difesa della nostra emittente per gli attacchi pubblici del sindaco Manganella che ci accusava di non pubblicare i comunicati tarocchi.


I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Licata, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, hanno arrestato in flagranza di reato Andrea Giglia 24enne del luogo. A seguito di una perquisizione personale e domiciliare, i militari hanno scoperto e sequestrato 50 grammi di marijuana suddivisa in dosi, una pianta di cannabis indica alta circa un metro, un bilancino elettrico di precisione, un coltello e la somma di 77 euro in banconote da piccolo taglio che secondo gli inquirenti potrebbero derivare dalla attività di spaccio. Espletate le formalità di rito, Giglia è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Licata in attesa delle decisioni della competente autorità giudiziaria.


Oggi e domani a Racalmuto, si svolge l'XI^ edizione della manifestazione denominata Reptiles Fishion. L'iniziativa, organizzata da Andrea Sardo e Alberto Zucchetto, si svolge nei locali dell'ex macello. Si tratta di una mostra espositiva e scambio di rettile di varia specie: dai pitoni reali alle lucertole, dai camaleonti ai draghi barbuti. Obiettivo della mostra, unica in Sicilia, oltre allo scambio di esemplari tra appassionati, c’è quello di sensibilizzare la gente comune che spesso è impaurita o crede che i rettili siano pericolosi.


Si svolge al Castello Chiaramonte di Favara il prossimo 16 ottobre, il Corso di Formazione di “Addetto Antincendio in Attività a Rischio di Incendio Basso”. Le attività previste dal D.Lgs 81/2008 si articolano in un corso della durata di 4 ore riservato ai lavoratori delle aziende agricole. Gli interessati possono rivolgersi presso la Soat di Favara.


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